Capitolo 1: My first
school day
-Bella...Bella svegliati!-
la voce roca di mio padre, mi riporto lentamente alla
realtà, aprii gli occhi e
vidi la figura di mio padre davanti a me, le braccia incrociate, gli
occhi
ridotti a fessure, entrambi brutti segni. -mmm....che c'è?-
mugugnai
stropicciandomi gli occhi, -che c'è?...c'è che
è il tuo primo giorno di scuola,
e già sei in ritardo!-. In un attimo, senza rendermene conto
mi ero ritrovata
in bagno, -e fai in fretta!- disse mio padre prima di sbattere la
porta. Mi
guardai ancora assonnata allo specchio, e mi meravigliai che non si
fosse
rotto. "fai in fretta" aveva detto mio padre, una parola!, con
l'aspetto che avevo mi ci sarebbero volute ore prima di poter dire di
assomigliare vagamente a un essere umano. Ero sicura che a breve,
Charlie
avrebbe fatto la sua apparsa per vedere a che punto ero, e se mi
trovava ancora
li, davanti lo specchio probabilmente mi avrebbe lavato lui, quindi in
fretta
furia feci tutto quello che dovevo, poi tornai in camera e indossai la
prima
cosa che mi ritrovai sotto gli occhi, che poi si rivelò
essere la maglietta blu
a mezze maniche e i jeans scuri a vita bassa che avevo indossato il
giorno
prima. -ISABELLA SWAN! SCENDI IMMEDIATAMENTE!- con quell'urlo temetti
che il
lampadario sopra la mia testa si rompesse, e con la fortuna che avevo
qualche
scheggia probabilmente mi avrebbe colpita nell'occhio, per fortuna non
accadde
nulla di tutto ciò. -arrivo papà- dissi prendendo
la cartella e scendendo di
corsa le scale, e ogni mattina, come da rituale, arrivata al a quattro
gradini
dalla fine volai dritta tra le braccia di mio padre, che mi prese un
attimo prima
di sfracellarmi al suolo, -Bella vuoi fare un pò di
attenzione?- disse lui
aiutandomi a rimettermi in piedi -mi dispiace...- risposi imbarazzata
-non
importa, adesso vai che se no arrivi in ritardo-. Annuii poi uscii ed
entrai in
macchina. Circa venti minuti dopo ero già davanti alla
scuola, ero abbastanza
tesa, quello era il mio primo giorno di scuola e continuavo a pensare
se mai
fossi riuscita a farmi degli amici. Presi un lungo respiro ed entrai,
un attimo
dopo avevo tutti gli sguardi puntati addosso.
"ma che si guardano
tutti" pensai mentre continuavo a camminare, anche se più
andavo avanti
più la voglia di scappare via era forte, tutti quei sguardi
mi mettevano a
disagio, non ero certo una che amava stare al centro dell'attenzione, e
non ero
nemmeno una ragazza affascinante, quindi perchè continuavano
a guardarmi?.
-quella è la figlia dell'ispettore Swan!- -è vero
è lei!- sentii bisbigliare
due ragazze "dopo devo fare un discorsetto con Charlie". Alla fine
raggiunsi quella che sarebbe dovuta essere la mia classe. Bussai e poi
dopo
aver ricevuto il permesso dal professore entrai. -tu devi essere
Isabella Swan-
disse il professore -si sono io- risposi cercando di sorridere, anche
se il
nervosismo era evidente -ragazzi, vi presento Isabella, da oggi
sarà la vostra
nuavo compagna- -BENVENUTA ISABELLA- dissero in coro i studenti,
-grazie, ma
preferirei che mi si chiamasse Bella- -bene. Bella, puoi sederti li
infondo
accanto a Angela- disse il professore indicandomi un banco vicino alla
finestra, occupato da una ragazza. Mi avvicinai a lei -ciao...- -ciao,
siediti
pure- disse lei spostando la sua cartella che occupava la sedia libera
-grazie-
dissi sedendomi -io sono Angela, piacere- disse sorridendomi -Bella,
piacere
mio- risposi sorridendo a mia volta. A breve scoprii che Angela era una
ragazza
davvero gentile, e tranquilla, l'ideale per diventare mia amica. E a
quanto
pare lei provava la stessa simpatia che provavo io per lei,
perchè a metà
lezione mi aveva già raccontanto tutta la sua vita.
