3:
-maestro kakaschi
sono
stato bravo è?- chiese smagliante naruto al maestro mentre
tornavano a casa
-molto naruto,
continua così!-
lo rassicurò il maestro sorridendo a sua volta.
-lo sapevo! Ne
Sakura-chan
non sei fiera di me?- venne ignorato
-Sasuke-kun cosa
farai una
volta a casa?-
-uff- lui non
rispose, la
mente vagava in due poli opposti:
suo
fratello e naruto.
Non era riuscito a
domandare nulla all’amico e con questo fardello sulla
coscienza non si era più
preoccupato di odiare itachi o di allenarsi per ucciderlo, era diventato un debole? Per una frase
detta nel sonno da
dobe? O era solo curioso, magari deciso a non rivolgergli
più la parola dopo aver
ricevuto spiegazione? No, se così fosse non se lo sarebbe
sognato la notte. La notte
prima infatti, persino Naruto lo aveva svegliato e chiesto cosa ci
fosse che
non andava, dato che sudava urlava, sembrava un pazzo.
Si, decisamente
stava
diventando debole e non poteva permetterselo. Aspettò di
rientrare al villaggio
poi avrebbe fatto a naruto la fatidica domanda, semplice e diretta,
tagliente
come una lama, lo avrebbe colto in flagrante anche se stesso lui non
sapeva cosa
aspettarsi.
Effettivamente lui
cosa
voleva? Che il dobe gli dicesse che era attratto da lui? NO! Che lo prendesse in giro per la
sua stessa domanda
dandogli del baka? O voleva semplicemente che naruto avesse qualcosa di
importante da dirgli? Una qualsiasi cosa, che lo avrebbe cambiato nel
profondo?
E se si cosa?
Con questi
pensieri arrivò
velocemente a Konoha con la sua squadra, e quando furono al di fuori
dell’ufficio
dell’hokage per riferire la riuscita della misione, senza
troppi problemi prese
naruto per la felpa
e incurante delle
faccie di Sakura e Kakashi se lo portò dietro.
Naruto si dimenava
con
tutte le forze che aveva ma Sasuke lo ignorava senza spiccare parola,
così il
biondo si arrese
-almeno lasciami
camminare
da solo! – urlò. Sasuke lo mollò
brusco, cadde a terra battendo il fondoschiena
che si teneva dolorante.
-TEME! Ma che ti
prende?-
protestò seduto per terra, Sasuke lo aveva portato davanti
casa sua.
-che ci facciamo
qui?-
chiese sorpreso
-entra- fu la
secca
risposta che ricevette. Sorpreso seguì Sasuke
all’interno della residenza
uchiha.
-Sasuke?- chiese
ancora
aspettando una spiegazione.
Sasuke si
voltò lentamente
e lo guardò dritto negli occhi, con sguardo severo
-ma che hai?-
-Naruto tu ricordi
quello
che sogni?- il biondo si sorprese
-ma di che parli?-
-rispondi!-
ordinò
-n-non sempre,
Perché??-
Sasuke si bloccò non sapendo come continuare
-ricordi cosa
sognasti la
notte del temporale?-
-si certo!-
rispose Naruto
convinto – Sakura-chan e me in un prato! Mi sembrava di
averlo già detto ma
nessuno mi ascolta! Ma perché me lo chiedi?- Sasuke lo
ignorò, aveva bisogno di
risposte
-se io ti dicessi
che
mentre dormivi hai.. pronunciato una frase—strana, che ne
penseresti?-
-sasuke non ho
tempo per
questi giochi, ho fame e voglio del ramen, che vuoi?- il moro si
accigliò
-se ti dicessi che
mentre
dormivi hai pronunciato queste parole: “ sasuke è
mio” che mi dici?- naruto
sobbalzò, sembrava sul punto di crollare
-ma che diamine
dici teme? Ti
sei bevuto il cervello??-
-no che non me lo
sono
bevuto! Sei tu pezzo di idiota che non ti ricordi niente!-
urlò Sasuke fuori di
se. Naruto era senza più parole.
