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Autore: LIttlE_PePpErmIt    06/07/2013    5 recensioni
CHISSA QUANTE VOLTE, VOI CARI LETTORI DI FAN FICTION, AVRETE DESIDERATO DI VIVERE UNA VITA DIFFERENTE O FUORI DAL COMUNE, DI POTER ESSERE I PROTAGONISTI DI UN'AVVENTURA SPETTACOLARE ...
Beh, questo e molto altro è quello che accade ad Angelica Cortinovis, una normalissima ragazza di 15 anni, annoiata dalla sua monotona vita esprime un semplice desiderio: essere la persona che più ammira ed invidia; ELEANOR CALDER.
MA NON SA CHE DA QUEL INNOCENTE DESIDERIO CI SARANNO DELLE CONSEGUENZE MOLTO PERICOLOSE ...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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UN SACCO DI CASINO ALL'INFERNO
 

ELEANOR
 

 

Bene, ormai eravamo nella, scusate il termine, cacca fino al collo. Gli inferi, proprio lì dovevamo andare?
Il solo pensiero mi mandava in panico. Sentì una mano stringersi alla mia destra. Mi girai: Angelica mi sorrise, complice ed amica. Beh, in compenso c'era qualcosa di positivo in tutto questo: avevo trovato un'amica, una di quelle vere, che mi capiva e condivideva il mio stesso destino.
Saremmo rimaste l'una accanto,fino alla fine. Le sorrisi.
- Dove scendiamo Derek? - Domandò Louis
- Nell'incrocio tra La Tower Bridge Street e Fair Street. Da lì proseguiremo a piedi lungo Fair Street. - Spiegò lui con lo sguardo cupo.
Circa venti minuti prima eravamo usciti dalla casa dei ragazzi, seguiti dagli sguardi perplessi di Zayn, Niall e Harry, ed avevamo preso un bus quasi vuoto, fatta eccezione per un paio di nonnini decrepiti.
L'unica che aveva ancora voglia di scherzare era Angelica. Appena entrati nel bus lei si sedette vicino ad un finestrino e passò il tempo ad osservare il paesaggio londinese, neanche fosse il migliori paesaggio del mondo.
- Oh, guarda quello! - urlava tirando a se il braccio di Liam.
- Lo studio di X - Factor … - disse lui con voce sommessa.
Anche Louis si avvicinò a loro.
- Già, quanti bei ricordi ... - disse Louis con le lacrime agli occhi.
- Ragazzi, siamo arrivati! - annunciò Derek fingendosi entusiasta.
Fair Street era una comunissima strada di Londra:  ordinata, costeggiata da abitazioni e negozi. Più avanti, sul lato destro, si trovava un grande parco separato dalla strada da un cancello in ferro nero chiuso da una catena dello stesso materiale.
Dietro al cancello si trovava una casa dismessa dalle pareti in pietra. Qualcosa mi diceva che dovevamo entrare lì
- Entriamo lì? – domandai anche se già conoscevo la risposta.
- Si Eleanor. Entriamo lì. - mi rispose Derek
-E come facciamo? E' chiuso! - disse Louis
Derek fece un mezzo sorriso.
- Ma tu non sei un angelo. - 
Derek si avvicinò al cancello, appoggiò una mano sulla catena e delle specie di scintille uscirono dal suo palmo. La catena si sciolse.
- Figo. - commentò Louis.
- Lo so. E' molto figo. - disse Derek.
-Dai entriamo signor Derek – sono – molto - figo. - concluse Angelica afferrando l'angelo per un braccio e trascinandolo dentro.
 

