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Autore: Silinka    08/07/2013    11 recensioni
Perchè è impossibile spezzare il filo rosso che il destino ha legato alle nostre dita.
***
«Va bene che ci conosciamo da tempo, ma non ti sembra un po’ frettoloso spogliarti per me appena al secondo appuntamento?» chiese con tono ironico Zayn.
Presa alla sprovvista lanciai un urlo. Paonazza per l’imbarazzo e l’irritazione strinsi convulsamente a me il telo che mi copriva e che, prima d’accorgermi di non essere sola nella stanza, avevo iniziato ad allentare incautamente. Mi addossai completamente alla porta tenendo gli occhi iniettati di risentimento ben fissi sul ragazzo che aveva parlato.
Zayn, che era coricato sul mio letto con le mani portate dietro la testa a mo di cuscino, mi stava fissando interessato con una strana luce negli occhi. Un’espressione pacata gli distendeva il volto.
Montò in me il nervoso.
«Si può sapere che cazzo ci fai in casa mia Malik?» chiesi furiosa con la voce alterata dall’isteria dopo infiniti attimi di silenzio durante i quali, lavorando freneticamente, il cervello aveva analizzato e messo in chiaro la situazione in cui mi ero ritrovata.
«Te l’ho detto Felix che ci saremmo rivisti presto» rispose con semplicità scrollando le spalle ed aprendosi in uno
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ultimo

Epilogo.

 

  Con un pesante sbuffo mi lasciai cadere a peso morto sul letto portando entrambe le braccia sul volto per chiudermi gli occhi. Avevo bisogno di qualche attimo per me, per raccogliere le idee e trovare la forza per proseguire. Quella forza che, come al solito, proprio nel momento sbagliato veniva a mancare.
 Era passato un mese e mezzo da quel giorno.
 Era passato un mese e mezzo da quando avevo scritto quella dannata lettera.
 Era passato un mese e mezzo, lento come una vita intera, da quando avevo dato il via ad un nuovo capitolo della mia vita. Se questo fosse migliore o peggiore di quello precedente non l’avevo ancora stabilito, avevo la mente ancora troppo confusa per poter ragionare razionalmente.
 Era passato un mese e quindici giorni da quando avevo consegnato il mio futuro, la mia felicità, il mio essere tra le mani di Zayn.
 Erano passati troppi giorni – o troppo pochi dipende dai punti di vista – da quando, poco prima che i ragazzi partissero per l’ennesima trasferta che li avrebbe tenuti lontani da casa, con cautela, avevo nascosto la mia lettera nella valigia di Zyc. Non avevo avuto il coraggio di dargliela di persona, così avevo ben pensato di fargli quella bella sorpresa. No, fu la sua reazione a sorprendere me.
 Sorrisi con le lacrime che mi inumidirono le palpebre chiuse.
 La primavera era ufficialmente arrivata.
 L’aria era tiepida, il sole caldo e il cielo chiaro nonostante fossero le sette di sera.
 Ora a Holmes Chaple risplendeva di una luce nuova.
 Sì, ancora una volta mi ero rifugiata in quel paesino sperso nel nulla. In primavera era ancora più bello che sotto la neve. Il cottage di Harry era diventato una sorta di mia isola che non c’è.
   «Che ci fai lì? Muoviti, in piedi signorina!» intimò Allison entrando in camera. La porta sbatté rumorosamente alle sue spalle. La zona era offlimits per tutti, lei era l’unica ad avere il permesso di poter entrare ed uscire dalla stanza dentro la quale ero confinata.
 Scossi la testa senza muovermi.
   «No, non ce la faccio, non voglio farlo Al» piagnucolai come una bambina. Non mi sarei mossa da quel letto nemmeno sotto tortura.
   «Muoviti Fez, avanti, dai che siamo in ritardo con il programma! Sai che poi schizzano tutti quanti» continuò ignorandomi completamente. La voce della ragazza si allontanò assieme ai passi che la portarono distante da me.
   «Non puoi obbligarmi» mormorai. Fui la prima a non credere alle mie parole, ero consapevole non solo del fatto che Alis avrebbe benissimo potuto costringermi a vestirmi e scendere, ma che lo stava già facendo.
 La sua risata squillò argentina e frizzante.
