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Autore: LucreziaPo    18/01/2008    16 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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Il San Mungo Hospital era semivuoto quando Harry, James si smaterializzarono al suo interno reggendo un Sirius sanguinante.

Quello che successe dopo fu solo un turbinio di spiegazioni, corse, cure, raccomandazioni e rassicurazioni.

“Starà bene.”disse un’infermiera ai due Potter, entrambi pallidissimi e spaventati, prima di lasciarli da soli in sala d’attesa.

Harry sedette su una sedia traballante, tremante; James, accanto a lui, si appoggiò al muro e chiuse gli occhi, affondando il viso nelle mani.

“Sono stato un’idiota…troppo avventato, dovevo pensare ad una trappola…dovevo…”

“Sì, sei stato un’idiota.”replicò Harry, calmo, senza guardarlo.

James non reagì, sapeva benissimo di meritarselo.

“Non è solo colpa tua. Dovevate pensare alle conseguenze e non essere troppo precipitosi.”

“Avevi ragione, su tutto. Se solo ti avessi dato ascolto….Volevo allontanarlo dalla battaglia, volevo che chiamasse aiuto per catturare i Mangiamorte…ed invece…”

Aprì gli occhi e si voltò verso la sala dov’era stato portato Sirius.

Erano soli, nella sala d’attesa ed un pesante silenzio li opprimeva.

Meglio sapere che restare lì ed aspettare…aspettare…aspettare…

Un rumore di tacchi li distolse dai loro pensieri.

Lily camminava veloce verso di loro, seguita da Remus e Tonks, tutti e tre bianchi come cenci…

“Cos’è successo?”sussurrò, abbracciando il figlio ed il marito.

James le disse tutto; Harry, d’altro canto, era fin troppo in ansia per proferire parola.

“Siete stati due stupidi! Non avreste dovuto andare da soli!”li sgridò Tonks.

“Così aveva pensato il Ministero!”

“Dovevate chiedere aiuto…”

“Sirius doveva avvertire voi, ma…”

James tacque, tremando da capo a piedi.

Chiuse gli occhi forte, tentando di trattenere le lacrime che lottavano con tutte le loro forze per uscire e sgorgare rigando le guance.

Lily non replicò; si avvicinò al marito e lo strinse a sé.

“Guarirà. Deve guarire. Non possiamo perderlo, non dobbiamo….”

E altri attimi d’attesa, minuti che diventarono ore….

Poi un’infermiera si avvicinò al gruppetto.

“Sta bene. Ha perso molto sangue, ma ora sta meglio.

 Deve stare parecchio giorni a riposo e prendere la pozione Rimpolla-sangue per un po’, ma è fuori pericolo.”

Tutti tirarono un sospiro di sollievo.

“Possiamo vederlo?”chiese Remus che fino ad allora non aveva aperto bocca, spaventato com’era.

La donna annuì.

“Sta dormendo, ma può entrare soltanto una persona e rimanere con lui per la notte se gli va.”

“Grazie.”

L’infermiera se ne andò.

“Chi va?”

Tutti si guardarono l’un l’altro.

Harry chiuse gli occhi ed appoggiò la testa allo schienale della scomoda sedia di legno.

Stava bene. Era salvo. Grazie a Dio!

“Rimani tu, Harry.”disse James, piano.

Il ragazzo interpellato aprì gli occhi.

“Cosa? Io?”

“Sì. Penso sia la scelta più giusta. Se non mi avessi salvato la vita, noi non avremmo mai raggiunto e salvato Sirius. Se non fossi venuto, lui sarebbe morto.

Avevi ragione, sin dal principio. Devi restare tu.”

“Ne sei certo?”

Guardò gli altri, che annuirono, sorridenti.

“D’accordo. Resterò.”

James si chinò su di lui e lo strinse al petto, forte.

“Grazie, figliolo. Grazie di tutto.”

Poco dopo, avendo salutato gli altri, Harry entrò nella stanza singola riservata al padrino.

Sirius Black giaceva tra le coperte come una bambola di pezza, pallidissimo in volto, dormiente.

I capelli neri gli ricadevano sul viso e aveva la testa ed il fianco fasciati.

Harry si sedette accanto al letto, guardandolo.