ANGELICA

 
Lo ammetto che mi aspettavo qualcosa di più grandioso. Insomma, dovevamo andare negli inferi diamine, ed era tutto così insignificante?
Chiunque fosse entrato non avrebbe notato niente di strano, soltanto una sala rettangolare vuota.
-E' tutto qui? Sei sicuro che sia il luogo giusto? - chiese Liam
-Certo. Tutti noi angeli conosciamo alla perfezione la collocazione  di tutti i portali che collegano Paradiso – Terra – Inferno. Non mi sono sbagliato! - urlò Derek
 All'improvviso  nell'abitazione iniziò a soffiare un forte vento e nel mezzo della stanza si materializzò un uomo. Era basso ed anziano, con una barba bianca che gli arrivava fino al petto, gli occhi color del ghiaccio erano appesantiti da pesanti occhiaie.
-Oh finalmente posso sgranchirmi le ossa! E' da più di 350 anni che nessuno passa a farmi una visitina! - Esultò il vecchietto
-Lei è il guardiano del portale vero?  -
-Se lo sono? Oh perdinci certo che sono io. Ma ormai nessuno lo usa più questo portale. Cosa vi spinge fin qui intrepidi viaggiatori? Come mai volete entrare in questo orribile luogo senza ritorno? -
-Si vede che è da molto che non parla con qualcuno. Sembra il mio tris – tris – nonno.  - Sussurrò Louis a Eleanor. Lei rise.
-Beh … Dobbiamo salvare il paradiso e il mondo. - Rispose Derek come fosse una cosa normale.
-Ah capisco. Dai venite, ora vi apro il portale.  - disse il vecchio.
Liam ed io ci guardammo: ormai mancava pochissimo.
-Andrà tutto bene. - mi disse a bassa voce.
-Non ci spero tanto. - ribattei io con lo sguardo basso.
Il vecchio si spostò verso la parete più lontana, congiunse le mani e pronunciò un’antica formula a me incomprensibile. Staccò le mani e  contemporaneamente, nel mezzo della stanza, si creò un buco nero.
- Non rimarrà aperto a lungo. Sbrigatevi impavidi viaggiatori e salvate il mondo! – disse l’anziano.
- Ok. Vado prima io. – Detto questo Derek si buttò in quel buco nero.
Poi una volta toccò anche al resto di noi. Prima Eleanor, poi Louis.
- Vado io, ok? – chiesi a Liam
- Certo. Ma .. Sta attenta. – mi disse lui protettivo.
Tanto mi devo solo buttare in un buco apparentemente senza un fondo, cosa c’è di pericoloso?
Feci un respiro profondo e vi saltai dentro. Era come essere sulle montagne russe, solo che non c’era alcuna cintura di sicurezza. Una sensazione di vuoto allo stomaco si impadronì di me e, veloce come era arrivata se ne andò.  Delle mani mi afferrarono per la vita e mi poggiarono a terra.
- Tutto bene? –
- Si si. – Risposi a Eleanor.
Poi arrivò anche Liam. – Wow. Lo rifacciamo? –
Eleanor ed io scoppiammo a ridere, mentre Louis e Derek gli lanciarono un’occhiataccia.
Mi guardai attorno. Eravamo in una specie di piccola grotta, un caldo insopportabile fuoriusciva dalle pareti rocciose donando al tutto un colore rossastro.
Uscimmo dalla grotta e ci trovammo di fronte a un paesaggio magnifico ed inquietante: dalla grotta partivano una serie infinita di strade che si incrociavano, si dividevano e si moltiplicavano. Sotto questi sentieri si trovava un fiume di lava, che usciva da un immenso vulcano che sovrastava tutto quel paesaggio infernale.
- Dove dobbiamo andare? –  Chiesi con un filo di voce.
