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Autore: 1DalIlaria    07/07/2013    3 recensioni
"Harry! Si può sapere che ti prende? Non hai detto una sola parola da quando siamo tornati!" chiese tutto contento Louis.
Harry si girò verso di lui ma prima dello sguardo di Louis incontrò quello di Liam.
"Le hai viste anche tu?" chiese incredulo Liam al riccioluto. Eppure era convinto di averle notate solo lui
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5th July 2013, Saturday
 
 
 
 
La colazione non era poi andata così male come, d’altra parte, la maggior parte dei ragazzi credeva. Appena Zayn arrivò in giardino l’aria si fece decisamente più tesa ma, come spesso succedeva, Niall e il suo stomaco erano riusciti a spezzare quell’aria.
 
Durante tutta la durata non successe nulla di particolare, Louis continuava a lanciare frecciatine a Harry ed Ilaria, Dalila lo assecondava e Niall e Liam cercavano di farli tacere.
 
Insomma era andato tutto bene, almeno finchè Dalila e Zayn non si rivolgevano lo sguardo cosa che, per fortuna, non accadde molto spesso. Dopo che la bionda lo ignorò per tre volte di fila il pakistano aveva deciso di lasciar perdere e rimandare i chiarimenti.
 
<< Okay, è il momento di mettere apposto>> annunciò Liam alzandosi.
 
A quelle parole Harry prese Ilaria per un polso e la trascinò, di fretta e furia, in casa diretto alla sala. Era arrivato il momento di stare un po’ soli, i ragazzi se la sarebbero cavata senza di loro. Louis, come se nulla fosse, si alzò e continuando a chiacchierare con l’irlandese salirono dritti nella stanza del maggiore. Gli ultimi tre rimasti si guardarono.
 
“Perfetto..” pensò Liam guardando i due ragazzi in piedi davanti a lui.
 
Dalila come se niente fosse cominciò a sparecchiare e non degnò nemmeno di uno sguardo il pakistano al suo fianco. I due ragazzi si guardarono e Liam fece cenno a Zayn di lasciar stare, almeno per il momento. Tutti e tre, nel silenzio più orribile, sistemarono la tavola e la cucina.
 
 
 
<< Ehy, piano!>> disse Ilaria seguendo forzatamente Harry, il quale se la trascinava dietro per un polso.
 
<< Si può sapere perché così tanta fretta? E poi perché siamo qui? Dovremmo dare una mano a sparecchiare>> continuò.
 
<< Ce la faranno anche da soli, io no>> fece Harry chiudendo la porta della sua camera spingendola con la schiena, come se usando tutta la forza del suo corpo potesse saldarsi e non riaprirsi più.
 
<< Che vuoi dire?>> domandò la rossa rimanendo in piedi di fronte al riccio, non sapendo quello che doveva aspettarsi.
 
<< Che io non ce la faccio da solo – disse lui cominciando ad avvicinarsi – praticamente tutta mattina non abbiamo avuto un momento per stare soli>> spiegò.
 
La ragazza si aprì in un leggero sorriso mentre Harry le afferrò delicatamente una mano, guidandola verso il letto.
In effetti quella mattina aveva dichiarato in radio cose alle quali la rossa non poteva rimanere indifferente ed ancora non ne avevano parlato, non sapeva cosa ne pensasse, non conosceva il suo parere riguardo tutto ciò.
 
Si sedettero entrambi sul bordo del letto, poi il cantante si sdraiò senza lasciare la mano di lei, come ad invitarla a fare lo stesso. La ragazza gattonò sul letto fino ad arrivare al fianco del riccioluto e quest’ultimo aprì un braccio per far si che poggiasse la testa sul suo petto.
 
<< Aspetta – Ilaria si fermò in posizione seduta – prima dovrei farti un paio di domandine>> gli disse col sorrisetto.
 
<< Dimmi tutto>> fece lui pronto a rispondere a qualsiasi cosa.
 
<< Quando hai fatto la foto di ieri sera?>> chiese curiosa la rossa assottigliando gli occhi. Erano stati insieme tutto il tempo e non si era accorta di nulla.
 
<< Mentre scappavi dentro perché stava cominciando a piovere>> sorrise, fiero di se stesso per essere riuscito a fare tutto di nascosto e di conseguenza di essere riuscito a stupirla quella mattina; sapeva che avrebbe dato un’occhiata al suo contatto Twitter.
 
<< Ecco perché ti chiamavo e non rispondevi>> gli diede un colpetto sulla spalla con la mano chiusa a pugno.
 
