Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Yandere Killer    08/07/2013    3 recensioni
Siel: una nuova regione. Piena di storia, leggende e misteri. Dove tecnologia, antichità e natura si mischiano e danno vita a paesaggi da sogno.
Nuovi personaggi, ragazzi che inconsapevolmente si troveranno a dover portare a termine una missione più grande di loro. Fino a diventare eroi.
Nuovi team malvagi, ognuno con il suo scopo, ognuno con le sue malate ragioni e filosofie.
Benvenuti a Siel!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter 1
 

Farewells and Departures


 

Nicolas Black

Erano ben dieci minuti che la sveglia mi stressava ed io volevo dormire. Così decisi di farle fare un volo di sola andata verso la finestra. Ma perché non poteva essere un risveglio alla 'Amore, sveglia che ci sono le Gocciole!'?

Nonostante la malavoglia decisi di alzarmi e dopo varie stiracchiate, cadute morbide e stropicciate degli occhi, mi diressi verso le scale. Improvvisamente mi ritrovai al piano inferiore con la faccia spiaccicata al suolo. Potevo essere così idiota da rotolare le scale di casa mia?  
“Oh, buongiorno caro!” cinguettò mia madre non preoccupandosi affatto della pannocchia nera che aveva sulla fronte il figlio. 
“Ciao mamma... Oggi io e Kanade andremmo a vedere la Rainbow Bay, va bene?” chiesi massaggiandomi il bernoccolo.
“D'accordo.” rispose mia madre per poi iniziare a sorseggiare il caffè.

Adesso che avevo il suo permesso mi alzai e mi diressi in camera mia per scovare nella 'Tana dei Topi', comunemente chiamato armadio, dei vestiti decenti. Dopo svariate ore di esplorazione, decisi di indossare una semplice magliettina rossa, un paio di jeans neri e delle scarpe da ginnastica bianche: ero finalmente pronto. Afferrai al volo la felpa nera e la Poké Ball di Oshawott ed uscii frettolosamente di casa.
La cittadina di Emery Town si presentava in tutta la sua bellezza davanti ai miei occhi castani (come i miei capelli del resto), era un villaggio di discrete dimensioni, che si affacciava sulla baia di Rainbow, il mare interno era sempre calmo e si vedevano spesso delle barchette scivolare sull’acqua cristallina. Poco fuori da Emery Town invece si trovavano colline ricoperte da boschi, non bisognava spingersi molto lontano per ritrovarsi in aperta campagna.

Il sole batteva forte, come in ogni paese marittimo che si rispetti, sulla mia nuca ed io ero stufo di cercare Kanade: avevo un caldo bestia dato che avevo indossato un paio di jeans, che idiota che ero...

 

Kanade Umi Yukari
 

Finalmente ero giunta a casa di Nicolas: le nostre case distavano parecchi metri... Sistematomi il cappuccio viola bussai timidamente alla porta di legno e la signora Black aprì: 
“Ciao cara!” sorrise.
“Salve. C'è Nicolas?” chiesi sistemandomi la frangetta.
“Mi spiace ma se ne andato due minuti fa, ti cercava!” le mie guance decisero di prendere sole proprio davanti alla madre del mio amico ed io, d' istinto, abbassai la testa:
“Ok, grazie dell'informazione...” e poi me ne andai. Nelle notti d’estate si potevano vedere Volebat e Illumise volare intorno a Emery Town e nella baia, riflettendo le loro luci nell’acqua.

Fu proprio lì, alla Rainbow bay, che conobbi Nicolas. Era una calda giornata di sole ed io giocavo a palla da sola. Ero piuttosto triste e mandai la palla in acqua, non potevo assolutamente perderla: era un regalo del mio papà! Così decisi di andare a prenderla ma finii per scivolare. Avevo tre anni e mezzo e sapevo nuotare solamente con i braccioli, credevo di essere spacciata ma ecco che arrivò lui: era un bambino di quattro anni dagli occhi e dai capelli castani, senza pensarci mi tese la mano e mi tirò furi dall’acqua, salvandomi la vita.