- Non ne sono sicurissimo, ma mi pare che dobbiamo trovare due speroni di roccia identici che si affacciano su due lati opposti del fiume di lava. – Rispose Derek
- No aspetta aspetta. Torna indietro. Loro si devono buttare nella lava? Così moriranno! – tuonò Louis spaventato.
Liam mi strinse un braccio.
- E’ l’unico modo per farle tornare ognuna nel proprio corpo e risolvere la faccenda. – spiegò Derek guardando un punto indefinito davanti a se
- Ma così moriranno! – insistette Liam
- Cosa credi, neanche a me fa piacere! Non sei l’unico che li vuole bene! – Urlò Derek. Aveva gli occhi lucidi.
Mi misi tra i due.
- State calmi. Liam … Io lo sapevo da molto tempo che sarebbe finita così. E … so che è quello giusto da fare. – Conclusi. Stavo malissimo a dovergli dire questo, perché non è mai facile dire addio alle persone che ami.
Louis abbracciò Eleanor, come se non volesse lasciarla più andare.
- Sbrighiamoci. – disse lei allontanando il fidanzato. – Prima troviamo il posto meglio è. Ormai siamo qui, non possiamo tornare indietro. – E prese il primo sentiero e destra. Noi la seguimmo in fila indiana, al massimo a coppie.
Un silenzio cupo era calato su di noi, come un immenso macinio.
Dovevo parlare a Liam di nostro figlio/a. Sarebbe morto anche lui con me? Questa domanda mi schiacciò il cuore.  Il mio piccolo, il nostro piccolo. Perché almeno lui non poteva sopravvivere?
- Angelica … - La voce era di Liam. Probabilmente era rimasto al mio fianco per tutto il tempo, ma io non me ne ero neanche accorta tanto ero immersa nei miei pensieri cupi.
- Liam … - Tentai un sorriso rassicurante, che sapevo essere terribilmente falso.
- Mi mancherai, lo sai? –
- Anche tu mi mancherai. E … devo dirti una cosa molto importante. E’ .. una bella notizia infondo, ma temo che non te la potrai godere davvero. – dissi tutto d’un fiato.
- Vai dimmi. – Era emozionato quanto me.
Deglutì. – Io .. Beh, sono incinta. Di .. tuo figlio. – Stavo piangendo. Anche lui.
- Non ci posso credere … Ma morirà anche lui? – Era felice e spaventato, come me d’altronde
- Non lo so.. –
Non riuscì a finire la frase che una scossa fece cadere delle rocce dalle pareti, dirette proprio su di noi.
-Attenti! – Urlò Derek prima di afferrare per un braccio me ed Eleanor e strattonarci verso di lui. Ci spostammo appena prima che quelle rocce potessero caderci in testa. Fummo separati da Liam e Louis.
-Ragazzi come state? - Urlò Derek
-Qui tutto bene. Voi?  Urlò in risposta Liam.
-Anche noi.  Noi andremo avanti, voi nel frattempo .. -
-Cercheremo di non perderci o non morire. - concluse Liam.
Ci salutammo poi proseguimmo. Stavamo camminando da non più di cinque minuti che un urlo inumano squarciò l'aria. Il terreno vibrò sotto il peso di un centinaio di passi in corsa.
-Prendeteli forza! -
Derek si girò verso la voce. Imprecò. Su un altro sentiero si trovava un ragazzo dal volto perfido.
-Tabàc … Ragazze, voi andate avanti. Io mi occupo di lui. - Ci ordinò.
- No. Io non ti lascio. - Disse Eleanor.
L'angelo si voltò. I suoi occhi fiammeggiavano di un'energia che non avevo mai visto in lui.
-Andate. Svelte. -
Presi la ragazza per un braccio e la trascinai via.

