Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: severus93    07/07/2013    1 recensioni
Harry vuole mettere la parola fine alla guerra, ma ci sono ancora tre cose che sente di dover fare per riuscire a chiudere questa storia. La storia riprende dall'uscita dei tre protagonisti dallo studio del preside dopo la fine della guerra.
"Gioia e dolore questi erano i due sentimenti che ogni persona stava provando a Hogwarts in quel momento. Gioia per la fine della guerra,per la sconfitta del male e ovviamente per la morte definitiva di Lord Voldemort. Ma tanto grande era la felicità di quel momento tanto era il dolore per le sofferenze patite negli ultimi due anni e per la scomparsa sei propri cari."
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gioia e dolore questi erano i due sentimenti che ogni persona stava provando a Hogwarts in quel momento. Gioia per la fine della guerra,per la sconfitta del male e ovviamente per la morte definitiva di Lord Voldemort. Ma tanto grande era la felicità di quel momento tanto era il dolore per le sofferenze patite negli ultimi due anni e per la scomparsa sei propri cari. Harry, Ron e Hermione stavano uscendo dall’ufficio del preside e si guardavano intorno. I segni dell’ultima  battaglia ancora freschi sui loro corpi e ogni particolare del castello ricordava loro la battaglia terminata solo da qualche ora. Infatti il castello era completamente distrutto, c’erano detriti in ogni parte e grosse ali di Hogwarts erano completamente crollate. Nessuno dei tre aveva voglia di parlare e camminavano in silenzio verso la Sala Grande. Una volta entrati  Ron corse subito verso l’intera famiglia che stava piangendo per la morte di Fred e grosse lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi e fu subito accolto da un abbraccio che univa tutti i Weasley.
Hermione  mentre si stava avvicinando anche lei alla famiglia  si bloccò un attimo rendendosi conto che Harry era bloccato sulla porta e guardava tutta la sala.
“Harry cosa ti…..” ma Hermione fu bloccata dalla repentina risposta di Harry  “Vai pure avanti Hermione. Vi raggiungo tra un attimo, prima devo fare una cosa”.
Hermione che aveva intuito l’intenzione del’amico si avvicino ai Weasley e si strinse a Ron piangendo anche lei per la morte di Fred.
Harry intanto stava prendendo un lungo respiro per farsi forza e poi iniziò a camminare la sala e fermandosi davanti a ogni famiglia che incontrava, gli sembrava giusto e doveroso ringraziare ogni mago che aveva combattuto quella battaglia.
Ringraziò e fece le condoglianze a molte persone , alcune mai viste prima di quel triste momento altre invece con cui aveva avuto a che fare nei suoi anni di studi alla scuola di magia.
Dopo avere fatto il giro di ogni singola persona  Harry si decise ad avvicinarsi anche lui alla famiglia weasley. Quando arrivò li trovò ancora tutti uniti in un abbraccio ma l’unico che aveva ancora lacrime da versare era George che non riusciva proprio ad accettare la scomparsa del suo gemello.
Quando Harry si avvicinò al cerchio tutti i Weasley lo guardarono e lui si sentì sprofondare. Lo sapeva benissimo Fred era morto per quella guerra era morto per proteggere lui e il mondo magico.
“Mi dispiace. Se solo fossi riuscito a compiere ciò che Silente mi aveva affidato forse Fred sarebbe ancora vivo”. Tutti i weasley lo guardavano increduli. Sia Ginny che Arthur stavano cercando le parole giuste da dire a harry quando “ Dimmi quando hai affrontato Tu-sai-chi ti ha colpito con forza alla testa? No perché la frase che hai appena detto è la cosa più stupida che abbia mai sentito.” A parlare era stato George che ancora con gli occhi pieni di lacrime aveva alzato lo sguardo dal frateloo per guardare Harry. “Ma George….”  “ascoltami harry questa guerra prima o poi ci sarebbe stata e nessuno poteva evitarla”.
“George ha ragione caro non puoi incolparti per la morte di queste persone”disse la signora Weasley. 
“Se pensi che la colpa sia tua allora è colpa anche mia e di Ron infondo eravamo con te in questa missione” le parole di Hermione erano assolutamente ragionevoli anche Harry lo capiva ma non riusciva a non soffrire per la morte di quelle persone e anche di Fred disteso li davanti a lui.
