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Autore: Tinkerbell92    04/07/2013    3 recensioni
Un nuovo misterioso presidente è stato eletto a Capitol City e, tramite vari accordi con i Distretti, è riuscito ad ottenere un'ultima edizione degli Hunger Games, la Settantasettesima, con la promessa di rendere i giochi meno violenti.
Rhyan Seabell è una ragazza proveniente da una ricca famiglia del Distretto Quattro, il cui carattere ribelle e spiritato è placato solamente dalla dolcezza della sua cameriera e amante, Rory.
Quando Rory viene estratta per partecipare agli ultimi Hunger Games, Rhyan, non sopportando l'idea di perderla, decide di seguirla per proteggerla, anche se questo significasse travestirsi da uomo e andare contro tutta la propria famiglia.
Ma ciò che nessuno sa, è che il misterioso presidente sta tramando un grosso, terribile complotto...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Sorpresa , Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Okay, lo ammetto: trovarsi davanti Thresh di persona era decisamente più impressionante che vederlo attraverso uno schermo.
I suoi occhi scuri ci scrutarono ancora per qualche secondo, poi si rivolse a Katniss con voce profonda ma tranquilla: - Devo ammettere che non sono affatto sorpreso di rivederti viva, anche se non posso dire la stessa cosa per il tuo compagno… ho saputo che lui è sopravvissuto come te a ben due edizioni!
- Oh, Peeta- rispose Katniss, abbassando lo sguardo – Lui… lui è più forte di quanto sembri.
Non capii perché si fosse rabbuiata all’improvviso, ma non ebbi il tempo per domandarlo, dato che Thresh si rivolse a noi:- Quattro e Cinque, giusto?
- Ehm…- risposi un po’ incerta – Sì, siamo i tributi del Quattro e del Cinque.
- Rhyan, Rory, Megan e Yules- aggiunse Katniss, indicandoci uno ad uno – E poi sono ancora in giro i maschi dell’Uno e del Sette e le ragazze del Due e del Sei.
- D’accordo.
Thresh si tolse la giacca e se la annodò in vita: - Direi che sia meglio spostarci da qui. Immagino abbiate notato che la temperatura aumenta gradualmente in questa zona dell’Arena…
- In effetti- rispose Megan, imitandolo – Comincia a diventarr un poquito inssoporrtabile…
- Sai come uscirne, Thresh?- domandò Katniss, guardandosi intorno con un filo di apprensione.
- Sì, ma dobbiamo sbrigarci- disse il ragazzo, facendoci strada – Immagino sappiate che all’Arena piace cambiare.
- Manco fosse come le scale di Hogwarts…- borbottai, ricordando un successo letterario di parecchi anni prima che faceva impazzire Rory.
Seguimmo Thresh attraverso il deserto, senza porre domande né fiatare.
Yules, di tanto in tanto, scrutava ansiosamente il cielo, come se sperasse di veder comparire l’hovercraft che aveva portato via Finch. Non osavo nemmeno pensare cos’avrebbero fatto a quella povera ragazza.
Grazie all’aiuto del ragazzo dell’Undici, in meno di un’ora avevamo già percorso tre quarti della zona rocciosa e, per il momento, non sembrava ci fossero intoppi.
Mi voltai per dire qualcosa a Rory, quando, all’improvviso, un rumore sordo ci fece scattare sull’attenti.
Inizialmente pensai si trattasse di un colpo di cannone, ma poi lo schermo di Capitol comparve nel cielo, mentre la voce di Templesmith risuonava per l’Arena: - Buon Pomeriggio, tributi. Cogliamo l’occasione per farvi fare una piccola pausa e spiegare quello che sta succedendo. Come alcuni di voi avranno capito, al posto di veri ibridi in questa edizione dovrete affrontare gli ex tributi della Settantaquattresima Edizione.
Mentre il presentatore continuava a blaterare qualcosa riguardo ad una strana idea del Presidente, al posto del sigillo di Capitol comparve nel cielo l’immagine di una folla in una grande piazza dal suolo dorato.
