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Autore: chocolats    06/07/2013    4 recensioni
Lei si chiama Julie, Julie Williams. Ha quasi 22 anni e lavora in un'agenzia di viaggi con la sua migliore amica Katherine Johnson che è anche il suo capo. Ha un figlio, Chris di 4 anni.
Lui si chiama Liam James Payne. Ha 23 anni e, di professione, fa il cantante nella famosa boy-band One Direction assieme ai suoi quattro migliori amici.
Dal capitolo:
“Sta’ più attento quando cammini coglione!!” sbottò, irritata come non mai quella mattina.
“Attenta con le parole! Coglione lo chiami qualcun altro!” sbottò l’altro, anche lui infuriato. Non si erano ancora guardati negli occhi, troppo presi a bestemmiarsi contro e troppo presi dalla loro irritazione per rendersi conto di chi avevano di fronte.
Hope you like it:)
Buona lettura:)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo.

“ E ricordati che oggi devi andare anche ai colloqui a scuola, Chris vado a prenderlo io e vedi di non combinare guai!!”  parlava la voce al telefono “Sì mamma..non ti preoccupare..non me ne dimentico e vedo di raggiungervi appena ho finito. Ma dove cavolo sono le chiavi?! Scusa mamma, ma ora vado che sennò la pausa pranzo termina e devo ritornare in agenzia”   Julie era al telefono con sua madre, era la pausa pranzo e doveva assolutamente mettere qualcosa sotto i denti altrimenti non sarebbe sopravvissuta ai colloqui a scuola del figlio che nel pomeriggio l’aspettavano. Sì, perché si prospettavano file lunghe ore e ore per stare dentro due minuti e lasciare il posto ad altri genitori in piedi che aspettavano il loro turno per ricevere la solita ramanzina di figli svogliati e casinisti o i soliti complimenti di figli che studiano e che dovrebbero essere presi come modelli, suo figlio era uno di quelli:studiava, il minimo necessario..certo, non pretendeva il voto più alto che potessero assegnare anche perché suo figlio andava avanti di un anno. Cercava disperatamente le chiavi della macchina per raggiungere il suo fast food preferito, ma sfortunatamente, con la sig.ra Williams, la madre, che la teneva al telefono che era costretta a tenere tra l’orecchio e la spalla, non ci riusciva, anche perché quella borsa era più grande di quella di Mary Poppins! Tsé..quella c’avrebbe fatto un baffo a quella finta firmata Gucci di Julie.
“Sì, vai Julie. Mi raccomando che i colloqui iniziano alle 17.30 e ricordati che tuo figlio ci tiene!”  Continuava a raccomandarsi la madre, conoscendo la figlia e la sua memoria corta a causa dei troppi impegni che quell’agenzia di viaggi le riempiva le giornate.
“Mamma..ho mai dimenticato qualcosa che riguardasse Chris?! Mi sembra di no!”  Arrabbiata, era così che si sentiva perché la madre non si fidava di lei. Ma mai aveva dimenticato qualche recita del figlio, gli incontri con i maestri, era sempre la prima a proporsi per qualsiasi progetto. Ok..arrivava in ritardo, ma solo di qualche minuto e non era mai successo niente, perché ogni volta che Chris doveva recitare la sua parte, guardava in direzione della mamma che era sempre in prima fila e se prima aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro, dopo, se possibile, lo allargava ancora di più,sicuro che lei fosse accanto a lui e che non l’avrebbe mai lasciato.
“Va beh vai..Ciao!”
“Ciao!”  Rispose, seccata dalle solite raccomandazioni del cazzo della madre e mise il cellulare in borsa spostando da avanti gli occhi qualche ciocca di quei capelli mossi castani. Osservò la strada, prima a destra e poi a sinistra, passando su quelle strisce bianche che spiccavano sugli asfalti grigi di Londra e attenta a non essere investita da una di quelle tante macchine che passavano. Arrivò sull’altro marciapiede sana e salva fortunatamente.. non si sarebbe mai perdonata il fatto di abbandonare il figlio come successo con il padre. Sì, perché il papà di Chris, se così lo si può definire, quando seppe della gravidanza della fidanzata scappò lasciandola sola.. Meno male che non erano sposati!
Finalmente trovò le chiavi dopo una disperata ricerca e, cercò di fare mente locale dove quella mattina, alle 9.30, avesse lasciato la macchina. Certo che la memoria era una delle sue qualità migliori! Continuò a camminare senza una meta imprecando finché non andò a sbattere contro qualcosa, o meglio..qualcuno!
Sta’ più attento quando cammini coglione!!” sbottò, irritata come non mai quella mattina.
