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Autore: Sa_hp    05/07/2013    6 recensioni
La Guerra era finita e tutto procedeva tranquillo...o quasi!
Dal primo capitolo:
- Non pensarci nemmeno Ronald o giuro che ti schianto!- rivolgendosi al suo ragazzo che aveva le stesse intenzioni di Harry.
- Miseriaccia Hermione! Sei la solita guastafeste!
- Cosa!? Pensi che non mi sappia divertire? – disse la ragazza, con uno strano luccichio negli occhi: c’era aria di bufera!
Non vi resta che leggere! Sa :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Erano passati alcuni giorni dal ritorno di Harry e Ron ad Hogwarts e tutto procedeva con tranquillità.
I due ragazzi seguivano le lezioni con gli altri Grifondoro e, nonostante non avessero frequentato i corsi da settembre, erano riusciti a tenere il passo con gli altri studenti. Merito delle loro tante avventure e dei programmi di ripasso di Hermione, che però stavolta Ron riusciva benissimo a boicottare salvando anche Harry da ore e ore di lezioni di recupero e ripasso.
In una fredda mattina i quattro Grifondoro stavano attraversando i lunghi corridoi riscaldati dalle torce alle pareti, diretti all’aula in cui Harry e Ron avrebbero partecipato alla loro prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure dell’anno.
Ma come spesso accadeva, il tragitto non era una cosa da niente.
Infatti, molto spesso i due Grifondoro erano assaliti da gruppetti di ragazzine urlanti che li ammiravano come se fossero degli dei.
Chiedevano autografi e facevano gli occhi dolci con la speranza di rimediare un appuntamento con uno dei due.
Tutto ciò accadeva anche sotto gli sguardi sconvolti di Ginny ed Hermione che non potevano far niente per impedire che si venissero a creare situazioni simili.
Nemmeno l’autorità di Caposcuola di Hermione riusciva a fermare le tante ammiratrici che il più delle volte ignoravano gli avvertimenti della ragazza continuando a provarci con il suo ragazzo o il suo migliore amico.
Anche quella mattina, quindi, i quattro Grifondoro furono accerchiati da una decina di ragazzine e, esasperate, Hermione e Ginny decisero di avviarsi da sole verso l’aula, lasciando i due ragazzi in balia delle attenzioni ossessive delle loro spasimanti.
Presero posto nel solito banco mentre pian piano anche gli altri studenti iniziavano a prepararsi per la lezione.
- Ma le hai viste?! Stanno diventando insopportabili! Seguono Harry e Ron dovunque e persino stare in biblioteca è diventato impossibile! – si lamentò Ginny.
Hermione avrebbe voluto ribattere dicendo che anche lei qualche anno fa provava un’irrefrenabile ossessione per Harry ma decise di restare in silenzio.
In quel  momento fecero il loro ingresso in aula due ragazzi alquanto frastornati, con i capelli e le divise in disordine. Si avvicinarono e presero posto al banco dietro le due ragazze.
- Finalmente! – borbottò Ginny. – Vedo che stavolta vi sono proprio saltate addosso. – continuò acida.
- Che c’è Gin? Sei gelosa? – la prese in giro Harry.
La ragazza arrossì e non rispose, mentre Ron ed Hermione sorridevano divertiti.
Harry fece appena in tempo a posare un bacio sulla guancia della rossa che il professor Williams fece il suo ingresso salutando tutto con un sorriso affabile.
Arrivato nei pressi della cattedra, si voltò verso i suoi alunni e solo allora parve ricordarsi del fatto che anche Ron ed Harry erano lì.
- Ma che sbadato! Mi ero completamente dimenticato di avere due nuovi alunni. Benvenuti. – disse ai due ragazzi che lo guardavano incuriositi di sapere che tipo fosse.
Stando alle parole di Hermione e Ginny il professore era un tipo in gamba e i due non poterono far altro che confermare la loro opinione.
Iniziarono la lezione ripassando la teoria degli incantesimi non verbali fino a quando il professor Williams decise di mettere alla prova i suoi alunni.
- Signor Potter, signor Weasley, perché non ci fate vedere come si pratica un incantesimo non verbale. – propose, e con un colpo di bacchetta fece scomparire tutti i banchi in modo tale da avere più spazio.
Invitò i due Grifondoro a posizionarsi al centro e a preparare le bacchette.
- Ha intenzione di farci duellare? – chiese Ron sbalordito.
Quando il professore annuì, un sorriso si dipinse sulle sue labbra.
- Per me va bene. – proferì Ron.
Anche Harry annuì ed entrambi assunsero un atteggiamento più serio preparandosi a sfidarsi.
Ad un cenno dell’insegnante fasci di luce colorata iniziarono a fuoriuscire dalle bacchette dei due ragazzi ma nessun incantesimo raggiungeva l’avversario perché veniva prontamente respinto.
Per circa dieci minuti Harry e Ron si scagliarono contro schiantesimi e fatture sotto gli occhi attenti di tutta la classe.
Dato che nessuno dei due riusciva a prevalere sull’altro, il professore decise di mettere fine ad un duello che sarebbe potuto continuare per ore.
- Vi faccio i miei complimenti ragazzi. Siete davvero molto preparati. Venti punti a Grifondoro! – annunciò un attimo prima che la campanella segnasse la fine della lezione.
- È davvero in gamba il professor Williams. Escludendo Lupin, è il migliore che io abbia mai incontrato. – disse Harry mentre con i suoi amici si dirigeva verso l’aula di pozioni.