Da allora diventammo come fratelli tant'è che all'età di dieci anni scappai di casa e sua madre mi inviò a stare da loro per qualche anno. Io non volevo disturbare così il padre di Nicolas mi costruì una sottospecie di casa ed io abitai lì per un po’. Non sapevo davvero come avrei fatto a sdebitarmi!
Finalmente giunsi alla baia e lo vidi. 
“Ciao Kanade!” mi salutò lui correndo da me.
“Ciao. Allora vogliamo andare a noleggiare la barca?” chiesi spostandomi una ciocca di capelli viola.
“Ok... Ma ti potrò mai vedere senza cappuccio?”
“No!” risposi un po' fredda. 
A metà tragitto, Nicolas mi fece una domanda che mi lasciò perplessa: mi aveva appena chiesto se potevo partire con lui per un viaggio nella regione di Siel. Non me lo aspettavo davvero! Ci pensai su: ero indecisa se lasciare la mia piccola cittadina per partire col mio amico d'infanzia; però, in fondo, che avevo da perdere? Mio padre era sparito e mia madre aveva problemi con l'alcool quindi questo viaggio mi avrebbe fatto solo distrarre da quei due pazzi!
“Sì.” risposi decisa.
“Fantastico!” esultò lui.

Finito il nostro giro, riportammo la barca al molo, poi tornammo a casa sua in tutta fretta. Ad aspettarci c’era sua madre ci accolse calorosamente come al solito.
“Ehm, mamma...” esordì lui.
“Sì tesoro?”
“Io e Kanade vorremmo partire per un viaggio...”
La donna si stupì del fatto che Nicolas volesse viaggiare ed io mi sentivo piuttosto a disagio ma con mia grande sorpresa la donna acconsentì e ci donò un paio di scarpe a testa.
“Che sono?” chiesi io indossandole.
“Sono Scarpe da Corsa: sono all’ultima moda fra gli allenatori e vi faranno correre più veloci del vento!” sorrise
“Che figata!” esultò Nicolas per poi aggiungere: “Bene mamma... Noi partiamo!”
“Abbi cura di te figliuolo...”
E così iniziammo il viaggio.

 

Ellen Price

“Nonna?” chiamai sedendomi a tavola.

“Sì, Elli?” Mia nonna si chiamava Felicia, aveva un aspetto ancora giovanile a dispetto della sua età, mi aveva cresciuto me e i miei fratelli quando i nostri genitori erano partiti per regioni lontane. Lei e il nonno non ci avevano mai fatto mancare niente, andavamo spesso alla spiaggia a raccogliere conchiglie, il nonno a volte ci portava a pescare con la sua barca, coltivavamo gicocche e bacche nel nostro orto per venderle al mercato e guadagnare qualcosa. Tutto sommato avevo una bella vita, ma non mi bastava più.

“Voglio partire con il mio Flame, voglio esplorare la regione di Siel e diventare un’allenatrice” dissi tutto d’un fiato. Stavolta ero sicura di quello che stavo facendo.

Felicia stava cucinando uova e bacon e quando la mia rivelazione le cadde addosso come un macigno. La padella le sfuggì dalle mani e rimase a fissarmi con i suoi occhi da gufo spalancati e la bocca socchiusa.

Mi aspettavo qualcosa come lei che scoppia in lacrime, raccoglie la padella e me la sbatte sulla schiena per fermarmi, o chiama il nonno e i miei fratelli per una riunione di famiglia (di solito mangiavamo cioccolata e biscotti durante le nostre riunioni)

Invece non successe niente di tutto ciò, contro ogni mia aspettativa la nonna mi abbracciò, stritolandomi con forza inaudita per una signora della sua età urlando “Tesoro! Tesoro, tesoro!”

Si allontanò un pochino per guardarmi in faccia e continuò “Va e vivi le tue avventure, Ellen! Hai sedici anni e anche io sono stata giovane e curiosa come te, è un’occasione che non puoi perdere” si rattristò un pochino “Ci mancherai a casa, è vero, ma devi andare, se non cogli al volo le occasioni come questa te ne pentirai per tutta la vita”

Dopo il suo discorso ero carica come una pila “Grazie nonna” sorrisi raggiante.