-sono certo si non
averlo
mai detto!- affermò serio
-a no? E allora da
chi l’ho
sentito dire? È?-
-ma che ne so!
Magari te lo
sei sognato!- urlò Naruto furioso
-e io dovrei
sognare te? Che
affermi questo? Ti credi così importante dobe?-
-non chiamarmi
dobe!- urlò –
io non ho mai detto una cosa del genere chiuso!-
-o forse sei solo
un
coniglio per ammetterlo!-
-un coniglio?? E
perché e
Sasuke? Cosa vuoi che ti dica? Cheti ho sognato? Che sognavo di
abbracciarti
stabilendoti come mio?? Sicuro che questo sia il mio sogno e non il
tuo??-
Sasuke assottigliò gli occhi tanto da farli somigliare a due
lame
-non osare, io non
lo farei
mai piccolo essere ignobile, sei tu quello che si avvinghiato a me come
un
polipo e ha pronunciato queste parole!!!-
- No!-
urlò naruto
buttandosi violentemente addosso al compagno
-no!- disse ancora
prendendolo per la maglia - se anche fosse? Perché ti scaldi
tanto e Sasuke? Cosa
ti aspetti che ti dica?- Sasuke non rispose
-non sei sempre al
centro
delle attenzioni di ogni essere umano sappilo! Ne tanto meno nei miei!!
-bugiardo!-
sibilò
tagliente il moro – sei un bambino che non sa dar luce a
ciò che pensa-
-non ti pare
strano che ciò
che penso non l’ho mai pensato? Non hai pensato che sia stato
solo tu a
pensarlo?-
-NO!
Perché tu dormivi io
ero sveglio e ti ho sentito! Mi arrenderei se tu mi dicessi
“non mi ricordo”
piuttosto che mentirmi così quando dormivi come un sasso!-
-allora
perché me lo hai
chiesto?? Se sapevi che ero incosciente?-
-perché
non è normale!!-
-perché??-
urlò Naruto
-perché
io non ti piaccio,tu
non mi piaci e io non sono tuo in nessun senso!- naruto
sbarrò gli occhi, il
cuore in frantumi, il silenzio fece crescere in lui la paura che Sasuke
potesse
sentirlo smettere di
battere così, per
quella sua ferma e dura affermazione
-figurati- disse
senza
forze – non l’ho mai pensato- mentì
alzandosi e rivolgendo a Sasuke un occhiata
indecifrabile. Sasuke lo guardò andar via disattivando lo
sharingan, la testa
gli scoppiava il cuore aveva il battito rallentato. Naruto
uscì piano dalla
residenza e non riuscì a fare a meno di pensare che quello,
non era il modo in
cui sperava di terminare quella conversazione.
Naruto camminava
lentamente
per le strade, non voleva nemmeno il ramen. Voleva solo dormire,
dormire e
dimenticare, pregare perché quella separazione non fosse mai
avvenuta,perché il
tempo tornasse indietro e il suo cuore avesse avuto il coraggio di dire
all’amico
che lui era suo amico, perché Sasuke era suo amico, e questo
lo rendeva suo a
sua volta. Non sapeva di quel sogno, ma sapeva di aver mentito solo per
dar
voce al suo stupido orgoglio, non ricordava niente ma avrebbe voluto
tanto
rivedersi abbracciato all’amico e dirgli:” si
Sasuke tu sei mio,sei mio amico”
e forse tutto sarebbe tornato normale..
Sasuke non aveva
mangiato
quella sera, non ne aveva le forze. Era stato duro, cattivo, bugiardo
con
naruto.
Non avrebbe mai
ammesso che
sperava di sentirsi ripetere quella frase, forse era quello il motivo
per il
quale non voleva chiedere niente ma alla fine aveva commesso il suo
errore e di
certo non avrebbe rimediato. Nonostante si sentisse una schifezza non
avrebbe chiesto
scusa al dobe, mai! Forse si sarebbe dimenticato presto tutto, almeno
ci
sperava così avrebbe fatto anche lui tornando a pensare a
itachi e ad allenarsi
per batterlo..