“Attenta con le parole! Coglione lo chiami qualcun altro!” sbottò l’altro, anche lui infuriato. Non si erano ancora guardati negli occhi, troppo presi a bestemmiarsi contro e troppo presi dalla loro irritazione per rendersi conto di chi avevano di fronte.
Chiamo coglione i cavernicoli e tu sei uno di quelli!”(questa era pesante! Cit. una mia amica) sbottò furiosa Julie alzando finalmente lo sguardo. Si trovò davanti un ragazzo, alto, più di lei che, nonostante i tacchi, raggiungeva il metro e 80 scarso. Capelli rasati e occhi color nocciola. Lui invece si trovò davanti una ragazza “normale”, niente di speciale. Capelli castani e mossi che arrivavano a metà schiena e che portava disordinatamente, senza fermagli o elastici che potessero fare vedere bene il viso mediterraneo della ragazza e occhi anch’essi castani. Una ragazza impegnata a causa del lavoro, di quelle che ci tengono all’aspetto ma non più di tanto, che fanno sacrifici ogni giorno per riuscire a portare un po’ di soldi a casa, non come quelle che aveva sempre lui attorno alle quali era tutto servito sul piatto d’argento, alle quali servivano due moine al capo per ottenere prima i soldi o un aumento di stipendio.
Sì, il viso mediterraneo, i genitori di Julie erano italiani ma dopo la loro separazione, lei è andata a vivere con sua madre e il suo nuovo compagno in Inghilterra, tagliando ogni contatto col padre che non ha mai fatto niente per essere presente nella vita della figlia, che non ha mai fatto niente per essere una figura sulla quale Julie avrebbe potuto contare.
“Liam Payne, One Direction” sorrise, sottolineando il suo nome e sperando di liquidare la ragazza con un semplice autografo e una foto, anche se non gli stava per niente simpatica.
“Julie Williams, comune mortale” rispose, prima sorridendo e poi togliendo quel sorriso fastidioso dal suo viso. Controllò l’orario e sgranò gli occhi. “Cazzo, le 13.45 la pausa finisce tra un quarto d’ora e ancora non sono riuscita a mangiare e a trovare la macchina..” alzò lo sguardo facendo incontrare le sue iridi castane con quelle nocciola del moro avanti a lei “Ok, non ti chiederò i danni, ma mi devi fare un favore..La mia pausa finisce tra esattamente..” guardò l’orologio “13 minuti e non trovo la macchina..mi puoi accompagnare in un fast food qui vicino? I soldi li ho, mi dovresti solo accompagnare..non credo che una star come te abbia problemi!” lo provocò. Il ragazzo ci pensò qualche secondo e Julie, entrata in panico, iniziò a lamentarsi e stremato, Liam Payne membro degli One Direction, acconsentì vedendosi saltare addosso la ragazza che, dopo essere scesa, si scusò.
 
“Allora..com’è la vita da star??”chiese la ragazza a Liam che la osservava mangiare il suo trancio di pizza con i wurstel sopra mentre cercava, invano, di spezzare con i denti la mozzarella. “Grandiosa!  Ho tutto quello che voglio:degli amici, una famiglia che mi vuole bene, persone attorno che farebbero qualsiasi cosa per essermi amiche!” disse, anche se sapeva perfettamente che non era così. “Che farebbero di tutto pur di esserti amiche o di essere amiche dei tuoi soldi?” chiese, esprimendo gli stessi pensieri che Liam aveva fatto poco prima e facendolo tossire con la sua stessa saliva. “Ehm..no..no..per..” indugiò Liam, ma prima che potesse compiere una frase di senso compiuto, la mora lo precedette “Capito..per i tuoi soldi..” Liam abbassò lo sguardo sentendo che quella ragazza, anche se conoscendolo da poco, aveva capito metà della sua vita. “Raccontami un po’ di te invece!” propose Liam. La ragazza indugiò un po’ prima di prendere a parlare “Che dire..Mi chiamo Julie Williams, ho un figlio, Chris, lavoro in un’agenzia di viaggi che mi tiene impegnata 18 ore su 24 e le altre sei ore le uso per dormire o per stare un po’ con mio figlio. Oggi pomeriggio dovrei andare ai suoi colloqui a scuola..e non so neanche se ce la faccio tanto è il lavoro in agenzia! Che altro potrei dire?? Ah..si! Mia madre è una rompi cazzo..scusa per il termine, ma quando si mette a cozza diventa una rompicoglioni, scusa ancora per il termine. Non crede in me e questo mi fa incazzare peggio di una bestia, non ti chiederò più scusa, fa come se lo facessi ogni volta che uso delle parolacce. Un’altra cosa da sapere su di me..quando sono incazzata, nervosa o quant’altro ,ogni due parole, in una frase di senso compiuto, metto almeno una parolaccia. Dopo che il ragazzo che mi ha messa incinta mi ha lasciata, ho provato ad avere diverse relazioni, ma appena dicevo che avevo un figlio scappavano lasciandomi da sola, brutti bastardi..”ringhiò abbassando lo sguardo verso il basso, a destra“quindi poi ci ho rinunciato..” concluse il suo racconto posando gli occhi sul volto di Liam. Occhi sgranati, fronte e sopracciglia corrugate, bocca aperta ad ‘o’, colorito bianco cadaverico. Tipico. Sempre la stessa reazione, in tutti..nessuno escluso!