 ***

Quel pomeriggio sembrava che il vento avesse deciso di calmarsi con grandissima gioia dei membri della squadra di Quidditch di Grifondoro che si stavano allenando spronati da una Ginny più agguerrita che mai.
- Avanti Thompson quella Pluffa non centrerà gli anelli da sola! – urlò la ragazza contro un ragazzino del terzo anno che aveva sbagliato l’ennesimo lancio. – Cooper! Quel bolide stava per disarcionarti dalla scopa!  – sbraitò rivolta ad un ragazzo che probabilmente frequentava il quinto anno.
Ginny si scostò seccata alcune ciocche che erano sfuggite dalla coda e che le impedivano di vedere la sua squadra che sembrava composta non da giocatori ma da atleti circensi leggermente fuori allenamento.
In effetti l’intera squadra era distratta da ciò che stava accadendo qualche metro più in basso.
A bordo del campo da Quidditch, seduti su una panchina, Harry, Hermione e Ron guardavano l’allenamento disastroso della squadra.
O meglio, Harry e Ron guardavano ed Hermione seduta tra loro due cercava di leggere un grosso tomo. Cosa che le risultava abbastanza difficile a causa delle urla di Ginny e dei discorsi sulle tattiche di gioco dei suoi due amici.
- Ricordatemi perché mi sono lasciata convincere a venire qui con voi. – sbuffò la ragazza.
- Beh perché non avevi nient’altro da fare, perché mi ami da impazzire e perché so essere molto convincente. – le sorrise maliziosamente Ron.
Hermione roteò gli occhi e borbottò qualcosa che assomigliava molto a “cretino” prima di tornare al suo libro.
Ron rise, le si avvicinò  e le posò un bacio sulla guancia, uno sul mento, uno sul collo, prima di catturare le sua labbra e far in modo che hermione dimenticasse completamente il libro.
- Che schifo! – si lamentò Harry mentre i suoi migliori amici si perdevano nelle solite smancerie.
- Ma smettila Harry! Sei solo geloso perché tu in questo momento non puoi godere delle attenzioni della tua ragazza! – ridacchiò Ron.
- Non sono affatto geloso, Ron. Ma voi siete così disgustosi da farmi salire il livello di zucchero nel sangue. E poi vorrei ricordarti che quella che tu baci la considero una sorella quindi vacci piano, ok?
- E io vorrei ricordarti che quella che tu baci, e non solo, è realmente mia sorella!
- Dettagli. – concluse Harry che, dopo essersi alzato e aver scansato Ron, aveva preso posto tra lui ed Hermione.
- Ehi! – protestò il rosso. – Che stai facendo?
- Torno in modalità terzo incomodo Ron. Non sapete quanto mi sono divertito negli anni scorsi! – gli rispose.
Hermione ridacchiò e quando Ron protestò un'altra volta addossando ad Harry la colpa per non essere riuscito a baciarla prima non poté che appoggiarlo.
Ma presto tutti e tre si ritrovarono a ridere a crepapelle, ricordando tutte le volte in cui Harry aveva interrotto gli altri due in atteggiamenti più o meno intimi.
Così mentre continuavano a ridere come non mai, non si accorsero di Ginny che camminava arrabbiata verso di loro.
- Siete tre idioti!
I ragazzi la guardarono sbigottiti.
- Con le vostre chiacchiere e le vostre risate non riesco a proseguire l’allenamento! Quindi… andate immediatamente via di qua! – urlò mentre il resto della squadra si radunava alle sue spalle.
- Sai Gin, credo di aver un’idea. – sorrise Harry. – Ci stai Ron?  - chiese all’amico.
- Oh si. Non vedo l’ora!
Agitarono insieme le bacchette e qualche secondo più tardi qualcosa di rosso e oro si posò tra le loro mani. Senza aggiungere altro corsero verso gli spogliatoi lasciando tutti sulle spine.
- Ma cosa… - iniziò Ginny sull’orlo di una crisi isterica.
-Che vuoi farci, sono i soliti bambini. – la tranquillizzò Hermione scuotendo la testa.
Dieci minuti dopo ritornarono nel campo con indosso le loro divise e con una scopa a testa.
- Allora, a chi va una partita a Quidditch?

