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Autore: PinkyCCh    06/07/2013    7 recensioni
Elisabetta, al quinto anno del liceo scientifico, ha sempre cercato di passare inosservata, per evitare problemi. Il suo unico obbiettivo era: arrivare all’ultimo giorno di liceo, indenne, senza problemi. Ma qualcuno sembra non essere d’accordo. Chi? Nico. Il tipico cliché adolescenziale. Bastardo al punto giusto, stronzo al punto giusto e bello al punto giusto. Una scommessa li unirà. Un professore un po’ pazzo li unirà. Riuscirà Elisabetta a cavarsela? Riuscirà a non cadere tra le grinfie di Nico?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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- Vendetta -

 

Da quel giorno era passata una settimana intera. Settimana in cui non aveva parlato con nessuno. E con nessuno intendo anche Linda e Katia. Mi sentivo umiliata e per quanto avessi reagito fortemente sul momento, una volta arrivata a casa ero crollata e tutta la tensione si era sciolta in un lungo pianto liberatorio, che aveva lasciato subito dopo, posto alla delusione più netta.
La cosa più umiliante per una persona è capire di essere innamorata di qualcuno e subito dopo scoprire che ha fatto una scommessa per farti innamorare ed umiliare.
Avevo lasciato anche il lavoro che mi aveva gentilmente trovato Blasi, ma continuando ad uscire tutti i giorni al medesimo orario per non far insospettire i miei genitori e cercando un altro lavoro.
Avevo anche un altro obbiettivo: trovare Vincent. Ne avevo assolutamente bisogno per la mia vendetta: Vendetta per Mr TI PROTEGGO IO.
L’unico modo per trovare quel ragazzo era dirigermi nel luogo dove ci eravamo “conosciuti”, ovvero il Midnight.
Era l’unico punto d’incontro che avevo con quel ragazzo che a quanto pareva dava letteralmente sui nervi a Blasi. Perché sì, avevo visto che Blasi era per davvero infastidito dalla sua presenza, a prescindere dalla scommessa. Lui sarebbe stato il mio tallone d’Achille nei confronti di quel bastardo.
Dovevo scoprire, inoltre, cosa avesse fatto di così terribile alla sua ex ragazzo quel fetente di un uomo.
Camminavo a passo svelto verso il mio ex locale, cercando di scacciare ulteriori pensieri omicidi verso Blasi.
Erano le nove di sera, dunque il locale sarebbe dovuto essere gremito di gente pronto a sbavare dietro alle ragazze e le mie previsioni non furono sbagliate.
Entrai, ritrovandomi quasi catapultata in quella che era la mia vita fino a poche settimane fa. Un brivido percorse la mia schiena, creandomi un senso di disagio che mai provai prima d’allora.
Avanzavo, quasi intimorita, tra i tavoli del Midnight, facendo un piccolo slalom per evitare di toccare ancora una volta quei sudici maniaci che mi avevano pagato , con le loro manie verso le donne, lo stipendio.
Respiravo a pieni polmoni per cercare di scacciare il disagio che ancora non mi aveva abbandonata, ma l’aria consumata mischiata a quella della macchina del fumo, creavano un mix che portava i polmoni ad implorare pietà. Non ero più abituata.
Vidi distintamente un ragazzo che dalle fattezze corrispondeva al mio obbiettivo. Mi avvicinai a passo svelto in direzione del tipo, posandogli una mano sulla spalla destra. Se non fosse stato lui, non avrei osato immaginare la gran figura di merda che avrei fatto.

“Elis è un piacere vederti.” Sorrise beffardo Vincent girandosi verso di me.
“Ho bisogno di parlarti. È urgente.” Premetti ulteriormente la mano sulla sua spalla, fissandolo negli occhi e sperando che capisse l’urgenza che avevo.

Inarcò un sopracciglio ma acconsentì, seguendomi verso l’uscita del locale.
Si fermò affianco ad una smart nera parcheggiata fuori dal locale, appoggiandovi una mano per atteggiarsi, probabilmente.

“Suppongo si tratti di Blasi. Si è rivelato per ciò che è?”

Annuii con enfasi, facendo trapelare, forse, tutto l’odio che si annidava nelle mie membra. Era possibile arrivare ad odiare qualcuno per una scommessa? Certo,specialmente se questa scommessa aveva ferito non solo il cuore, ma anche l’orgoglio ed io ero fin troppo orgogliosa.

“Cosa ha fatto questa volta?” continuò Vincent, facendomi intuire quanto gli interessasse la questione.

Presi un lungo respiro ed iniziai a raccontargli minuziosamente ogni singolo avvenimento degli ultimi tempi. Più raccontavo e più Vincent contraeva il viso in smorfie di disgusto e disapprovazione.

“Non è cambiato di una virgola lo stronzo, a quanto pare.”
“Perché ti teme in un certo senso?” andai dritta al punto. Era arrivato il momento di svelare le carte in tavola.
“Perché io ti servo?” rispose di rimando lui.
“Lo sai che è maleducazione rispondere con una domanda ad una domanda?” risposi risoluta.
“E tu non sei maleducata a chiedermi qualcosa di privato, visto che non ci conosciamo bene?”

Fui colta di sorpresa e cavolo, aveva davvero ragione. Mi mordicchiai il labbro nervosamente. Vincent era la mia ancora di salvezza e dovevo saper giocare d’astuzia.

“Qual è il piano di vendetta?” interruppe i miei pensieri, arrivando ad una spanna dal mio viso e facendomi sussultare.
“C-come sai che…” balbettavo peggio di una bimba.
“Altrimenti perché saresti venuta a cercarmi? Non sono stupido, Marsh.”

Marsh? Come faceva lui a sapere questo nomignolo? Poi un ricordo si fece spazio nella mia mente.






“Ehm…scusate ma io…dovrei andare.”

Per quanto quelle improvvise attenzioni di Nico, mi lusingassero, la situazione era alquanto ridicola.

“Ti accompagno Marsh.”
“A dire il vero, la signorina era in mia compagnia.”
“Appunto. ERA. Ora sta con me. Ci si vede Vin.”
“Stanne pur certo, Blasi. Stanne pur certo.”

 




Giusto. Nico in quell’occasione mi aveva chiamato in quel modo e Vincent sicuramente non aveva dimenticato quel gradevole incontro.
Cercai di ritornare calma e guardai Vincent che mi scrutava aspettando la mia risposta.

“Tu gli dai fastidio. Credo che tema che tu possa raccontarmi qualcosa del suo oscuro passato. Vorrei che tu…fingessi di essere il mio ragazzo.”

Ecco. La bomba l’avevo sganciata. Attendevo la reazione del ragazzo dinnanzi a me.

“Vorresti farlo ingelosire?”
“Anche, ma credendo che noi due stiamo insieme, sicuramente il suo fegato avrà bisogno di un trapianto.”
“Ci sto. Vendicherò mia sorella Maria in questo modo anche.”
“Maria?” dissi titubante.
“La sua ex ragazza.”

Avevo sentito in lontananza un rumore sordo. Una bomba era scoppiata. sì, nella mia vita.

   
 
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