Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: GiuliaComix    07/07/2013    6 recensioni
Serena Potter è la sorella di Harry, i due sono molto uniti sin dalla nascita, ma a causa di alcuni eventi futuri potrebbero separarsi: alcuni di questi eventi comprenderanno la domanda "chi è il vero padre di Serena?". Una storia emozionante e piena di sorprese!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                         Il Primo Passo

 

Da quando si sentì male durante la lezione di Pozioni, Serena passò tutto il resto della giornata a letto in Infermeria a dormire: dopo un pranzetto veloce e povero a base del classico brodino di pollo per pazienti malati, dormì dalle 14.30 fino alle 18.45. Tra qualche altro minuto sarebbe stata già ora di cena.
Quando incominciò a svegliarsi, Serena sentì uno strano peso vicino alla spalla: aprì gli occhi e notò che c'era un serpente verde di peluche di media grandezza con attorno al collo un fiocchetto rosso con un biglietto. Era da parte di Liz. Serena si alzò con la schiena e vide che, in un tavolino al di là della ringhiera del letto, c'erano altri doni. Si sfilò le coperte e gattonò verso la ringhiera per vederli più da vicino: c'era una scatola di Cioccorane e una busta di Caramelle Cambiavoce all'Elio da parte di Ron e dei Gemelli, un libro sulle Erbe per Pozioni da parte di Hermione, un piccolo Ippogrifo di legno da parte di Penelope, una collanina con un serpente d'argento brillantato da parte di Mary e un pupazzetto a forma di gufo bianco come Edwige da parte di Harry, tutti accompagnati da bigliettini e fiocchetti. Quei doni erano uno più bello dell'altro, Serena non avrebbe saputo quale classificare come suo preferito, aveva gli occhi che le scintillavano come diamanti per come era contenta di vedere quanto era cara a tante persone.
All'improvviso, qualcuno bussò alla porta dell'Infermeria. L'infermiera di turno andò ad aprire e vi trovò sulla soglia un numeroso gruppo di giovani studenti di Grifondoro e di Serpeverde del primo anno.

<< Salve, signora. Siamo venuti a trovare Serena Potter. Possiamo entrare?>> chiese Harry.

<< Certo, cari. La vostra amica vi attende, ma non fate rumore.>> tutti i ragazzi annuirono ed entrarono in fretta. Liz si fiondò ad abbracciare Serena.

<< Ah sono così contenta che tu stia bene!>> disse stringendola forte lasciandola senza fiato. Le si erano pure colorati gli occhi di blu per come era preoccupata.

<< COFF COFF.. L-liz...mi stai strozzando!>> Liz a malavoglia allentò la presa e si sedette sul bordo del letto accanto a lei.

<< Ehi, sorellina! Allora, che cosa ti è preso oggi?!>> chiese Harry. Serena arrossì all'istante e gettò uno sguardo complice alle sue amiche Serpeverde che provarono ad immaginare quale fosse stata la causa del suo malore. Poi Mary intervenne.

<< Eeeehhhh....prima manifestazione di problemi biologici femminili.>> disse rimanendo sul vago. Ron ed Harry, come previsto, non capirono. Hermione alzò gli occhi al cielo annoiata.

<< Ve lo spiego io dopo.>> disse la giovane Grifondoro ad Harry e Ron. Serena ridacchiò, un tantino sollevata.

<< Ragazzi...non so come ringraziarvi per questi splendidi doni, non dovevate!>> disse prendendosi in braccio il peluche a forma di serpente.

<< Ma sta zitta! Noi ti vogliamo bene e ci preoccupiamo per te. E poi, per come sei crollata oggi, qualche “coccola” ti serviva!>> esclamò Liz.

<< Ecco, visto che abbiamo toccato l'argomento, io inizio ad essere un po' geloso di te, sorellina!>>

<< In che senso sei geloso di me?>>

<< Be'..guarda qui!>> disse indicando tutti i doni << Anch'io vorrei essere viziato così come te!>> Hermione gli tirò subito una pacca sul braccio per farlo tacere.

<< AHIA! Ma che ho detto?!>>

<< Tua sorella si è sentita molto male, Harry! Ma ti pare il momento di fare lo sciocco bambinetto geloso per una cosa così..infantile!? Vorresti stare sempre male per ricevere solo dei regali !!?>>

<< Be'...SI'>> Hermione alzò gli occhi al cielo, mentre tutti gli altri scoppiarono in una sonora risata.

<< Hermione..se tu avessi vissuto solo la metà della vita che abbiamo passato noi due, forse capiresti!>> disse imbronciato.

<< Comunque, vi ringrazio tutti quanti, sul serio.>> poi Ron notò che, sul tavolino dove erano posti i doni, c'era uno strano bigliettino bianco con sopra un fiocchetto verde sgualcito.

<< Ehi..questo cos'è ?>> disse Ron prendendo in mano il biglietto.

<< Dammi qua..fa vedere.>> disse Serena. Ron glie lo porse. Serena lo aprì, iniziò a leggere e all'improvviso mise su una faccia rossa alquanto innervosita.

<< Be'..allora?!>> chiese curioso Harry. Serena voltò il bigliettino e lo mostrò agli altri, i quali cercarono di soffocare le risate. Harry, Ron, Penelope e Mary non ce la fecero e scoppiarono a ridere a crepapelle. Il misterioso bigliettino era da parte di Draco Malfoy, il quale ci aveva disegnato sopra uno scarabocchio magico animato di Serena che sveniva in classe, sbattendo la testa sul calderone fumante.

<< Ahahahahaha oh santo...i-io detesto Draco, ma questo...è...è...esilarante!>> esclamò Mary. Serena la zittì all'istante fulminandola con lo sguardo; altra “qualità” ereditata dal padre. Serena, poi, prese dal comodino lì accanto la sua bacchetta, diede il biglietto in mano a Liz e poi disse ad alta voce

<< PULL ! >> così Liz lanciò in aria lo stupido bigliettino.

<< INCENDIO ! >> esclamò Serena con energia puntando la bacchetta verso il biglietto, il quale prese fuoco all'istante riducendosi a un mucchietto di cenere. Tutti quanti rimasero stupiti e paralizzati, Serena si voltò verso di loro, facendoli indietreggiare un tantino dal pensiero che avrebbe potuto fare loro la stessa cosa per via delle risate inopportune.

<< Vi conviene non provocarmi durante il mio.. “ periodo”, sono stata chiara?>> disse calma con un falso sorriso. Tutti quanti annuirono all'istante, anche se Liz ridacchiò sotto i baffi avendo riconosciuto una certa familiarità nel suo modo di parlare. Poi arrivò Madama Chips.

<< Bene, ragazzi. L'orario delle visite è terminato! Adesso andate a cena e non temete per la signorina Potter: questa sarà l'ultima notte che passerà qui, domani mattina vi raggiungerà a colazione più in forma che mai!>> disse decisa sorridendo.

