Mi avvicinai cauta e guardai nell’angolo che mi indicava. In effetti c’era qualcuno seduto sulla sedia rotta di mia nonna, ma non riuscivo a capire chi era, quindi mi sporsi ancora un po’, per cercare di capire chi fosse.
(...)
“Ma cosa…” balbettai in preda al panico, mettendomi in ginocchio.
“Ti sei fatta giocare dal tuo opposto. Peccato… avevo scommesso che non ti saresti fatta fregare.” disse la figura nell'angolo, alzandosi e venendomi incontro.
“Peccato davvero…” sussurrò guardandomi da due occhi blu scuro, mentre tutto diventava nero.