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Autore: pirupiru    05/07/2013    5 recensioni
"I pranzi alla Tana sono mastodontici.
E' risaputo, lo sanno tutti: lo sa Arthur Weasley, che ormai non prova più a frenare sua moglie Molly, lo sanno i loro figli, le mogli e il marito di questi, lo sanno i nipoti, che ormai non prendono impegni per il pomeriggio, sapendo che saranno ancora lì a tavola, lo sanno gli amici invitati qualche volta e che si son dati la regola 'non più di due pranzi alla Tana all'anno', perchè se si sa che i pranzi sono lunghissimi, è anche risaputo che non si può dire di no a Molly, né agli altri inquilini della casa, né ai manicaretti in tavola. Inoltre, cosa più importante di tutte, i pranzi alla Tana sono i più divertenti convivi che possano mai essere stati organizzati."

Quello sarebbe stato un pranzo ricordato da tutti.
Ho messo l'avvertimento OOC per il personaggio di Ron, che differisce un po', ma non trovo sia così forte. Inoltre, c'è quasi tutta la famiglia Weasley al completo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Hugo Weasley, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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come una partita a scacchi magici.

La vita è una partita a scacchi, come diceva il nonno. Il risultato finale dipende dalle singole mosse, e ogni mossa è condizionata dalle precedenti, e determina quelle che seguiranno. Ci sono periodi, occasioni, in cui si ha coscienza di forgiare il proprio futuro, ma la vita, abitualmente, è spesa semplicemente a vivere – senza porsi problemi, senza domandarsi se le scelte di oggi influiranno, e in quale misura, su quelle di domani.

-Elettra Bedon




2015


Ron Weasley non aveva pregiudizi.
Non giudicava i purosangue, i mezzosangue, chi di sangue babbano ne aveva tre decimi. Non giudicava i babbani, i maganò, gli omosessuali, chi aveva ideologie diverse e colore di pelle differenti dal pallido bianco spruzzato di lentiggini. Non giudicava i biondi, gli imbranati -e forse perchè lo era, un imbranato-, i secchioni, i denenuti, i pentiti o i colpevoli. Insomma, Ron Weasley non aveva pregiudizi di alcun genere. "Con la pancia è cresciuto anche il tuo cervello" continuava a ripetergli sua madre. "Perdendo anche qualche capello" aggiungeva spesso sua moglie, che aveva il priviligegio di non essere sfiorata minimamente dal tempo che passa. Sempre bella, con solo ai lati degli occhi piccoli solchi. Ron la guardava estasiato in ogni momento della giornata, soprattutto la sera, quando quell'esaltato di Harry si materializzava in casa loro -con moglie a seguito, per giunta sua sorella- portando ogni giorno un nuovo argomento di discussione. Harry e lui si sedevano sulle poltrone, Hermione sul bracciolo al suo fianco, Ginny ai piedi del marito e parlavano per ore, mentre la tribù
Potter-Weasley'sons nella stanza affianco combinava danni di tutti i tipi, ignorando le minacce dei padri. In quei momenti, spettegolando di nuovi cambiamenti in terra babbana e in terra magica, discutendo su nuovi articoli di giornale, Ron realizzò con mente lucida che lui no, non aveva proprio alcun tipo di pregiudizio e che, alla veneranda età di 35 anni, poteva dirsi davvero una persona matura.

