Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: mylittlebird    07/07/2013    2 recensioni
- Perché mi hai baciato ieri sera?
- Perché lo desideravo.
- Ma tu non mi hai mai desiderato prima d'ora...
- Tu dici?
- Non mi avevi mai baciata cosi.
- Non sempre faccio tutto ciò che voglio! - fu la sua secca replica.
- Credevo il contrario - osservai con noncuranza.
- Mi stai provocando per caso?
- Non so,non ci sono abituata,però potrebbe essere divertente.
- Sta attenta a dove metti i piedi! - mi avvertì corrucciato in viso - E' un campo minato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


A volte basta uno sguardo,
una lieve carezza,
per scoprire meravigliose,
profonde e inspiegabili alchimie.


- Zayn,perché dobbiamo prendere il treno? - gli chiesi una volta alla stazione ferroviaria.
La sera prima mi aveva detto che nel primo pomeriggio sarebbe venuto a prendermi e che mi dovevo vestire pesante, 
senza dirmi cosa avremmo fatto e dove saremmo andati. 
Il che non mi fece dormire molto.
Era una sorpresa. Mi aveva incuriosito.
- Vedrai. Non posso dirtelo,altrimenti rovino tutto. - mi disse stampandomi un bacio sulla guancia.
Venti minuti dopo eravamo in un paesino dove non ci ero mai stata e di cui non sapevo neanche l'esistenza fino a quel giorno. 
Era grazioso anche se reso un po' grigio dal tempo cupo,ma in primavera sono sicura che risorgesse cosi come fioriscono i fiori.
- Che ci facciamo qui,Zayn? - gli chiese indicando il paese, non capendo dove volesse portarmi.
- Sai che parli nel sonno? - sbottò lui ignorando la mia domanda.
Oddio,cosa mai avevo detto quella sera. 
- Non sempre! - mentii – Perché? - da piccola mia madre scopriva ciò che le nascondevo proprio durante la notte o dagli incubi che 
mi procuravano i segreti,tralasciando il fatto che per lei ero un libro aperto.
- L'altra sera hai detto una cosa che mi ha un po' scombussolato,non riuscivo a capire se eri sveglia e stavi vaneggiando o semplicemente 
stavi dormendo e parlavi con qualcuno. - disse tra le risate contenute.
Intanto proseguendo nel nostro cammino siamo arrivati a uno spiazzo dove alle nostre spalle lasciavamo le abitazioni e tutto ciò che ne comportava, 
mentre di fronte avevamo uno spettacolo che mai mi sarei immaginata di vedere qui nei dintorni:c'era un lago,l'acqua di questo si confondeva con 
l'orizzonte perpetrando la visione di questo oltre l'infinito; i toni grigiastri,tetri e freddi lo rendevano ancora più affascinante. 
Certo sarebbe stato meglio se non ci fosse stato quel vento che preannunciava l'arrivo di un temporale.
- Che avrei detto,quindi?
- 'Profumi di mare,di salsedine e di casa' testuali parole. - mi riportò.
Non ricordavo cosa avessi sognato quella sera tanto meno a chi mi riferissi,ma il solo fatto che in lui abbia scaturito l'idea di fare 
un gesto del genere per me, mi si scioglieva il cuore.
- E l'unica cosa che si avvicini al mare  nelle vicinanze è questo, - indicò il paesaggio circostante - quindi ho pensato che ti avrebbe 
fatto piacere venire qui anche se il tempo non collabora. - disse tutto d'un fiato con un filo di imbarazzo,teneva lo sguardo basso.
- Hai pensato benissimo,grazie.
Era un gesto dolcissimo. Avevo una matta voglia di abbracciarlo,ma mi tratteni.
- Non ho detto nient'altro? - chiesi per accertarmi di non aver confessato qualcosa d'imbarazzante.
Ci pensò su qualche secondo tanto per tenermi sulle spine.
- Ehn,vediamo … tralasciando le ovvietà,mi hai minacciato di uccidermi se fossi tornato a correre.
Oddio! Che imbarazzo! Non poteva dire sul serio.
- L'ho trovata una cosa carina e divertente! - aggiunse vedendomi buordeaux dall'imbarazza -
 Sai sono curioso di capire come vorresti attuare il tuo piano con la poca forza che ti ritrovi.
- Ehi,non mi sottovalutare. Ho tante altre qualità che ti stenderebbero all'istante.