<< Ouch!>> Harry si piegò in una smorfia di dolore, chiudendo gli occhi e toccandosi la spalla con una mano. Subito dopo aprì un occhio per sbirciare la ragazza di fronte a lui ed entrambi scoppiarono a ridere.
 
<< Ma smettila>> fece lei, di nuovo colpendolo nello stesso punto di prima.
 
<< No, smettila tu>> rispose il riccioluto sorridendo, riferendosi al suo improvviso spirito manesco.
 
<< Scemo>> rise lei, incrociando le gambe.
 
Il cantante la osservò per qualche secondo, poi si alzò su un gomito di modo da averla di fronte e poterla guadare meglio. Allungò un braccio verso il suo viso e con l’indice e il medio le spostò delicatamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
 
<< Sarà, ma dove lo trovi un altro scemo che rimane a dormire con te?>> le sussurrò, chinando la testa da un lato.
 
Ilaria arrossì appena al ricordo del corpo di lui stretto al suo e di come abbia reso dolce il suo lasciarsi andare alla stanchezza quella sera.
Poi si ricordò di una cosa.
 
<< A proposito di questo – si guardò le mani, impegnate a giocherellare tra di loro – grazie per la giacca>> gli sorrise.
 
<< Figurati. Ho pensato che avessi freddo ma non sapevo dove trovare una coperta e non volevo svegliarti – spiegò Harry – adesso che ci penso se ti avessi svegliata sarei potuto rimanere ancora con te, in fondo il patto era fino a quanto non ti fossi addormentata>>
 
L’italiana arrossì maggiormente ed abbassò lo sguardo per poi rialzarlo subito dopo, illuminato da un’idea.
 
<< Beh, possiamo sempre recuperare...>> disse, sistemandosi in posizione supina tra le braccia del riccio, il quale sorrideva a modi ebete per quella frase che mai lo aveva fatto impazzire di più.
 
La ragazza si posizionò poggiando la guancia sul suo petto e per un po’ rimasero in silenzio.
 
<< Stamattina avevo intenzione di restituirti la giacca, ma nella fretta l’ho dimenticata in albergo>> lo informò lei, continuando il discorso.
 
<< Tienila>> disse semplicemente Harry.
 
<< Perché?>> domandò Ilaria alzando lo sguardo su di lui.
 
<< Così avrai qualcosa di mio>> rispose il riccio abbassando il suo su di lei.
La ragazza sorrise al pensiero che stava elaborando la sua mente.
 
<< Sai, solo qualche giorno fa avrei ammazzato per avere qualcosa di tuo – confessò la rossa riposizionandosi con la testa sul suo petto – ora però non ne ho più bisogno>> si spinse a dire, poggiando una mano a palmo aperto sullo stomaco del cantante e stringendosi maggiormente a lui.
 
 
 
Zayn diede un’ultima occhiata alla cucina, era tutto okay. Prese le sigarette nella tasca posteriore dei jeans e, a testa bassa, si diresse in giardino. Arrivò alla sdraio e si sedette, con lo sguardo rivolto alla cucina, dove guardò i due ragazzi al suo interno.
Liam si avvicinò cauto alla bionda e si mise davanti a lei. Dalila si irrigidì e fece per spostarsi ma il castano la bloccò per un polso e la fermò.
 
<< Cosa?>> chiese la ragazza.
 
<< Avevamo qualcosa in sospeso…>> disse il maggiore dei due.
 
Il pakistano vide Dalila sbruffare e Liam indicarle la tavola, dove lei si sedette.
“Ma che..?” Zayn non riusciva a capire cosa stessero facendo quei due. Solo quando Liam prese il braccio destro dell’italiana e le alzò la manica capì. Vide l’amico controllare la mano della ragazza e dirle qualcosa e Dalila, per tutta risposta, nè lo guardava nè tanto meno gli rispondeva.
 
All’improvviso Liam si allontanò e si diresse verso il frigo, prese del ghiaccio e ritornò dall’amica.
 
<< Dammi la mano>> le disse cauto.
Dalila, contro voglia, gli porse la mano e quando il ragazzo poggiò l’affare freddo ritirò la mano di scatto.
 
<< Stai ferma, non ti farò male. Promesso>> le disse lui cercando di tranquillizzarla.
 
Sembrò funzionare, Zayn ancora seduto sulla sdraio, vide Dalila calmarsi e decise di agire.
Si alzò e si diresse verso i due ragazzi che “giocavano” al dottore e alla paziente.
Entrò in cucina e attirò l’attenzione dell’altro ragazzo, lei invece non fece una piega.
 
<< Si?>> chiese Liam guardandolo e cercando di capire che intenzioni avesse. La sua mascella contratta non lo tranquillizzava per niente. Sapeva che quando Zayn era nervoso reagiva in modo strano.
 
