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Autore: Bella_Swan    17/01/2008    1 recensioni
Bella, principessa dei vampiri, scappa dal suo castello verso un mondo ignoto per sfuggire da un matrimonio indesiderato, girando presso le vuote e desolate foreste della penisola Olympica si imbatte in un'insolito clan di vampiri tra cui due paia di occhi la stregano, la attraggono e la fanno innamorare dal primo sguardo, quelli di Edward Cullen.
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai di soprassalto, mi misi a correre giù per le scale col fiatone, ma mi bloccai di colpo demoralizzata, era Natale e c'era l'albero con tantissimi regali sotto, ma non c'erano i miei genitori. Mi accasciai sull'ultimo gradino della scala presa dallo sconforto, mi mancavano moltissimo, di notte li sognavo e di giorno li pensavo, chissà come stavano Cristy e Marcus in questo momento...
-Buon Natale...- Mi voltai trovandomi a pochi centimetri di distanza dal viso del mio odioso, ma terribilmente affascinante fratello acquisito.
-Buo-Buon Natale anche a te...-
-Allora, emm...Come va? Mi sembri triste... C'è qualche cosa che non va?- Mi chiese imbarazzato. Edward che faceva il carino con me? Non potevo crederci, vabbè che a Natale si è tutti più buoni ma pensavo che per lui ci fosse l'eccezione.
-No niente, è che mi mancano i miei genitori... Sai è il primo Natale che non passo con loro...-
-Immagino io non potrei nemmeno pensare di passare il Natale diviso dalla mia famiglia-
-Già sono fantastici, sei davvero fortunato- Dissi indicando le porte degli altri membri della famiglia
-Si è vero, lo sono- Mi guardò molto intensamente mentre lo disse, era molto vicino, troppo vicino, pericolosamente vicino al mio volto, un campanello d'allarme risuonò nella mia testa e mi fece aiutomaticamente abbasasre lo sguardo.
Ma che diavolo mi stava succedendo? Io odiavo Edward, non potevo essere attratta da lui, attratta da lui che cretinate andavo a pensare?
-Buon Natale!!!!!!- La porta si spalancò di colpo facendo comparire un Emmett grande e grosso ricoperto di neve e vestito da Babbo Natale.
-Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah, Emmett ma cosa ci facevi fuori di casa?- Riuscii a chiedere tra le risate
-Bhè vo-volevo fa-farvi u-una so-sorpresa-sa, cacchio che freddo che fa fuori!-
-Scusa ma da quanto tempo eri in giardino?-
-Bhè circa dalle 5 di stanotte volevo prepararmi bene il discorso d'entrata-
-E tu ci hai impiegato 4 ore per imparare ad aprire una porta e dire "Buon Natale"?-
-Bhè ero nervoso e comunque dovreste trattarmi come un eroe dopo che il sottoscritto ha affrontato le pene dell'inferno là fuori!- Indicò la porta.
-Non dategli ascolto ragazzi! E' un imbroglione, non è vero che è fuori dalle 5 è uscito poco prima che voi sciendeste e poi è stato tutto il tempo chiuso in macchina!- Disse Alice mentre scendeva a passo di danza le scale
Lo guardai scettica prima di scoppiare a ridere nuovamente, invasa da uno piacevole senso di calore.
Il giorno passò velocemente tra carte regalo sparse per il pavimento e musiche Natalizie suonate al pianoforte da Edward con il quale alla sera rimasi sola in casa.
Erano usciti tutti, tutte le coppiette erano andate per i fatti loro fuori a cena e io e Edward gli unici non accoppiati eravami rimasti a casa.
-Allora... Che ti va di fare?- Chiese imbarazzatissimo, capivo che doveva essere un grande sforzo essere carino con me tanto era rosso in faccia.
-Mmm... Non saprei scegli tu-
-Non so ti andrebbe di vedere un film?-
-Si ok!-
-Allora, scegli tra mmm... The Host e il Titanic- Nominò quest'ultimo con aria schifata.
-Bhè diciamo che io e gli Horror non andiamo molto daccerdo...- Non volevo farlo arrabbiare scegliendo il Titanic, ma io ero davvero paurosa.
-Un vampiro che ha paura degli Horror?- Cominciò a ridere e si buttò sul divano sganasciandosi dalle risate.
-Ah ah ah molto divertente, allora guardiamo questo film o no?- Chiesi spazientita, non mi divertiva affatto essere derisa.
-Vada per il Titanic- Decretò infine ancora con le lacrime agli occhi (per modo di dire).
Ci sedemmo tutti e due sul divano ma io schiacciata contro un bracciolo e lui contro l'altro, successe una cosa strana durante la proiezione, ci avvicinammo sempre di più l'uno all'altra inconsciamente fino ad arrivare a sfiorarci la mano l'uno dell'altra.