- Il Distretto Uno?- mormorai – Cosa c’entra il Distretto Uno?
L’inquadratura si spostò, puntando verso un gruppo di persone: un uomo biondo sulla quarantina fissava a bocca spalancata qualcosa avanti a sé; una donna, anch’ella bionda e sua coetanea, piangeva disperata sulla spalla di una signora dai capelli castani, più vecchia di almeno cinque anni; un uomo vicino alla cinquantina scuoteva la testa con aria visibilmente sconvolta e, davanti a lui, una ragazzina tredicenne fece un paio di passi avanti, come si trovasse in una sorta di trance.
Aveva lunghi capelli biondi e mossi, con meches nere, e vestiva con uno stile decisamente punk.
- Chi cavolo sono quelli?- domandai – Stanno guardando in diretta i giochi, no? Cosa c’è di tanto sconvolgente oltre alle solite cose?
Vidi Katniss trasalire e, non appena provai a chiederle spiegazioni, lei mormorò: - Non è possibile… perché i parenti? Come si può fare una cosa del genere?
- Katniss?
Lei mi guardò sconvolta e indicò le persone inquadrate: - Sono le famiglie… la donna che piange è la madre di Glimmer e quello vicino suo marito… gli altri due più vecchi sono i genitori di Marvel e la ragazzina è sua sorella…
- Perché?- domandò Thresh, con un tono leggermente alterato – Perché fanno questo? Perché devono mostrarci il dolore di quelle famiglie?
-Perché sono dei mostri- sussurrò Rory, con gli occhi lucidi -Perché voi ex tributi possiate vedere cosa succede a casa vostra… è… disumano…
Mi morsi il labbro con forza quando guardai per la seconda volta la madre di Glimmer in lacrime, che non pareva trovare conforto nelle parole d’incoraggiamento della madre di Marvel.
L’inquadratura cambiò, mostrando un luogo molto più spartano dello sfavillante Distretto Uno.
Un gigantesco uomo biondo e barbuto fissava lo schermo con le braccia conserte ed un’espressione corrucciata. Era visibilmente sconvolto, ma cercava di non darlo a vedere.
-Il padre di Cato…- mormorò Katniss, anche se l’avevo intuito, dato che pareva la versione quarantenne del giovane del Due.
La scena si spostò, inquadrando una donna dall’aria severa, un uomo leggermente più giovane con i capelli neri ed una ragazza poco più che ventenne con i capelli lisci e castani, adornati di colpi di sole color rosso acceso. Quest’ultima aveva una mano premuta sulla bocca, come per soffocare dei gemiti, e scuoteva la testa con le guance rigate dalle lacrime.
- E la famiglia di Clove- concluse il nostro Giudice, mentre Thresh abbassava lo sguardo con aria colpevole.
La madre di Clove strinse i pugni e gridò rivolta alla telecamera: - Toglierceli una volta non è stato abbastanza? Quanto ancora avete intenzione di torturarci, bastardi figli di…
L’inquadratura si offuscò, bloccando gli insulti della donna rivolti ai Capitolini, e la scena si spostò al Distretto Quattro.
Avvertii una morsa allo stomaco non appena vidi le navi, il porto, la piazza principale… ogni singolo volto delle persone inquadrate mi faceva avvertire nostalgia di casa.
- Rhyan, guarda!- mormorò Rory, indicando tremante le tre persone su cui si posò la telecamera: un uomo abbronzato dai lineamenti duri, una donna dai lunghi capelli neri ed un ragazzo sui venticinque anni alto e robusto. Ebbi un fremito: - No… anche Marina qui…
Come gli altri tributi resuscitati, anche Marina aveva partecipato ai Settantaquattresimi Hunger Games: era una ragazza tosta e determinata, che però non era riuscita a superare gli Aghi Inseguitori che Katniss aveva rovesciato in testa ai Favoriti.
Purtroppo la conoscevo molto bene: era la migliore amica di mia sorella Mitah.
- Non so se riuscirò ad affrontarla…- sussurrai, mentre l’inquadratura della telecamera si spostava al Distretto Cinque.