<< Ci puoi lasciare soli, per favore?>> chiese cercando di mantenere la calma, non voleva agitarsi più del dovuto.
 
Liam guardò la ragazza davanti a sé e cercò una qualsiasi cosa che gli facesse capire se voleva restare sola con lui ma Dalila fissava il pavimento priva di vita.
 
<< Liam?>> lo chiamò Zayn in modo cauto.
 
<< E va bene..>> acconsentì ma prima di andare fece alzare il volto alla ragazza << Tieni questo sulla mano, dopo vediamo che fare, okay?>> le disse premuroso.
 
Dalila annuì e tornò a fissare il pavimento. Liam riservò un’ultima occhiata al pakistano e poi sparì da quella stanza socchiudendo la porta alle sue spalle.
Zayn lo seguì e chiuse bene la porta, voleva restare solo con lei.
 
Si mise davanti alla ragazza e la fissò, aspettava che facesse una qualsiasi cosa. Qualunque reazione avesse avuto era già un passo avanti. Ma niente, se ne stava lì, seduta sul tavolo ad ammirare quel dannatissimo parquet.
 
Rimasero in silenzio ognuno perso nei propri pensieri. Dalila cercava di controllare la rabbia che pian piano le stava crescendo all’interno e, stare nella stessa stanza con lui, di certo, non aiutava.
Zayn, dal canto suo, cercava delle risposte. Risposte al perché avesse detto quelle parole in radio o su come si fosse procurata una mano simile. Cosa che in quel momento aveva la priorità su tutto.
 
<< Allora? Abbiamo intenzione di stare in questo stato ancora per molto?>> disse Zayn interrompendo il silenzio.
Nulla, nessun tipo di reazione dalla bionda. Nulla, vuoto totale. Sembrava stesse parlando al muro.
 
<< Dalila?>> la chiamò piano lui.
Nel sentire il suo nome pronunciato da lui, la bionda si mosse leggermente. Le faceva uno strano effetto.
 
<< Ehy..>> mormorò lui avvicinandosi piano << Allora?>> le chiese tranquillo.
 
Quando lo vide davanti a sé l’italiana scese dal tavolo e si appoggiò alla cucina. Zayn mandò giù il boccone amaro ma non si arrese. Respirò tranquillizzandosi e ci riprovò.
 
<< Possiamo parlare, per favore?>> le chiese facendo una passo verso di lei.
Dalila, senza degnarlo di uno sguardo, fece un passo indietro. Più lui si avvicinava più lei indietreggiava.
 
<< Okay, ho capito. Non mi avvicino ma… possiamo almeno parlare?>> le disse fermandosi esattamente nel punto in cui era.
La ragazza sbruffò sonoramente e si voltò verso il pakistano. Zayn rimase spiazzato da quegli occhi e fece un passo indietro. Di nuovo quello sguardo più freddo del ghiaccio.
 
<< Cosa hai fatto alla mano?>> le chiese piano, più che parlare sussurrò.
 
<< Niente>>  gli rispose la ragazza.
 
<< Davvero? Quindi la tua mano è sempre gonfia e rossa in quel modo?>> le chiese sarcastico lui.
 
<< Perché non mi dici che hai fatto?>> le chiese facendo un passo avanti.
 
<< Non ti avvicinare>> lo avvisò lei bloccandolo.
 
<< Perché? Perché ti comporti così?>> le chiese esasperato << Che ti è successo?>> le chiese ormai stanco di quella situazione.
Dalila lo guardò un’ultima volta poi, come se non le stesse nemmeno parlando, gli diede le spalle e fece per andarsene.
 
<< Dannazione! Perché ti comporti così?!>> urlò Zayn, la pazienza partì definitivamente.
Nel sentirlo urlare la bionda si bloccò e si voltò di scatto.
 
<< Cosa vuoi?! Cosa?!>> urlò anche lei.
Per un paio di secondi nessuno disse nulla, solo si guardavano in cagnesco entrambi comandati dalla rabbia.
 
<< Voglio parlare con te ma se te ne vai come faccio, eh?!>> chiese lui ormai urlando completamente.
 
<< Cosa vorresti dirmi, eh? Mi pare che tu abbia già detto abbastanza stamattina!>> esplose lei.
 
A quelle parole Zayn si bloccò e guardò la ragazza. Era lì davanti a lui e lo guardava, era furiosa lo si vedeva ma ciò che colpì il pakistano erano i suoi occhi. Non erano più freddi e distaccati ma… tristi.
Dalila lo guardò un’ultima volta e poi si diresse verso la porta, fu quel piccolo passo che fece ritrovare la lucidità al ragazzo e scattò e bloccò la ragazza per un polso.
 