“Harry tu hai salvato tutti noi! Adesso possiamo vivere in pace ed è  per questo che Fred è morto” . “E’ incredibile” pensò Harry “anche nel suo dolore George riesce a ragionare decisamente più lucidamente di me”
Harry si sentì stringere la mano e guardando a destra vide Ginny che lo guardava con gli occhi ancora lucidi ma pieni di amore e di speranza per un futuro che dovevano scrivere tutti insieme.
“Guardate il viso di Fred. Sta sorridendo. Anche da morto non smette mai di sorridere anche noi dobbiamo tornare a sorridere per onorare la sua memoria e per continuare a far vivere anche il suo ricordo” Harry riuscì a dire quella frase grazie al coraggio e all’amore che sentiva attraverso quella stretta con la mano di Ginny.
Tutta la famiglia Weasley stava pensando alla frase appena detta e tutti uno alla volta stamparono sul proprio volto un sorriso. Anche George smise di piangere e riuscì a fare un mezzo sorriso.  “In fondo Harry ha ragione tu non ci vorresti mai vedere tristi vero Fred?” e questa frase di George portò una ventata di speranza in tutti loro.
Harry sapeva benissimo che per chiudere quella storia aveva ancora un paio di cose da fare, ma voleva rimanere lì quelle persone che gli avevano voluto bene sin dal loro incontro voleva rimanere con quelle uniche persone che lui si sentiva di chiamare famiglia.
Dopo quelli che a lui parvero pochi minuti, anche se in realtà era passata un ora abbondante prese coraggio e si congedò dai Weasley dirigendosi verso un tavolo che era occupato dai Professori che dopo la gioia iniziale adesso stavano prendendo un attimo per decidere il futuro della scuola. 
“Professoressa Mcgranitt scusi se la disturbo ma ci sarebbe una cosa di cuoi vorrei parlare con voi professori” Harry era esausto ma sapeva benissimo che per mettere la parola FINE a quella storia doveva fare quelle tre cose prima di andare a riposarsi.
“Dicci pure Harry ti ascoltiamo” disse una McGranitt esausta ma felice.
“Ecco non saprei come dirlo, ma voglio che nell’ufficio del preside venga aggiunto il dipinto del professor Piton”.
“Cosa hai detto Potter? Sei impazzito?” l’urlo della McGranitt fece girare molte persone, ma non era l’unico anche gli altri professori erano allibiti dalle parole di Harry
“Harry il professor Piton è l’uomo che ha ucciso Silente dovresti saperlo” il professor Lumacorno era praticamente allibito
“Harry sicuramente ci hai salvato tutti ma sarebbe pazzo fare quello che dice”  Hagrid aveva l’aria sconvolta da quell’idea.
“Sentite so benissimo L’immagine che voi avete del professor Piton, era la stessa che avevo io fino a meno di un giorno fa, ma vi posso assicurare che è completamente sbagliata” e dicendo ciò passò la restante ora a raccontare agli insegnanti come Piton avesse sempre amato sua madre e che aveva chiesto aiuto a Silente per proteggerla. Raccontò anche del fatto che fu Silente a chiedergli di ucciderlo e di come in punto di morte abbia comunque fatto il possibile per permettere la caduta di Voldemort.
Se prima lo sguardo degli insegnanti era incredulo per la richiesta di Harry ora lo era per la storia raccontata da Harry.  “Quindi Silente quando diceva di fidarsi di Piton aveva le sue buone ragione”disse la Sprite con le lacrime agli occhi.
“Severus ci ha sempre protetto ….. ha protetto Hogwarts e gli studenti ……mi sembra incredibile”  Vitious era allibito.
“Harry sei sicuro di quello che ci hai appena detto?” chiese la McGranitt completamente  incredula.
“Si Minerva ne sono sicuro e se vi serve una prova nel pensatoio nell’ufficio del preside ci sono ancora dentro i Ricordi che il professor Piton ha voluto che guardassi.”
“ Come nuova Preside di Hogwarts io … “ ma la McGranitt si bloccò guardando un attimo i propri colleghi un po’ imbarazzata per essersi definita la preside.
Vitious che si era accorto del motivo dell’imbarazzo disse” Tranquilla Minerva tu eri la Vice-preside quindi è ovvio che tutti noi ti appoggiamo come Preside di Hogwarts vero ?” tutti gli altri insegnanti annuirono e anche un Lumacorno disse “assolutamente si”.
La McGranitt ringraziando i colleghi riprese a parlare ”Come stavo dicendo Harry come preside farò in modo che il ritratto del Professor Piton sia messo dove deve stare” .