<< Va bene, signora. Adesso andiamo.>> tutti quanti la salutarono affettuosamente, mentre Liz le fece segno che si sarebbero viste e raccontate tutto la mattina dopo. Una volta che i suoi amici uscirono dall'Infermeria, Madama Chips si avvicinò a Serena.

<< Oh bene, vediamo un po' queste belle manine!>> così, prendendole una mano per volta, Madama Chips le tolse le bende per controllarle l'andatura della guarigione.

<< Mmmh direi che sei quasi guarita del tutto, cara. Hai giusto le punte ancora un po' grigiastre, ma entro domani vedrai che le tue mani saranno tornate normali.>>

<< Grazie, signora. Ma cosa è successo alle mie mani? Nessuno mi ha più detto niente.>>

<< Oh! Hai ragione anche tu. Be', vedi, molto probabilmente la tua dote magica si è manifestata con effetto contrario a causa di una tua forte reazione emotiva alquanto negativa.>>

<< Oh...>> riuscì solo a dire.

<< Ti è successo qualcosa di recente?>>

<< Sì, signora. Ma...sono a riuscita...a risolvere il problema.>> rispose sorridendo.

<< Oh, bene!>> disse spargendole un'altra dose di unguento e bendandole di nuovo le mani << Adesso ti farò portare da un elfo domestico i tuoi effetti personali e i tuoi libri scolastici necessari per domani, così ti potrai svegliare e vestire in tutta tranquillità.>>

<< Grazie mille, signora!>>

<< Di nulla, cara. Ora torna a riposare, tra poco ti porterò la cena.>> all'ultima frase, Serena fece una smorfia di disgusto, i cibi da “ospedale” non erano mai buoni.

<< Non fare quella faccia! Cosa credevi di poter mangiare qui?! Uova strapazzate con bacon e succo di zucca?!>> Serena mise la testa indietro e, senza neanche accorgersene, aveva semi aperto la bocca e da una delle estremità si lasciò sfuggire un piccolo rivolo di bavetta alla Homer Simpson – Mmmmh uova strapazzate...bacon...aaaaaaahhhhhhhhh – pensò golosamente. Madama Chips ridacchiò e si avviò verso il cucinotto che stava al di là di qualche letto dall'altra parte della stanza. All'improvviso apparve dal nulla un'elfa domestica, vestita con una specie di vestito grigiastro logoro, con tutti gli effetti personali di Serena che le fluttuavano attorno.

<< Buona sera, signorina. Jenny le ha portato le sue cose, signorina.>> l'elfa aveva delle orecchie molto lunghe a punta, il viso era un tantino consumato e aveva due immensi occhi azzurri.

<< Grazie, Jenny. Sei stata molto gentile.>> in quell'istante l'elfa si mise a piangere istericamente. Serena rimase spiazzata, non sapeva cosa fare.

<< Oh! No, no mi dispiace, Jenny! Non volevo offenderti!>> disse agitando le mani verso di lei.

<< Offendere...? Oh no signorina, lei non ha offeso Jenny, signorina. E' che...nessun mago o strega...ci ha mai detto di essere...gentili a noi elfi domestici. La signorina è così buona con Jenny.>> Serena rimase perplessa.

<< Perchè non dovrei esserlo?>> chiese sorridendo confusa.

<< Noi elfi domestici siamo servi a vita dei maghi e delle streghe, signorina. Noi siamo inferiori a voi, signorina.>> Serena si rabbuiò.

<< Ma...questo..è orribile!>> Jenny sussultò spaventata.

<< Se Jenny può chiedere, perchè lo trova orribile la signorina? Lei è una strega, signorina.>>

<< Sai Jenny, io per prima...sono stata una specie di serva..>> Jenny sgranò incredula gli occhioni azzurri << ...per ben 11 anni. Ecco perchè trovo orribile la vostra condizione. Mi ci rivedo parecchio.>> Jenny si rimise a piangere freneticamente.

<< Oh no, dai...non piangere così!>>

<< Perdoni Jenny, signorina. Jenny è commossa!>> disse asciugandosi le lacrime e ricomponendosi. Poi si inchinò davanti alla giovane Serpeverde.

<< Da oggi in poi Jenny servirà fedelmente la signorina Serena Potter.>>

<< Ma no, Jenny. Non ce n'è bisogno!>>

<< Per Jenny è un onore servire la signorina Potter.>> Serena sorrise, anche se non voleva che l'elfa diventasse la sua serva.

<< Se mai la signorina avesse bisogno di Jenny, soffi in questo!>> disse mentre, schioccando le dita, faceva apparire un fischietto dal nulla.

<< Oh..ehm...grazie.>> disse titubante.

<< E' un piacere per Jenny, signorina. Oh! Adesso Jenny deve andare, è in ritardo per la preparazione della cena!>> disse svanendo all'improvviso, lasciando Serena spiazzata.
Dopo qualche minuto, arrivò Madama Chips con un piatto fumante di minestra di bietola: Serena di solito mangiava volentieri quasi tutte le verdure, ma in forma acquosa di sicuro sarebbero state una schifezza. Riuscì a consumarlo a fatica, col piccolo aiuto di qualche pezzo di pane integrale – Quanto vorrei addentare un bel pollo al rosto con le patate al forno! - pensò. Erano le 20.30 e Serena, una volta finito il pasto, si mise a fare un po' di compiti; non le piaceva affatto restare con le mani in mano, né tanto meno rimanere indietro col programma scolastico. Passarono circa 40 minuti e, all'improvviso, una parte della porta dell'Infermeria si aprì.

<< Oh! Salve Professor Pit....ehm..volevo dire..Severus.>>

<< Buona sera, Serena. Sono passato per vedere come stava procedendo la tua guarigione. Mmh vedo che ti stai rimettendo piuttosto in fretta.>> disse avanzando col mantello nero fluttuante verso il letto della giovane Serpeverde.

<< Già, Madama Chips fa miracoli. Adesso posso tornare anche a scrivere!>>

<< Ti fanno più male le mani?>> disse mentre si sedeva sulla sedia lì accanto rimasta lì da quella mattina.

<< Non più ormai. Sono rimaste un po' grigiastre solo le punte delle dita, ma entro domani saranno come nuove!>> Severus sorrise lievemente.

<< Bene, ne sono lieto.>> disse calmo. Poi notò tutti i doni che la bambina aveva ricevuto, incluso il mucchietto di cenere.

<< I tuoi amici tengono molto a te, vero?>>

<< A quanto pare. Li adoro, non so cosa farei senza di loro.>>

<< Immagino. Ma.. quel cumulo di cenere lì per terra?>> Serena diventò rossa.

<< Aahah be'! Quello...ehm...l'ho fatto io..>> Severus si voltò verso di lei alzando un sopracciglio interrogativo << ...uno scherzetto grafico di Malfoy che non ho molto gradito, diciamo.>> disse rimanendo sul vago. Piton ridacchiò, immaginando chissà quale situazione Draco avesse disegnato e pensando a quale reazione, a causa degli inevitabili sbalzi d'umore causati dal ciclo, avesse assunto la ragazzina. Ai vari doni, Piton notò soprattutto il serpente di peluche che Serena stava stringendo in quel momento.