<< Asp..>>
 
<< Non toccarmi!>> scattò lei scrollandosi di dosso il ragazzo.
 
<< Davvero? Non mi sembrava che ieri sera fosse un problema!>> ormai la pazienza di entrambi era lontana anni luce.
 
<< Mi sembrava che ieri sera andassi bene anche io!>> gli rispose la bionda.
 
<< I-io…>> Zayn rimase senza parole, non sapeva che dire.
 
<< Lascia perdere. Non voglio perdere altro tempo>> disse Dalila calmandosi.
 
<< No! Aspetta! Dove pensi di andare?>> le fermò Zayn. Perché non la lasciava andare? Che altro voleva? Il concetto era chiaro, perché insistere? Si chiese la ragazza che in quel momento più che mai non ne poteva più. 
 
<< Lontano! Il più lontano possibile da te!>> urlò Dalila.
 
Zayn rimase senza parole e la guardò. Rimasero in quel modo per un po’ poi a Dalila tornarono in mente le parole del pakistano durante l’intervista. “Vi aspetto!”.
 
<< No! Tu resti qua!>> disse Zayn tornando lucido e guardando la ragazza andarsene, di nuovo.
 
<< Bene allora vattene>> gli urlò contro Dalila.
 
<< Cosa?>> chiese Zayn incredulo. Lo stava allontanando?
 
<< Ti ho detto vattene! Sparisci!>> disse di nuovo Dalila urlando completamente.
 
Zayn le si avvicinò fino a farla mettere con le spalle alla porta. Erano uno davanti all’altro, lui la guardava serio e lei fissava il pavimento. Sapeva di non poter reggere la vista di quello sguardo. Sapeva che non avrebbe visto gli occhi caldi e rassicuranti dello Zayn che le piaceva. 
 
<< Dimmelo di nuovo, ma guardami in faccia>> la sfidò Zayn.
Bastò quel tono sfacciato a far perdere la testa alla ragazza che finalmente lo guardò.
 
<< Dimmelo in faccia! Se è davvero ciò che vuoi, dimmelo guardandomi dritto negli occhi!>> le urlò contro Zayn.
 
Dalila sorrise amareggiata e, poggiate le mani sul suo petto, lo allontanò.
<< Ma si può sapere cosa vuoi?! Che problemi hai?!>> urlò Dalila.
 
La ragazza non diede il tempo di rispondere e continuò.
<< Perché sei qui? Sparisci! Hai tante di quelle persone che ti vorrebbero al loro fianco e tu invece sei qui!>> urlò Dalila senza mai incrociare il suo sguardo.
 
<< E secondo te perché sono qui, eh?! Perché?!>> le urlò Zayn.
 
<< Vattene, dannazione, vattene!>> ribadì di nuovo la bionda.
 
<< Sei una pessima bugiarda>> le rispose Zayn.
 
<< Mi dispiace, ma il migliore in questo campo sei tu! >>
 
I due rimasero fermi in mezzo alla cucina a guardarsi poi, capendo che la situazione sarebbe precipitata del tutto, Zayn la superò e si avviò verso la porta. Arrivò davanti a quel pezzo di legno e mise una mano sulla maniglia.
Si voltò a guardarla un’ultima volta. Gli dava le spalle, non poteva vedere nulla se non la sua schiena rigida come il marmo.
 
<< Non era così che doveva andare..>> le disse calmo Zayn guardandola.
 
<< Ho detto vai..>> gli disse Dalila di nuovo.
 
Zayn aprì la porta e, senza guardare nessuno, salì in camera.
Dalila lo guardò andare via poi incrociò lo sguardo incredulo di Ilaria, Liam, Harry, Louis e Niall.
Quest’ultimi due furono attirati al piano inferiore proprio per le urla dei due ragazzi. La biondina lanciò il ghiaccio sul tavolo e, dato un calcio alla gamba del tavolo, uscì in giardino.
 
<< Cazzo!>> la sentirono urlare.
Niall era senza parole proprio come Louis e Harry. Liam non credeva ai suoi occhi mentre Ilaria era preoccupata.
 
<< Io.. Sono senza parole>> disse Niall.
 
<< E questo non è niente>> mormorò Ilaria.
 
<< Non dovresti andare a parlarle?>> chiese Louis.
 
<< Ora è molto difficile avvicinarla..>> disse Ilaria andando comunque verso il giardino.
Liam la fermò.
 
<< Posso andarci io?>> le chiese.
 