Un uomo muscoloso e attraente, con i capelli ramati ed il volto giovane, teneva le mani serrate attorno ai manici di una carrozzella, sulla quale stava seduta una donna smunta e pallida. I lunghi capelli color rosso chiaro cadevano scompostamente davanti al suo volto sciupato, mentre gli occhi vitrei vagavano qua e là, senza vedere realmente cosa succedeva.
Una bambina sui dieci anni teneva stretta la mano della donna, mentre, ai lati della carrozzella, c’erano un sedicenne slanciato ed una ragazza diciottenne dal volto incredibilmente bello.
Yules ebbe un sussulto ed iniziò a singhiozzare, mente Megan commentava tristemente: - La famiglia de Finch…
- La donna anziana è sua madre?- esclamai stupita – Ma come ha fatto a ridursi così?
- Guarda que quella donna no es anziana como siembra – rispose Megan con aria grave – Ha meno de quarant’anni… la pazzia y el dolor l’hanno ridotta assì. E’ impazzita dopo che Finch ha mangiatto i Morsi de la Noche. La cossa terribile es que… una volta era una delle donne più belle de el Distretto…
Yules annuì, tirando su col naso, e commentò con voce un po’ rotta: - Se Finch vedesse sua madre in quelle condizioni gliela farebbe pagare cara a quei bastardi.
- Viene voglia a me di ammazzarli tutti per aver ridotto una donna in quello stato- annuì Thresh – Anche se non è una mia parente. Sembra proprio che al Presidente non dia fastidio il pensiero di una possibile nuova rivolta.
- O è troppo sicuro di sé- commentò acida Katniss.
Lo schermo cambiò immagine di nuovo, questa volta portandoci al Distretto Otto. Supposi che la donna inquadrata fosse la madre di uno dei due ex tributi, cosa che Katniss confermò: - Credo si tratti del maschio, quello che si era azzoppato e che Marvel uccise al Bagno di Sangue.
E poi, arrivò il momento che Thresh temeva, quello più doloroso.
L’immagine del Distretto Undici, con i suoi agricoltori ed i suoi campi, comparve nel cielo.
La telecamera fece un rapido giro sopra la folla, per fermarsi davanti a tre donne: una era molto anziana e faticava un po’ a reggersi in piedi; una era una ragazza alta e robusta che assomigliava in modo impressionante a Thresh; per finire, l’ultima era una ragazza giovane dalla carnagione più chiara rispetto alle altre. Aveva i capelli lunghi e castani, grandi occhi azzurri – cosa piuttosto inusuale all’interno del Distretto Undici – ed un volto incredibilmente grazioso ma segnato dal dolore e dalla preoccupazione.
Thresh abbassò lo sguardo con un doloroso sospiro e mormorò semplicemente:- Meadow…
Katniss lo guardò con aria interrogativa e lui, cercando di non cedere alle lacrime, spiegò: - Sono mia nonna, mia sorella e la mia ragazza, Meadow. Io e lei… dovevamo sposarci tre anni fa… a Luglio, il giorno del suo compleanno… poi sono stato estratto e…- si passò una mano sugli occhi ed alzò le spalle – Beh, poi si sa com’è andata. Le avevo promesso che se fossi riuscito a tornare ci saremmo sposati nel preciso istante in cui avessi messo piede fuori dal treno. Purtroppo, non ne abbiamo avuto occasione.
- Forse l’occasione l’avrai quando uscirai da qui- suggerì speranzosa Rory – Forse avrete una seconda possibilità…
- Io non credo che ci abbiano messi qua dentro per darci opportunità di tornare- rispose Thresh, scuotendo la testa.
Alzò lo sguardo verso lo schermo e la ragazza fece un passo avanti, mormorando il suo nome.
Thresh sorrise appena, dicendo con dolcezza: - Ti amo, Meadow.
