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Autore: FriedLarge    06/07/2013    2 recensioni
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Deliri pseudo-rockettari di una me di qualche tempo fa.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angus lo afferrò con entrambe le mani, e il ragazzino cominciò a dimenarsi.
-Non mi faccia del male, non mi faccia del male, non mi faccia del male, non ho fatto niente!!!- Strillava.
-E allora perchè cercavi di rubarmi la borsa?- Angus mollò la presa. Il ragazzino cadde a terra senza fiato.
-Per mangiare, signor cavaliere.- Ansimò.
-Eppure- tuonò Zappa, che intanto si era svegliato- non hai l'accento della Foresta Folk.-
-V-vengo dalle terre dell'Heavy Metal, provincia dell'Hard Rock, signor gigante. Ho visto il cavaliere che varcava i confini della Foresta, e quando vi ha incontrato mi sono nascosto nelle vostre scarpe.-
-Questo ragazzo ha coraggio da vendere. E dimmi, pulce, qual'è il tuo nome?-
-Io sono Slash.-
-Allora, piccolo Slash... che ne diresti di venire con noi?-
Ma Zappa non fece in tempo a distogliere lo sguardo, che Slash era già sparito nel buio.
-Quel piccoletto farà strada, me lo sento.- Disse Angus.

Secondo la loro tabella di marcia, avrebbero superato la Foresta Folk il giorno stesso, e così fecero.
Tutti erano tesi al pensiero di dover attraversare le lande del Death Metal. Laggiù di solito gli abitanti non temevano nulla, e non avrebbero avuto rispetto neanche di Zappa, ma ora che il governatore Vikernes aveva dato l'ordine di prepararsi a una battaglia, tutti i cittadini erano più eccitati e violenti.
Zappa, Angus e Borchia arrivarono al confine nel primo pomeriggio.
-Sei sicuro di voler venire con noi?- disse Angus.
-Dammi un motivo valido per il quale dovrei abbandonarvi nel punto più difficile. Sono un gigante, non un mostro.-
Il cammino fu un incubo. Ogni villaggio nei pressi (e i villaggi non erano pochi) significava altri guai, altre torce accese e forconi, altre frecce sulle caviglie di Zappa, che dopo il nono villaggio cominciò a zoppicare.
Decisero di fermarsi in un cratere circondato da alberi, che distava poche centinaia di metri dal sentiero che stavano percorrendo.
Zappa si sedette sul terreno e si spogliò, rimanendo solo con i pantaloni di pelle. Le sue caviglie erano costellate da tanti piccoli buchi sanguinanti, e facevano un male tremendo.
-Pensi- chiese Angus- che ci possiamo fermare un po' qui? Giusto il tempo per rimetterti in sesto.-
-Certo. E in quel tempo il tunz-tunz avrà già sgretolato l'intero universo. No, domani ci rimettiamo di nuovo in cammino.-
Angus si arrampicò sulla gamba di Zappa, fino ad arrivare all'immenso ginocchio, dove si sedette.
-E come facciamo? Te zoppichi, sanguini. Non possiamo andare avanti. Se insisti, posso mandare Borchia a fiutare delle erbe curative nella boscaglia.-
-Insisto. Io sto bene.-
-No che non stai bene.-
-Non mi sono mai sentito meglio.- Subito dopo queste parole, Zappa si addormentò.
-No, tu non stai bene.-
Dopo neanche due ore, Borchia fece ritorno al cratere con delle erbe nelle fauci.
Angus le bollì in acqua calda e versò la tisana sulle ferite.

Il giorno dopo, Zappa si sentiva bene. Le ferite erano quasi completamente richiuse, e la compagnia riprese il cammino.
-Te l'avevo detto, io, che stavo bene. Tu non mi ascolti mai, neanche quando urlo.- continuava a ripetere Zappa, sorridente, ad Angus.
Quest'ultimo aveva preferito non dirgli niente, a proposito della sera prima.
Il cammino quel giorno fu più facile del precedente, grazie all'idea venuta a zappa di deviare per le zone paludose. Non incontrarono nulla, a parte desolazione, rane di ragguardevoli dimensioni e un odore non proprio incantevole.
La sera del giorno dopo varcarono le soglie della città di Belus. Il benvenuto fu diverso che dagli altri villaggi, poichè il governatore Vikernes aveva reso pubblica la storia del viaggio.
Gli abitanti di Belus avevano costruito un capannone di legno abbastanza grande da ospitare Zappa, e la sera stessa scorsero fiumi di birra e venne organizzato un concerto.
Durante la notte, il governatore Vikernes entrò nella tenda di Angus.
-E così tu sei il famoso eroe della situazione?-
-Sono io. Cosa vuoi?-
-A questo arriveremo dopo. Dimmi, perchè hanno scelto proprio te?-
-Non ho idea. Mi hanno chiamato e mi hanno spiegato tutto, ma credo lo abbiano fatto solo perchè mi conoscono.-
-Vedi... quando il Regno del Metallo è stato creato dall'Onnipotente, e quando i Generi sono stati fondati, ogni abitante del regno ha ricevuto un Dono, a seconda del genere musicale a cui appartiene.-
-Questo lo so.-
-Noi, delle lande del Death Metal, abbiamo ricevuto i doni di Riconoscimento. Con il solo contatto fisico, riusciamo a capire le capacità di una persona. E io sono qui per questo.-
Vikernes tese una mano verso il viso di Angus, fino a toccare la fronte. Chiuse gli occhi, poi la sua bocca si curvò in un sorriso e lui ritirò la mano.
-Proprio come speravo.- Sibilò. Poi mise una mano nella tasca della giacca di pelle e ne tirò fuori una pergamena.
-Leggila con molta attenzione. Domani mattina partirete e andrete dritti verso nord. Buona fortuna e Stay Metal.- Con queste parole Vikernes uscì dalla tenda.
-Stay Metal.- Rispose Angus.
  
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