2023

I  pranzi alla Tana sono mastodontici.
E' risaputo, lo sanno tutti: lo sa Arthur Weasley, che ormai non prova più a frenare sua moglie Molly, lo sanno i loro figli, le mogli e il marito di questi, lo sanno i nipoti, che ormai non prendono impegni per il pomeriggio, sapendo che saranno ancora lì a tavola, lo sanno gli amici invitati qualche volta e che si son dati la regola 'non più di due pranzi alla Tana all'anno', perchè se si sa che i pranzi sono lunghissimi, è anche risaputo che non si può dire di no a Molly, né agli altri inquilini della casa, né ai manicaretti in tavola. Inoltre, cosa più importante di tutte, i pranzi alla Tana sono i più divertenti convivi che possano mai essere stati organizzati.
Rose Weasley guardava tutto quel rosso: le teste dei suoi parenti, i mobili in legno di mogano che suo nonno aveva comprato qualche anno fa -mogano rosso, costato un occhio della testa-, i fazzoletti cremisi, rimasuglio di qualche Natale, anche se erano in piena Estate. Immaginò per un istante suo padre imbufalirsi come un toro e schiantarla, richiamato da tutto quel rosso. I parenti avrebbero pianto, Harry avrebbe fermato suo padre, ma la botta sarebbe stata troppo forte per il suo povero cranio. Nel migliore dei casi avrebbe dimenticato tutto ciò che aveva imparato in sette anni di scuola. Sua madre l'avrebbe portata al San Mugo, mentre i suoi cugini avrebbero riso. Se non fosse sopravvisuta non voleva assolutamente che James toccasse le sue cose.

