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Autore: telesette    04/07/2013    2 recensioni
Compagni di squadra, compagni di allenamenti, compagni nella vita... Neji e Tenten scoprono poco per volta che il loro legame va oltre la semplice amicizia...
Questa fic, è la seconda Neji/Ten che abbia scritto ( in ordine cronologico ) che, nel tempo, è cresciuta e si è arricchita di risvolti e intrecci sempre nuovi e particolari. Quando ho cominciato a scriverla, non avevo idea di cosa ne sarebbe venuto fuori ma, rileggendola oggi nell'insieme non posso fare a meno di sorridere e continuare a portarla avanti con lo stesso entusiasmo del primo capitolo - come dire: "le cose fatte col cuore non invecchiano mai"...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Tenten e Yujin si trascinarono stancamente, sorreggendosi l'un l'altra ad ogni passo, e solo una volta fuori della palude entrambe poterono tirare un forte sospiro di sollievo. Malgrado fosse abituata ai combattimenti in condizioni estreme, le ferite della kunoichi erano piuttosto gravi. Vedendola sanguinare copiosamente, Yujin si strappò subito alcuni lembi di stoffa, onde fasciare la spalla di Tenten meglio che poteva.

- Grazie Yujin - sorrise la kunoichi. - Ti devo la vita...
- Scherzi - rispose l'altra. - Se non fosse stato per te, saremmo ancora in balìa di quelle carogne... Tu ci hai insegnato a combattere, Tenten, siamo noi che ti dobbiamo la vita!
- A proposito, dobbiamo riunirci alle altre prima che... Ah!

Yujin tranquillizzò Tenten, spiegandole che non c'era da preoccuparsi.
La grotta che avevano scelto come rifugio era ben nascosta dalla vegetazione, oltretutto l'accesso era una fenditura talmente sottile da consentire a malapena il passaggio di una sola persona per volta. Ciascuna delle ragazze era riuscita ad entrarvi con una certa difficoltà, e solo tirando il fiato, dunque era impossibile che animali ostili o individui malintenzionati potessero imbattersi in loro anche solo per caso.
Poiché la spalla le bruciava terribilmente, Tenten accettò di buon grado che Yujin le applicasse una specie di impacco con erbe medicinali. La medicazione di fortuna certo non avrebbe attutito del tutto il dolore ma, prima che fosse necessario cambiare e controllare la fasciatura, avrebbero potuto raggiungere la grotta senza ulteriori contrattempi.

- Sapresti dirmi dove ci troviamo, più o meno? - domandò Tenten, cercando invano di ristabilire l'orientamento tramite la posizione del sole.
- Non vorrei sbagliare ma, a occhio e croce, siamo sulla fascia costiera che delimita il Paese del Fulmine: Yatsu e i suoi marinai erano diretti al mercato di Ikada(*), circa uno o due giorni a nord di qui, e non ci sono altri centri abitati nelle vicinanze!
- E tu come fai a saperlo?
- Mio padre ha svolto diversi incarichi diplomatici da queste parti - spiegò Yujin. - Aveva riportato diverse mappe dai suoi viaggi e, per quanto non abbia mai avuto modo di viaggiare con lui, ricordo abbastanza di quelle carte!
- Capisco!
- Credo che la cosa migliore da fare sia dirigersi a nord, raggiungendo le vicinanze di Ikada con prudenza, altrimenti non so se riusciremo a trovare cibo e acqua nei prossimi giorni...
- Credo tu abbia ragione - si disse d'accordo Tenten. - Su, andiamo a prendere le altre, dobbiamo organizzarci assieme per decidere cosa fare!

Stando bene attenta a non muovere troppo la spalla ferita, Tenten chiese a Yujin di farle strada.
Raggiungere Ikada suonava come l'unica soluzione possibile, almeno per il momento, e tutto sommato la stessa kunoichi non aveva altre idee in mente.

***

Quando Neji riaprì gli occhi, la prima cosa che vide furono i volti sereni e sorridenti di Rock Lee e Rin.