“Grazie mille professori” disse Harry chinando il capo.
“Non essere stupido Harry. Siamo noi che dobbiamo ringraziare te per quello che hai fatto l’altra notte sconfiggendo Tu-sai-chi”e Hagrid accompagnò questa frase con una pacca sulle spalle di Harry che si sentì cedere le ginocchia.
“E così la prima cosa è fatta” pensò Harry. Piano piano al tavolo degli insegnanti che avevano bloccato Harry li con loro per parlare di cosa avesse fatto nell’ultimo anno si aggiunsero anche i membri dell’Ordine e l’intera famiglia Weasley con Hermione.
“Scusate ma ci sarebbero altre cose che dovrei fare. Ron e Hermione erano con me in tutto quest’anno vi racconteranno loro cosa abbiamo dovuto fare scusatemi non so quando tempo ci vorrà soprattutto per l’ultima cosa che ho in mente di fare” e dicendo questo si alzò di corsa sotto lo sguardo stupito dei presenti e si incamminò verso l’uscita del castello quando un grido lo bloccò “HARRY JAMES POTTER DOVE HAI INTENZIONE D’ ANDARE?”  a urlare era stata Ginny e tutti guardavano stupiti tra loro due.
“Ginny devo fare due cose poi tornerò da te ma lasciami andare?” disse Harry tenendo la voce molto bassa. A Ginny invece non importava minimamente di essere sentita dagli altri “ no Harry questa volta non ti faccio andare. E’ sempre così con te quando finalmente ci ritroviamo devi sempre andare a fare altro e puntualmente è sempre qualcosa di pericoloso”.
“Ginny ti posso assicurare che non è niente di pericoloso devo risolvere due questioni da niente” disse Harry
“Allora se sono da niente permettimi di venire con te almeno questa volta” sebbene la voce di Ginny era sempre decisa e ferma Harry notà che la richiesta della ragazza era una cera e propria supplica. Lei non voleva dividersi nuovamente da Harry esattamente come lui non voleva dividersi mai più da lei. Però quelle cose Harry sentiva che doveva farle lui e solo lui.
Certo era sempre stato così fin dal primo anno a Hogwarts lui credeva di dover  fare sempre e solo lui,ma alla fine aveva sempre avuto i suoi amici accanto. In effetti Ginny era la donna con cui voleva passare il resto della sua vita quindi avrebbe potuto portarla con se soprattutto perché l’ultima cosa che doveva fare in un certo senso avrebbe coinvolto anche Ginny.
“Ehi non puoi lasciarci qui a raccontare una storia mentre tu vai in giro a fare chissà cosa” la voce di Ron bloccò i suoi pensieri
“E’ vero Harry veniamo anche noi”disse Hermione convinta.
Alla fine vedendo e ripensando al passato con i suoi amici e con GInny prese la sua decisione “ok va bene, ma Ron Hermione una cosa la dovrò fare solo con Ginny.”
Ginny era radiosa all’idea di partecipare ad una della avventure di cui avrebbe tanto voluto far parte mentre Ron non era del tutto contento”Ehi amico io e Hermione abbiamo fatto praticamente ogni cosa con te perché non possiamo venire questa volta?”
“Ron ti devi fidare di me più tardi vi racconterò tutto voi non guardatemi con quelle facce non andrò a fare niente di pericoloso. Arthur Molly non preoccupatevi vi prometto che io e Ginny saremo di ritorno prima che Ron e Hermione abbiano finito di raccontare ciò che è successo” .
“Ma Harry caro sei stanco riposati e lasci che ti aiutiamo”disse con gentilezza la signora Weasley ma il signor Weasley la bloccò dicendo “Molly non sono più bambini restiamo qua e aspettiamo che abbiano fatto quello che devono” e poi rivolgendosi ai quattro ragazzi “ Bè meglio che cominciate ad andare anche perché quando avrete fatto ciò che dovete con Ron e Hermione voglio proprio sentire cosa avete combinato in questo anno”.
Ringraziato il signor Weasley i quattro ragazzi si avviarono verso il parco di Hogwarts e Ron chiese “ Harry cosa dobbiamo fare?Dove hai intenzione di andare ora?”
“OH Ron non hai capito cosa vuole fare Harry? per fortuna c’eri anche tu nello studio del preside qualche ora fa” rispose Hermione esattamente come faceva hai tempi della scuola quando  gli facevano una domanda che per lei era banale. “scusa se non sono un so tutto io come te” la risposta di Ron portò Harry indietro nel tempo quando praticamente ogni discussione tra i due era di quel genere.