Lei ebbe un singulto ed iniziò a piangere, mentre la sorella del ragazzo cercava di farle coraggio, cingendole le spalle con le grosse mani. La donna anziana unì indice, medio e anulare, come si soleva fare nel saluto di Panem, se le portò davanti alle labbra raggrinzite e poi sollevò la mano un po’ tremante verso l’alto, con uno sguardo fiero sul volto.
Era un chiaro messaggio per il nipote: “Fatti forza, noi siamo con te!”
L’immagine del Distretto tremolò, per mostrare poi il volto di Templesmith. Cercava di apparire naturale e tranquillo, anche se era evidente il suo imbarazzo:- Bene, ehm… chiudiamo qui la comunicazione, ci sentiamo stasera insieme al signor Razor per il riepilogo della giornata. Buona Fortuna a tutti.
Il sigillo di Capitol sostituì l’immagine del commentatore, brillò per un attimo nel cielo e poi scomparve.
- Thresh?- mormorò Katniss, notando quanto il volto del giovane si fosse rabbuiato.
Thresh si diede una scrollata e sospirò: - Sto bene. Direi di allontanarci in fretta da qui, abbiamo perso fin troppo tempo…
- Maledizione è vero!- imprecai sonoramente – Fa anche più caldo rispetto a prima!
- Che sia stata una strategia per farci restare indietro?- suggerì Yules, attaccandosi al braccio di Megan.
- Strategia o no, questo non è il posto adatto in cui fare una pausa- incalzò spiccio Thresh – Sbrighiamoci, non manca molto per arrivare al bosco!
Feci appena in tempo a fare un passo in avanti che delle risate sguaiate giunsero alle nostre orecchie, trasportate dal lieve filo di vento caldo che soffiava su di noi.
Notai un lampo di orrore negli occhi di Katniss e, prima ancora che Thresh ci urlasse di correre, mi caricai Rory sulle spalle e le mie gambe cominciarono a muoversi da sole.
Le voci degli ex nemici dei nostri nuovi alleati si avvicinavano sempre di più.
- E’ inutile correre!- diceva una voce maschile con fare beffardo – Non andrete lontano!
- Ormai siete nostri!- fece eco un’altra voce di ragazzo, un po’ più profonda della prima.
-Dove stai scappando Thresh?- gridò una ragazza, che identificai subito come Clove – Io e te abbiamo un conto in sospeso, ricordi?
Mi voltai per un istante e vidi con stupore che Katniss si era fermata. Caricò l’arco, tendendolo al massimo, e, non appena le figure degli ex Favoriti furono abbastanza vicine, scoccò il dardo. La ragazza bionda dell’Uno, che si trovava più avanti rispetto agli altri, cadde di lato con un grido, la freccia impiantata nella spalla sinistra.
- Glimmer!
Marvel, il ragazzo alto dell’Uno, si inginocchiò tempestivamente accanto a lei, estraendo la freccia con un movimento rapido e deciso che fece strillare ancora più forte la giovane.
Clove, una ragazzina dall’aria feroce, saltò con agilità la compagna caduta e si lanciò con un urlo di battaglia verso Thresh, mentre Marvel, dopo aver portato Glimmer al riparo, attaccò Katniss, sfilandole l’arco di mano e spingendola a terra.
Posai Rory a terra e mi sistemai la balestra sul braccio: - Tu e Yules andate avanti, veloci!
Scambiai un rapido sguardo con Megan e corsi verso di Katniss, scoccando una freccia che si impiantò tra lei e Marvel, che stava per colpirla con la lancia. Il ragazzo si bloccò sorpreso e gli saltai addosso, spingendolo lontano da lei e rotolando tra i massi.
Non lo volevo uccidere, non dopo aver visto la sua famiglia e la sua sorellina sconvolti davanti alle telecamere. Però dovevo impedirgli di fare fuori una delle nostre possibili vie di fuga.
Cercai di tenerlo immobilizzato a terra, alzando lo sguardo per controllare la situazione: Katniss aveva recuperato l’arco e stava correndo verso Rory e Yules, obbedendo all’ordine di Thresh di accompagnarli. Il ragazzone era impegnato in un duello contro la sua ex avversaria e Megan, dopo aver tirato fuori il proprio bastone, fece un paio di passi verso di loro, venendo però bloccata da una specie di armadio sbucato fuori da dietro una roccia.
