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Autore: Soul of the Crow    04/07/2013    7 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Nell’Hokkaido… 200 anni nel futuro… Non lontano dal faro… Nella foresta…

Era stato un fascio di luce a portare via Lory e Rin, ma quando il bagliore si affievolì, le due non si trovavano più nella camera della Gold: davanti a loro si ergeva una parete rocciosa dalla cui cima sgorgavano le acque di una cascata, le quali si riversavano poi nel fiume che si trovava immediatamente sotto di essa. Le Emissarie si trovavano su una zona di terra battuta sulla riva del corso d’acqua.
L’acqua e il cielo, prima tinti di sfumature arancioni e rossicce, si stavano colorando di blu scuro, segno che il Sole stava calando per lasciare il proprio posto alla Luna.
- Chissà come siamo finite qui… - pensò a voce alta la bionda, guardandosi intorno e cercando di scorgere un dettaglio che la potesse aiutare ad identificare quel luogo, ma non riconosceva nessun particolare di quel paesaggio.
- Deve essere stata quella luce. - affermò la corvina, per poi aggiungere:
- Dopo qualche anno passato nella Confraternita del Sole Nero, ho imparato che niente accade per caso, quindi dobbiamo capire perché ci troviamo qui. - appena si accorse di aver nominato quella vecchia organizzazione, il suo primo pensiero fu quello di tapparsi la bocca, ma ormai l’altra la aveva sentita.
In cuor suo, sperava che la cugina non si fosse scordata quello che avevano dovuto subire: ne avevano dovute passare di tutti i colori per soddisfare l’ambizione di una donna, che alla fine li aveva puniti e imprigionati in un Incubo che avrebbe rischiato di non avere una fine. Inoltre, avevano visto molte persone morire in quella villa.
- No… - quel sussurro di Lorella interruppe il filo dei pensieri dell’altra:
- Non credo che me lo dimenticherò tanto presto, e potrebbe essere lo stesso anche per te e gli altri. Preferirei dimenticare quella brutta esperienza, ma non è qualcosa che si può scordare da un giorno all’altro. - aveva risposto come se fosse stata in grado di sentire ciò che la corvina pensava, ma quest’ultima era sicura di aver percepito una nota di tristezza nella voce dell’altra, oltre al fatto di aver visto un’espressione malinconica sul suo volto.
Nonostante la bionda avesse superato la paura del rumore degli spari, la cugina aveva avuto la possibilità di vedere l’ormai ex capitano degli Emissari del Sole Nero in quello stato, ma forse perché lei era stata una dei più scossi dalle vicende degli ultimi mesi d’esistenza della Confraternita: Lory aveva sempre cercato di rimanere allegra e sorridente nonostante tutto quello che era successo in quel periodo, ma Rin non aveva mai capito se quello era il suo modo per affrontare quelle situazioni difficili o se era quel tratto della sua personalità era solo una maschera, anche se sperava fosse la prima opzione. Un’altra cosa che non comprendeva erano quelle espressioni malinconiche; Rinako era sempre stata calma e posata, ma a dispetto dell’apparenza fredda e distaccata, era molto gentile con le persone a cui voleva bene: avrebbe voluto aiutare la cugina, ma se questa non le diceva qual era il problema, poteva fare ben poco.
Suzuki si avvicinò all’altra, la quale continuava a guardare l’acqua del fiume:
- Mi dispiace Lory. Non avrei dovuto farti ricordare quella storia. - mormorò Rinako.
Dopo lunghi istanti, la bionda si voltò completamente: sembrava essersi calmata, ma quell’espressione aveva un che di triste.
- Non ti devi preoccupare Rin. Quella Confraternita appartiene al passato, e spero che quelle vicende non si debbano ripetere. - disse Lorella, per poi cambiare discorso:
- Tra non molto il Sole calerà completamente. Credo sia meglio cercare un riparo. - l’altra annuì a quella proposta, incamminandosi lungo il sentiero che s’inoltrava nel bosco dietro di lei seguita poco dopo da Gold.