<< Liam, senti… quando Dalila è in questo stato non la calma nessuno. Ti urla contro e basta. Non vuole sentire spiegazioni. Nemmeno io riesco a calmarla, e la conosco da una vita… senza offesa ma non penso che tu riesca a calmarla. Nessuno ci riesce>> gli spiegò la rossa.
 
<< Ti prego fammi provare>> la supplicò Liam.
Ilaria cedette e annuì. Liam si avviò ma Ilaria lo fermò.
 
<< Aspetta!>>
Liam si voltò a guardarla.
 
<< Se ti urla contro o alza la voce e ti tratta male… ricorda che non è la vera Dalila che parla>> concluse la rossa. Liam le sorrise e sparì dalla vista di tutti.
 
 
 
Appena i ragazzi non videro più Liam iniziarono a vociferare sull’accaduto, meno che Ilaria. Era ancora davanti alla porta, rimase in silenzio a guardare il pavimento, era preoccupata. Sapeva che Dalila avrebbe avuto bisogno di parlare con lei, come lei aveva sempre avuto bisogno di parlare con Dalila quando qualcosa non andava, ma sapeva bene che prima era meglio lasciarla sbollire.
 E poi ora c’era Liam con lei.
 
<< Ehy>> la chiamò il riccioluto attirando la sua attenzione. Mentre Louis e Niall parlavano come se si stessero confessando un grande segreto, lui non aveva fatto altro che guardare la rossa e cercare di leggere i suoi pensieri.
E non era stato molto difficile.
 
Batté i polpastrelli delle dita sulla superficie morbida del divano al suo fianco, così la ragazza iniziò ad avanzare verso di lui. Si sedette ed Harry distese un braccio dietro lo schienale del divano.
 
<< Sei preoccupata?>> chiese, anche se la risposta era più che evidente. Ciò che voleva era farla parlare, far uscire tutto quello che aveva per la testa e trasformarlo in parole, e voleva che lo facesse con lui.
 
La rossa annuì fissando un punto di fronte a lei con sguardo vacuo, poi sentì il respiro di Harry più affannoso sul suo collo, così si distese leggermente scivolando in avanti, appoggiando la nuca sulla spalla del cantante. Il riccio portò anche l’altro braccio sul corpo di lei e la strinse, mentre Ilaria chiuse per qualche secondo le palpebre, sospirando.
 
<< Non l’ho mai vista così>> sussurrò appena, la voce che le tremava.
 
<< Se vuoi saperlo, nemmeno io ho mai visto Zayn così>> cercò di confortarla lui.
 
<< Prima o poi doveva succedere>> commentò la ragazza.
 
Pensò a tutte quelle volte che prima di conoscere i ragazzi Dalila si era arrabbiata con Zayn, pur non conoscendolo, perché c’era sempre, sempre, qualcosa che non andava. Faceva sempre qualcosa di sbagliato, e puntualmente la bionda se la prendeva con lui.
“Vado a Bradford e lo prendo a calci!” diceva, e la rossa scoppiava a ridere, perché adorava il modo in cui si irritava per cose futili e che non la riguardavano. Ma la faceva sentire bene, perché era uno dei tanti modi per sentirli più vicini, tutti e cinque, come se facessero parte della loro vita da anni.
 
Le scappò un sorriso al ricordo di quei momenti, mentre il volto di Harry al suo fianco mostrò un’espressione confusa per la sua affermazione.
 
<< Che vuoi dire?>> domandò, ma la risposta non arrivò.
 
Il riccioluto si sporse in avanti e guardò il viso della ragazza: le sue labbra leggermente dischiuse ed i suoi occhi erano puntati verso la porta d’ingresso, ma non quella dalla quale era uscita la bionda, bensì quella della sala. Se avesse avuto i raggi x avrebbe fissato le scale attraverso il muro, cioè ciò che qualche minuto prima era stata la via di fuga del pakistano.
 
<< Se vuoi andare vai>> disse Harry risistemandosi sul divano. Ilaria alzò la testa verso di lui ed i loro occhi si incontrarono.
 
<< Davvero?>> chiese, afferrando dolcemente la mano del ragazzo che le penzolava dalla spalla. In verità avrebbe voluto essere in entrambi i posti contemporaneamente: se da un lato il suo istinto la portava da Zayn, dall’altro non vedeva l’ora di rimanere un po’ con Harry dopo la rivelazione che aveva fatto alla radio.
 
Il cantante annuì, sorridendo appena. La rossa allungò il collo ed arrivando alla guancia di lui, gli lasciò un leggero bacio.
Harry la lasciò andare ed Ilaria si diresse verso le scale.
   
 
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