Passarono alcuni
giorni
durante i quali il team 7 non aveva ricevuto missioni ne si era
allenato per
poter riposare.
Naruto e Sasuke
non si
erano più rivisti e di certo non avrebbero parlato
dell’accaduto un secondo di
più.
La mattina degli
allenamenti però si sarebbero visti e sentivano entrambi il
bisogno di chiarire
-buongiorno
Sasuke-kun!-
-nh- si
lamentò quello
aspettando naruto
-buongiorno!-
esclamò
naruto mogiamente
-ciao- lo
salutò Sakura,
Sasuke lo guardò torvo,non potevano parlare ora
-teme sappilo, io
ti odio-
esclamò tutto d’un tratto Naruto come a fargli
capire che non avrebbero mai
parlato
-reciproco-
sibilò Sasuke,
Sakura li osservò confusa ma lasciò perdere.
Arivò
il maestro e si
allenarono, malissimo, non si erano mai allenati così male
nemmeno con una
gamba rotta e dopo una sana ramanzina se ne tornarono ognuno a casa
propria.
-volevo parlare!-
urlò
naruto dando continui pugni al cuscino
-uauratonkachi!-
urlò
Sasuke dando un doloroso pugno allo stipite di legno della porta.
Nessuno dei due
riusciva a
dormire così, Sasuke che era il più sveglio si
diresse a casa di naruto anche
solo per dargli uno schiaffo così che tutto tornasse come
prima.
Bussò
alla finestra del
locale ma non gli rispose nessuno. Bussò più
forte fino a quando da persona
civile si recò alla porta e suonò il campanello.
Il biondo
aprì e indossava
solo il pantalone del pigiama.
-tu?- chiese
schifato
-io- rispose
l’altro
indifferente
-che vuoi?-
-entrare-
-perché?-
-non ho sonno-
-fatti una
camomilla-
-dobbiamo parlare-
-no-
-si invece-
sibilò
minaccioso
-parla col tuo
cervello
idiota e idiota si trovano-
-naruto non OSARE
chiudermi
la porta in faccia-
-senti ma che
vuoi?-
-ma allora sei
proprio idiota!-
-io non ci parlo
con te!-
-naruto-
sussurrò ad occhi
chiusi massaggiandosi le tempie – se non fai entrare spacco
la porta-
-come mai
così agitato?-
-mi tormenti ecco
come
mai!- urlò Sasuke.
Naruto fece una
smorfia
indispettita e mise su il broncio. Non se l’aspettava proprio
ma sorrise
lievemente.
-entra- disse
facendogli
spazio. Sasuke entrò e rimase in piedi ad osservare il
disordine della stanza
-allora?- chiese
naruto
con le braccia sui
fianchi
-allora cosa??-
-hai detto che
dobbiamo
parlare!-
-a
già..- esclamò Sasuke a
testa bassa
-embè?-
chiese naruto
mettendosi il buffo capello in testa, quello che metteva per dormire
-quel coso
è ridicolo te ne
rendi conto vero?- chiese con una smorfia sasuke
-non cambiare
discorso e
chiedi scusa-
-io?? Nono mi
spiace sei tu
che ti devi scusare!-
-e
perché mai??-
-perché..-
si bloccò, non
sapeva cosa dire – perché sogni e poi dimentiche
tutto- naruto lo guardò torvo
-ancora con questa
storia?-
-si certo!-
-be io te lo
ripeto non ti
credo e non lo farò mai!-
-bene allora
è inutile
parlare- fece per andarsene ma naruto lo fermò
-vieni qui prima
devi
chiedermi scusa!-
-NO!-
urlò
-insieme!- propose
naruto
-che?-
-al mio tre ci
diciamo scusa
insieme-
-è
ridicolo, possibile che
tutto ciò che ti appartenga sia ridicolo?.-
-Sasuke ti prendo
a pugni
giuro!-
-fa pure!