<< Credevo che fossi un po' grande per i giocattoli.>> disse ghignando.

<< Non si è mai abbastanza grandi per un peluche! E poi né io né Harry abbiamo mai avuto pupazzi o giocattoli.>> disse stringendo ancora di più a sé il serpentino con aria un po' malinconica. Piton sorrise lievemente. Serena era ancora un po' bambina in fin dei conti.

<< Tuttavia...sono lieto che tu stia meglio.>> disse cambiando discorso.

<< Grazie.>> rispose sorridendogli. Piton, in seguito, si schiarì la voce.

<< Ascolta, Serena. Volevo..farti una proposta.>> la ragazzina lo ascoltò attentamente

<< Domani pomeriggio dovrò preparare una pozione piuttosto complicata e, col poco tempo a mia disposizione a causa di montagne di inutili compiti da correggere, avrei bisogno di...un assistente.>> a Serena si illuminarono gli occhi << Ti andrebbe di assistermi durante la preparazione di questa pozione?>>

<< Sì, certamente!>> rispose entusiasta.

<< Molto bene. Ti aspetterò nel mio ufficio alle 18.00 in punto.>> Serena annuì energicamente.

<< E, questa volta, sii puntuale.>> disse ghignando, cominciando ad alzarsi dalla sedia.

<< Ma erano solo 5 minuti !>> sbottò indignata.

<< Era pur sempre un ritardo!>> rispose secco incrociando le braccia, con aria imponente, facendo rassegnare Serena, che mise un su un simpatico broncio, facendo ghignare malignamente Piton.

<< Adesso chiudi i libri e torna a dormire. Domani ti aspetterà una giornata piena.>>

<< Come?! Ma ho dormito tutt'oggi senza fare un tubo e adesso non ho più sonno! E poi è troppo presto! Che faccio..vado a letto con le galline!?>> disse con tono un tantino troppo arrogante. Piton ridusse gli occhi a due fessure minacciose.

<< Non ammetto discussioni su questo argomento! Adesso tu vai a dormire! Il discorso è chiuso! BUONA NOTTE !>> sbottò seccato, andandosene a passo veloce per uscire dall'Infermeria. Però fece in tempo a sentire la risposta a tono della ragazzina.

<< E VA BENE, BUONA NOTTE ANCHE A TE ! >> rispose ad alta voce facendogli una linguaccia finale per ripicca. Piton sbirciò dalla fessura della porta socchiusa e vide Serena che stava riponendo via i libri e si stava mettendo sotto le coperte - Mpf..piccola peste! - pensò ghignando soddisfatto. Prima missione paterna “ come imporsi sui figli e come farsi rispettare da loro “ compiuta! Anche se in realtà gli veniva naturale imporsi e farsi rispettare dai marmocchi.

- Uffa! Quanto è rompiscatole però! - pensò intanto lei, mentre cercava inutilmente di prendere sonno. Quella notte, Serena non la passò molto bene, come ormai era solita fare da qualche giorno. Si divincolava freneticamente nel letto, le coperte le scivolarono via di dosso, stava sognando, forse era un altro incubo, probabilmente quello che la stava tormentando in quel periodo.

<< AAAAAAAARRRRRRRRRRRGGGGGGGGGHHHHHHHH!>> strillò alzandosi di scatto con la schiena dal letto – Ancora quello stramaledetto incubo! - pensò.

<< Basta! Non ne posso più! >> esclamò ad alta voce con voce strozzata tenendosi la testa fra le mani. Fortunatamente, Madama Chips, che dormiva nella sua stanza privata poco più in là, aveva il sonno pesante, quindi non si svegliò.

<< Ma perchè faccio sempre questo incubo?!>> - Forse..potrei parlarne a Severus. Potrebbe leggermi nella mente e vedere cosa diamine mi sta succedendo! Ok..domani glie ne parlo - pensò.

<< Però, voglio buttare giù qualche schizzo di questa cosa.>> Serena si sporse dal letto e prese in mano il suo quadernetto degli schizzi e iniziò a disegnare velocemente le immagini principali del terribile incubo. Finito di disegnare, Serena si rimise sotto le coperte, nella speranza di riprendere sonno e di non sognare altro se non cose piacevoli.

 

 

******

 

La mattina dopo Serena si svegliò abbastanza presto, voleva passare prima in dormitorio per posare i doni che i suoi amici le avevano lasciato il giorno prima. Dopo una bella stiracchiata, la piccola Serpe si vestì con l'uniforme della scuola, ripiegò il pigiama, mise i doni dentro un sacchetto che fece apparire con la bacchetta e si mise sulle spalle lo zainetto con dentro i libri scolastici necessari per quel giorno.

<< Allora...come ci sentiamo oggi signorina Potter?!>> disse Madama Chips.

<< Molto meglio, signora! Grazie alle sue mani d'oro.>> la lusingò.

<< Figurati, cara, è stata una sciocchezza! Mi raccomando, cerca di stare tranquilla e se hai forti dolori al ventre prendi una volta al giorno a stomaco pieno una di queste.>> disse porgendole una scatolina contenente una serie di fialette di una pozione antidolorifica di color rosso violaceo. Serena fece una smorfia di disgusto appena vide il colore.

<< Non temere, sanno di Amarena.>>

<< Ah..ok.>> disse sorridendo, era molto sensibile ai sapori.

<< Adesso vai a fare colazione, presto! >>

<< Sì! E grazie ancora! >> disse correndo verso l'uscita dell'Infermeria e dirigendosi verso la sua Sala Comune – Mai visto una Serpeverde così gentile ed educata...il gene maligno in quella Casa inizia ad affievolirsi finalmente! - pensò Madama Chips guardando la piccola paziente uscire.
Arrivata in dormitorio e appoggiato vicino al letto il sacchetto con i doni, tirando fuori e mettendo vicino al cuscino il prediletto serpentello di peluche, Serena incontrò Liz.

<< Ehi bella! Come stai oggi? Ti vedo in forma!>>

<< Eh già! Mi sento un vero ciclone!>> disse mettendosi in posa come i body-builder per mostrare i muscoli delle braccia.

<< Oh! Così ti voglio! Ma...senti una cosa..il prof è stato assente più a lungo di quanto mi aspettassi. Come mai, eh?!>> disse tirandole una gomitata complice nel fianco. Serena diventò rossa dall'imbarazzo.

<< Be'...ecco...gli ho detto tutto. In poche parole, sa che io so.>>

<< Awwww che meraviglia...padre e figlia.... di nuovo riuniti !>> esclamò fingendo delle piccole lacrime di commozione

<< Allora!? Cosa vi siete detti?! DAI DAI DAI !>>

<< Be', a lui non dispiace la situazione...>>

<< Aaah! Lo sapevo che in realtà il prof non era così cattivo! >> disse interrompendo Serena.

