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Autore: HermLOL    04/07/2013    1 recensioni
Terzo anno del trio ad Hogwarts.
Tutto scorre normalmente, tra la storia di Fierobecco, il Gramo, Sirius Black.. con delle piccole questioni irrisolte:
E se Draco ed Hermione nascondessero un segreto al di là delle ipotesi perverse che le vostre menti da FanFictioners possono formulare?
E se Severus Snape non agisse solo mosso dall'odio verso Sirius?
Tanti SE animano questa storia..
..vedremo se arriveranno anche i MA.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione, Hermione/Severus
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Hermione uscì da dietro l’armatura appena in tempo per vedere un’irato Severus Piton lasciare l’infermeria sbattendo la porta.
Squittì impaurita e tentò di fuggire senza essere vista, ma inciampò e nel vano tentativo di non cadere lasciò tutti i suoi libri che piombarono attorno a lei con un grande fracasso.
“Granger!” sbraitò Piton avvicinandosi alla ragazzina, come irritato dalla sua imbranataggine.
Hermione alzò gli occhi intimidita e deglutì; “Professor Piton..” lo salutò in tono piatto, tentando di rialzarsi e di non guardarlo negli occhi: già incuteva timore normalmente, figurarsi dopo essere stata beccata a baciare il suo pupillo!
La ragazzina fu sorpresa di vedere la grande mano di Severus Piton ondeggiare davanti ai suoi occhi come ad offrirle aiuto. “Granger, allora? Vuole rimanere lì a terra tutto il giorno?” la spronò il professore seccato. Lei non se lo fece ripetere due volte e afferrò un po’ titubante la mano, facendo pressione sui talloni per alzarsi in piedi. La cosa che la colpì di più fu che la pelle del professore era liscia, nonostante non fosse morbida come la sua. Immaginava che le mani di qualsiasi pozionista fossero piene di calli, ma forse non aveva calcolato che esisteva un’attrezzatura specifica per preparare pozioni, la quale comprendeva anche un paio di guanti. ‘Che idiota’ si ammonì mentalmente e lasciò la mano al professore, evitando accuratamente di guardarlo negli occhi mentre si rassettava la divisa.
“Grazie” mormorò chinandosi a raccogliere i libri.
Severus Piton grugnì e fece per andarsene, poi la vide abbassarsi a raccogliere i pesanti volumi come una Babbana qualunque e volse gli occhi al soffitto, sibilando esasperato “Granger, è la strega più intelligente della sua età o no? Tiri fuori la bacchetta e faccia levitare quei libri, Merlino!” concluse il discorso con una smorfia infastidita –l’ennesima- ed estrasse la bacchetta. Ricordava ancora quando era poco più che undicenne e il professore di Incantesimi lo aveva lodato per essere stato tra i primi ad imparare il semplice incantesimo di levitazione. Insieme a Lily Evans, ovviamente.
 ‘Agitare e colpire’. Bastò quel semplice movimento del polso correlato al pensare le parole “Wingardium Leviosa” e i ricordi vennero ri-chiusi lì dove dovevano stare mentre la decina di volumi della studentessa si alzavano placidamente in volo per poi impilarsi tra le sue braccia uno dopo l’altro.
Hermione trattenne il fiato e alla fine ripeté un piccolo “Grazie” a testa bassa. Si voltò, imbarazzata e con l’autostima sotto le scarpe, per dirigersi verso la biblioteca quando Piton le afferrò il gomito “Non così in fretta, Granger. Devo dirle un’ultima cosa..” l’uomo la costrinse a voltarsi “Mi guardi! Non sono un basilisco, non uccido con lo sguardo!” sbraitò alzando la voce: non sopportava non essere guardato negli occhi. Poi si rese conto dall’espressione spaventata con cui Hermione lo guardò che aveva esagerato, così borbottò un “Ecco, così va meglio” e inspirò. Sapeva che era la cosa giusta da fare, ma si sentiva un po’ fuori luogo perché era molto tempo che non faceva la cosa giusta.  “Signorina Granger, mi aspetto cautela da parte sua.” Le lanciò uno sguardo eloquente, poi le lasciò il braccio e la sorpassò “Buona giornata”.

Hermione avrebbe voluto replicare in qualche modo ma non ci riuscì: lo lasciò andare osservando mentre il mantello oscillava accarezzando le scale fino a sparire dietro l’angolo in fondo alla rampa.
Corrugò la fronte e si incamminò verso la biblioteca: che voleva dire quell’avvertimento?
Immediatamente sgranò gli occhi, mentre un dubbio atroce si faceva strada in lei: e se Draco avesse rivelato il loro segreto al Professor Piton? No, non ne avrebbe avuto motivo. Stava facendo quello che voleva! Certo, lei si era ribellata ma.. non aveva fatto nulla per far saltare l’accordo. Non poteva averlo fatto, assolutamente no.
Ma allora di cosa la stava avvertendo il Professore? Con cosa o con chi doveva avere cautela?
Oh, andiamo Hermione’ pensò stizzita ‘Non puoi fidarti di Severus Piton! Avrà voluto intimidirti o spaventarti, tutto qui. Lascia perdere!
Non capendoci più niente decise di accantonare il problema temporaneamente e continuò la sua camminata verso la biblioteca.
 
Severus Piton arrivò nel suo ufficio quasi correndo. Chiuse la porta alle sue spalle, la sigillò e si avvicinò alla cattedra ansante per la velocità con la quale si era mosso. Si curvò sulla cattedra, appoggiando le mani una ad un’estremità del tavolo e una all’altra, inspirando ed espirando profondamente, irritato e confuso: perché aveva sentito il bisogno di avvertire la Granger? Erano problemi di ragazzini, lui non doveva entrarci niente. E poi, se la Granger fosse stata messa fuori gioco psicologicamente, tanto meglio. Nessuna so-tutto-io nella sua classe per un po’.
E allora perché continuava ad essere preoccupato per quello che Malfoy poteva combinare alla studentessa di Grifondoro?
   
 
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