Era un ragazzo alto quasi quanto Thresh, con i capelli biondi e la muscolatura decisamente sviluppata.
- Vai da qualche parte?- domandò in tono beffardo alla mia alleata, che lo fissò ad occhi spalancati.
- Ehi Megan, è arrivata anche la tua cotta!- gridai, mentre lottavo per tenere fermo Marvel.
Lo sguardo assassino che mi lanciò avrebbe potuto incenerire: - Chiudi el beco, Rhyan…- sibilò minacciosa, puntando il bastone contro Cato.
Il ragazzo del Due la fissò con aria leggermente interrogativa, poi però sfoderò la spada e sorrise con fare sadico: - Come vuoi…
Per qualche minuto il deserto roccioso era diventato probabilmente il luogo più movimentato di tutta l’Arena: io continuavo a placcare Marvel, lui si liberava e placcava me, Clove, munita di due coltelli, cercava in tutti i modi di pugnalare Thresh, che bloccava tempestivamente i suoi attacchi, e, per finire, Cato e Megan erano impegnati in un’accesa danza mortale.
- La vuoi piantare di dimenarti?- gridai rivolta a Marvel, non appena riuscii di nuovo a bloccarlo con la faccia a terra – Sto cercando in tutti i modi di non ucciderti, ma così mi rendi le cose difficili!
Lui girò appena la testa, cercando di guardarmi: - Ma che… questo non ha alcun senso!- rispose stupito, con un tono di voce leggermente più acuto.
Udii un gemito e, voltandomi, vidi che Cato aveva atterrato Megan e cercava di tenerla ancorata a terra col proprio peso, puntandole la spada alla tempia: - Fine dei giochi, Bellezza.
D’istinto feci per alzarmi e correre verso di lei, ma mi fermai notando il lampo sadico che attraversò i suoi occhi: - Yo non credo…
Non so come, riuscì a dare una ginocchiata nelle palle dell’avversario e rotolò di lato, ribaltando le posizioni - … mi amor- concluse con un sibilo feroce.
Cato, ancorato a terra di schiena, spalancò gli occhi azzurri fissandola sbigottito: - Ma che cavolo…
- Cato!- gridò Marvel, bloccando il pugno che stavo per sferrargli – E’ una gabbia di matti questa qui!
- E la vostra amichetta si trova benissimo a suo agio!- gridò di rimando Thresh, che aveva immobilizzato Clove, sollevandola per le braccia.
- FORZA, FINISCIMI!- gridò la ragazza – Per la seconda volta! Forza Thresh, fai vedere alla tua fidanzatina il mostro che sei! Dai alla mia famiglia un motivo per odiarti ancora di più!
- Ragazzi…-ansimò una voce femminile da dietro una roccia.
Sussultai, rendendomi conto di essermi dimenticata di Glimmer, ma non appena voltai la testa per individuarla, un brivido mi corse lungo la schiena.
Qualcosa oscurò la luce del sole, qualcosa di imponente, minaccioso… qualcosa, anzi, qualcuno che speravo proprio di non incontrare.
Thresh lasciò la presa su Clove ed arretrò di alcuni passi: - Andiamo via di qui…
Megan si alzò tempestivamente in piedi e, dopo aver scoccato uno strano sguardo a Cato ancora per terra – uno sguardo che non riuscii a capire cosa volesse esprimere – strinse forte il bastone nella mano e si allontanò: - Rhyan…
Mi alzai un po’ tentennante, tenendo d’occhio Marvel. Tuttavia, il mio avversario non era affatto interessato a me: continuava a fissare ad occhi e bocca spalancati l’imponente figura che si stagliava a pochi passi da lui.
Salopette marrone e logora, t-shirt bianca ormai tendente al grigio, enorme ascia stretta tra le mani e maschera di cuoio, ormai rovinato, per celare il viso.