Si diede della stupida,
come poteva assolutamente pensare che suo padre potesse schiantarla attirato da tutto quel rosso: non era un toro, appena avesse finito di parlare, l'avrebbe schiantata anche se intorno ci fossero stati solo decori bianchi e azzurri, come il Paradiso. Forse avrebbe fatto meglio a non dire nulla.
Questo pensiero non la tranquillizzò.
Buttò un occhio al fratello, che sembrava aver perso appetito. Hugo era cresciuto bene, somigliava vagamente al padre, per l'aria da svampito. Sedeva al suo fianco e sembrava trovare più interessante gettare i piselli da una parte all'altra del piatto -con decori rossi- che ascoltare sua cugina Lily Luna, degna erede di sua zia Ginny con quella vocetta fastidiosa.
Rose distolse i pensieri dai suoi problemi, o meglio il suo problema, per prestare attenzione al flusso di parole senza senso. "Non che trovi il mare noioso, per carità, ma credi che mi interessi andarci con Dominique? Le voglio bene, brava cugina, ma ti sembra il caso? Alla prima occasione mi molla per andare con qualche bel fustaccione palestrato che passa di lì e che guardacaso rimane incantato dalla sua bellezza e ciò nel migliore dei casi. Potrebbe anche portarmi con sé e non mi va di intrattenere un babbano mentre lei si rotola nella sabbia con qualcuno. Così mi chiedevo, dato che siamo cugini, siamo cresciuti assieme, ci vogliamo bene..." e qui prese fiato, per puntargli addosso i suoi occhioni verdi, cosa che si rivelò inutile in quanto il verde dei piselli attirava di più Hugo, "verresti con me? Puoi portarci anche, che ne so, qualche tuo amico, quei tipi strani con cui passi le giornate. Non rinuncerebbero a passare le giornate con due belle come noi."
Rose non sapeva cosa passasse per la testa di Hugo in quel momento, ma sicuramente rispondere non era contemplato tra i suoi prossimi obbiettivi.
Spostò lo sguardo alla fine del tavolo, dove Victorie reggeva delicatamente una forchetta e mangiava come una perfetta francesina. Al suo fianco, Teddy Lupin. Che per l'occasione portava capelli blu striati di rosso. Rosso come il suo volto in quel momento, si disse Rose. Non faceva altro che sussultare. Lo sguardo della ragazza passò oltre la mano di Victoire che si muoveva sotto il tavolo e un sorriso malizioso si aprì sul suo volto. Seduto davanti a lei Albus le lanciò uno sguardo che voleva in pratica dire 'Ce ne siamo accorti solo io a te probabilmente' oppure un 'Minacciarli fino alla fine della loro esistenza sarebbe troppo?'.  
C'era qualcosa di strano dell'aria durante questo pranzo. Sarà stato il caldo o lei che non riusciva a godersi nulla, nemmeno lo sguardo divertito di Albus, che sì, aveva fatto di peggio. Nemmeno Dominique che ora litigava con Lily perchè le aveva dato, più o meno velatamente, della poco di buono. O meglio, una tipa che si rotola con i ragazzi sulla spiaggia.
Nemmeno suo padre che si ingozzava come un maiale assieme a James, che occupava il posto vicino a lei e di fronte a Ron, per una scommessa o semplice ingordigia. Nemmeno tutto il resto della famiglia che si lanciava cose addosso come se non ci fosse un domani. Nulla.
Albus se ne accorse e Rose non seppe mai se questo fosse stato un bene o un male.
"Più tardi viene Scorpius, può papà?" disse il cugino con uno sguardo da cerbiatto degno del suo Patronus.
Lentamente, il silenzio calò sulla tavola. Anche i due indaffarati Teddy e Victoire interruppero i loro piacevoli gesti. Rose sospirò.
Ron alzò lo sguardo su Harry e il ragazzo sopravvissuto seppe solo dire "Chiedi a nonna Molly". Altro che Harry Potter, Ponzio Pilato avrebbero dovuto chiamarlo. Ponzio Pilato Potter. PPP.
Nonna Molly sembrò contenta di avere un ospite che di sua spontanea volontà decidesse di fermarsi nel pomeriggio, magari per prendere un té, dei pasticcini, una fetta di torta al cioccolato. Avrebbe potuto anche dargli quel panettone al limone e lamponi e del caffè e dei confetti... "Ma certo, tutti sono i benvenuti alla Tana. Al tuo amico piace il té?".
"Nonna! Scorpius è un serpeverde, un serpeverde Malfoy, figlio di Draco Malfoy!" sbottò James, mettendo il broncio.
Rose passò dall'amore totale verso nonna Molly, che nonostante l'età avanzata e un figlio morto sapeva essere più matura di un James Sirius Potter, all'odio profondo verso suo cugino che avrebbe cruciato. Ne era sicura.
Albus intervenne, aggiudicandosi il premio per il cugino migliore di tutti i tempi. L'avrebbe coperto con i genitori alla prossima uscita. Gli avrebbe prestato la stanza per quelle cose con le sue ragazze. Avrebbe lavato i piatti della Tana al posto suo per uno, due anni.
"Scorpius Hyperion Malfoy non ha le stesse idee contorte del padre e nemmeno del nonno. E' un bravissimo studente, non ha mai dato segni di crudeltà o razzismo ed è inoltre, mio amico, il mio migliore amico."
"La mela non cade lontano dall'albero". Parole sprezzanti quelle di Ron, sputate fuori con un pezzo di qualcosa -forse pollo- che contribuì a renderlo meno serio.
"Le mele rotolano papà." Rose aveva parlato prima ancora di rendersene conto. Ora, e solo ora, era in ballo.
"Quanto può rotolare un Malfoy? La testa è quella, sempre vuota e sempre bionda"
Hugo aveva alzato lo sguardo pr seguire il battibecco tra padre e figlia a un posto di distanza. Se il padre avesse immaginato quello che un giorno lui aveva visto in uno sgabuzzino si sarebbe sconvolto. Rose, la sua piccola bambina diciassettenne Rose, con le mani affondate tra i biondi capelli del Malfoy, mentre lui affondava qualcos'altro in lei.
"I tuoi sono pregiudizi di un vecchio barboso, papà, non sei da meno di un membro centenario del ministero." Rose si stava infuriando: aveva assunto la classica faccia da Weasley furioso, tutta rossa e con una smorfia simile a un broncio. La posa però era quella di Hermione Granger e impercettibilmente, suo padre tremò.
"Io non ho pregiudizi" si affrettò a dire Ron. No, lui proprio non aveva pregiudizi. Solo che quei Malfoy, erano così, così viscidi, stupidi e cattivi. E Scorpius portava quel cognome e si sa che non esiste Malfoy non fissato con il sangue puro, non esiste Malfoy non assetato di vendetta e non esiste un Malfoy che stringe amicizia con un Weasley o con un Potter senza secondi fini. Ma lui, no, non aveva pregiudizi. 
Lo zio Ponzio Pilato Potter sembrò tirare fuori una frase su cui aveva meditato a lungo, spremendo tutte le sue meringi. Come si dice? Un uomo d'azione, non di mente. "Per quanto a me non piaccia che questo tipo venga alla tana, non possiamo certo controllare le amicizie dei nostri figli. Sono sicuro che se li abbiamo cresciuti bene sanno riconoscere il male quando c'è, quindi possiamo sempre dare una seconda possibilità a Scorpius Malfoy"
Tralasciando che non gli avete dato nemmeno una prima possibilità, credo che sia un inizio perfetto, pensò Rose. Lo zio Pace Amore e Gioia infinita era tornato e gli era davvero molto utile. Guardò sua madre, che sembrava la meno colpita dall'annuncio, nonostante fosse il figlio del ragazzo a cui tempo prima aveva dato un pugno, dopo avergli puntato una bacchetta alla gola. Statisticamente, essendo le persone più influenti su suo padre favorevoli, avrebbero convinto anche lui. Harry, il suo migliore amico, Albus, il nipote prediletto con cui gioca a Quidditch, sua madre Molly e ora -sperava- la sua cara mogliettina. Che poi stranamente erano le persone più influenti alla Tana: i tre salvatori e l'ape regina. Poi c'era Albus, protettore del loro segreto, migliore amico di Scorpius, poteva facilmente convincere il resto dei cugini. Hugo sarebbe stato dalla sua parte, pena la morte. Victoire non avrebbe detto nulla, altrimenti avrebbe sputtanato le sue miramolanti imprese erotiche nella Tana. Sembrava tutto mettersi per il meglio proprio come quando durante una sfida agli scacchi magici la soluzione sembra vicinissima: doveva solo tentare di far restare il suo re vivo.
E di restare viva.
Poi, la torre mise sotto scacco il re avversario. Sua madre, la grande Hermione Granger, parlò. "Abbiamo sempre cercato di non far vivere i nostri figli all'ombra dei nostri meriti e delle nostre imprese. Siamo ricchi, abbiamo medaglie, oro e gloria, ma tutti i nostri bambini hanno vissuto una vita normale. Ciò che la gente pensava di noi ha sempre però influito in minima parte su di loro: vedi Rose, che a scuola, pur essendo un genio, ha vissuto come 'la figlia della Granger'. Albus, che gioca a Quidditch da manuale ma è considerato il figlio del prescelto e della giocatrice professionista Weasley. Ci siamo sempre infuriati per questo, ma così come i meriti dei padri non devono ricadere sui figli, così le colpe. Non credo che Scorpius sia cattivo, abbiamo dato abbastanza mezzi ai nostri figli per riconoscere il male, dove si trova e non mi sembra giusto che un ragazzo debba pagare per pregiudizi secolari. Sappiamo tutti" e alzò la voce "com'è vivere essendo continuamente giudicati. Il ragazzo sopravvissuto, i poveri Weasley, la nata babbana. Direi che si può anche smetterla con queste cose e cominciare ad essere più maturi."
Sua madre era un genio. Hermione Granger era un genio. O aveva capito tutto e la stava aiutando, o era un pozzo di bontà e intelligenza. Rose credeva la seconda. Ormai era tutta intenta a portare a compimento il suo piano, il resto della scacchiera non contava più. Se la giocava quella porzione di tavolo.
Il re era sotto scacco. Sembrava cedere e aprì la bocca per borbottare a denti stretti un "va bene", ma mai sottovalutare il resto dei pezzi. Un alfiere partì contro di lei, -un ammutinamento!- James sorrise indagatore "e perchè mai dovresti interessarti così a Scorpius Malfoy?".
"Perchè è il mio ragazzo. Da due anni."