Per pochi minuti, interminabili minuti, aveva temuto di perderlo per sempre.

Era tornato da lui una volta, difficilmente sarebbe tornato ancora…

Stava per morire, a causa dell’imprudenza dei due Malandrini…

Chiuse gli occhi, prendendogli la mano e stringendola forte.

Voleva fargli capire che c’era, che era accanto a lui, ma Sirius continuò a dormire.

“Non farmi prendere mai più una paura del genere, Sirius…Ti prego…Non ce la farei a vederti soffrire…”sussurrò piano.

Appoggiò la testa al suo petto e si strinse a lui, abbracciandolo.

Poi il sonno lo vinse del tutto e Harry crollò, accanto al padrino….

 

Sirius aprì gli occhi lentamente, lottando contro la stanchezza.

Una forte luce e un improvviso giramento di testa, lo costrinse a richiudere gli occhi.

Dov’era? Che cosa era successo?
Ricordava poco e niente della scorsa sera….James gli aveva detto di avvertire gli altri, ma….

Greyback!

Era stato lui ad attaccarlo, ferendolo…

Riuscì ad aprire gli occhi, accorgendosi di una testa corvina accanto a lui.

Era Harry.

Sorrise nel vederlo, rendendosi conto che probabilmente aveva passato la notte, accoccolato accanto a lui.

Ricambiò la stretta della mano ed Harry si mosse un po’, continuando a dormire.

Sorrise con dolcezza.

Si guardò intorno; si trovava in una stanza d’ospedale, il San Mungo, senza ombra di dubbio.

Un movimento alla sua destra, lo distolse dai suoi pensieri.

Harry aprì gli occhi e si raddrizzò sulla sedia.

“Ben svegliato, dormiglione!”lo salutò Sirius, con un enorme sorriso.

“SIRIUS!”

Harry gli gettò le braccia attorno al collo, facendolo ridere e gemere al contempo.

“Scusa, ti ho fatto male!”

“E’ solo il fianco, non preoccuparti!”

“Sei un vero idiota! Tu e papà siete degli incoscienti!”

“Tu come hai fatto a trovarci? Sei stato tu che ci hai portato in salvo, vero?”

“Esatto!”

“Hai disubbidito!”

“Se non l’avessi fatto sareste morti! Siete due stupidi! Dovevate chiamare qualcun altro, non andare allo sb…”

“Ho capito, ho capito, ho capito! Sei arrabbiato! Mi dispiace. Ci dispiace.

Pensavamo di farcela, non credevamo di venire quasi uccisi….”

Harry incrociò le braccia sul petto e lo fissò, arrabbiato.

“Mi dispiace.”ritentò Sirius.

“Ti prego, scusami! Ti prometto che non faremo mai più nulla di azzardato!”

Harry rise.

“Non manterreste mai la parola data! Siete due Malandrini!”

“Ti prometto che non mi caccerò più in guai che potrebbero costarmi la vita, a meno che non si tratti di proteggere qualcuno a cui tengo, che amo. Va bene?”

Harry sospirò.

“Mi dai la tua Parola di Malandrino?”

Stavolta toccò a Sirius sospirare.

“Ti do la mia Parola di Malandrino. Ora vieni qui.”ed allargò le braccia, stringendoselo al petto, non senza una smorfia di dolore per il fianco ferito.

“Ti senti male?”

“Mi rintrona la testa e mi fa male il fianco, ma riesco a sopportare, grazie.”

Gli accarezzò i capelli.

“Ho avuto così paura. Sembrava come quella notte, è successo tutto così in fretta…”

Stava parlando dell’Ufficio Misteri.

“Non ho alcuna intenzione di morire, te lo giuro, Harry. Sono qui e ci resterò.”

Harry strinse la presa attorno a lui.

“Ci tengo a te. Scusa se non lo dico mai.”disse il suo padrino.

“Sono i fatti che contano, non le parole. Lo so che ci tieni a me, riesci a farmelo capire.”

“Dov’è quel fedifrago di James? Ti ha lasciato al mio capezzale ed è partito per la Bolivia?”disse, sciogliendo Harry dall’abbraccio.

“Dovrebbe essere qui a minuti con la mamma, Remus e Tonks.”

“E Teddy!”

Harry rise.