<<...Abbiamo parlato e abbiamo concordato di iniziare a conoscerci meglio...>>

<< Ihihihihihi che emozione!>> esclamò interrompendola di nuovo.

<< Insomma Liz! La vuoi smettere di interrompermi!?>> sbottò innervosita.

<< Ah sì scusa..continua pure!>>

<< Ieri sera mi è venuto a trovare una seconda volta e mi ha invitato oggi pomeriggio a fargli da assistente nella preparazione di una pozione.>> disse sorridendo abbassando lo sguardo.

<< Mmmmhh AAAAHH!!! Che bello! Sono così felice per te, tesorino!>> esplose in un balzo di gioia addosso a Serena, abbracciandola forte; dalla felicità che provava, addirittura le iridi degli occhi le si erano colorate di nuovo di rosa fucsia, a causa della sua anomalia magica congenita.

<< Immagino che tu sia molto emozionata, vero?!>>

<< Già...inizierò a conoscere..mio padre.>>

<< Lo hai già chiamato papà?!>>

<< Certo che no! E nessuno dei due lo vuole al momento, è troppo presto ed imbarazzante...>> disse grattandosi la testa. Liz ci rimase un tantino delusa <<...per ora lo chiamerò solo Severus, poi..chissà...un giorno forse.>>

<< Dai, dai! Buona fortuna!>> Serena annuì.

<< Oh guarda che ora è! Faremo tardi per la colazione! Sbrighiamoci!>> così Liz e Serena presero i loro zaini e corsero in fretta verso la Sala Grande. Dopo una bella scorpacciata di cibo vero, Serena e tutti gli altri studenti si avviarono verso le proprie aule a fare lezione.
La giornata di lezioni passò in un lampo e Serena non vedeva l'ora di andare a fare da assistente al suo nuovo padre: mise dentro lo zaino il manuale di Pozioni e il quaderno degli schizzi e incominciò ad avviarsi verso l'ufficio di Piton. Percorrendo il corridoio della Sala Comune però, Serena incrociò l'odioso Draco Malfoy, pronto a riderle dietro per qualsiasi cosa.

<< Eh ehi! Guarda un po' chi è resuscitato!>> disse Draco mentre le sbarrava la strada.

<< Uff...ti puoi spostare?!>> disse innervosita.

<< E perchè dovrei? Questo è un corridoio libero e adesso io ho voglia di starmene...proprio qui....davanti a te...Svienirena ! >>

<< Come mi hai chiamata!!? >>

<< Non lo trovi carino il tuo nuovo soprannome? >> disse ghignando malefico.

<< No, affatto!>>

<< Peccato sai... perchè, dopo l'ultima volta, ho pensato che avrebbe potuto starti bene!>> Serena lo guardò rabbiosa.

<< A proposito..hai ricevuto il mio regalino?>> finalmente Serena aveva l'opportunità di sfruttare una minuscola cosa a suo vantaggio.

<< Sì, l'ho ricevuto.>> disse mettendo su un finto sorriso.

<< E cosa ne pensi, mh?! Ci ho messo tanto amore nel fartelo! >> disse con vocetta fintamente dolce congiungendo le mani.

<< Voco cenere ! >> esclamò a voce alta puntando dietro di sé, senza neanche distaccare lo sguardo da quello di Draco, la bacchetta in direzione del dormitorio delle ragazze. Draco si sporse oltre Serena per vedere meglio cosa stesse sfrecciando giù in quel momento dalla scalinata del dormitorio delle ragazze. Serena aprì la mano e vi si posò sopra un fazzoletto di carta chiuso con un spago.

<< Ecco che cosa ne penso! Secondo me hai bisogno di mooooolta più pratica. E poi...chiamami pure come diavolo ti pare, tanto non me ne importa un fico secco! >> disse ghignante sbattendogli in mano il fazzoletto e andandosene velocemente dalla Sala Comune.

<< Ma che dia....?! MALEDETTA !>> urlò furioso Draco dopo aver visto il contenuto del fazzoletto, ma Serena era già lontana – Ihihihihihi fregato! - pensò lei soddisfatta.
Finalmente, Serena arrivò davanti alla porta dell'ufficio di Piton, erano le 17.45, era addirittura in anticipo sull'orario concordato. Non sapeva se bussare o no alla porta -Cavolo...non vorrei disturbarlo se sta ancora lavorando. Mah...forse è meglio aspettare ancora 10 minuti – pensò. Quindi, nel dubbio, rimase fuori, appoggiata con la schiena al muro, ad aspettare.
Passarono 5 minuti e dal fondo del corridoio apparve Harry.

<< Ciao sorellina! Come ti senti oggi!? Non ti ho vista a colazione.>>

<< Eh sì, sono arrivata un po' in ritardo in Sala Grande. Comunque ora mi sento molto bene!>>

<< Cosa ci fai qui davanti all'ufficio del “pipistrello” a quest'ora? >>

<< Forse posso rispondere IO alla tua domanda, Potter >> disse una voce glaciale alle spalle di Harry. Quest'ultimo rabbrividì, si voltò piano e si trovò davanti uno spaventoso ed irritato Professor Piton.

<< Eheheh salve..Professore...>> disse tremolante come se fosse stato colto in flagrante sulla scena di un delitto.

<< Non fare il finto innocente con me, sciocco ragazzino! Comunque ho convocato io tua sorella oggi pomeriggio.>> disse impassibile.

<< Perchè?>>

<< Non penso siano affari tuoi, Potter. Credo che ora tu abbia ben altro da fare.>> disse secco lanciandogli un'occhiataccia. Harry, non volendo continuare la spiacevole conversazione, diede un piccolo colpetto con la mano contro il braccio di Serena come per dire “ ci vediamo dopo “ e si avviò verso la sua Sala Comune.

<< Annotati anche 10 punti in meno, Potter !>> disse infine ad alta voce Piton ghignando malignamente. Harry si fermò un istante, senza voltarsi, e poi riprese a camminare nervosamente – Aaaaarrrrggghh quanto lo odio ! - strillò dentro di sé.
Piton spostò la sua attenzione verso la sua piccola Serpe che era lì che ridacchiava per la ramanzina fatta al fratello in quel momento.

<< Be'...vedo che sei arrivata puntuale >> Serena annuì energicamente << E vedo che sei anche piuttosto carica. Buon inizio.>> disse calmo incominciando ad aprire la porta dell'ufficio. Aperta la porta, Piton, da gentiluomo, fece entrare per prima Serena, la quale lo ringraziò.

<< Posso togliermi il mantello?>> chiese lei timidamente.

<< Certo che puoi. Non devi mica chiederlo. Se senti caldo puoi togliertelo liberamente.>> rispose lui sempre a tono calmo, ma anche un po' sorpreso dall'insolita domanda. Così Serena si tolse il mantello della divisa e lo appese all'attaccapanni posto vicino alla porta, poi si avviò allegramente verso la cattedra dell'insegnante.