 ***

Finirono di giocare quando il sole stava per tramontare. La presenza di Harry e Ron aveva spinto i ragazzi della squadra a dare il massimo e Ginny era davvero entusiasta.
- Tu sei un genio! – disse ad Harry mentre lo abbracciava. – Non ho mai visto i ragazzi così motivati. È stato l’allenamento migliore che abbia mai visto!
- Credo di meritarmi un premio allora. – le sorrise il ragazzo.
- Puoi starne certo, Potter. – lo baciò Ginny e insieme si diressero al castello perla cena.
A qualche metro di distanza Hermione guardava il sole che piano piano scompariva dietro gli alberi della foresta.
- Bu!
Qualcuno dietro di lei urlò facendola sobbalzare. La ragazza si girò per incontrare un paio di occhi blu che conosceva fin troppo bene.
- Sei un idiota, Ronald. – gli disse dandogli le spalle.
- Può darsi, ma non ho resistito alla tentazione di spaventarti. – le sussurrò poggiando la testa sulla sua spalla.
La osservò attentamente alla luce del sole che calava e non poté far a meno di constatare quanto fosse bella e quanto lui fosse fortunato ad averla tutta per se.
- Vieni con me. – le disse prendendole la mano.
Ritornarono nel campo e Ron appellò una scopa. Hermione lo fissò tra lo spaventato e il curioso.
- Sali. – le ordinò Ron. – Fidati di me. – aggiunse, vedendo che Hermione era leggermente intimorita.
Aspettò che la ragazza salisse, poi si posizionò dietro di lei circondandola con le braccia per non farla cadere e con uno scatto fece sollevare la scopa.
Quando Ron intimò Hermione a riaprire gli occhi erano davvero molto in alto, ma in compenso c’era un panorama meraviglioso.
Tutto il parco di Hogwarts si stagliava d’avanti ai loro occhi illuminato dalla luce arancione del sole ormai quasi del tutto scomparso.
- Wow. – fu l’unica cosa che Hermione riuscì a dire.
Il ragazzo esultò mentalmente per averla zittita. Restarono in silenzio ad ammirare quello spettacolo fino a quando alche l’ultimo raggio di sole non sparì.
- È la cosa più bella che abbia mai visto. Grazie. – sussurrò Hermione, voltandosi appena per poterlo guardare negli occhi e baciare.
Ron rispose al bacio, ma era tardi e loro non potevano rimanere lassù per ancora molto tempo.
Anche lo stomaco di Ron era d’accordo e infatti brontolando interruppe il loro bacio.
- Forse è meglio andare. – propose Ron sorridendo.
- Sono d’accordo con te. – ridacchiò Hermione mentre, fin troppo velocemente per i suoi gusti, Ron ripartiva diretto al castello.
 
Salve gente! Anche questo capitolo è andato. È piuttosto lunghetto e magari leggermente sdolcinato alla fine ma mi andava così oggi.
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e che seguono la storia. Scusate se non vi nomino tutti, ma vado un tantino di fretta.
Alla prossima!
Sa :)
  
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