“Scusate se vi interrompo ma potete spiegare anche a me?” il carattere determinato di Ginny sorprendeva sempre Harry.
“TI spiegherò tutto quando saremo arrivati”rispose Harry dolcemente “Prima dobbiamo arrivare al lago”
Sebbene si sentisse felice Harry non potè fare a meno di sentirsi molto simile a Voldemort in quel momento visto che anche l’oscuro signore solo qualche mese prima aveva percorso lo stesso sentiero solo che Harry stava riportando ciò che era stato rubato.
Harry ormai in prossimità del lago cominciò a raccontare a Ginny cosa fossero i doni della morta e la loro storia. Ginny ovviamente visto che era nata in una famiglia di maghi conosceva già la storia dei tre fratelli ma rimase stupita dal fatto che i doni esistessero davvero. Arrivati vicino al lago Harry si diresse subito verso la tomba bianca situata accanto alla riva del lago. Quello era il posto dove voleva andare.
Davanti alla tomba che conteneva il corpo del vecchio Preside che tanto caro era stato a Harry lui ebbe un attimo di esitazione e anche i suoi compagni non si sarebbero mai azzardati a fare quello che lui voleva compiere.
“harry sei sicuro di riuscirci?” chiese hermione decisamente preoccupata. “non c’è un altro modo?” Ron che aveva capito ciò che voleva fare l’amico era preoccupato esattamente come le due ragazze.
“No. Dobbiamo aprirla”e con quelle parole Harry alzò la becchetta di fenice e spezzò il marmo che copriva il corpo di Silente
Silente era esattamente lo stesso  sempre con i suoi occhiali a mezzaluna in equilibrio sul naso e la mano nera che aveva caratterizzato il suo ultimo anno di vita.
Vedendo il corpo dell’ex preside gli occhi di Harry si riempirono di lacrime lui non lo aveva mai detto ma silente per Harry era stato come un padre … ok forse come un nonno per l’età comunque aveva influenzato la vita di harry fino a permettergli la vittoria contro Voldemort.
Harry guardò i suoi amici e notò che anche loro avevano gli occhi bagnati dalle lacrime; tutti tranne Ginny, era difficile vedere Ginny piangere la tempre della ragazza era veramente dura e poi molte delle sue lacrime le aveva già versate per il fratello perso in battaglia, ma Harry lo sapeva era questione di qualche giorno prima che la ragazza ripensando a tutto ciò che era accaduto si lasciasse andare alle sue emozioni e lui questa volta le sarebbe stato vicino. Da adesso lui voleva esserci per lei perché l’amava.
Tornando a guardare Silente finalmente riuscì a sorridere e dalla tasca estrasse la bacchetta di sambuco che rimise tra le mani del suo precedente possessore.
Dopo un ultimo sguardo al preside Harry puntò di nuovo la bacchetta di fenice e Sussurrò “reparo” e la lapide tornò subito come nuova con la certezza che nessuno più avrebbe disturbato il sonno del tanto amato preside.
 
“Harry quella era la bacchetta di sambuco?” la voce di Ginny interruppe quel silenzio in cui erano caduti i quattro ragazzi.
“Si …. Il suo padrone in questo momento sarei io, ma se dovessi tenerla la striscia di sangue della bacchetta non si fermerebbe più. E’ giusto che la bacchetta rimanga nascosta al mondo”.
“Harry senti lo so che adesso noi dovremmo tornare al castello, ma perché non vuoi che veniamo con te?” domandò Hermione mentre tornavano verso il castello tutti insieme e Harry rispose repentino “ Questa è una cosa che devo fare assolutamente io. E’ difficile da spiegare Hermione ma stai tranquilla non è niente di stupido alla Potter Weasley” sentendo questa frase Ron si mise a ridere.
“Amico ok ti lasceremo fare ciò che senti, ma vedi di non fare niente di male a mia sorella chiaro?” “R       ONALD WEASLEY TI HO Già RIPETUTO MILLE VOLTE CHE NON SONO Più UNA BAM….” “Tranquillo Ron non potrei mai fare del male a Ginny io la amo”e detto questo le due coppie si separarono Ron e Hermione andarono verso il castello mentre Harry e Ginny puntavano al cancello per uscire dai territori di Hogwarts.
