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Autore: iviaggipsicadelici    07/07/2013    2 recensioni
"Questa non è una di quelle storie che finisce bene.
Questa non è come una di quelle storie che alla fine vivono tutti felici e contenti,questa è una di quelle storie dove solo uno dei due vive,felice o non. "
Due ragazzi e un amore troppo grande da portare sulle spalle.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Me ne andai.
Scappai di corsa da quel giardino,senza voltarmi,con le lacrime agli occhi.

Respiravo,ma ero morto.

Non riuscivo ad alzarmi dal letto,il dolore era immenso.

Mi inviò dei messaggi,provò a chiamarmi,ma lo evitai.

Non potevo vivere senza di lui.

Il cuore ad ogni mio respiro sembrava quasi volesse scoppiare,forse per le troppe sigarette o forse per le troppe lacrime.

Venne a trovarmi Lydia,la mia migliore amica.

Era la ragazza più bella che io abbia mai conosciuto.

La sua pelle chiara,le sue labbra rosa e i suoi lunghi capelli rossi.

Era perfetta.

Cercò di tirarmi su il morale,cercò di farmi il solletico,ma niente aveva effetto.

Samuele,devi reagire”.

Come potevo?

Non ne avevo le forze,ero distrutto.

Poi feci un grosso errore.

Non so come successe esattamente,lei era lì,accanto a me,mi consolava e le sue labbra erano anch'esse lì a pochi centimetri dal mio volto e non resistetti.

La baciai.
Posai le mie mani lungo i suoi fianchi,continuando a baciarla.
Non ci fermammo.

La mattina seguente mi svegliai con la sua testa sopra il petto.

La svegliai piano,le dissi di far finta di niente,di dimenticare e lei acconsentì.

Eravamo entrambi del parere che era stato un grossissimo errore.

Bussarono alla porta.

Non mi andava di aprire.

Stravolto e ancora in mutande,mi precipitai a vedere chi era.

Aprii delicatamente la porta e di fronte a me c'era lui.

Teneva tra le mani un enorme mazzo di rose rosse.

Sorrisi e lui mi sorrise.

Scusa”.

Riuscì a dire solo quello,ma lo apprezzai.

Apprezzai le sue lacrime.

Gli strinsi la mano.
“Ti amo”.

Ma poi lasciò cadere i fiori a terra e potevo sentire il suo sconforto.

Dietro di me era arrivata Lydia,seminuda e spettinata.

Nicolò,non è come pensi!”
Cercai di trattenerlo,ma non ne volle sapere.

Lo avevo perso,di nuovo. 

  
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