“Scusa se te lo chiedo..ma tu quanti anni hai?”azzardò Liam..Sapeva che non si chiedeva l’età ad una donna e aveva paura di una qualsiasi reazione di Julie. Infatti la ragazza si accigliò un po’ e a bassa voce, con gli occhi sul suo trancio ancora non finito e colorendo le sue gote di rosso, rispose “Ventuno, ne devo fare ventidue il mese prossimo, tu?”  il ragazzo spalancò ancora di più gli occhi, ma ricomponendosi rispose “Ventitré. Quanti ne ha tuo figlio?” “Quattro.. te l’ho detto che va un anno avanti!” non esitò a rispondere Julie, fiera come non mai di avere un figlio come Chris e ritornando a guardare negli occhi Liam. Ora, la sua mascella toccava per terra. Si riprese “Quindi..tu avevi..diciotto anni quando hai partorito tuo figlio?” la mora annuì, ma aggiunse “In realtà ne avevo diciassette:ne avrei compiuti diciotto due settimane dopo..Tu invece? Come va con Danielle??” chiese, fintamente interessata perché non avrebbe potuto sopportare che quei pochi minuti rimasti fossero trascorsi in un silenzio imbarazzante rotto solo da lei che si sarebbe alzata per andare a pagare il suo pranzo alla cassa. “Beh..sinceramente, speravo andasse diversamente..sta diventando insopportabile! I ragazzi non l’hanno mai sopportata e ora è diventata peggio: “Liam, portami qua!” “Liam, portami là” “Liam, devo andare al parrucchiere e poi alle prove..” ”disse sbuffando e imitando la voce della sua ragazza, tanto da far sorridere Julie “Hai sorriso!” sul volto di Liam si dipinse un sorriso “No..che dici!”cercò di difendersi la mora “Ti ho vista..non dire bugie..” cercò di farla arrendere Liam puntandole l’indice contro “E va bene..si! Ma eri troppo simpatico imitando la vocina sgraziata della Peazer ” risero di gusto, poi lei controllò l’ora: 14.15 Sgranò gli occhi. Kate l’avrebbe uccisa se avesse fatto ancora qualche altro minuto di ritardo. Si alzò di scatto dalla sedia sotto lo sguardo confuso di Liam mentre iniziava a camminare verso la cassa per andare a pagare il suo pranzo. Si alzò anche Liam e la seguì mentre la osservava allungare una banconota da 10 sterline e ringraziare il cassiere. “Dove ti porto??” chiese Liam. “In agenzia..e dobbiamo anche andare di corsa!”