<< Che pozione devi preparare, Severus?>>

<< Curiosetta, eh? Oggi mi assisterai nella preparazione della Pozione Antilupo.>>

<< Wow, forte! E per chi la stai preparando? >> Severus, a quella particolare domanda, si irrigidì.

<< Per un tizio che ha un grave handicap mentale e fisico.>> si limitò a dire secco.

<< Impareremo mai a farla noi studenti?!>> disse con gli occhi verdi che luccicavano di entusiasmo da tutte le parti.

<< Tecnicamente sì. Ma solo all'ultimo anno e solo se raggiungi un livello MOLTO alto....un po' come ha fatto il sottoscritto al tempo. >> rispose lui ghignando in maniera altezzosa, mettendo via tutti i vari rotoli di pergamena contenenti i saggi di alcuni studenti del quarto anno e facendo spazio sul tavolo da lavoro.

<< E..quindi..io cosa posso fare se sono solo al primo anno?>> disse un po' delusa.

<< Be', tu hai delle buone capacità da Pozionista, per la tua giovane età. Sono ancora in via di sviluppo ovviamente, ma per il momento, se mi assisterai adeguatamente nella preparazione anche solo degli ingredienti, sei già sulla buona strada di apprendere anche questo tipo di Pozioni avanzate.>> Serena fece un enorme sorriso, era uno dei complimenti più belli che avesse mai sentito.

<< Eehe grazie.>> disse arrossendo.

<< Chissà..forse potrei istruirti privatamente, quando sarai un po' più grande.>> disse lui guardandola intensamente.

<< Ma un po' non lo stai già facendo?!>> rispose lei allegramente.

<< Certamente, ma per ora sarebbe meglio che ti applicassi nello studio della giusta preparazione degli ingredienti. Serena, una Pozione perfetta dipende tutto dagli ingredienti..>> Serena ascoltò attentamente, cercando di assimilare tutto ciò che stava dicendo <<....se anche un SOLO ingrediente... fosse un minimo trascurato, potrebbe rovinare definitivamente l'intera miscela; rischiando anche di compromettere la salute della persona a cui la potresti somministrare. Ne capisci l'importanza e la necessità, vero?>> disse serio.

<< Sì, capisco perfettamente.>> rispose lei consapevole di tutte le conseguenze che sarebbero potute andare a crearsi a causa di un minimo errore.

<< Molto bene. >> Piton aveva appena finito di allestire il piano di lavoro con tutte le ampolle, il set di provette, il calderone, il tagliere, il mortaio e tutto ciò che era necessario.

<< Direi che possiamo incominciare. Per prima cosa, vai a prendere tutti gli ingredienti e portameli qui sul tavolo uno alla volta: mi servono Polvere d'Argento, Corteccia di Carpine, Fiori di Mughetto e Piume di Augurey. Li riconoscerai facilmente, ogni ingrediente ha la propria etichetta.>> disse indicando a Serena la credenza dove trovare tutto quanto. Così, Serena andò verso la credenza e, usando uno sgabello per raggiungere le mensole più alte, iniziò a cercare tutti gli ingredienti. Pian piano li portò uno alla volta sul tavolo.

<< Ecco qua...Piume di Augurey. E questo è l'ultimo.>> disse tenendo in mano un grosso contenitore con delle piume nere e verdi << Severus, ma che cos'è un Augurey?!>> chiese mentre lo stava trasportando.

<< E' un uccello molto simile ad un avvoltoio. Piuttosto difficile da trovare in effetti.>>

<< Allora deve essere veramente brutto se non si vuol far vedere!>> Piton ridacchiò.

<< Bene. Adesso che abbiamo tutto l'occorrente, possiamo cominciare. Per prima cosa, Serena, prendi 4 spicchi di Corteggia di Carpine e inizia a tagliuzzarli finemente.>>

<< Subito!>> disse energicamente e, prima di cominciare, tirò fuori l'elastico magico col giglio bianco e disse

<< Fermaglio dentato ! >> e l'elastico si trasformò all'istante in quello che aveva chiesto e infine si fermò i capelli, per evitare che le slittassero davanti, dandole fastidio. Piton la guardò compiaciuto. Poi continuò con la spiegazione.

<< Una volta che avrai finito, metti il tutto nel mortaio e trita finchè non otterrai una polvere di medio spessore.>> Serena annuì energicamente e, prendendo il coltello, iniziò a tagliare. Per tritare ci volle un po' più di tempo: pestare il composto dentro il mortaio era sempre un gran lavoraccio e Serena sudava sempre 7 camice.

<< Ah.. fai il difficile eh?! Ti faccio vedere io!>> esclamò lei rivolgendosi al mortaio. Si tirò su le maniche, si sgranchì le dita e continuò a pestare col manicotto con gran forza. Piton la osservò divertito nel vedere che la piccola stava avendo qualche difficoltà. Ma alla fine con un po' di pazienza ce la fece.

<< Oh santo Salazar! Mi sembra di avere dei budini al posto delle braccia.>> si lamentò un po' stanca.

<< Forza, non fare tante storie! Le sfide ci fortificano.>> disse lui serio e concentrato sulla miscela di base, ma Serena era troppo presa a massaggiarsi le braccia.
Dopo, prese i Fiori di Mughetto e iniziò a staccarne i petali con molta delicatezza; nessun petalo doveva essere spezzato. Una volta terminato di tagliare, sminuzzare, tritare, pesare e calcolare i giusti misurini di ogni ingrediente, la Pozione Antilupo doveva fermentare per un bel po' di tempo.

<< Bene, abbiamo finito. Adesso la pozione dovrà fermentare per 72 ore.>>

<< Come? Abbiamo già finito!?>> chiese Serena sorpresa.

<< Be'..sono passate circa 2 ore. Guarda.>> rispose Severus indicando l'orologio.

<< Oh..>> disse lei in tono un po' deluso.

<< Gradisci una tazza di tè prima di andare a cena, Serena?>>

<< Sì, volentieri, grazie.>> così andò a sedersi su una delle poltrone nere che arredavano l'ufficio, mentre Piton stava versando il tè nelle tazze. Glie ne porse una e si sedette anche lui nell'altra poltrona.
Mentre sorseggiava il suo tè, a Serena sorse una domanda

<< Severus, posso farti una domanda?>> chiese timidamente. Lui annuì.

<< Hai sempre voluto fare il Pozionista?>> Severus inarcò un sopracciglio -Strano...credevo che volesse chiedermi qualcosa su sua madre – pensò.

<< Da giovane ero particolarmente bravo in quella materia, ma non ho mai considerato di voler diventare tale.>> disse con un po' di amarezza.

<< Mmh... forse ti piacevano di più le Arti Oscure.>> si lasciò sfuggire la giovane Serpe. Dopo qualche secondo si rese conto di quello che aveva appena detto e si portò in fretta una mano davanti alla bocca – Oh cavolo.. m'è scappato ! Che cretina! -
Piton alzò di scatto la testa, fissandola sorpreso.

