Capitolo 1
Ricordi...telefonata.
Lo conoscevo da due anni ormai e quando l'avevo conosciuto era sempre stato molto genitile..
*Ero allo Starbucks che sorseggiavo un cappuccino quando decisi di alzarmi, andai alla cassa e appena mi girai un tizio mi tiro il cappuccino sopra la maglietta. La mia maglietta preferita! Chi era quello sfortunato che mi aveva ustinato il petto e il seno? Si, sfortunato perché io non ero molto loquace di solito.
Io: ehi ma che cavolo fai attenzione mi hai bruciata!!!-
X: oh, scusa mi dispiace non l'ho fatto apposta-*
Finimmo per conoscerci dopo che lui aveva insistito più volte per incontrarci a pranzo o a cena in qualche locale.
Qualche settimana dopo il nostro incontro/scontro ci mettemmo assieme, sembravamo una bella coppia, mi aveva detto addirittura che faceva parte di una band molto famosa che puntualmente io non ne sapevo nulla.
Riuscii a stare abbastanza dietro la sua vita, ma poi quando iniziò la scuola era tutto più difficile. Il quinto anno di liceo a Londra era una sfacchinata.
Poi c'era stata la famosa litigata che divise per ben due anni la band e mi promise che non si sarebbe più riunito col gruppo e così riuscii a stare tranquilla con lui senza paparazzi e interviste per un po'.
Lui era stato il primo.
Il primo in tutto.
Esperienze.
Baci.
Carezze.
Lunghe e fantastiche pomiciate. (in qualsiasi posto)
Avevo perso la verginità con lui.
Per la prima volta mi ero innamorata.
Per la prima volta ho imparato ad amare e a conoscere il significato della parola amore.
Ma era anche il primo ad avermi lasciato.
La prima volta ero stata delusa.
Umiliata.
Usata.
Scaricata con parole che mi stavano lacerando il cuore in mille pezzi.
E per la prima volta dovevo imparare a cavarmela da sola, senza genitori che abitavano a due ore dove abitavo io e senza un lavoro.
E per la prima volta dovevo accudire una bambina che fra pochi mesi nasceva.
Dovevo farmi aiutare, col cuore a pezzi e con la carenza di soldi non potevo di certo starmene qui da sola!
Pensavo di continuo la prima volta che avevamo fatto l'amore era stato dolce, premuroso, e attento.
Mi aveva fatta sentire amata, ma ora mi sentivo solo usata come uno straccio.
Squillò il cellulare, lo afferrai ed era mia madre occasione in più per comunicarglielo.
"Mamma ciaooo"
"Tesoro tutto bene?" Chiese mia mamma, riusciva quasi sempre a capire quando ero giù di corda, di solito al telefono riuscivo a non farglielo intuire, ma in quel momento lo ero più del solito.
"Ti devo dire alcune cose"
"Dimmi tesoro"
"Non è facile" Dissi con la voce che tremava.
"Non farmi preoccupare sputa il rospo ti prego, tesoro" Mi incitò mamma con voce dolce.
"Siediti."
"Perché?" Chiese
"Fallo e basta"
"D'accordo..Parla" Sospirai..e iniziai a parlare.
"Okey, è da un po' che ti volevo parlare, ma non ne avevo il coraggio solo che ora non posso più evitarlo ho una persona a cui devo pensare"
"Tesoro non ti seguo"
"Stavo con Harry, ma ora mi ha lasciato dicendomi che ha scelto di rimettere a posto le cose con i ragazzi e che andrà in tour per 9 mesi. Mi ha chiesto di seguirlo, ma come ben sai non posso. Ma ora lascierò anche l'università"
"Cosa no!!!Perché?"
"Perché devo risparmiare i soldi, lui non mi aiuterà mi ha confessato che non mi ama e non mi ha mai amato e la cosa che non c'è l'ho fatta a dirglielo e nemmeno se lo merita è sapere che.." Presi fiato
"Che?" Mi incitò mia mamma.
"Sono incinta di lui"
"..."
"Mamma ci sei ancora?"
"Quanti mesi?"
"5"
"Cosa vuoi fare ora?" chiese mamma amorevolmente.
"Non posso restare qui, prima mi aiutavate, ma purtroppo non lavorando non posso più permettermi di abitare qui, mi devo trasferire, posso venire da voi?"
"Ma certo piccola mia, è anche casa tua"
"Grazie mamma"
"Ti aiuteremo e vedrai che andrà tutto bene, sei sicura di lasciare l'università?"
"Non posso far altrimenti, voi abitate a due ore e mezza da dove vado a scuola io e mi stanche rei troppo il mio dottore dice che non mi devo stancare e poi sarà la cosa giusta"
"D'accordo, lavorerai nel bar di una mia amica che cercava lavoro così potrai mantenerti da sola e cercare di metterti via dei soldi va bene? Almeno finché riuscirai!"
"D'accordo mamma per me va bene!"
"E' maschio o femmina Tesoro?"
"Femmina"
"E sai già come vorresti chiamarla?"
"Gemma"
"Oh tesoro il nome..''
''Lo so mamma''
''Ti verrà a prendere papà..gli parlerò e vedrai che andrà bene"
"Grazie mamma"
"Prego piccola, e Amber?"
"Si mamma?"
"Sono felice che hai avuto il coraggio di dircelo ora vado avvisare tuo padre e tu vai a riposarti"
"Ciao mamma"
"Ciao tesoro a domani e ricorda che ti voglio bene"
"Anch'io mami"
Chiusi la telefonata iniziai a preparare le valigie 'si ritorna a casa' pensai.
Non sarebbe stato facile, ma lo dovevo fare.
Dovevo farlo per mia figlia.
Dovevo farlo per me.
Dovevo farlo per noi.
Per Amber e Gemma.
E nessun'altro.
*****Scusate ragazze se non ho continuato mi dispiace, un po' perché non sapevo cosa scrivere e un po' per la mia pigrizia nello scrivere.. non sto molto bene.. anzi per niente..questa storia rispecchia un po' il mio umore.
Spero vi sia piaciuto, alla prossima.. vi prometto che sarà molto vicina..pubblicherò presto.
Baci giu. ****
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