quella piccola porticina mi divideva dal buio, dal pericolo, da tutto ciò che in una vita avrei giurato di non fare. Le mie scapre sembravano incollate all'asfalto umido, se avessi voluto, sarei stata ancora in tempo per evitare tutto, per ricominciare la monotona vita da semplice deficiente, ma la voglia di scoprire, di andare oltre quegli schemi,che tanto, nelle esistenze di molti, sarebbero stati insuperabili, mi stava bruciando dall'interno.
Varcai la porta, avevo appena avuto la possibilità di diventare una persona peggiore, stavo superando quegli schemi. l'aria era umida, la folla asfissiante e ogni passo che facevo mi portava sempre più vicina a quell'odore forte che bruciava gli occhi, l'avevo sentito solo un paio di volte , giusto qualche giorno fa:  era una quantità indescrivibile di diversi tipi di fumo, erba , speed, ovviamente mischiato ad una giusta dose di alcool e sudore nauseante.  Sguardi indiscreti di gente totalmente fatta si posizinarono indisturbati sul mio vestitino nero:
'vieni a fare un giro con me, piccola'
'ei bella, ti va di giocare ?'
'bel culo' sentii il palmo di una mano contenere perfettamente una mia natica, mi voltai nella sua direzione: era un uomo sulla trentina con le pupille completamente dilatate contornate da perle di sudore. accennai involontariamente un sorriso e andai alla ricerca di Giulia, e dell'altro.
Nonostante le mie condizioni completamente lucide,mi stupii del mio comportamento così volgare e meschino, avevo come l'impressione di essere paragonata ad un'anima priva di sentimenti legali.
Erano circole le 23 e dopo diversi minuti passati a cercare la mia amica, mi rassegnai, forse il suo era stato un semplice e stupido inganno, ed io, come una ragazzina accetta caramelle ingenuamente da scnosciuti, ci ero banalmente caduta. Forse era proprio quello che volevo.
giravo tutt'altro che indisturbata per la sala affollata e maleodrante quando mi arrivò un messaggio da 3314016833, il mio numero:
'ti ho trovata'
mi girai allarmata alla ricerca del mittente di quel messaggio, lo trovai con la schiena perfettamente aderente al muro opaco della sala, stava fumando e il verde smeraldo dei suoi occhi sembrò brillare quando incontrò i miei. GLi sorrisi debolmente. Continuavo a fissarlo mentre lentamente, passo dopo passo, si dirigeva nella mia direzione, scaraventando ciò che teneva tra l'indice e il medio della mano destra in una parte sconosciuta della sala, noncurante di dove sarebbe finito. il suo sguardo era talmente duro quanto eccitante che io, man mano che si avvicinava, avevo sempre di più la sensazione di perdere il controllo, che il supporto delle mie gambe molli non avrebbe retto a lungo e che desideravo incondizionatamente toccare le sue labbra. Fanculo il cellulare.
La musica rimbombava nelle orecchie, chiusi gli occhi un secondo e mi sembrò di vivere un deejavù: ero nella sala di danza e credevo di essere applaudita dal mondo intero, e invece ero lì, a provare e riprovare quel passo che consapevolmente non sarei mai riuscita ad effettuare. Ritornai alla realtà quando una  grande mano strinse la sua presa intorno al mio braccio esile e venni trascinata nel buio con lui. Pur non avendo bevuto o assunto strane sostanze, non ero del tutto cosciente da sapere dove precisamente mi stava portando. Superammo una porta, forse quella del bagno maschile e poi un'altra ancora: all'interno vedevo un cesso e sentivo sol puzza di piscio, ma non mi importava, con me c'era quel bastardo di Harry e non sarei voluta andare mai via di lì.
 All'improvviso fece violentemente battere la mia schiema contro la parete fredda e umidiccia, le sue labbra si erano velocemente impossessate delle mie, non avevo abbastanza spazio per respirare, ma in quel momento ne avrei fatto volentieri a meno: stavo bruciando all'inferno. Chiusi gli occhi quando una sua mano scese possente lungo la mia schiena e i brividi divennero incontrollabili quando, finalmente,trovai la sua lingua. Il mio corpo era schiacciato contro il suo che continuava a spingere, cntinuava a cercare sempre più contatto. i sui modi erano rudi e violenti, ma poco me ne importava, ormai avevo abboccato.
'ti farò talmente male che dovrai supplicarmi'la sua voce era bassa e roca.
Ero perfettamente cosciente del fatto che mi avrebbe usato, forse mi odiava, d'altronde la sera precedente avevo reagito di merda, ma ora non me ne importtava niente, volevo essere trattata male da lui.
Sentivo il fuoco bruciarmi dentro, le sue mani vagavano lungo il mio corpo e sporadicamente aderivano perfettamente con le coppe dei mie reggiseni, chinai la testa indietro, le sensazioni che stavamo provando sembravano essere troppo anche per lui, ma non accennava a fermarsi.
'tutti fuori, c'è la polizia!'
quella fu l'ultima frase che sentii di quella sera prima di essere abbandonata inerme sul pavimento  vicino a quel cesso lurido. Harry mi aveva semplicemente liquidato con un 'cazzo', sicuramente lui avrebbe rishiato grosso con gli sbirri. Per la prima volta in vita mia avevo abbandonato la mia vita da santarellina, avevo sfiorato l'inferno con un dito e giuro su me stessa che è di gran lunga migliore del semplice paradiso.


HOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! la finezza con cui scrivo i miei capitoli è sempre disarmante, ma in fondo sono una brava ragazza , muahhahahahahahahahha. anyway vi prego ditemi qualcosaaaaaaaaaaaaaa, fatemi sapere che ci siete, se ci sieteeeee :,,,,,((( *lacrime di dolore* byeeeeeeee !!