- Non ne dubito! - alitò sornione.
Alzò le mani in segno di resa.
- Che intendevi con 'tralasciando le ovvietà'! - chiesi cercando di imitare il suo tono di voce.
- Che sono un figo da paura,mi sembra ovvio. - spiegò ridendo.
- All'anima della modestia. - gli rinfacciai dandogli una piccola spinta sulla spalla.
- Perchè non è vero?
- A me non fai paura.- dissi sviando la domanda.
Gli presi la mano e lo trascinai più vicino alla riva.
Non molto lontano da noi c'era un pontile in legno che si prolungava fino ad acque un po' più profonde.
Era un po' umido a causa del tempo ma ci si poteva sedere senza rischiare di ritrovarsi bagnati ed è quello che feci. 
Mi ritrovai con le gambe penzolanti a pochi centimetri dall'acqua che creavano strani ombre,una fra tutte la sua,lunga e filiforme: 
era rimasto in piedi dietro di me.
- C'è posto per entrambi,vieni! - lo invitai.
Con non poca titubanza si sedette vicino con lo sguardo verso l'orizzonte:
aveva un bel profilo e una bellissima apertura cigliare che gli contornava quei occhi da cerbiatto.
Non mi ero resa conto di fissarlo fin quando non si girò e dovetti distogliere lo sguardo colta da un'improvvisa ondata di calore.
Di solito per mascherare l'imbarazzo si usa confessare cose stupide,cose che in altre situazioni o luoghi non diresti mai.
- Sai,all'inizio mi stavi antipatico. 
- Co … perché? - domando un po' confuso ma sorridendo.
- Non ti so dire bene perché,sono una serie di sensazioni. Come quando conosci per la prima volta una persona e la giudichi cosi, a pelle. 
La prima impressione. Bè tu non mi hai dato una buona impressione. 
In realtà nessuno degli amici di Harry mi ha mai convinto più di tanto,ma tu mi irritavi più di tutti,non so dirti il perchè.
- Mai giudicare il libro dalla copertina!
'Mio caro,se dovessi giudicarti solo da quello,saresti nelle mie grazie già da tempo'.
- Credimi non l'ho fatto. E' che non ti capivo.
- In che senso?
- Cioè,gli altri ragazzi quando venivano non mancavano di farmi qualche battutina squallida,tu invece ti limitavi a un semplice cenno del capo e mi 
ignoravi per il resto del tempo.
- Cioè gli altri cinque minuti in cui restavi in circolazione. - mi fece notare ridendo.
Era vero,quando venivano loro mi richiudevo sempre in camera o mi rifugiavo da delle amiche fino a tarda sera.
- Questo è anche vero.
- Io invece non capivo se la tua era timidezza o semplicemente pensavi che non eravamo alla tua altezza. O … 
- Oppure scappavo. - suggerii interrompendolo.
- Da cosa?
- Intendi da chi? … Non amo stare al centro dell'attenzione,mi mette in imbarazzo e in più se devo anche sopportare i commenti lascivi e inopportuni,
preferisco darmela a gambe. - confessai sincera.
- I ragazzi non sono proprio stati gentili con te, mi dispiace. - si scusò con una nota di dolore ben visibile.
- Tu non hai niente di cui scusarti. E poi non te lo detto per farti sentire in colpa,era giusto per parlare e dirti che ora 
non mi sei più antipatico. - gli dissi con un filo di voce per paura che ci potesse legger di più in quello che gli stavo confessando.
- Eh,volevo ben sperare. - mi diede un buffetto sul naso. 
- La terza opzione qual era?
Non capì la mia domanda.
- Timida,altezzosa oppure … - gli spiegai pregandolo di continuare.
- Non mi ricordo più. - disse con una smorfia da mortificato.
- Ehm,si si.
- Dico veramente. - insistette.
- D'accordo,ti credo! - gli concessi il beneficio del dubbio solo che nel farlo mi ero spostata dietro con il busto quel poco in più da 
bastare a farmi perdere l'equilibrio e nella speranza di riacquistarlo allungai le braccia davanti,tentativo inutile.
 Zayn,nonostante si fosse proteso ad aiutarmi,ha finito col finirmi addosso.
Mi sentivo una stupida senza speranza ed era meglio prenderla a ridere per la figuraccia che crogiolarsi;
fortunatamente anche lui si unì alle mie risate.