   «Allora facciamo così, se non vuoi muoverti tu, perché non facciamo salire lui? E’ un ottimo compromesso non trovi? Tanto prima o poi deve succedere, e quindi meglio farlo subito in una camera da letto, risparmieremmo tempo» propose con un ghigno malefico sulle labbra.
   «No!» urlai mettendomi immediatamente a sedere. Che non le venisse in mente di farlo salire davvero. Orribile, orribile idea! Non avrei potuto reggere il colpo di vederlo. Quella era la prima volta che ci vedevamo dopo… Beh dopo quello che avevo fatto.
   «Farò tutto quello che vuoi ma lui deve rimanere lontano, almeno per ora» mi arresi consegnandomi nelle mani della mia amica. Tanto lo sapevo che avrebbe vinto lei comunque.
   «Ecco, vedo che iniziamo a ragionare – Alli sorrise soddisfatta della reazione da me avuta. – Ed ora in piedi signorina che stai stropicciando tutto il vestito! Guarda qua che casino hai combinato! Sei un pasticcio vivente Fel» aggiunse allungando le braccia verso di me per darmi una mano a fare come aveva detto.
 Mi mossi come una marionetta.
 Staccai completamente la mente dalla realtà. Non volevo pensare che da lì a poco mi sarei ritrovata faccia a faccia con Zayn. Avvertivo il cuore battere all’impazzata nel petto. Era un dolore assordante. Fosse stato per me mi sarei buttata giù dalla finestra fuggendo lontano.

 Lei ordinava io eseguivo.
 Il risultato finale fu stupefacente. Allison aveva due bacchette magiche al posto delle mani. Guardandomi allo specchio spuntarono nuovamente le lacrime a bagnarmi gli occhi.
 Non potevo credere stesse accadendo tutto a me. Era irreale.
 Non riuscivo a respirare.
 Era pazzesco.
 Il vestito verde che avevamo preso assieme apposta per la serata, di quel verde bottiglia che faceva sembrare i capelli più scuri e gli occhi più luminosi, sembrava essere stato cucito unicamente per essere indossato da me. La gonna ampia lasciava nude le gambe, la fascia nera in vita dava un tocco di classe e l’unica spallina mi lasciava scoperto l’omero sinistro.
 Dalla crocchia che mi raccoglieva i capelli cadeva qualche ciocca che scendevano ad accarezzarmi il viso. Pizzicava, solleticava, e più di una volta la scostai cercando di intrappolarla dietro l’orecchio, inutile, sfuggiva sempre, era libera.
 Le scarpe con il tacco mi slanciavano di almeno una decina di centimetri rendendomi più alta di quanto in realtà non fossi. L’unico aspetto positivo di tutto quello, almeno avrebbero smesso di sfottermi per la mia statura minuta.
   «Sei bellissima» commentò con voce emozionata Allison.
   «Sei tu che sai fare miracoli, è tutta opera tua questa» ribattei costringendomi a staccare gli occhi dallo specchio.
   «Vedrai che andrà tutto bene» cercò di rassicurami mentre mi fiondavo tra le sue calde braccia per trovare un altro po’ di sicurezza. Le dovevo tutto. Se non fosse stato per Alis mi sarei presentata all’appuntamento, la prima uscita ufficiale come coppia tra l’altro, in jeans e t-shirt immaginatevi un po’ che bella figura avrei potuto farci.
   «Ho un po’ paura Ally» mormorai nascosta addosso a lei, lei che rise sommessamente e mi prese per mano facendomi accomodare sul bordo del letto.
   «Perché?» chiese stringendo le mie mani nelle sue.
   «Non lo so» borbottai sommessamente con lo sguardo basso.
   «Avanti Fezzy, spara» insistette.
   «Zyc… » iniziai con voce tremante.
   «Oh, Zyc, figuriamoci – mi interruppe, sembrava quasi irritata. – Sai come stanno le cose no? L’hai ben presente in questa testolina quadra quello ha fatto Zayn per te, o devo ricordarti di come sia scappato lasciando il tour per correre dalla qui presente Felicity Sophia McCoin?» chiese facendomi alzare il volto per piazzare i suoi occhi nei miei.