“Ti sei affezionato, eh?”

“E’ un mio parente, no?”

“Già. Il tuo amore familiare è invidiabile, sai?”

Sirius fece una smorfia.

“E’ un pezzo buono della famiglia.”

“Ne parli come se fosse una collezione.”

“Se lo fosse, sarebbe uno dei miei gioielli.”

Harry ridacchiò.

“Erano tutti molto preoccupati per te. Eri ridotto davvero male.”

Sirius sorrise.

“Ci sono abituato!”ridacchiò.

Proprio in quel momento entrò un’infermiera.

“Si è svegliato, signor Black! Come si sente?”chiese, cordiale, con un sorriso maniacale stampato sul volto.

“Stanco ed un po’ indolenzito.”rispose lui, tentando di mettersi seduto, ma ricadde tra i cuscini gemendo, sotto lo sguardo preoccupato di Harry.

“Beva questa.”

L’infermiera gli diede una pozione verdognola, che emanava un odore non proprio piacevole.

“Dice sul serio? Non è uno di quegli scherzi con complici e tutto?”scherzò, evitando di guardare la medicina.

“Se vuole tornare a casa e stare meglio, sì. Altrimenti rimarrà qui per molto tempo.”

“Se c’è lei a farmi compagnia, va bene.”disse sorridendo all’infermiera, che era molto carina.

Harry sospirò, mettendosi una mano sul volto.

“Beva.”disse e se ne andò.

“Ma provi a rimorchiare anche quando stai male?”chiese Harry.

Sirius annuì.

Guardò la sua pozione e gemette.

“Sembra disgustosa.”

“Remus ne prende una peggiore una volta al mese e non si lamenta.

Prova a seguire il suo esempio.”

Sirius fece una smorfia e la buttò già tutta d’un sorso.

“Bleah! Che schifo! Meglio quella di Remus, di sicuro!”

Harry ridacchiò.

La porta della stanza si spalancò nuovamente.

Sirius non ebbe neanche il tempo di capire chi fosse entrato, che qualcuno lo stravolse, abbracciandolo forte.

Aveva i capelli rosa cicca.

Rise, accarezzandole l’eccentrica chioma.

“Ciao, Dora. Come stai?”

Lei si staccò da lui, permettendogli di vedere chi fosse entrato.

Era accompagnata da Remus che reggeva il piccolo Teddy in braccio, Lily, James e Silente.

“Caspita, quanta gente! Mi sento importante!”fece lui, ridacchiando; finì solo quando lo fulminarono con lo sguardo.

“Siete stati due imbecilli ad andare così! Potevate chiedere aiuto!”esclamò Remus.

“Ci abbiamo provato!”

“Prima! Non dopo!”

Sia James che Sirius abbassarono lo sguardo.

“Avete ragione. Siamo stati troppo sicuri di noi, troppo imprudenti!”

“Meno male che lo ammettete!”rincarò la dose Lily.

James si sedette accanto all’amico e mise il broncio.

“Andiamo, non ci avete sgridato abbastanza?”

“TE! Non Sirius!”

“Sapessi quante me ne hanno dette mentre tornavamo a casa dall’ospedale ed anche quando siamo arrivati ieri sera!”

James sussurrò ciò all’orecchio dell’amico, che ridacchiò.

“Sirius! Non c’è nulla da ridere! Potevate morire! Sei stato morso?”

Sirius scosse la testa.

“Solo squartato.”rispose e tutti fecero delle smorfie.

“Vanne fiero, eh?”esclamò Tonks, le lacrime agli occhi.

“Ci dispiace! Cosa volete che vi diciamo?”

“Le parole non servono a molto. Abbiamo bisogno di fatti.

Ora Sirius dovrà restare a riposo per un po’, quindi non voglio né ora né dopo, altre situazioni del genere! Non voglio che rischiate la vita!”disse Lily, incrociando le braccia sul petto.

Tutti guardarono i due Malandrini.

“Ok, come volete!”

“Esattamente, quanto dovrei stare a riposo? Sai, l’inattività mi innervosisce….”chiese Sirius.

Tutti lo guardano storto.

“Che ho detto?”

“Per un po’, una settimana o due. Sei stato quasi divorato, Sirius.

