I capelli al vento, la divisa che si agitava appena, il calore che trasmetteva. Percepiva il suo corpo nella sua immensa totalità, nelle sue forme e nei suoi flebili respiri. In mezzo a quel prato dove il profumo dell'erba era portato del vento che si alzava appena, per ancora qualche minuto sarebbe stata sua. La stringeva a se come se fosse la sua stessa vita, come se senza non potesse andare oltre, come se null'altro potesse esistere: nei suoi occhi un dolore innaturale, un desiderio ardente. 
"Cosa succederà?" Le aveva chiesto quando ancora camminavano nei corridoi. "Cosa faremo noi?" Li vedeva ancora insieme, non smetteva di credere. Per un istante lei ci aveva creduto, aveva creduto che potesse continuare, che non sarebbe cambiato nulla e che loro sarebbero rimasti così com'erano; poi si era svegliata. 
Le sue mani si erano perse ad accarezzare i lunghi boccoli biondi, morbidi e con quel profumo di pesca che gli dava alla testa tutte le volte; era così piccola fra le sue braccia, sembrava così indifesa eppure era lei a combattere tutte le volte. Portava la divisa, quell'obrobriosa divisa che lei odiava e che non rendeva giustizia alla sua bellezza. Il calore della sua pelle, la morbidezza del suo corpo, l'intensità dell'azzurro dei suoi occhi e la vivacità del suo sorriso. Fu quando lei si allontanò, che sentì il cuore spezzarsi: era finito l'attimo. 
"Meglio andare...Il treno sta partendo." sussurrò appena lei abbassando lo sguardo. L'aveva vista voltarsi e poi cominciare a camminare, solo a quel punto intervenne. "E noi?" Sembrava strano ma lui non si voleva arrendere, come sempre. "Noi?... Noi siamo finiti parecchio tempo fa.." Lei era stata così decisa che a stento sembrava potesse provare emozioni, ma lui non avrebbe permesso una cosa simile: non a loro, non con la loro storia! Le afferrò un polso e la costrinse a voltarsi per guardarlo negli occhi. "No! Non siamo finiti...mai! Io e te...possiamo resistere, come sempre...Dobbiamo solo...." "Siamo finiti... Quando tu hai smesso di amarmi ed hai cominciato a volermi possedere... Quando al posto di gioire con me del mio amore hai deciso di provocarlo in tutti i modi... Quando hai smesso di essere te per essere come loro...." L'aveva fermato ma mai una volta aveva smesso di guardarlo negli occhi: ogni singola parola che aveva detto era la pura verità, ciò significava che erano veramente finiti. Non poteva crederci. Con tutto l'amore che provava per lei, era stato proprio lui a far finire tutto quanto. 
La lasciò. "Io.....Mi dispiace..." avrebbe voluto piangere ma tra tutte le cose che non sapeva fare proprio quella non riusciva. "Anche a me.."

La vide correre via, senza voltarsi mai, raggiungere l'uomo che gliel'aveva portata via e che ora la coccolava al posto suo: la vedeva ma non poteva starle accanto, che tortura era mai quella?!