Nessuna delle due sapeva che la loro ricerca sarebbe durata molto meno di quello che pensavano; Sho le aveva tenute d’occhio per tutto il tempo, pur essendo rimasto nascosto tra i cespugli. Avrebbe dovuto esserci anche Isako con lui, ma si stava ancora riposando alla base segreta:
- Non so cosa sia peggio: le vicende del Sole Nero di un paio di secoli fa o quello che sta succedendo adesso. - sussurrò appena il castano, ma qualcuno riuscì a sentirlo ugualmente:
- Quello che era successo in quell’organizzazione è sempre stato un mistero per tutti: a parte “tu sai cosa” che adesso è in nostro possesso, non è rimasto niente che riguardava loro. - era una voce meccanica, sembrava appartenesse ad un robot, ma era un po’ più bassa e profonda del normale.
Il ragazzo alzò lo sguardo verso l’alto e vide, su un ramo dell’albero immediatamente vicino a lui, un aquila completamente nera, tranne per gli occhi rossi, la pancia e alcuni punti delle ali che erano bianchi.
- Questo lo so anch’io Shadow. - disse Shibuya all’uccello nero, per poi tornare ad osservare le due ragazze:
- Ora che abbiamo qui due ex Emissarie, potrebbe essere anche un’occasione per farsi raccontare qualcosa di più. - realizzò lui, per poi cominciare ad incamminarsi, rimanendo comunque nascosto nella boscaglia.
- è meglio se le seguiamo. Dobbiamo assicurarci che raggiungano la base come il capo ci ha chiesto. - c’era qualcosa d’insolito nel tono che aveva usato il suo padrone e l’animale lo percepì:
- Perché parli sempre con quel tono di Marcus Phoenix? A volte ti comporti come se ti pugnalasse alle spalle quando meno te lo aspetti. -
Il volto di Sho si rabbuiò improvvisamente, e istintivamente il ragazzo si toccò il braccio sinistro: se lo era fratturato non molto tempo prima, quando loro avevano scoperto lui e Okada insieme a quell’uomo dai capelli biondi.
- è vero che collaboriamo con lui da qualche mese, ma non so… Ho come l’impressione che stia nascondendo qualcosa a me e Isako. - gli rispose il castano continuando a camminare, mentre Shadow si alzava in volo.
Passò una mezz’oretta dall’inizio della passeggiata, e anche se Lory e Rin non lo sapevano, si stavano allontanando fin troppo dal posto in cui dovevano andare:
- Credo sia il momento di agire. - nonostante stesse continuando a volare, l’aquila sapeva che il suo padrone poteva sentirlo perché quest’ultimo aveva con sé quello che a prima vista sembrava un normale auricolare nero, ma in realtà era un dispositivo che gli permetteva di comunicare con lui a distanza.
- Lo so, ma vacci piano. Penso che il capo preferisca vedere gli ex Emissari sani e salvi. - dopo quell’ultima frase, l’aquila si avvicinò alle due ragazze, pur mantenendosi ad una certa distanza, e dal suo becco uscirono due aghi, uno colpì il braccio di Lorella e l’altro la spalla di Rinako. Quali effetti avrebbero avuto le sostanze di cui erano imbevuti quei due oggetti? Beh, le due ex Emissarie lo avrebbero scoperto presto.
- Mh, Rin? Come ti senti? - le chiese d’un tratto Gold.