Tanto…-
-tanto?- naruto
era
incuriosito
-tanto niente
ciao- naruto
gli corse dietro e gli bloccò la maglia
-se sei venuto con
questi propositi
perché sei qui?-
-speravo che ti
fossi
ricordato- naruto si accigliò sedendosi sul letto e facendo
sedere anche l’amico.
-c-che cosa
trattava questo
s-sogno?- chiese timidamente. Sasuke lo guardò torvo
-tanto non mi
credi!-
-tu dillo!-
-be’..
litigavi con Sakura non
so perché poi te ne sei uscito con quella frase-
-sasuke
è mio?- chiese
naruto con un miagolio, l’altro annuì
-strano- convenne
il biondo
-già…-
-non lo farei
mai!-
annunciò sornione naruto
-si lo credo
bene!!-
-be’..
forse, era un
incubo-
-boh! O forse
è perché sei
stato incollato a me come un koala!- lo schernì Sasuke, lo
vide arrossire
-mi spiace- il
moro scosse
la testa
-fa niente, non ho
dormito
male- ammise. Il volto di naruto si illuminò
-sasukeeee- lo
chiamò
-che è?-
-lo sai..-
cominciò
torturandosi i pollici – gli amici dormono spesso insieme-
sasuke alzò un
sopracciglio
-embè?-
-perché
non resti qui
stanotte?- propose naruto mandando la timidezza a farsi benedire
-no- fu la secca
risposta
che ricevette da un Sasuke con il volto in fiamme al ricordo
dell’abbraccio
della mano destra stretta al gluteo, eccessivamente invitante, di
naruto. Naruto
che imbronciato gli fece la linguaccia incosciente, afferrandolo
saldamente per
la maglia .
-
SASUKE-teme-baka-uchiha,
sta piovendo!- sussurrò naruto con un sorriso a 365 denti
-e allora?- chiese
Sasuke
spaventato
-ti bagnerai
tutto!-
-fa niente-
-e se arriva il
temporale??-
-ti fotti naruto
scusa per
il termine- esclamò imbarazzato. Naruto sorrise, stava per
convincerlo..
-va be’
vai pure,bagnati e
fottiti- rispose. L’uchiha lo guardò omicida
-cerchi di farmi
arrabbiare??- domandò
-non lo so-rispose
cautamente
-da quando sei
così furbo
naruto?-
-io sono sempre lo
stesso,
sei tu a tornare indietro!- Sasuke gli si gettò addosso
finendo sul letto e
prese a picchiarlo, il biondo non si oppose.
-eccoci!-
annunciò felice
naruto, ribaltò le posizioni e spinse sasuke sul cuscino.
-non ci contare!-
naruto
sorrise, il temporale non arrivò la pioggia altrettanto, il
cielo era colmo di
stelle che dalla finestra di Naruto era ben visibili.
-non piove dobe-
sussurrò
Sasuke
-guarda Sasuke,
non è più
bello in compagnia?- Sasuke osservò il compagno poi il cielo
-si- ammise
-allora.. resti
qui?- Sasuke
alzò gli occhi al cielo e si cominciò a sversirsi
-almeno dammi un
pigiama!-
sbraitò. Il biondo obbedì sghignazzando e diede
al compagno un pigiama azzurro.
Sasuke si
svestì e si mise
il pigiama, regolarono la sveglia e si misero a letto, contemplando le
stelle e
loro stessi, ignari del fatto che la mattina dopo tutto si sarebbe
ripetuto: si
sarebbero svegliati vicinissimi, avrebbero urlato, avrebbero litigato.
Naruto si
sarebbe avvinghiato al corpo esile di Sasuke e Sasuke,ormai come in
un’abitudine
contorta, avrebbe posato la mano destra sul gluteo
“invitante” di naruto
stringendola, arrossendo, ricominciando poi da zero…
Continua…..