Non so se afferri l’idea.”disse Harry.

“Ed il lavoro? Come farò?”

“Potrai fare qualcosa da casa.”

“Dovrò stare rinchiuso a casa per quasi due settimane?”

Sirius si rizzò a sedere, ignorando il dolore al fianco.

Tutti fecero segno di sì con la testa, tutti tranne Ted, impegnato a giocherellare con i capelli ingrigiti del padre.

Quando gliene tirò una ciocca e Remus gemette, Sirius non potè fare a meno di sorridere.

“Potrei fare il baby-sitter durante la mia convalescenza.”disse, quando Ted volle venire in braccio a lui.

Prese il piccolo, che quel giorno aveva capelli scuri ed occhi chiari, e lo strinse a sé.

“Avrai bisogno tu di una baby-sitter!”ridacchiò James, giocando anche lui con il bambino.

“Scordatelo! So cavarmela benissimo da solo!”ribattè testardo.

“Invece, avrai qualcuno che rimarrà con te, almeno per un po’.

Finchè non potrai fare tutto da solo.”

“Lily, sto bene! È solo il fianco!”

“Hai una ferita alla testa, anche! Sirius, per favore, te ne prego, dammi ascolto per una volta.”

Lily aveva la faccia così sconvolta ed era così supplichevole che Sirius non ce la fece a mandarla al diavolo, come avrebbe fatto con gli altri.

“E va bene. Ma sia ben chiaro! Io non voglio rompere a nessuno!”

“Troppo tardi!”lo prese in giro James.

“Posso fare le mie lezioni di Incantesimi con i ragazzi, almeno? Vi prego!”li supplicò Sirius, ignorando bellamente la battuta del migliore amico.

Lily scambiò un’occhiata con Remus e gli altri.

Poi annuì.

“Solo se non ti stanchi troppo!”

“Sì, mamma!”ridacchiò lui.

“Magari fosse stata così tua mamma, Sir. E chi se ne sarebbe mai andato con una bellezza del genere in circolazione?”disse James e Sirius rise, facendo arrossire Lily.

“Sei il solito!”

Sirius venne dimesso il giorno dopo ed venne accompagnato a Godric’s Hollow da lo stesso gruppo che era venuto a trovarlo all’ospedale, più i signori Weasley, Hermione, Ron e Ginny.

“Mamma mia, quanta gente che è venuta per me!”ridacchiò Sirius, reggendosi forte a James ed a Remus per camminare.

“Siamo preoccupati per te!”esclamò Ginny.

“Quindi non sei venuta solo per vedere Harry, eh?”chiese lui, malizioso facendole l’occhiolino.

La rossa arrossì.

“Sirius! Lasciala in pace!

Scommetto che piacerebbe anche a te avere una ragazza, ora!”rise James, aiutandolo a sedersi sul divano in salotto.

Tutti i presenti si accomodarono.

“Stavo solo scherzando!!!”ridacchiò lui.

“E comunque sto benissimo così ora, grazie tante! James, non cercare di fare appuntamenti al buio, altrimenti ti faccio fuori!”aggiunse e tutti risero.

James scosse la testa.

“Non farò nulla, tranquillo. Comunque non potrei farlo, poiché c’è un mucchio di lavoro arretrato al Ministero e devo dare una mano ai ragazzi con Trasfigurazione.

Oggi c’è la lezione.”

“E domani quella di Pozioni.”aggiunse Hermione, alzando lo sguardo per un attimo da un libro preso dalla biblioteca di Casa Potter, per poi chinarlo di nuovo.

Harry vide James e Sirius scambiarsi una rapida occhiata alla parola “Pozioni”, ma nessuno tranne lui ci fece caso.

Sapeva che ancora tenevano d’occhio Piton.

James era fin troppo geloso per lasciar perdere.

La lezione di quella giornata fu molto interessante e James e Sirius, che assisteva alla lezione, non la finivano più di bisticciarsi, fare battute e piccoli incantesimi dispettosi.

Infatti, Sirius fece crescere a James un bel paio di ali piumate e James reagì con un una bella coda a mò di tritone.

“Fammi tornare normale, Scemo!”esclamò Sirius, mentre James, Harry, Ron ed Hermione ridevano come matti.