In quella passeggiata solo con Ginny Harry si sentiva entusiasta e quando prese per mano ginny sui volti di entrambi era stampato un sorriso gigante.
“Ginny tu non sai ancora smaterializzarti vero?” chiese Harry tutto un tratto.
“No quest’anno con i Mangiamorte a scuola non ci sono state impartite queste lezioni per loro era più importante saper lanciare la Maledizione Cruciatos”
“ok vorrà dire che ti porterò io” la voce di Harry sembrava tranquilla ma in realtà non aveva mai eseguito la Materializzazione congiunta con una persona che non era in grado di smaterializzarsi. Sia con Silente qualche anno prima  sia con Hermione e Ron si tenevano solo per materializzarsi nello stesso punto senza il rischio di perdersi
“Harry tutto bene?” la voce di Ginny lo risvegliò dai suoi pensieri “Si tranquilla è solo che stavo pensando che è la prima volta che devo eseguire la smaterializzazione congiunta con una persona che non ha ancora imparato, ma stai tranquilla andrà tutto bene” la voce di harry cercava in tutti i modi di rassicurare la sua amata, ma lei sembrava tranquillissima e infatti disse “non  sono preoccupata, ci sei tu con me e questo mi rende tranquilla” a queste parole Harry si fermò e le diede un bacio ricco dei suoi sentimenti per lei.
Ormai erano arrivati al cancello e Harry porse la mano a Ginny “tienila forte mi raccomando”
“Harry è sicuro il posto dove stiamo andando?”
“Non ti metterei mai in pericolo” e detto questo si smaterializzarono insieme.
Harry stava guardando Ginny che boccheggiava “tutto bene Ginny?”
“Si ma penso di preferire i manici di scopa per spostarmi”rispose la ragazza.
Sentendo quelle parole Harry rise come un matto come non gli capitava da parecchio tempo. “che c’è? Cosa ho detto di così divertente?”Ginny sembrava offesa
“Niente, niente è solo che quando mi sono smaterializzato la prima volta con Silente gli ho risposto esattamente come te hai risposto a me adesso.”
Erano arrivati in una strada di campagna deserta in lontananza si scorgeva la sagoma di quella che doveva essere una villetta di campagna. Alle spalle dei due magni le luci della città oscuravano il cielo stellato da quanto erano intense e ogni tanto si vedevano dei fuochi d’artificio colorare il cielo. Anche da quella distanza sia Harry che Ginny erano sicuri che quelli non erano spettacoli pirotecnici ma luci create da delle bacchette. Infatti quelle luci prendevano forme strane e si muovevano anche cosa che un fuoco d’artificio normale non avrebbe mai fatto.
Harry pensò che in tutto il paese, se non in tutto il mondo magico, ci dovevano essere scene come quelle tutti stavano festeggiando la sconfitta di Lord Voldemort.
“Andiamo Ginny è la che dobbiamo andare”Harry indicava la villetta di campagna che si scorgeva in lontananza.
“chi ci abita la?” chiese Ginny molto incuriosita.  “Lo scoprirai presto comunque ti avverto prima non farti tradire dalle apparenze”
“Cosa vuol dire non farti tradire dalle apparenze?” Ginny era alquanto perplessa da qull’affermazione “lo scoprirai presto” rispose Harry.
Arrivati ormai a pochi metri dall’abitazione si trovarono di fronte una villettina non enorme ma comunque molto carina e ben tenuta. Il giardino era ordinato e non c’era nessuna cosa fuori posto completamente opposto al giardino della Tana dove potevi sempre trovare oggetti sparsi ovunque.
Harry si avvicinò alla porta e bussò. Dopo qualche istante una donna aprì la porta e Ginny rimase pietrificata a vedere quel volto. Cercò di prendere la bacchetta ma Harry gli prese la mano e disse “ Guarda bene Ginny lei non è Bellatrix.
Ginny lei è Andromeda la sorella di Bellatrix e come avrai ormai capito è la mamma di Tonks”.  Ginny era allibita nel vedere la somiglianza che la donna aveva con la sorella anche se guardandola bene notò uno sguardo dolce e pieno di amore che Bellatrix non avrebbe mai potuto avere.
“Possiamo entrare Andromeda? Ti devo parlare” la voce di Harry era ferma e decisa e Ginny si stupì nel capire quanto era cresciuto quel ragazzo che aveva sempre amato.