 
“Grazie ancora  Liam. Mi devo ricredere:non sei un coglione!” disse lei mentre lo lasciava fuori la sua agenzia pronta per subire la solita ramanzina fatta dalla migliore amica quando qualcuno arrivava tardi. Senza permettergli di rispondere, la mora entrò chiudendo la porta e sperando che l’amica non si accorgesse del suo ritardo. Parlò, o per meglio dire, pensò, troppo presto. “Julie Williams, che ci fa nel suo ufficio con 17.50 minuti di ritardo??” “Kate! Per favore..sono stata trattenuta..non è colpa mia!!Comunque..questo è il primo ritardo che faccio..” incrociò le braccia al petto e fece il broncio come un’adorabile bambina di quattro anni. La porta si aprì e tutte e due si girarono. Kate sgranò gli occhi mentre Julie sbiancò. Liam era entrato in agenzia e stava percorrendo quei pochi metri che li dividevano a passo svelto. “L-Liam.. che ci..che ci fai qui??” chiese Julie a disagio mentre sentiva lo sguardo di Jack, un collega che ci ha sempre e spudoratamente provato con lei, puntato sulla schiena. “Beh..prima non mi hai dato il tempo di salutarti per bene..”poi spostò lo sguardo sulla bionda “Piacere,Liam Payne,One Direction” si presentò, in tono più dolce rispetto a quello che aveva usato con Julie “S-Si..p-piacere..” balbettò la bionda occhi castani stringendo la mano tesa di Liam “Puoi scusarci un minuto??” chiese sempre Kate, tirando poi per il braccio l’amica “Perché cazzo non mi hai detto che eri con quel fottuto figo dei One Direction, porca puttana??” chiese all’amica con la sua solita finezza e attendendo una risposta “Beh..l’ho incontrato per caso..è stato un incidente..e poi, a parte oggi, lo rivedrò solo sui giornali..Non mi interessa più di tanto..” rispose con nonchalance e facendo un gesto con la mano che accompagnava l’esclamazione mentre parlava “Cara la mia migliore amica che per altro definirei anche cogliona..tu forse non hai capito di chi stiamo parlando..” fece Kate con un tono mieloso cercando di far ragionare l’amica e carezzandole le braccia ancora incrociate al petto. “Sì, Kate:mi ricordo! Ma ti ricordo che io votai per Matt Cardle! Meritava di vincere e ce l’ha fatta..non loro!” aveva alzato il tono di voce, ma Liam non avrebbe potuto sentire fortunatamente. “Oh..avanti Juls! Liam è un ragazzo d’oro..magari se ci provi..sarà anche un buon padre per Chris. Sai quante cose potresti fargli fare? Lui è ricco sfondato e..” venne interrotta “Senti Katherine,io non ho intenzione di uscire con quell’individuo, ok?? Non mi interessa, né lui né i suoi soldi! Quando gli ho detto la mia età e che avevo un figlio aveva la stessa espressione di tutti e po..” venne interrotta anche lei “Miss Julie Williams,conosce le Directioners? Mi sembra tanto di no! Sono le prime a dire che Liam è il più buono del gruppo, cioè il più ragionevole, quello meno impulsivo..non credi che se ne sarebbe già andato e non sarebbe entrato??” Julie rimase in silenzio non sapendo cosa rispondere e, sbuffando si avviò verso Liam che continuava a mandare sorrisetti a Jack e che continuava a guardarsi intorno “Ok, c’era qualcosa che volevi dirmi??” chiese rivolta a Liam con una punta d’acidità nella voce. Non voleva che la vita privata si mischiasse col lavoro “Ehm..in realtà..io..ehm..” era piuttosto imbarazzato e si grattava la nuca “Finito di balbettare o posso tornare a lavorare??” chiese Julie, facendo spazientire Liam “Ok..fai quello che vuoi! Io volevo solo chiederti se ti andava di farmi conoscere tuo figlio..non credo di volere chissà cosa..ma probabilmente non lo farai!” disse alzando di un’ottava la voce “Senti, brutto cantante dei miei stivali,io non ti farò..che cosa??Tu..tu vuoi..conoscere mio figlio??” chiese, quasi sbiancando quando realizzò la richiesta del “brutto  cantante dei suoi stivali” “S-sì..sempre se per te non è un problema, ovvio.” “Nono..cioè..ok, te lo faccio conoscere se proprio vuoi..” l’aveva spiazzata con quella richiesta. Nessuno, nemmeno Jack, le aveva mai chiesto di conoscere il figlio, anche se comunque il collega lo conosceva perché con la nonna veniva spesso a trovarla anche a lavoro. “Perfetto, questo è il mio numero..per qualsiasi cosa chiamami” Liam le scrisse il suo numero di telefono su un foglietto che poi le porse e la salutò baciandola sulle due guance e porgendo la mano a Kate e Jack che lo guardava infastidito.


Hola Chicas(non so come si scrive ahahah)
eccomi qua, dopo tanto tempo ahahah
lo so, lo so vi sono mancata
e a chi non mancherei?! ahah
okay, basta. è il caldo.
bene, vi presento il primo capitolo della mia nuova fan fiction:
Give me love.
che dire, non lo so nemmeno io ahahah
comunque, Liam e Julie si incontrano
non è proprio il modo in cui sinceramente vorrei incontrare il mio idolo, 
però mi piaceva troppo un'idea come questa u.u
anche perché come specifica Julie, Liam non è esattamente il suo idolo u.u
comunque, mi dispiace per chi leggeva l'altra mia ff, ma ho deciso di eliminarla
anche perché, detto tra noi eh! l'ho scritto quando ero nel mio periodo bimbominchioso ahahah
va bene, le carote mi chiamano, cioè....mia madre ahahah
scusatemi, ma è il caldo che mi da alla testa.
aspetto qualche recensione:)
e spero che vi piaccia
a presto:**



   
 
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