Arrivata alla sciena finale mi misi a piangere come una bambina con lunghi singhiozzi, lui mi guardò scettico.
-Chè c-c'è?- Chiesi con la voce spezzata da un singhiozzo
-Stai piangendo?- Sollevò un sopraciglio
-N-non si ve-vede?-
-Si ma stai piangendo per un film...-
-E' molto triste- Mi giustificai io -E poi non mi piacciono gli addii, sono struggenti, mi ricordano quando ho dovuto lascire la mia famiglia.
Automaticamente la mia mano cercò la sua e lui l'afferrò fulmineo.
Rimanemmo a fissarci negli occhi incantati, con le mani intrecciate fra loro, mentre i titoli di coda continuavano a scorrere sullo schermo nero.
Si era creata un'atmosfera magica fra di noi, potevo anche sentire una musichetta da film romantici nell mia testa, che purtroppo fu prontalmente interrotta dalla trionfale entrata di Emmett in casa con Rosalie in braccio.
L'irritazione che nasceva in Edward era percepibile a pelle o visibile a occhio nudo come si voglia dire.
-Fratellini! Ancora in piedi?-
-E' Natale Emmett di sicuro non andiamo a letto alle 8...-
-Si va bhè però è mezzanotte e voi siente da soli in casa con le luci spente...-
-Problemi? Cos'è un'interrogatorio?- Sbraitò Edward alzandosi in piedi.
-Calmo, calmo, stavo solamente scherzando- Si giustificò il fratello-orso
-Ecco, bravo, sarà meglio!-
-Se no? Che mi fai? Eh??!!!- Emmett appoggiò Rosalie sul divano e fece un passo avanti in direzione di Edward.
-Non mi sfidare Emmett sai di cosa sono capace!-
-Oh che paura, mi tremano le gambe!!! Aiuto qualcuno mi salvi da questo pipistrello impazzito!-
-Par la l'orso di casa!- Ormai erano a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro e se non fossi intervenuta io, lo scontro sarebbe stato inevitabile.
-Bastaaaaaaaaaaa! Emmett, stavamo solamente guardando un film e Edward trattieniti sai come è fatto! Lui scherza sempre-
-Si è quello il problema lui scherza troppo per i miei gusti...-
-Prova a ripeterlo se hai il coraggio razza di cretino!-
-Calmatevi vi ho detto, è Natale porca miseria!-
-Scusa- Dissero in coro prima di tornare a guardarsi storto.
-Bravi bimbi ora che è tutto a posto ho un sonno tremendo perciò me ne vado a letto, buona notte-
-"Notte-
Salii le scale esausta mi ci voleva proprio una dormita...Da camera mia li sentii nuovamente litigare... Uff che bambocci...
-Bravo, complimenti riesci sempre a rovinare tutto!-
-Tutto cosa?-
-Niente, io non ho detto niente...-
-Eddai vi ho visti mentre vi tenevate la manina come due piccioncini!-
-E smettila non è vero!-
-Cosa non è vero che vi tenevate per mano o che sembravate due piccioncini?-
-Tutti e due!-
-Se credici...-
-Cosa hai detto?- Il tono di voce di Edward si stava alzando nuovamente... Poi silenzio.
Dovevo essermi addormentata perchè i miei ricordi arrivavano solo fino ad un certo punto. Sentii bussare alla porta.
-Avanti-
-Posso?- La porta si aprì lasciando passare qualche raggio di luce che si proiettò sulla parete. Edward era in tutto il suo slendore sulla soglia della porta.
Come diavolo faceva a sembrare così affascinante persino di prima mattina?
-Volevo chiederti scusa per ieri sera, mi sono comportato da vero imbecille-
-Non preoccuparti è tutto ok... L'unica cosa che ancora non mi torna è il motivo di tale reazione... Pensavo che mi odiassi...-
-No, non ti odio... Sono stato uno stupido a comportarmi così in questi giorni...- Feci fatica a capire ciò che dicesse tanto parlava piano.
-Ancora non capisco... pensavo di non piacerti-
-No è tutto il contrario- Si sedette sul letto rivolto verso di me -Diciamo che la mia mente si rifiutava di accettarlo...-
Un sorriso ebete si appropriò della mia espressione sbalordita.
-Davvero?- Chiesi senza voce e con le lacrime agli occhi per la commozione.
-Davvero-
Stava per uscire dalla stanza quando, non so come proninciai tre parole che in futuro, ancora non sapevo, mi avrebbero cambiato la vita.
-Ti voglio bene-
-Anche io te ne voglio, Bella- La mia mente fotografò automaticamente il suo sorriso per conservarne l'immagine a vita.

  
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