James obbedì le lacrime agli occhi.

Gli tese una mano per farlo alzare dal pavimento dov’era crollato, ma Sirius non riuscì  a rizzarsi in piedi e James fu costretto a sorreggerlo per impedirgli di rovinare per terra.

“Sirius! Mio Dio! Stai male?”

Sirius non rispose e James lo condusse al divano.

Era pallidissimo.

“Mi dispiace…io non…”

“Non sei stato tu…è la testa…mi fa male…”

Harry corse verso di lui, mentre Hermione chiedeva aiuto a Lily, in cucina con i Weasley, Ginny, Remus e Tonks.

“Hai avuto una bruttissima ferita. È normale stare male!”

James tentò di calmare più sé stesso che Sirius.

Quest’ultimo affondò il viso nelle mani, tremando.

Lily e gli altri entrarono proprio in quel preciso istante.

“Cosa è successo?”chiese Remus, avvicinandosi anche lui a Sirius.

“Nulla, Rem…sto bene…”

“Sei quasi svenuto! No che non stai bene!”intervenne James, preoccupatissimo.

“Ti sei agitato per caso?”domandò Molly.

“Ho giocato un po’ con la bacchetta magica con James…tutto qui…”

“Sirius, hai avuto una profonda ferita alla testa…devi startene tranquillo.

Sei troppo debole.”disse Ron.

“Anche per un semplice duello tra amici? E che pretendete che faccia in queste settimane di convalescenza? Lavori a maglia?”

“Ti procuro io la lana…ti presto anche l’uncinetto e ti insegno il punto a croce se vuoi!

Basta che te ne stia buono!”disse Lily, prendendolo in giro.

Sirius si voltò verso Harry, accanto a lui.

“Capisco come ti sentivi durante il tuo quinto anno! Non sopporto quando mi dicono di starmene buono! Non ho tre anni!”

Tutti ridacchiarono.

“Abbi pazienza.”disse Arthur.

“La pazienza non rientra nelle mie qualità, spiacente!”

 

 

Spero che questo chappy vi sia piaciuto…io mi sono divertita a scriverlo…soprattutto perché ora Sirius non è più in punto di morte…

Ed ora via ai ringraziamenti personali:

SakiJune: non hai idea di quanto mi faccia piacere leggere le tue recensioni!!!! Mi piacciono un sacco!!! Dimmi che pensi di questo chappy!!!!

Jayne: io non farei morire mai Sirius, non hai idea dei pianti che mi sono fatta quanto l’ha fatto morire la nostra cara Rowling…mi sono fatta i migliori pianti….e poi è mio marito…io lo AMO!!!!!!!

Jerada: hai ragione, hanno fatto gli idioti…meno male che c’era Harry!!!!

Ashley Snape: ecco un nuovo chappy che aspetta solo la tua opinione a cui tengo moltissimo………

Kia: ovvio che sta bene! io lo AMOOOOOOOOOOO!!!!(forse l’ho già detto, eh?nd me) (noooo nd sarcastici lettori)

Jaily: non è morto, visto? Non lo farei mai, io lo…vabbé avete afferrato il concetto…

Dragonball93: grazie della recensione e di avermi fatto notare l’errore…scusami!!!!!!!!

LyraPotter: eccoti un nuovo chappy!!!!

Non se te l’ho già chiesto (e se sì scusa, sono un scordarella quando voglio….) ma Lyra è preso dal libro di Philipp Pullman, Lyra Belacqua, la mia eroina preferita?

_Cobain_: come vedi non è morto, non oserei mai!!!!!!!!!!!!

Toruchan: grazie delle recensioni!!!!!!!!!!!!! Un bacione, carissima!!!!!!!!!

MalfoyXX: grazie anche a te della recensione, continua a seguirmi!!!!!!!

Grazie a chi ha messo la storia tra i suoi preferiti *me onorata” e chi me tra gli autori *me onoratissima*!!!!!!!!!!

Continuate a seguire ed a commentare la mia ficcy!!!!!

Sappiate solo che tra un po’ ci saranno litigi, nuovi personaggi e nuovi e vecchi personaggi nella vita dei Malandrini resuscitati!!!!!

Un bacione a tutti voi!!!!!!!!!!!

Lily Black 90

  
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