 

DEREK

 
Guardai il demone con uno sguardo di sfida. Lui strinse gli occhi, poi sfoderò un sorriso inquietante.
-Voi seguite le due ragazze ed occupatevi degli altri due. L'angelo è tutto mio. - Disse ad un altro demone accanto a lui. Esso annuì per poi andarsene.
Con un salto Tabàc fu davanti a me, nel mio stesso stretto sentiero.
- Finalmente siete arrivati. Mi chiedevo quanto tempo avreste impiegato, vi stavamo aspettando con molta ansia. Ci siamo preparati al meglio, non riuscirete nel vostro intento. - Sibilò con cattiveria.

-Questo lo dici tu. - Ribattei più aggressivo possibile. Noi angeli non eravamo fatti per la lotta e la risposta acida, ma in quell'avventura avevo dovuto andar contro la mia natura pacifica più volte. Ci avevo quasi fatto l'abitudine.
Tabàc mi lanciò un pugno, dritto sul volto, che riuscì ad evitare per un soffio abbassandomi. In quella posizione mi lanciai contro di lui, ma il demone si spostò di lato e per poco non caddi nella lava. Mi rimisi in piedi. Non ebbi neanche il tempo di girarmi che sentì qualcosa cingermi la caviglia sinistra e fui sollevato da terra. Sbattei il volto sul terreno con una forza incredibile. Un dolore terribile si impadronì di me. Sbattei di nuovo per più volte, non le contai.
- Come stai angelo? Com'è morire? - Il demone scoppiò in una risata cinica.
Aprì gli occhi. Legata alla caviglia avevo una catena rossa. Scottava. Mi doleva la testa e tutto il lato sinistro del corpo. Cercai di concentrarmi: incanalai tutta la mia energia nella caviglia, per togliere quella stupida catena.
Il demone mi tirò verso di lui. Ero completamente inerte.
- Muori verme. - Disse. Proprio in quel momento sentì la catena staccarsi. Tabàc alzò su di me una mano, sopra la quale una fiammella danzava, elegante e letale.
Uno. Due. Tre. Ora!Urlai dentro di me. Il demone mi lanciò contro la fiamma, mi liberai della catena, saltai all'indietro e mi abbassai evitandola per un pelo. Probabilmente aveva bruciato parte dei miei bellissimi capelli neri.
- Grr .. - Imprecò il mostro. - Ora non mi scappi. -
Corse verso di me. Sembrava un treno in corsa. Capì le sue intenzioni, voleva farmi cadere nella lava dietro di me.  Più si avvicinava, più la sua velocità aumentava. Tese le mani verso di me.
Saltai. Il demone mi passò sotto. Non riuscì a fermarsi in tempo e cadde nella lava.
I miei timpani furono riempiti del suo ultimo urlo. Rimisi i piedi a terra.
Respirai profondamente.  Ispira, espira, ispira, espira.
Sarebbe finito tutto per il meglio … Poi tutto iniziò a tremare.
 
 

ANGELICA
 

Afferrai Eleanor per un braccio e corsi via con lei. Scorsi gli speroni di roccia si cui ci parlava Derek.
- El, guarda là ! - le dissi indicandole le rocce.
- Le vedo. Tutto finirà lì vero? Non sono riuscita nemmeno a dire addio a Louis .. - La sua voce si affievolì sul nome del ragazzo.
Nemmeno io ero riuscita con Liam, ma in compenso gli avevo detto la bella notizia.
Dei versi orribili e dei passi di corsa ci fecero rabbrividire.
- Ci stanno seguendo … -
- Ho un idea, Eleanor dividiamoci, tu vai a destra, io a sinistra. Ci ritroviamo sulle rocce. - Le dissi.
-Va bene. Buona fortuna Angelica. - Eleanor proseguì per un altro sentiero a destra. Chissà se portava davvero alle rocce. Speravo di si, almeno in parte.
Io continuavo a correre, ma ogni passo era sempre di più un peso. Nel frattempo sentivo i passi dietro di me farsi più vicini mentre io rallentavo inesorabilmente.  Non sarei resistita a lungo.
 