<< Che cosa hai detto?!>>

<< Eheh...ehm...solo una supposizione...>> cercò di dire in sua difesa, mentre Severus aggrottò le sopracciglia minaccioso <<...oh e va bene! Me lo ha detto Silente qualche giorno fa!>> disse alla fine sentendosi con le spalle al muro. Il volto di Piton si rilassò un tantino.

<< Ah. Te l'ha detto lui quindi?>> Serena annuì tremolante << Ha la lingua lunga il vecchio.>> si limitò a dire – Appena lo becco lo strozzo! - pensò rabbioso.

<< Ehm...sei..arrabbiato?>> chiese lei cautamente.

<< Con te, no.>> disse serio – Fiuù...mi è andata bene – pensò lei. Ci fu un breve momento di silenzio.

<< Severus...>>

<< Sì?>>

<< Ecco...io...ho un problema.>> disse lei rabbuiandosi.

<< Di che problema si tratta?>> chiese in tono calmo e rassicurante.

<< Be'....sono già molte notti che faccio..un incubo spaventoso. Non mi lascia dormire in pace, mi sta proprio dando il tormento. E mi chiedevo se tu, essendo un Occlumante potessi....>>

<< Ti ha detto anche questo?! >> Serena annuì tenendo basso lo sguardo << Non mi sorprenderebbe affatto se ti avesse detto anche il colore del mio pigiama!>> sbottò acido massaggiandosi la tempia.

<< Ecco...perciò mi chiedevo se tu potessi aiutarmi e vedere cosa sta succedendo nella mia testa.>>

<< Sì, sono un Occlumante, ma in questo caso servirebbe la Legilimanzia.>>

<< Legilimanzia?>>

<< Sì, la capacità magica di leggere la mente. Io sono anche un Legilimens.>>

<< Oh..Silente mia ha parlato solo dell'Occlumanzia, però mi aveva anche accennato alla lettura del pensiero. Credevo che la parola Occlumanzia comprendesse anche questo.>>

<< Continuando il discorso, lasciando possibilmente da parte quel vecchio pazzo...>> disse sistemandosi meglio sulla poltrona <<....che tipo di incubo ti sta dando il tormento?>> Serena si alzò e andò a prendere lo zaino, dal quale tirò fuori il quaderno degli schizzi e glie lo porse.

<< Non saprei definirlo con certezza, ma, una notte, è stato più nitido e quindi ho disegnato alcune scene che mi ricordavo.>> disse mentre Piton sfogliava i disegni << Mi sembrava di essere rinchiusa da qualche parte, in un luogo buio con tipo.. delle grate.>>

<< E' successo nient'altro?>> chiese mentre studiava attentamente gli schizzi.

<< Sì..ho visto una luce, una luce verde, sembrava quasi un lampo...>> Piton alzò piano la testa con sguardo molto serio << ...poi ho sentito qualcuno ridere. Era davvero orribile la sua risata.>>

<< E' successo qualcos'altro? >> Serena annuì tristemente.

<< Ho anche....sentito della gente urlare. Prima un uomo, poi una donna e infine un altro uomo, ma fra quest'ultimo e la donna c'è stata una lunghissima pausa di silenzio. Non so chi potesse essere quella gente.>> Piton, a quella inquietante descrizione, rimase letteralmente stupito e sconcertato.

<< Be'..i tuoi schizzi, anche se precisi, non mi fanno immaginare bene la situazione in cui possa esserti trovata. Avrei bisogno di...vederti dentro, se non ti spiace.>>

<< No, affatto. Sinceramente, era proprio quello che speravo che facessi.>>

<< Distenditi lì.>> disse puntando la bacchetta contro la poltrona dove era seduta Serena e trasformandola in un lungo divano. Serena si slacciò e si tolse le scarpe per evitare di sporcare il tessuto della poltrona-divano e si distese. Piton le si avvicinò, si tolse il mantello nero e si sedette accanto a lei.

<< Adesso...ho bisogno che ti rilassi, Serena. Cerca di svuotare la mente e di ripensare solo a quel sogno.>> disse posandole delicatamente una mano fra la guancia e la tempia, come se fosse una carezza. Serena, a quel contatto si irrigidì un tantino e arrossì, il cuore le batteva molto forte. Piton lo notò.

<< Sbaglio o ti avevo chiesto di rilassarti?>> disse sorridendo malignamente.

<< Scusami, è che... ho un po' di paura >> si scusò timidamente.

<< Stai tranquilla, non c'è alcun motivo perchè tu debba avere paura. Non sentirai niente.>> disse in tono dolce e rassicurante – Mi fa troppo strano sentirlo parlare così. Non sembra neanche lui..- pensò in quel momento lei. Piton la sentì e ridacchiò sotto i baffi.
Serena cercò di rilassarsi il più possibile, controllando il respiro e pareva che stesse funzionando.

<< Adesso...guardami.>> le disse calmo, ma deciso. In quell'istante, gli occhi verdi di Serena incontrarono quelli neri di Severus, il quale la guardò intensamente e pronunciò a bassissima voce << Legilimens >> ed entrò nella mente della bambina.
Si ritrovò in un luogo buio e anche un po' freddo, era anche piuttosto stretto per un uomo della sua altezza. Effettivamente c'erano delle fessure orizzontali che sembravano delle grate. Si voltò e vide che c'erano dei vestiti – Ma questo è un armadio – pensò. All'improvviso sentì provenire dal basso, vicino alle sue gambe, dei singhiozzi, quasi come se un bambino stesse per piangere. La vide. Era lì. Una bambina di poco meno di 2 anni, dai corti capelli neri e dagli enormi occhi verdi, avvolta per metà da una coperta, tutta rannicchiata su se stessa. Vedendola così piccola e indifesa, Piton sentì crescere dentro di sé la voglia di stringerla e di tenerla al sicuro fra le sue braccia, ma, essendo solo un'immagine mentale di un sogno, era incapace di toccarla, le sarebbe sfuggita di mano come il fumo. Tutto ciò che poteva fare, era soltanto guardare. All'improvviso, all'esterno, Piton sentì qualcuno dire

<< “ Presto, tesoro, scappa! Mettetevi in salvo! “ >> era un uomo, la sua voce era avvolta dalla preoccupazione, dal terrore e dal panico. Si sentì subito dopo la brusca chiusura di una porta a causa dell'imminente arrivo di un'altra persona, che pronunciò ad alta voce qualcosa come

<< “ Avada Kedavra !“ >> in quel momento ci fu un lampo di luce verde e si sentì il conseguente urlo del primo uomo. Piton si irrigidì. Poco dopo si sentì un'esplosione seguita dalla voce terrorizzata di una donna.