Rose contò fino a quindici. Al tre suo padre realizzò la cosa. Al cinque impallidì. All'otto cominciò ad ansimare, al nove sua madre si piegò su di lui. All'undici probabilmente si ricordò che stare insieme comprendeva che la sua bambina venisse toccata, abbracciata, baciata da un Malfoy. Al dodici pensò a qualcos'altro che fanno due ragazzi di diciassette anni in piena crisi ormononale. I due secondi successivi furono impiegati per ragionare sul fatto che era stato incastrato maledettamente, che era un complotto e tutti già sapevano, che no, non era possibile perchè alla Tana avevano facce sconvolte, che sua figlia aveva preso i geni da sua madre, almeno per quanto riguarda l'intelligenza e qualcuno dai suoi zii, per la furbizia. Naturalmente non pensò tutto in quest'ordine e non con questa chiarezza.
Allo scoccare del quattordicesimo secondo, scandì mentalmente che lui, no non aveva pregiudizi ed era abbastanza maturo da non appendere il suo nuovo genero a un gancio da macellaio e cruciarlo. Nemmeno schiantarlo, nemmeno spaventarlo o minacciarlo. Lui era maturo e non aveva pregiudizi. Non l'avrebbe evirato e reso un eunuco. Non avrebbe chiuso la sua bambina in casa, non avrebbe urlato come una donna mestruata. No, perchè Ronald Bilius Weasley era maturo, serio e doveva dare il buon esempio e non avrebbe mai rimangiato ciò che aveva detto venti secondi prima, perchè Ronald Bilius Weasley era molto orgoglioso.
Al quindicesimo aprì la bocca e disse, forzatamente, a bassa voce, ma lo disse: "Bene", stupendo la Tana con tutti i suoi abitanti, compresi gufi, donnole, rane e scarafaggi annidati degli angoli più bui. "Io non ho pregiudizi, conosciamolo, ma se non mi piace, esprimerò tutto il mio dissenso e prenderò provvedimenti".
La stessa Hermione si domandò dove avesse letto le parole appena pronunciate e come le avesse imparate ma si limitò a scoccare un bacio sulla guancia di suo marito sussurrandogli che lo amava tanto.
Dopo pochi minuti quando tutti si stavano accingendo a riprendere le azioni interrotte, con somma tristezza di Albus, -perchè era merito suo, insomma! Tutti si erano totalmente dimenticati di lui e della sua uscita trionfale, ma avrebbe presentato il conto a Rose prima o poi- il rosso seduto alla destra di Rose alzò lo sguardo. Hugo si stava torturando il labbro da un po' e tutti avevano capito che c'era qualcosa che non andava dallo sguardo spaventato che rivolse alla sorella, come per cercare conforto. Rose non capiva. Hugo, quindici anni, era alle prese con il suo più grande incubo.
"Papà, mamma, sono gay."
E allo sguardo sconvolto di Ron e Hermione si affrettò ad aggiungere "ma se potete accettare che Rose limoni tutto il giorno con Scorpius Hyperion Malfoy, penso che possiate accettare anche me"