Il tributo maschile del Sette. Il gigante misterioso. L’Incognita.
Abbassò lentamente lo sguardo su Glimmer, seduta contro una roccia, che lo fissava terrorizzata, stringendosi la spalla sanguinante. L’ascia si sollevò quasi meccanicamente.
- GLIMMER!
Vidi Cato sfrecciare verso il gigante, con la spada in mano, mentre uno dei coltelli di Clove si impiantava nel polso del tributo, che però, dopo un attimo di stupore, se lo tolse con un grugnito.
- Rhyan!
La voce di Megan giunse alle mie orecchie, ma ero come incantata ad osservare il duello tra il ragazzo del Sette e i Favoriti.
Il gigantesco tributo – che di sicuro superava perfino Thresh in altezza- osservava con fare calmo e quasi incuriosito i giovani del Due che cercavano di allontanarlo dalla ragazza ferita.
- Marvel, porta via Glimmer!- ordinò Cato all’altro, che, senza replicare, prese in braccio la compagna e si allontanò verso Est.
- RHYAN!
Questa volta, la voce di Megan era troppo insistente e severa per venire ignorata.
Gettandomi di tanto in tanto delle occhiate veloci alle spalle, corsi dietro lei e Thresh verso il boschetto, con la tremenda visione del ragazzo mascherato fissa nella testa.
Non so dire per quanto corremmo, so solo che, una volta giunti, finalmente, al riparo, sotto la protettiva e ombrosa chioma degli alberi, crollai in ginocchio esausta.
Katniss ci aspettava insieme a Yules e Rory, che corse subito ad abbracciarmi: - Avevo paura… avevo paura di non vederti tornare…
La strinsi forte a me, ansimando, mentre il nostro giudice tirava un sospiro di sollievo: - Spero che quel bestione terrà a bada Cato e gli altri almeno per un po’…
- Dite che li ucciderà?- domandò Yules con una punta di speranza nella voce.
- Non lo so…- mormorò Megan, gettando delle occhiate pensierose verso il deserto. Avrei quasi osato dire che l’idea del gigante che faceva a pezzi i Favoriti non le andasse molto.
- Bene, direi che un problema, al momento, è risolto- borbottò Thresh – Ora dobbiamo solo raggiungere le grotte…
Mi alzai in piedi, senza smettere di stringere Rory, e feci un passo in avanti, quando qualcosa mi bloccò.
Un sibilo acuto ci fece sobbalzare, poi, Katniss lanciò un grido, mentre uno shuriken d’argento le feriva leggermente un braccio.
- Merda!- gridai.
Un secondo sibilo mi fece voltare, questa volta, però, appena in tempo per vedere qualcosa dirigersi verso di me. Spinsi Rory da una parte, mentre una strana fitta, simile ad una puntura, mi fece tremare la gamba destra.
Abbassai lo sguardo, estraendo incredula la strana freccetta dai colori sgargianti, il cui ago, abbastanza spesso, era macchiato del mio sangue.
- Rhyan!
Uno strano calore iniziò ad irradiarsi dalla coscia fino al ginocchio, facendomi imprecare pesantemente.
La risata psicopatica di Meyer riecheggiò tra gli alberi.

***

Angolo dell’Autrice: Ok, credo dovrò punirmi da sola per avervi fatto aspettare così tanto.
Comunque: abbiamo incontrato gli ex Favoriti e fatto la conoscenza, seppur breve, del ragazzo del Sette. Chissà se si rivelerà un amico oppure una minaccia per Rhyan & Co?
Per quanto riguarda il personaggio di Meadow, è stato creato come controparte dell’autrice darkangel98, che mi sta recensendo a raffica e che io adoro! XD
Come si deduce dall’ultimo pezzo, Meyer è tornata e ha lanciato una strana freccetta contro Rhyan. Di cosa sarà impregnato l’ago? Accetto scommesse e speriamo bene per la nostra protagonista XD
Ah sì, Rory è una Potterhead! XD
Bene, spero il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima!
  
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