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Autore: Horan princess    06/07/2013    3 recensioni
Semplicemente io, London Lane. La ragazza stronza che si incontra sempre prima o poi nella vita. Solo poche persone però, hanno incontrato la vera me.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cosa avevo fatto per meritarmi tutto l'amore e la simpatia delle Directioner? Forse il fatto che lo ero anche io le aveva tranquillizzate. Tornando a noi, sono successe molte, troppe cose. Liam, il mio cucciolone si è fidanzato. Zayn è riuscito a diminuire il numero di sigarette diurne. Louis ha dichiarato di essere gay e che la Modest, che hanno licenziato, lo ha costretto a fare il doppio gioco con le sue fans. Eleanor è stata mandata lontano e tutti i contatti con i ragazzi le sono stati levati, per i ragazzi questo non è un problema. Tutti, compreso Louis, odiavano El. Louis e Harry si sono messi insieme, sono davvero una coppia meravigliosa, presto ci sarà il coming-out. -London.- Mi sentii chiamare dal retro della casa. -Dimmi voce.- Andai sul retro della casa e lo ritrovai, la testa di cazzo,Johnatan. -Vaffanculo.- Dissi prima di rientrare in casa dalla porta sul retro. Johnatan continuava a bussare e la mia pazienza stava per esaurirsi. Presi le cuffie, la giacca e con cautela uscii dalla porta principale lasciando quel maniaco alle mie spalle. Arrivai al parco e mi sedetti sotto il mio solito albero, il ciliegio. -Ehi Lon, anche tu qua?- Sentii la voce di Zayn e vidi la sua chioma sbucare da dietro la corteccia dell'albero. -Ehi Zay, si, sto scappando.- -Da chi?- Mi chiese con un'espressione visibilmente preoccupata. -Nulla, Micchigan.- -Giuro che se lo prendo gli spacco la faccia.- Disse con un voce roca e spaventosa. -Ehi Jawaad, perché tutta questa rabbia verso di lui?- -Sai bene cosa ti ha fatto.- -Ma lo ha fatto a me, non a te.- -Ma tu sei la mia piccola principessa.- Disse raddolcendo il tono di voce. -Aw.- Sospirai ormai convinta che il ragazzo che avevo di fronte era super protettivo. Dopo aver parlato un po' con Zayn lo lasciai andare ad un'intervista mentre io rimasi li ancora qualche minuto. Dopo aver fatto un lungo respiro per assaporare la fresca aria mattutina del parco mi incamminai verso Nando's per dei gamberi croccanti come si deve. Arrivai in una decina di minuti dopo aver camminato a passo svelto per la troppa fame. -Ciao Pauline!- Rivolsi un cenno di saluto alla cameriera che passò vicino a me. -Ciao bella! I ragazzi?.- -Sono a fare un'intervista.- Dissi con il sorriso sulle labbra. -Va bene, accomodati al 5.- Mi disse sorridente. -Ok grazie.- -Arrivo subito.- Mi rispose Pauline prima di scomparire in cucina. Nonostante sapessi che tra esattamente 2 minuti e 37 secondi Pauline sarebbe arrivata con i miei gamberi, con delle patate al forno e con il mio solito the alla pesca osservai l'orologio per contare quanto ci metteva. -Ehi Pau! Hai battuto il record!.- Le dissi entusiasta. -Oggi è martedì, tu vieni sempre di martedì, avevo preparato già tutto!.- -Ehi, cosi non vale.- Dissi scherzosamente mentre addentavo un gambero. Dopo aver pagato il conto uscii dal ristorante lasciandomi alle spalle il mio adorato profumo di pollo e di gamberi fritti. Mi incamminai verso il centro di Londra, avevo voglia di fare qualcosa, ma cosa? Optai per il mio solito giro sulla London-Eye sperando di non trovarci su nessuna ragazza che avrei dovuto portare a casa e che poi si sarebbe dovuta trasferire. -Sono 3.20£- -Ecco a lei.- Dissi sorridente al cassiere. -Ecco il tuo biglietto, buon giro!- Mi disse sorridendo il bigliettaio. Salii sulla prima cabina che arrivò e con felicità notai che ero sola. Mi piaceva di più essere sola quando facevo il giro sulla London-Eye, me lo godevo di più e mi risparmiavo i commenti idioti dei turisti o quelli di londinesi che non erano mai saliti e soffrivano l'altezza. Il giro finì in breve tempo e appena scesi dovetti fermarmi un secondo per riprendermi dato che mi girava la testa, come al solito. Con passo svelto e felpato passai tra le mille persone sul marciapiede e mi incamminai verso StarBucks, volevo un frappè al cioccolato come si deve. -Salve, un frappè al cioccolato grande grazie.- Dissi porgendo 5 sterline al barista. -Ecco a lei, lo può ordinare al bancone!- Mi disse porgendomi lo scontrino. Mi avvicinai al bancone e dopo poco un barman mi porse il mio frappè. Salutai e uscii rapida dal negozio. Avevo una nuova destinazione, in museo delle cere, era tanto che non andavo. -Sono 20 £- -Ecco a lei.- Dissi porgendo i soldi e afferrando il biglietto che il signore mi stava dando. Entrai ed iniziai a farmi foto con tutte le statue che mi interessavano. Arrivai in un grande salone, feci la foto con Justin, Lady Gaga e poi mi soffermai a guardare uno spazio vuoto, vedendo che c'era un inserviente lì vicino domandai chi avrebbero messo in quello spazio. -One Direction, se ci danno il consenso.- -Veramente?- Chiesi strabuzzando gli occhi. -Si- -La prego, mi porti dal dirigente.-Dissi sorridendo. Dopo aver parlato con il direttore avevo un sorriso stampato in faccia. -Quindi non faccia uscire la notizia da qui, le porterò tutte le misure che le servono.- -Manderò degli specialisti a casa sua per le misure, mi dia l'indirizzo, fingerò che sia per dei vestiti o robe varie, stia tranquilla.- Dopo avergli stretto la mano andai via, finii il mio piccolo tour e mi avventurai nelle periferie di Londra con l'intento di tornare a casa. Entrai in casa e sentii qualcuno battere in modo molto lento e debole alla porta sul retro. Aprii. -Ancora tu?- Dissi guardando il ragazzo davanti a me con disprezzo. -Si, devo parlarti.- Mi disse con aria stanca. Accostai la porta dietro di me e gli feci cenno di iniziare a parlare. -Mi piaci, mi spiace averti preso in giro alle medie, mi spiace averti umiliata e ferita, scusami, ma ora senza vederti non ce la faccio.- Scoppia in una grossa risata interrompendo il suo discorso e lasciandolo interdetto. -Basta, mi fai troppo ridere.- Entrai in casa e chiusi violentemente la porta dietro le mie spalle continuando a ridere più forte che potevo per farmi sentire dal maniaco.
  
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