Ron si ritrovò a ripetersi nuovamente nell'arco di quella giornata che lui, no, non aveva nessunissimo pregiudizio.





***

E' la prima cosa che scrivo su Harry Potter. Se avete qualsiasi critica, dato che non ho mai scritto una fan fiction, non abbiate pietà. Ho cercato di creare un Ron più maturo, o almeno che si mostra tale e che cerca di crescere. Ho ironizzato molto su di lui e su Harry, soprattutto su l'inclinazione di quest'ultimo di mettere sempre d'accordo chiunque. Poi c'è Hermione, che continua ad essere la più matura del gruppo e l'ancora di salvezza di suo marito e di sua figlia, poi. La volevo scrivere come una Rose/Scorpius, ma solo poi mi sono resa conto che pur cercando di essere ironica, è incentrata più di quanto volessi sulla crescita di Ron, quella interiore naturalmente, pur rimanendo in alcuni aspetti un bambino orgoglioso che non vuole rimangiare quello che ha già detto. E pensare che Ron come personaggio non mi fa impazzire!
Poi parla di un argomento a me molto caro, i pregiudizi. Perciò la prendo così com'è e la pubblico. Ho messo l'avvertimento OOC per Ron, e lo stesso raiting arancione mi ha dato problemi. Quindi vi prego di farmi notare se c'è qualcosa di sbagliato tra gli avvertimenti ç.ç Non riuscivo nemmeno a trovare la voce "Quasi tutti i personaggi"
Voglio inoltre aggiungere che veramente non ho nulla contro gli omosessuali, anzi. Però non credo che dei genitori, anche se sono i salvatori del mondo magico, non facciano una faccia sconvolta a una rivelazione come questa. Tanto più, se non se l'aspettavano minimamente.


Grazie.

  
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