- Finalmente ti sei svegliato - esclamò Rock Lee. - Ci hai fatto preoccupare...
- Come ti senti, Nejucciolo del mio cuore? - chiese Rin, sbarrando gli occhioni in preda all'angoscia. - Ti assicuro che quelle streghe la pagheranno cara: le farò cotte e impanate a suon di bombe, te lo garantisco!

Per tutta risposta, Neji emise un leggero brontolìo.
Ancora non riusciva a rammentare ciò che era realmente accaduto nella Sala del Trono e, malgrado Ko e gli altri avessero pulito e medicato le sue ferite più gravi, la testa gli faceva male come un nido di api impazzite. Il palazzo era caduto, Baishun e la sua corte si erano date alla fuga, lasciando Josei nelle mani dei loro nemici. L'intero villaggio era sotto il controllo di centinaia di rospi che, dopo lo scherzetto combinato da Jiraya(**), si erano perfettamente insediati in ogni angolo. Le abitanti si erano date tutte quante alla fuga, con sommo rammarico da parte dell'eremita, e difficilmente avrebbero potuto riorganizzarsi dopo una simile batosta.
Naruto e il suo Maestro, una volta accertatisi che tutto fosse a posto, si dissero d'accordo che non c'era più bisogno di loro in quel villaggio abbandonato. Dopo aver salutato Ko e gli altri dunque, valutarono di tenere occupate le armate di Onoki in attesa dei rinforzi. Lo Hyuga cadetto ringraziò l'Eremita e il suo allievo per l'aiuto e, senza scendere troppo nei dettagli sullo scontro avvenuto nel palazzo, si disse perfettamente in grado di gestire la situazione.

- Grazie dell'aiuto, nobile Jiraya!
- E' stato un piacere - tagliò corto Jiraya con un sorriso. - Posso solo immaginare perché Tsunade NON mi abbia detto niente di questa missione, accidenti a lei...
- Direi che aveva le sue buone ragioni, altroché - sottolineò Naruto, riducendo gli occhi a due sottili fessure.
- Chiudi il becco, moccioso - sbottò l'Eremita inferocito.

Dopo essersi calmato, Jiraya salutò i vari membri della Squadra Gai per poi dirigersi verso il confine assieme a Naruto.
Non appena si furono allontanati, Ko rifletté attentamente su cosa era meglio rivelare o tacere.
Qualunque scusa si fosse inventato, nel tentativo di spiegare l'evento cui era stato testimone nella Sala del Trono, difficilmente gli altri gli avrebbero creduto. Parlare significava contravvenire ad un ordine esplicito di Hiashi Sama ma, alla luce degli ultimi accadimenti, il buon cadetto capì anche che non era possibile tenere Neji all'oscuro del micidiale fardello che portava tuttora dentro di sé.

- Ko - esclamò Neji, recuperando pian piano forze e lucidità. - Ti spiacerebbe spiegarmi cosa è successo là dentro?
- Già - fece eco Rin. - Gradiremmo saperlo anche noi, in effetti...

Ko chinò il capo.
Ciò che Neji aveva rischiato di fare, risvegliando i poteri del "mostro" assopito dentro di lui, poteva rischiare di colpire gli altri membri della squadra in qualsiasi momento. Era necessario che il giovane sapesse, anche a costo di infrangere gli ordini di Hiashi in merito, per cui non era più possibile tacere la verità.

- D'accordo - mormorò il cadetto, sollevando lo sguardo verso i compagni. - Vi avverto però che non sarà facile da accettare... Soprattutto per te, Neji, perciò ascoltatemi attentamente!

( continua )

(*) = Vedi Capitolo 74 - "Una Scelta Difficile"
(**) = Vedi Capitolo 88 - "Donne, Uomini e... Rospi"

 

ANGOLO AUTORE:
Eccoci di nuovo qui...
xD Un piccolo regalino estivo, con cui mi congedo per le prossime settimane.
Dopo mesi di internet, ho proprio bisogno di "staccare" le batterie per un ritorno alla natura in piena regola: montagne, alberi, fiumi, passeggiate, e via dicendo... Ciò detto, vi auguro Buone Vacanze e, ovviamente, il sottoscritto tornerà a settembre più allegro e pimpante di prima.
^__^ Alla prossima fanfiction!

DADO

   
 
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