Viso simpatico,grandi occhi caldi pieni di spirito e di malizia sheckerati a un sorriso dolce,tenero quasi infantile 
costituirono un mix perfetto a causarmi delle aritmie.
Ditemi come si fa a non impazzire?
La sua dolcezza effimera lo rendeva cosi bello.
Nuovamente mi ero incantata ad osservarlo,come si fa con le cose belle esposte in vetrina:le agogni come se fossero il tuo unico desiderio.
Ci fu un momento in cui credetti che ricambiasse,troppo breve per prenderne coscienza appieno.
- Tutto bene? 
Ci misi qualche secondo a focalizzarmi sulla sua voce e ad associare il movimento labiale al suono effettivo delle parole.
- Ehm,si. - dissi facendo un piccolo movimento,come a voler constatare che era lui a pesarmi non qualcosa d'inesistente.
Forse era meglio se stavo ferma;si sentì uno scricchiolio delle assi del legno che ci spinse ad alzarci.
- Forse è meglio se scendiamo da qui,non so quanto possa reggere! - suggerì porgendomi una mano per issarmi su.
- Ehm,forse è meglio …, - concordai - grazie.
Ritornammo sui nostri passi precedenti. 
- Secondo te è balneabile? - chiesi ad un tratto.
Strabuzzò gli occhi prima di parlare.
- Siamo in pieno inverno! - esordì perplesso – ma non credo,perché? 
- Niente mi era solo venuta un idea in mente.
Volevo bagnarmi solo i piedi e abbandonarmi per una attimo sotto l'influsso dell'acqua,ritornare a casa.
- Un idea alquanto stupida! - mi ammonì -  Non avresti mai avuto il coraggio di farlo,fa troppo freddo e tu stai già tremando. 
Mi stava dando della codarda forse? Non aveva idea di quanto potessi essere pazza da questo punto di vista.
- Non ci scommetterei se fossi in te.
Mi guardò accigliato per un'istante prima di trascinarmi più vicino a sé.
- Vuoi dirmi che lo faresti? - mi alitò troppo vicino al viso col suo respiro caldo in contrasto con l'aria fredda – Tu?
Annuii.
- Farò finta di crederci. - pronunciò spostandomi una ciocca ribelle dal viso.
- Io non dico bugie.
- Potrei dissentire su questo punto. Fai peggio:ometti,censuri quello che pensi anche se non ho capito il perché.
Bé al massimo dicevo bugie bianche – nella maggior parte dei casi – e censuravo solo perché raramente le persone accettano 
senza difficoltà la cruda verità senza andare in escandescenza. Diciamo che lo facevo per il loro bene,ecco.
- Perché tu non lo fai? - ribattei sicura.
- Cosa?
- Non censuri mai? Anche se rischi di offendere le persone?
- A costo di sembrare stronzo e scontroso.
Bé io non gli avrei dato dello scontroso o freddo per quel poco che lo conoscevo, gli avrei dato dello schivo,tenebroso,
un po' sulle sue ma terribilmente dolce. Un cioccolatino fondente con mousse di cioccolato a latte.
- No non lo sei.
- Non puoi saperlo.
- Touchè!
Esitando tesi una mano fino ad accarezzare una sua guancia,un po' pungente per la barba.
Alzai lo sguardo e trovai i suoi occhi più caldi e lucenti del solito.
Agli angoli della sua bocca spuntò un piccolo sorriso. 
Mi feci più vicina,e con la punta delle dita seguii il profilo del suo mento. Mi accorsi che mi tremava la mano ,
e sono sicura che questo non gli fosse sfuggito.
- Zayn? - esitai,avevo una domanda che era più una richiesta ,un desiderio ma temevo che per lui non fosse lo stesso. 
Cosi deviai,questo mi riusciva molto più facile. 
- Si? - m'incoraggiò.
La tentazione di baciarlo era tanta ma dovetti resistere.
- Cosa stai pensando in questo momento?
Rise.
- La stessa cosa a cui stai pensando tu,Hope! … che sei una gran bastarda e che non volevi sapere questo da me,ma altro.
Probabilmente … - gli posai il pollice sulle labbra.
Trattene il respiro cosi come io non riuscivo a capacitarmi da dove derivasse l'audacia di quel gesto.
- Stai divagando.
- Probabilmente – riprese – lo desidero quanto te! - soffiò baciandomi poi il dito.
- E allora per… - mi morirono le parole in gola.