L’altra sbadigliò prima di rispondere:
- Ti sembrerà strano, ma mi sento un po’ stanca. Non importa però, dobbiamo proseguire fino a quando non troveremo un posto in cui trascorrere la notte. -
Le due camminarono un altro po’, fino a quando la bionda non rischiò di cadere a terra e l’altra dovette reggerla per un braccio:
- Lory? Ehi Lory, cosa ti succede? Mi vuoi rispondere o no? - Suzuki continuò a chiamare l’altra per diverse volte, e quando decise di guardarla in volto, si accorse che si era soltanto addormentata, ma non potevano di certo fermarsi lì, così Rin si caricò un braccio di Lorella sulla spalla per sostenerla e riprendere a camminare, ma dopo qualche passo sentì le palpebre farsi pesanti:
- No… Non adesso… Non mi devo mettere a… - riuscì a compiere qualche altro passo, prima di chiudere gli occhi e lasciarsi cadere a terra insieme alla cugina.
Quando accadde, Sho uscì dal suo nascondiglio tra i cespugli e Shadow si avvicinò in volo fino a posarsi sul braccio del suo padrone:
- Non credevo che sapessi usare anche quegli aculei imbevuti di sostanze soporifere. - disse il castano leggermente sorpreso.
- è una delle modifiche che il signor Phoenix ha apportato alle mie funzioni. - gli rispose l’aquila.
- Chissà cos’altro avrà fatto a te e a Nakagawa… - pensò Shibuya, per poi emanare un’aura verde dalla mano, la quale si accumulò sopra di lui e le due ragazze, creando un portale che mostrava l’immagine di un faro completamente bianco, anche se l’aspetto poteva sembrare alquanto fatiscente: in molti punti di quella torre mancava la vernice, e nei pressi della cima mancavano diversi mattoni ed erano cresciute delle piante rampicanti. L’edificio era circondato da un muretto dello stesso colore della costruzione, interrotto da un’arcata di pietra sotto la quale si trovava un cancello di ferro arrugginito. Lui, Isako e il capo dovevano vivere nei sotterranei di quel luogo da parecchi mesi: non si poteva certo definire un hotel di lusso, ma non avevano altra scelta.
Ad un certo punto, l’energia verde avvolse Sho, il suo animale partner e le due ex Emissarie, facendoli levitare fino a farli entrare nel portale; quando accadde, il varco d’aura verde sparì.


Una mezz’oretta dopo… All’interno del faro…

La prima cosa che Lorella capii al suo risveglio era che non si trovava più in quella foresta dove lei e Rin erano capitate. I motivi? Anche se continuava ad avere una gran voglia di dormire, non aveva più freddo e sentiva di essere avvolta in qualcosa di morbido e caldo.
Ad un certo punto, si rese conto che qualcosa le stava scuotendo la spalla insistentemente, ma smise dopo alcuni secondi; la bionda pensò che avrebbe avuto un po’ di tranquillità, ma si sbagliava di grosso perché una voce femminile, allegra e squillante, le arrivò alle orecchie:
- Lory! Dai Lory svegliati! Ci sei o no? -
Lorella mugugnò qualcosa d’incomprensibile, e si voltò dalla parte opposta rispetto a quella da dove proveniva la voce; peccato che anche la persona a cui apparteneva quest’ultima non aveva intenzione di arrendersi facilmente:
- Eddai capitano. Ti devi svegliare! - all’ennesima esclamazione, un’altra voce femminile, più calma della prima, s’intromise:
- Hiroae, dovresti lasciarla risposare un po’. -
- Ma Kaori! Io sono stanca di aspettare! -
- Ti ricordo che anche tu non volevi che ti svegliassi. -
Era inutile: se continuavano ad alzare la voce e a discutere, non sarebbe mai riuscita a riposare un po’. Aprì stancamente gli occhi, e quando le immagini diventarono abbastanza nitide, si accorse di trovarsi su un letto e di essere avvolta in una coperta candida; pochi secondi dopo, vide davanti a lei un viso pallido coronato da occhi color ghiaccio e contornato da capelli neri, alcuni intrappolati in una coda di cavallo alta, con alcune ciocche di un bel verde acceso.
- Finalmente ti sei svegliata Lory! - la salutò la ragazza.