<< “ Ti supplico! Prendi me, non lui! “ >> Piton, riconoscendo la voce della donna, ebbe un tonfo al cuore, immaginando anche chi Serena avesse sentito urlare dal dolore molto più tardi.
A quel punto, Piton decise che ne aveva abbastanza ed uscì dalla mente di Serena.
Tornato al mondo reale, Piton si sedette un attimo sul divano, con la schiena rivolta verso lo schienale, e si massaggiò la fronte, aveva anche il respiro un po' pesante. Serena si raddrizzò, si avvicinò a lui e gli mise, riluttante, una mano sul braccio.

<< Stai bene, Severus?>> chiese preoccupata.

<< ANF...sì, tranquilla. Sto..bene.>> disse riacquistando il controllo di sé.

<< Allora, qual'è il verdetto?>>

<< Non ne sono ancora del tutto sicuro. Devo rifletterci.>>

<< Ah, va bene.>> disse un tantino delusa abbassando lo sguardo. Piton le lanciò uno sguardo molto intenso, quasi triste. Poi si voltò verso l'orologio e vide che si era fatto un certo orario, erano quasi le 20.30.

<< E' tardi. Rischi di saltare la cena.>> disse alzandosi e rimettendosi il mantello nero facendolo volare attorno alle spalle, mentre Serena si stava riallacciando le scarpe. Anche lei si rimise addosso il mantello della divisa. Prima di uscire, notò che, accanto all'attaccapanni, c'era un calendario, con tutti i giorni segnati da mille impegni; tutti tranne il giorno di domani, il 9 Gennaio, il cui riquadro era vuoto – Mmmmh.. si sarà preso un giorno libero - pensò. Infine si diressero entrambi verso la porta. Piton glie la aprì, lei varcò la soglia, ma, prima di dirigersi verso la Sala Grande, si voltò un'ultima volta verso di lui.

<< Severus, ci rivedremo ancora, vero? >> chiese lei speranzosa, avendo notato come sembrava spossato dopo averle letto la mente. Temeva che dopo quell'esperienza non volesse più rivederla. Lui sorrise vagamente, ma il più dolcemente possibile.

<< Certamente, Serena. Ti farò sapere al più presto, per tutto. Adesso vai.>> disse spingendola scherzosamente sulla schiena. Serena lo salutò con la mano e lui rispose con un cenno del capo. La seguì con lo sguardo finchè lei non sparì all'interno della rampa di scale che conduceva al salone d'ingresso. Con aria alquanto affranta, Piton rientrò nel suo ufficio.

Quello...non era affatto un sogno. Era un ricordo -

 

 

*******

 

Dopo una cena molto veloce, a causa del tardo orario c'era ormai rimasto poco e niente sul tavolo, Serena tornò in dormitorio, sfinita dalla giornata passata sia coi suoi compagni durante le lezioni, che col Professor Piton. Arrivata in dormitorio, Serena si svestì e si mise il pigiama e si sdraiò sul letto dove l'attendava la sua piccola Bast che le si mise subito in braccio. In quel momento entrò Liz.

<< Ciao, Ser! Allora..come è andata?!>>

<< E' andata molto bene >> rispose sorridente << Sai..è proprio strano e insolito...conoscerlo e vederlo da quest'altro punto di vista.>>

<< Be'..posso immaginare! Vi rivedrete, vero?>>

<< Sì, ha detto che mi farà sapere appena possibile.>>

<< Oh..molto bene!>>

<< Ah senti Liz...non l'hai mica detto a qualcuno che io sono..>>

<< Ma no, tranquilla! Tutti gli altri pensano solo che tua sia la sua pupilla numero # 1! Niente di più. Ma..prima o poi lo dirai anche a Penelope e Mary? E a tuo fratello?>>

<< Adesso non me la sento. E' ancora troppo presto. Appena mi sarò abituata un po' anch'io a questo nuovo ruolo, glie lo dirò. Però non credo che a Severus farebbe piacere se lo spifferassi ai quattro venti.>>

<< Dai, dai, sta tranquilla. Be'...potresti anche solo dire che ha deciso di prenderti in custodia, un po' come un'adozione! Insomma, non diresti che è il tuo vero padre, ma il tuo tutore sì! Così non rischieresti inutili fraintendimenti, magari un po' di invidia sì, ma per il resto non dovrebbero crearsi altri problemi.>> Serena ci pensò per qualche secondo.

<< Mmmh potrebbe funzionare. Ci penserò su! YYYYAAAAAHHHHNNNNNN!>> sbadigliò energicamente

<< Accidenti che sonno che ho! Andiamo a nanna va'>> disse immergendosi sotto le coperte. Si sistemò per bene e si addormentò quasi subito, mentre Liz decise di stare ancora alzata per leggere un po'.
L'indomani, la giornata di lezioni passò tranquillamente, mancavano ancora un paio di mesi prima dei primi esami e quasi tutti gli studenti iniziarono a studiare più sodo e più a lungo per arrivare un minimo preparati. Harry e Ron non ne erano molto entusiasti: quei due non erano mai stati molto dediti allo studio. Hermione, invece, era molto eccitata, non vedeva l'ora di dimostrare quanto valeva. Anche Serena non era da meno, anche se gli esami imminenti l'agitavano un tantino, non si fece intimidire troppo: aveva sempre studiato con regolarità, era riuscita anche a recuperare bene alcuni compiti che aveva lasciato indietro durante la sua convalescenza. Però gli esami di Volo sulla Scopa e quello di Storia della Magia l'agitavano molto di più rispetto agli altri, quindi si mise in Sala Grande a studiare il più possibile quelle due materie. Ormai aveva quasi finito e, prima che potesse mettere via i libri e tornare in Sala Comune, un Barbagianni bianco con delle sfumature dorate, atterrò sul tavolo con una piccola lettera per Serena. Era da parte di Silente.

 

Cara Serena,
gradirei, prima di cena, fare due chiacchiere con te. Raggiungimi in studio appena
hai un momento libero.

Saluti,

A. Silente

 

Serena chiuse i libri, li mise ordinatamente nello zaino e si avviò verso lo studio del Preside.
Arrivata davanti alla statua del Grifone, pronunciò riluttante la frase magica SORBETTO AL LIMONE, imitando il movimento delle dita che fece Piton l'ultima volta. La scalinata iniziò a muoversi e a girare su se stessa e, come l'altra volta, Serena salì sul primo gradino e si lasciò trasportare. Una volta arrivata al corridoio d'ingresso, Serena entrò timidamente nello studio e vide Silente lì seduto alla sua scrivania ad attenderla.

<< Oh, buon pomeriggio, Serena! Entra, accomodati pure.>> disse alzandosi dalla sedia e indicando con una mano una delle sue due poltrone porpora. Serena lo ringraziò e si sedette.

<< Posso tentarti con un dolcetto al limone?>>

<< Ehm...sì, certo.>> rispose lei prendendone uno dal vassoio che le offrì Silente.

<< Gradisci del latte nel tuo tè?>>

<< Sì, grazie.>> Silente versò un po' di latte nella sua tazza e glie lo porse. Infine anche il Preside si sedette sull'altra poltrona posta davanti alla sua piccola ospite.