-andiamo a mensa- disse
Angela quando la campanella dell'ora di pranzo suonò, mi
alzai e la seguii. Non
ero mai stata in una mensa, prima di allora avevo sempre frequentato
scuole che
ne erano prive, per questo quando Angela mi invitò ad
entrare rimasi di sasso,
Era un enorme sala piena di tavoli, occupati dagli studenti, in fondo
c'era il
bancone del cibo e le grandi finestre lasciavano entrare la luce.
Dovetti
attapparmi la bocca perchè il chicchierio era assordante,
sentii Angela
prendermi per un polso e condurmi verso il bancone. Dopo aver rimpito i
nostri
vassoi, ci recammo ad un tavolo dove erano sedute già due
persone. -ragazzi,
lei è Bella- disse Angela -ciao io sono Jessica, e lui
è Mike- disse una
ragazza indicando il ragazzo accanto a lei -piacere- risposi sedendomi
davanti
a loro. Inziai a mangiare in silenzio, anche perchè non
avevo nulla da dire,
tanto per distrarmi cominciai ad osservare gli altri studenti.
Ovviamente quasi
tutti erano impegnati a mangiare, poi lo sguardo si fermò su
un tavolo, isolato
rispetto agli altri, era occupato da cinque studenti, tutti
pallidissimi tutti
perfetti e tutti bellissimi. Si perchè di quelle cinque
figure non ce n'era una
che avesse un difetto, sembravano cinque statue create dallo scultore
più bravo
al mondo, delle statue cosi perfette da sembrare reali. Senza
accorgermene
cominciai a osservarli con attenzione, erano tre ragazzi e due ragazze,
il più
alto di loro, aveva i capelli scuri corti e un fisico palestrato, i cui
muscoli
sotto la camicia erano ben evidenti, sopratutto le grosse spalle, alla
sua
destra c'era una ragazza dai lunghi capelli biondi, il cui corpo
perfetto,
avrebbe mandato a livelli pari a zero, l'autostima di qualunque
ragazza.
Spostai lo sguardo leggermente, e vidi un ragazzo, biondo,
più magro rispetto
al primo, che con sguardo annoiato fissava il piatto ancora pieno,
punzecchiando il pollo con la forchetta, inutile dire che anche lui era
assolutamente stupendo, accanto a lui era seduta una ragazza, dai
capelli corti
neri e i lineamenti delicati, che sorridendo parlava con il ragazzo
difronte a
lei. Era di spalle, e non riuscivo a vederlo, potevo notare
però che come i
fratelli anche lui aveva un fisico degno di un modello, anche se era
più
mingherlino rispetto agli altri due, i capelli pettinati
disordinatamente erano
di un bel ramato. Non so per quanto tempo ero rimasta a fissarli,
perchè ad un
tratto la voce di Angela mi destò dai miei pensieri -Bella
ti sei incantata?-
disse agitandomi una mano davanti gli occhi -eh...no....scusa- dissi
girandomi di
scatto verso di lei -stavi guardando i Cullen vero?- disse Jessica -i
Cullen?-
chiesi alzando un sopracciglio -si, quei cinque, sono i fratellli
Cullen- disse
Jessica, mi voltai nuovamente verso il loro tavolo, dunque quelli erano
tutti
fratelli, eppure erano cosi diversi tra loro. -a me non sono mai
piaciuti, sono
cosi strani- disse Mike, -la verità è che sei
geloso che loro sono cosi belli
mentre tu sei insignificante- disse Jessica. Non ascoltai il resto dei
loro
battibecchi perchè con la coda dell'occhio avevo visto la
ragazza dai capelli
neri alzarsi, e quasi danzando avviarsi verso l'uscita, seguita poco
dopo dagli
altri fratelli. Senza sapere perchè mi alzai, cosi di scatto
che a momenti
rovesciavo la sedia e sotto gli sguardi confusi dei tre ragazzi seduti
al
tavolo con me uscii dalla mensa per seguire i Cullen.