Gold sbatté alcune volte gli occhi per capire se stava sognando oppure no, ma quel volto e quella voce non le lasciavano molti dubbi:
- H- Hiroae? Sei tu o sto sognando? - le domandò la bionda, ma quando l’altra la abbracciò, o meglio la stritolò, si rese conto che era tutto vero.
- Hiroae, rischi di soffocarla se continui così. Lasciala respirare un po’. - la riprese l’altra voce femminile tranquilla.
Dopo quella frase, Lorella sentì la presa di Hiroae stringersi ancora, ma per sua fortuna delle mani riuscirono a liberarla; ad aiutarla era stata una ragazza dai capelli color castano dorato, una caratteristica fisica abbastanza comune, ma quegli occhi color acquamarina erano inconfondibili: si trattava di Kaori Kira.
- K- Kaori? Anche tu qui? - chiese Gold, ancora più sorpresa di prima.
Si guardò intorno, e si rese conto di trovarsi in una stanza quadrata: il verde e il viola si alternavano sulle quattro pareti, e vicino ad ognuna erano presenti un letto, un armadio e un comodino.
Ad un certo punto, si ricordò di un particolare:
- Oh no, dov’è finita Rin? -
- Non mi pare un buon modo per salutarci. È un mesetto che non ci vediamo. - le ricordò la ragazza con la coda.
- In ogni caso, tua cugina si è svegliata prima di te ed è uscita a fare quattro passi. - le rispose la ragazza dagli occhi color acquamarina con un sorriso rassicurante sul volto.
Passarono alcuni minuti, trascorsi i quali le tre sentirono una voce maschile proveniente da un punto imprecisato:
- Ex Emissari del Sole Nero, come prima cosa mi voglio scusare per i modi che io e i miei colleghi abbiamo usato per farvi finire qui. Vi ho spiegato la situazione in linea generale nei messaggi che vi ho mandato, ma alcune cose ho preferito tralasciarle perché sarebbe stato meglio spiegarvele di persona. Vi aspetto nella sala comune delle Ali Nere; qualcuno tra poco passerà a prendervi dalle stanze in cui vi trovate per condurvi là. A presto. - dopo quella comunicazione, la voce sparì.
- Vedo che ti sei svegliata Lory. - constatò un’altra voce femminile. La chiamata in causa si girò verso la direzione dalla quale proveniva, e vide Suzuki sulla soglia:
- Rin, stai bene allora! - esclamò felice la bionda, per poi alzarsi di scatto dal letto, ma quando cercò di mettersi in piedi, barcollò leggermente e cadde seduta sul letto.
- è la prima volta che ti vedo così attaccata al letto: non ti è mai piaciuto dormire più del necessario. - la prese in giro Rinako, ma nessuno sembrava averla ascoltata perché gli sguardi delle compagne erano rivolti su un punto molto vicino alle sue gambe: quando la ragazza dai capelli a caschetto guardò nello stesso punto, notò quello che sembrava un coniglio di peluche verde dagli occhi neri e il naso arancione che si reggeva in piedi davanti a loro ed era molto più grande di un coniglio normale.
Dal momento che nessuna delle ragazze sembrava voler parlare, fu proprio l’animale a parlare:
- Perché mi guardate in quel modo? - chiese con tono seccato, sbattendo una zampa per terra in segno d’impazienza.
- Sentite, non ho voglia di perdere tempo con voi. Avete sentito la comunicazione del capo, no? Vi devo portare alla sala comune delle Ali Nere quando i vostri amici si trovano già là. Sbrighiamoci! - ordinò alle quattro, le quali, pur rimanendo sorprese del fatto che il coniglio avesse parlato, lo seguirono fuori dalla stanza.


Angolo di Emy
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e anche di non aver fatto troppi errori.
Giusto per informarvi, sono arrivata a scrivere il quinto capitolo, ma devo ancora controllare gli altri.
Oh, prima che me ne dimentichi:
-    Shadow è l’OC di FaGammaVoloso e a lui solo appartiene.
-    Nakagawa è l’OC di _Slash e a lei sola appartiene.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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