Alzò una mano e la posò sul mio collo;tremai a quel contatto freddo anche se dentro di me c'erano ben altre sensazioni.
- Scusa.- disse con voce morbida.
- Nessun problema!
Lentamente,senza staccare gli occhi da me,si avvicinò. Poi posò la guancia fredda nell'incavo del mio mento e vi posò poi due labbra soffici e calde.
Con lentezza calcolata risalì fino agli angoli della bocca,concedendomi un fugace sguardo divertito,sereno,prima di posarsi sulle mie di labbra.
Piccoli baci,dolci,gentili,baci che non chiedevano nulla e per questo avrebbero ottenuto tutto.
Mi sentivo ribollire il sangue e bruciare le labbra,avvampare ovunque. 
Schiusi le labbra permettendoci di assaporarci a vicenda,di confondere i nostri sapori,
di coniugarli fino a farli diventare unici nel loro genere, intimamente nostri.
Ma prima che potesse verificarsi una sola di queste cose,dovemmo far fronte alle gocce di pioggia che diventarono subito insistenti. 
- Andiamo,qui comincia a diluviare! - disse prendendomi la mano e cominciando a correre verso le abitazioni.
Avevamo fatto troppa strada e prima che potessimo arrivare a un riparo,si scatenò il temporale.
Eravamo entrambi fradici e bagnati,e tremavamo come due pulcini.
- C'è un treno ogni mezz'ora,dobbiamo solo aspettare che spiovi un pochino. - annunciò dopo stringendomi a sé quando mi vide trasalire per il freddo.
Non mi dispiaceva qual contatto,anzi era confortevole,ma i giubbotti bagnati non aiutavano a formare il calore.
Sorrise tra sé.
- E tu che volevi bagnarti i piedini! - osservò divertito.
- Non infierire,Malik. 
- Scusa. Mhmm … forse dovremmo … - iniziò senza portare a termine quello che pensava.
- A quanto pare non sono l'unica che censura. - lo punzecchiai .
- No,era una pessima idea. - disse quasi stritolandomi a sé.
- Se lo dici tu!
La natura non voleva sapere di concederci una tregua,cosi approfittammo della prima occasione in cui ha smesso di diluviare forte e correndo come 
non avevo mai fatto in vita mia – non ero mai stata una tipa atletica – arrivammo alla stazione prendendo per un pelo il treno.
Lungo il tragitto regnò un silenzio quasi religioso,forse dettato anche per il quasi bacio. 
Tranne per un piccolo momento che trovai estremamente carino.
Ho tremato come una foglia per tutto il tempo. Dalle tasche interne del giubbotto fece uscire un capello perfettamente intatto,non bagnato.
- Avevo dimenticato di averlo! - spiegò infilandomelo con un sorriso reso ancora più dolce con quelle goccioline che adesso gli rigavano il viso.
- Grazie. - dissi allungando una mano e asciugandole senza pensare. 
Ritrassi subito la mano appena vidi una strana luce nei suoi occhi scusandomi ed abbassando lo sguardo.
Come se niente fosse sistemò una ciocca di capelli bloccandola dentro al cappello e soffermandosi ad accarezzarmi una guancia. 
Quel minimo contatto bastò a colorarmi di rosso le goti e a farmi mancare il respiro.
Mi alzò il mento riportando la mia visuale sulla sua,scrutando attentamente dentro le mie iridi,
era come se mi leggesse dentro con la sola forza dello sguardo. 
Non so cosa stesse cercando,non so cosa ci trovò ma qualunque cosa fosse lo portò a sorridermi,uno di quei sorrisi sinceri a 
cui non puoi fare a meno di ricambiare.
Scesi dal treno,il problema della pioggia consisteva ancora.
- Andiamo da me!- propose d'un tratto.


Come ho detto su:
Viso simpatico,grandi occhi caldi pieni di spirito e di malizia sheckerati a un sorriso dolce,tenero quasi infantile 
costituirono un mix perfetto a causarmi delle aritmie.
Ditemi come si fa a non impazzire?

 

Hello everybody XD
Eccomi ritornata con il 4 capitolo,che ve ne sembra?
Cosa ne pensate di Hope e Zayn,non sono tremendamente adorabili?
Anyway,spero che la storia vi intrighi almeno un pò e che non risulti statica o noiosa.
Fatemi sapere.
Enormi bacioni e alla prossima. :)


 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: mylittlebird