“Entrate ma fate piano il piccolo Teddy sta dormendo” la voce di Andromeda era piena di ansia e continuava a guardare per tutto il giardino in attesa di qualcosa che in fondo al suo cuore sapeva che non avrebbe più visto.
La donna li fece accomodare nella sala dove meno di un anno prima aveva avuto ospite un Harry svenuto appena sfuggito a uno dei molti attacchi di Voldemort.
“Dove sono Ninfadora e Remus” la voce della donna cominciava ad essere spezzata dalla paura.
“Sono morti durante la battaglia” rispose Ginny prima di Harry perché aveva capito che lui stava cercando parole che non riusciva a trovare per dire quel semplice ma doloroso concetto.
La donna davanti a loro si lasciò travolgere da un dolore mai provato prima neanche quando qualche mese prima aveva scoperto della morte del marito. Chiese ai due ragazzi di raccontarle tutta la storia e loro la accontentarono. Ci volle un ‘ora abbondante prima che Harry e Ginny avessero finito il racconto e Andromeda non aveva mai interrotto i due giovani restando chiusa in se stessa e nel suo pianto.
Aveva voluto che le raccontassero la storia ma lei in realtà non ascoltava i due giovani ma ascoltava solo il dolere che provava dentro.
Alla fine della storia disse solo “Chi è stato? Chi ha ucciso mia figlia e Remus?”
“Remus è stato ucciso da Dolohov” rispose Harry ricordando ciò che gli avevano riferito al castello “mentre Tonks non so chi sia stato?”
“E’ stata Bellatrix” l’affermazione di ginny colpì gli altri due.
“Ginny come lo sai ne sei sicura?” harry era incredulo. “si sono sicura eravamo nello stesso corridoio e Tonks si è lanciata a proteggere un bambino del 2 anno che si era intrufolato nella battaglia” gli occhio di Ginny erano umidi mentre ricordava questo avvenimento e Harry le strinse la mano per farle sentire la sua presenza.
“Mia sorella è sempre stata pazza e pericolosa sin da quando eravamo piccole”la voce di Andromeda era lontana come se provenisse da un’altra dimensione.  “Meno male che tua madre si è sbarazzata di lei anche se ovviamente avrei voluto vendicare io mia figlia”.
“Andromeda cosa hai intenzione di fare adesso? Non ti devi lasciare andare Teddy ha bisogno di te e tu lo sai?”questa domanda di Harry fece tornare Andromeda in se e con una forza che né Harry né Ginny si sarebbero mai aspettate la donna riuscì a fare un debole sorriso dicendo “Crescerò mio nipote secondo l’ideale per cui sono morti i suoi genitori. Teddy dovrà sapere che i suoi genitori sono degli eroi che hanno salvato il mondo magico.”
“E io ti darò una mano Andromeda. Forse Remus non te lo ha detto ma io sono”
“si lo so tu sei il padrino di mio nipote. Ninfadora me lo aveva detto quando si è trasferita qui con il piccolo.”
Ginny che aveva finalmente capito il motivo per cui Harry aveve acconsentito di portare lei con lui e non i suoi amici disse “ anche io vi aiuterò a crescere Teddy. Gli faremo sentire tutto l’amore che gli avrebbero dato Tonks e Lupin.”
Passò un’altra ora in cui i tre parlarono del futuro del bambino.
Tornati a Hogwarts tutti insieme con il Nottetempo, visto che non potevano smaterializzarsi con un bambino nato da pochi mesi, Harry portò il piccolo dove erano sdraiati i corpi senza vita dei suoi genitori e gli disse “ Teddy loro due rimarranno sempre vivi nel tuo cuore. Loro ti amavano e sono morti per proteggere tutto il mondo magico, ma soprattutto volevano proteggere te esattamente come hanno fatto i miei genitori molti anni fa”
“Harry vieni al tavolo con noi? Kingsley vorrebbe parlare un attimo con te sul tuo futuro come Auror” Ginny si era sistemata accanto a harry e aveva preso in braccio il piccolo Teddy e lo faceva giocare.

“Si andiamo Ginny ora possiamo dire che la guerra è finalmente finita e piano piano con il tempo tutto tornerà in ordine” e dicendo questo diede un bacio sulle labbra di Ginny e sebbene il piccolo teddy non capiva cosa stesse succedendo il colore dei suoi capelli cambiò da turchese a Rosso, un rosso che ogni persona al mondo, sia babbano che mago, avrebbe abbianato al sentimento dell’amore.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: severus93