LIAM

 
Bene, bloccati da un ammasso di rocce nel mezzo dell'Inferno. Perfetto. E per di più in compagnia della persona che più mi odia al mondo. Louis camminava freneticamente, come me si sentiva inutile.
- Che facciamo? - Sbottò
Gli lanciai uno sguardo interrogativo.
- Eleanor morirà sotto i miei occhi e non posso fare niente. Sto male. - Si confidò
-Beh,  io sono nella tua stessa situazione. -
-Già … -
Un urlò squarciò l'aria.  - Cosa è stato? - chiese Louis.
-Non lo so. -
Degli esseri mostruosi corsero verso di noi: erano come il demone nella camera di Louis, ma erano almeno una cinquantina. Sotto di loro il terreno tremava.
- Liam, saliamo su questa scalinata. - Mi suggerì Louis che come me aveva scorso i  demoni.
Sulla parete di pietra di fronte a noi era scavata una scalinata che portava ad uno spiazzo di roccia posto piuttosto in alto.
Iniziai io ad arrampicarmi. Louis arrancava dietro di me.
- Vai, più veloce. - mi disse.
Mi voltai indietro: alcuni di quei mostri ci stavano seguendo sulla scalinata. Ci guardavano con quei piccoli occhi iniettati di sangue e cattiveria.
Accelerai il passo. Arrivai stremato nello spiazzo. Mi sedetti e ripresi fiato, ma l'urlo di Louis mi fece raggelare.
Guardai giù: il ragazzo era bloccato a metà con uno di quei esseri che lo teneva stretto per una gamba, senza alcuna intenzione di mollarlo.
Ridiscesi per aiutarlo.
- Dammi la mano Lou. - Gli dissi.
Lui me le strinse e lo tirai su, ma il mostro non mollava. Lo strattonai ancora più forte e il demone perse l'equilibrio e cadde a terra, investendo anche il complice che gli stava dietro.
Risalì insieme a Louis.
- Liam ... Grazie mille. - Mi disse una volta arrivati.
- Non c'è di che. Mica potevo lasciarti nelle mani di quel mostro. -
Lui sorrise. - Vero. Scusami .. per la scazzottata dell'altro giorno. Ero fuori di me. -
- No, scusami te. Purtroppo, sono io lo stronzo della situazione. -
- Ma mi hai appena salvato la vita. Direi che siamo pari, no? -
Poi, all'improvviso, una luce inondò tutto.
 

ANGELICA

 

 Ormai ero quasi arrivata. Non mancava molto, vedevo già la cima. Inciampai, e mi scottai le mani: il terreno era bollente. Imprecai e mi accorsi che non ero sola. Dietro di me c'era un branco di giganteschi lupi neri, che mi inseguivano con le fauci spalancate.
Come si dice, al peggio non c'è mai fine. Pensai.
Aumentai il passo, ma la strada era ripida  e non potevo mettere le mani a terra per essere più stabile per non ustionarmi le mani. Ero arrivata, mi mancava pochissimo. Sentì dei denti battere proprio vicinissimi a me. I lupi mi erano addosso.
Destra, sinistra, destra, sinistra,manca poco, ce la posso fare.Mi ripetevo.
La testa mi girava e le gambe erano sempre più difficili da alzare. Il petto era martellato da pesanti fitte che mi impedivano di respirare.
Alzai lo sguardo verso l'altro sperone: anche Eleanor era quasi arrivata.
Aumentai la corsa. Ero in cima. La ragazza si fermò sull'altra cima e mi guardò. Annuì decisa. Era arrivato il momento.
Tutto quello che mi era successo fino ad ora serviva solo per arrivare a quel momento fatidico. Davanti e dietro di me avevo la morte, ed io stavo esattamente nel mezzo.
Feci un passo avanti e chiusi gli occhi. Mi buttai nel vuoto. In quei pochi attimi, forse solo una decina di secondi, non percepì nulla, solo le orecchie chiuse e una strana sensazione di liberazione.
Con la mente dissi addio e tutte le persone che avevo conosciuto fino ad ora: la mia famiglia, Veronica,  Derek, Eleanor, i ragazzi e Liam. Soprattutto lui mi sarebbe mancato.
Ad un tratto tutto tremò e un'ondata di luce avvolse ogni cosa.
 
HOOOLA A TODOS! 
Snif :,) questo è il terzultimo capitolo che tristezza .. 
Ho dei dubbi su come finire questa FF, perchè io avrei in mente un sequel, dove il protegonista è il figlio di Liam ed Angelica, di nome Mark,  che a sedici anni parte per cercare la sua vera madre ( fino a quel momento credeva che Eleanor e Louis fossero i suoi veri genitori) insieme a Liam ed Harry.
Cosa ne pensate? Se ovviamente qualcuna di voi lo leggerebbe io lo scrivo, altrimenti no. :)
PS Grazie diecimila per le recensioni allo scorso capitolo, erano stupende.
Alla prossima


Little_Peppermit



 

  
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