“Vola in camera a vestirti, prendi lo zaino più comodo e grande che hai e mettici dentro dei vestiti di riserva e quello che ti serve, al resto penso io!”

“Sì! Ma per la padella e il suo contenuto che si fa?” dissi fissando triste tutto quel ben di dio sul pavimento.

“Chissenefrega! Oggi i tuoi fratelli mangeranno insalata” E rise “Ora vai”

Annuii furiosamente e mi lanciai al piano di sopra, poi salii le scalette che portavano in soffitta, ovvero alla mia stanza. Aprii l’armadio e tirai fuori tutti i vestiti che vedevo, mi tolsi quello che avevo addosso con movimenti ridicoli. Presi una canotta nera slabbrata con un teschio disegnato davanti, una giacchetta di jeans e sotto dei pantaloncini, di sempre di jeans, scuri poi infilai le mie fedeli scarpe da ginnastica rosse e un cappellino di finta paglia bianca con una fascia nera nel mezzo. E poi qualcosa per cambiarmi in caso di necessità, compresa una felpa e dei pantaloni lunghi.

L’unico zaino che avevo era uno di quelli da campeggio, non era enorme ma c’entravano un sacco di cose ed era molto comodo. Ci misi dentro anche una borsetta, il portafoglio con tutti i miei risparmi, un blocco da disegno con annesse matite e gomma, il mio cellulare e la macchina fotografica.

Scesi le scale, la nonna mi aspettava ancora al tavolo della cucina, mi fece segno di darle il mio zaino e lo riempì con vari tipi di bacche, boccette con liquidi colorati, delle Poké Ball e ovviamente qualcosa da mangiare. Tipico della nonna.

“Ecco, è tutto pronto, prendi Charmander e vai” Mi disse facendo una carezza a Flame

“Salutami il nonno e anche Eric e Jared!” la baciai sulla guancia e uscii.

Lanciai un’ultima occhiata alla mia casa prima di addentrarmi nel bosco.

 

Dominik Mahoney

“Dominik, non farlo per favore” disse il mio fratellino, aggrappandosi alla mia gamba. Il bambino mi guardò con gli occhioni azzurri pieni di lacrime “Non te ne andare” frignò.

Lo allontanai con gentilezza e mi abbassai per arrivare alla sua altezza “Alexander, non piangere, sei un ragazzo grande ormai” Gli arruffai i capelli biondi e sorrisi rassicurante

“M-ma non puoi provare a chiederlo di nuovo a mamma e papà? Forse se glielo chiediamo insieme diranno di sì” Piagnucolò ancora

“No, Al. Sai bene che non mi lascerebbero partire e io invece voglio vivere la mia vita” misi lo zaino in spalla e raccolsi la pokeball di River il mio fedele Croconaw “e soprattutto devo mostrare a tutta Siel chi è il migliore” ridacchiai e aprii la finestra.

Mio fratello continuava a guardarmi con dei grossi lacrimoni che gli scendevano sulle guance rosee, mi faceva tristezza ma dovevo andare lo stesso, tornare indietro adesso era impensabile.

“Ti lascio il comando della casa, ometto. Quando ti chiederanno dove sono tu di solo che stavi dormendo e non ti sei accorto di niente. Prometto che ti telefonerò spesso e ti manderò anche qualche regalino”

Il piccolo annuì, sembrava più tranquillo adesso “Ciao, ciao fratellone” mi fece un cenno con la manina e mi guardò scavalcare la finestra e saltare giù nel giardino.

“A presto fratellino”

Accesi la torcia e mi allontanai più in fretta che potevo.


Angolo Autori:
Rieccoci! Come avete potuto leggere sono apparsi solo 4 personaggi con i rispettivi punti di vista. Gli altri sei OC appariranno in seguito e, come abbiamo scritto nel precedente capitolo, saranno i rivali. Non per questo saranno i cattivi, anzi! Dipende comunque dal loro carattere: possono essere come Silver di HG o SS come possono essere come Barry di D,P e PT oppure come Toni di N2 e B2! Appariranno molto più frequentemente (ovviamente) e aiuteranno i 4 OC a sventare i piani dei due team cattivi.
See you soon!

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Yandere Killer