<< Allora, mia cara, raccontami un po'...come sta andando con Severus?!>> chiese sorridente mentre iniziò a sorseggiare la sua tazza di tè.

<< Be'..sta andando bene. Ieri abbiamo preparato una pozione insieme.>>

<< Ah, bene, molto bene.>>

<< Cioè..lui l'ha preparata, io l'ho solo assistito con gli ingredienti.>>

<< Un compito comunque importante ed impegnativo.>>

<< Altroché! Ho le braccia ancora indolenzite!>> disse facendo finta di massaggiarsi un braccio. Silente ridacchiò.

<< Oooh... io da giovane ero proprio negato con le Pozioni! Tutti quei taglia di quà, sminuzza e trita di là hanno molto contribuito alla mia attuale artrite!>> Serena rise, seguita da Silente stesso. Era davvero molto spiritoso ed autoironico.

<< Dimmi, come si sta comportando con te Severus? In senso paterno intendo.>> Serena cominciò a diventare rossa.

<< Be'...ecco...i-insomma...>> disse balbettando imbarazzata ricordando la carezza che le fece per “tranquillizzarla” durante la lettura della mente, Silente sorrise dolcemente vedendo l'imbarazzo della bambina <<...cioè..l-lui..non è che..abbia fatto chissà.. c-cosa. E' ancora presto per entrambi... e l-lo capisco. Però si è lasciato sfuggire...u-una carezza sulla mia guancia >> disse toccandosi la guancia sinistra, facendosi scappare un piccolo sorriso compiaciuto.

<< Eeheheh....Severus si sta rivelando un vero tenerone.>> Serena ridacchiò, non immaginando minimamente un Piton così buono. Era alquanto inquietante in effetti.

<< Emh, scusi signore. E' davvero un piacere parlare con lei, ma adesso dovrei andare, gli esami si avvicinano e non mi sento ancora pronta in un paio di materie.>> disse timidamente riponendo la tazza di tè vuota sul vassoio appoggiato sul tavolino lì accanto.

<< Oh sì sì, certo. Lo so, quando attacco a parlare non mi ferma più nessuno!>> disse prendendosi in giro. Serena rise.

<< Ah..aspetta un attimo, mia cara.>>

<< Sì, signore?>>

<< Sai dirmi oggi che giorno è? Sai con la vecchiaia la memoria inizia a fare cilecca!>> disse picchiettandosi la testa.

<< Ehm...credo che sia il 9 Gennaio, signore.>>

<< Mmmh...il 9 Gennaio hai detto. Sai, te l'ho chiesto perchè dovrebbe essere il compleanno di un mio caro amico, e non riesco più a ricordarlo come un tempo! Lui detesta quel giorno, ma a me piace comunque fargli ripensare che in quel giorno è nata una persona davvero in gamba, anche se lui lo nega. Puoi immaginare di chi sto parlando, vero?!>> Serena ci pensò un attimo. Dopo qualche secondo realizzò e sgranò gli occhi.
-Ecco perchè sul calendario non era segnato! Il 9 Gennaio, o-oggi...è il compleanno di Severus! - Serena raccolse velocemente il suo zaino, salutò in fretta e furia il Preside e corse via come un lampo fuori dallo studio. Silente sorrise dolcemente, ridacchiando sotto la lunga barba bianca.

<< Ihihihi tale padre tale figlia.>> disse andandosi a risedere sulla poltrona.

Serena, mentre correva a perdifiato verso la Sala Comune dei Serpeverde, non faceva altro che pensare – Che cavolo gli regalo?! Che cavolo gli posso regalare?! Che cavolo gli può piacere?! CAVOLO!!!! -
In quel momento, Harry, che stava percorrendo il corridoio, vide sua sorella sfrecciare come un fulmine.

<< Ehi Serena!>> disse alzando la mano in segno di saluto. Ma Serena non aveva tempo.

<< Scusami, Harry! Ma non posso fermarmi, vado di fretta! Ciao!>> e sfrecciò via dalla vista di suo fratello.

Arrivata in dormitorio, dove fortunatamente non c'era nessuno, si mise a camminare avanti e indietro nervosamente, pensando cosa potergli regalare.

<< Accidenti! A un uomo del genere cosa potrebbe piacere!?>> si domandò esasperata.

<< Allora...è un Professore, si vede che legge e che ha letto molto. Un libro a questo punto sarebbe troppo banale! Opzione numero 2: si direbbe una persona che valorizza l'uso di cose utili. Forse una sciarpa? Un kit personale di provette o di ampolle? Naaaaà troppo scontati!>> disse nervosamente continuando a camminare su e giù per il dormitorio.

<< Magari uno shampoo! >> esclamò pensando a quanto erano crespi i suoi capelli in alcuni giorni << Noooo mi ucciderebbe! >> disse tirandosi disperata i suoi di capelli. Passarono 30 minuti e Serena si era messa a testa in giù sul letto per far arrivare abbastanza sangue al cervello, nella speranza di far nascere un'idea decente. Poi, all'improvviso, la lampadina si accese.

<< HO TROVATO !!! >> si gettò subito sul comodino e vi tirò fuori il fischietto che le aveva dato l'elfa domestica Jenny. Ci soffiò dentro e, dopo qualche secondo dalla fine del lieve fischio che ne fuoriuscì, Jenny apparve nella stanza.

<< Oh che piacere vederla, signorina!>> disse felice inchinandosi.

<< Jenny, non ho molto tempo, ho bisogno del tuo aiuto!>>

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice:

Oh finalmente! Ragazzi, scusate il ritardo, ma non avete idea di che blocco mi sia venuto -________- ''' Adesso che ci stiamo pian piano avvicinando alla fine di questa prima storia, le idee originali stanno iniziando ad affievolirsi. In più ci si è messo in mezzo il caldo a fondermi il cervello e la voglia di fare qualsiasi cosa, che due scatole! >.<
Almeno sono riuscita a concludere questo benedetto capitolo e volevo informarvi che, a causa vacanze estive imminenti, mi prenderò una PAUSA di un mese e mezzo: purtroppo il posto in cui andrò è privo di connessione Internet e quindi non potrò postare altri capitoli. In più ci saranno anche i miei amici lì, quindi spenderò le giornate ad uscire con loro; mi meriterò ben anch'io un po' di svago e divertimento, no?! XD
Cercherò comunque di buttar giù qualcosa, ma non vi prometto niente.

Ci vediamo a fine Agosto!

BUONE VACANZE A TUTTI ! ^-^

P.s. Per farla in barba a Draco, avevo bisogno di un Incantesimo di Appello e, visto che si vedono solo dal Calice di Fuoco in poi, mi sono inventata un piccolo Incantesimo di Richiamo che funziona solo a breve distanza e che si potrebbe imparare al primo anno di scuola
(
Voco = Chiamare dal Latino )

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: GiuliaComix