 Oh no che non me lo sarei mai scordata quel giorno. Nemmeno a distanza di secoli avrei potuto dimenticare l’emozione che mi prese vederlo, come avrei potuta definire lo tsunami che mi squassò averlo davanti? Amore, eccitazione, tenerezza, nessuna di queste espressioni mi sembrava quella giusta. Si trattava, piuttosto, di invidia mista a gelosia. Nervosismo. E desiderio.
 Loro erano partiti da un giorno e mezzo, secondo i calcoli e le informazioni a me date ormai dovevano trovarsi nel sud del paese. Stavo tornando a casa dopo l’università accompagnata da Alis e Zoe. Della lettera non ne avevo ancora fatto parola. Probabilmente non l’avrei mai detto a nessuno, sarebbe rimasta il segreto di Zayn e mio. Chiacchieravamo spensierate quando, arrivate davanti casa, mi immobilizzai. Seduto sul muretto accanto al cancello in ferro c’era niente popò di meno che Mister-Ho-Dei-Capelli-Fantastici alias la mia morte.
 L’avevo chiamato, con voce sorpresa, strozzata, tremolante. Lui aveva alzato di colpo la testa e, senza lasciarmi alcun tempo per reagire, con gli occhi che brillavano – li notai benissimo quelle pallottole dalle mille sfumature che mi si abbatterono addosso – mi abbracciò baciandomi in maniera tanto dolce che dovetti aggrapparmi con entrambe le braccia al suo collo per non cadere. Non diede spiegazioni, non parlò, si limitò a stringermi a sé come per annientarmi in se stesso, mi guardò in quella maniera che era solo sua, l’unica frase che sussurrò al mio orecchio fu…
 Il mio ricordo venne bruscamente interrotto dalla porta che venne aperta con violenza. La voce di Harry si sovrappose a quella della mia memoria facendola svanire nel nulla.
 Sull’uscio si materializzarono Niall, Haz e Liam. Tutti e tre rimasero a bocca aperta.
 Arrossii ulteriormente.
   «Sei… » iniziò il mio migliore amico mentre mi scrutava da capo a piedi.
   «Te lo giuro Ed, se provi a dire che sono bellissima ti tiro una scarpa in testa» lo minaccia puntellandomi sul piede destro per mostrare lo spaventoso tacco su cui – miracolosamente direi – mi reggevo in piedi. Odiavo i complimenti, mi imbarazzavano in una maniera assurda.
   «E’ lei sì, ha la solita gentilezza da camionista nonostante l’aspetto da principessa» ridacchiò Liam strizzandomi l’occhio.
   «Incantevole, volevo dire incantevole – puntualizzò il riccio borbottando. – Te lo giuro, se non sapessi che è una partita persa in partenza ti chiederei di uscire con me e abbandonare Zayn» rise sguaiatamente.
   «Invece che star qua a sparare cazzate, perché non scendiamo prima che Malik ci muoia per l’attesa? Sappiamo tutti quanto detesti aspettare» disse Niall impedendomi di insultare e sommergere di nomi Harry.
 Presi un profondo respiro. Il momento era arrivato. Stavo tremando come una foglia. E se stessimo sbagliando tutto? Mille insicurezze corsero all’interno del mio corpo dandomi piacevoli scosse ai muscoli mentre mi muovevo verso il piano terra.
   «Fatemi gli auguri» dissi con la voce piena di tensione cercando di alleggerire l’aria e l’agitazione comune che la rendeva elettrica.
   «Andrà tutto bene» mi rassicurò Allison.
   «Sei una bomba» convenne Niall.
   «Vai e fallo secco!» disse Liam.
   «Siete fatti per stare assieme, non hai da temere nulla Fezzy, è sempre stato tuo». Sorrise teneramente Harry e con la sua voce nelle orecchie, accompagnata dal picchiettare dei tacchi sulle scale, col cuore che mi rimbombava dentro veloce come una mitraglia, scesi e… E Zayn era lì. Era lì come sempre lo sarebbe stato per me.
 Bellissimo, incantevole, perfetto.
 Indossava un’elegante completo nero, sotto la giacca si intravedeva la camicia bianca con gli ultimi bottoni lasciati aperti. Zayn era appoggiato al muro, i capelli spettinati e le mani nelle tasche dei pantaloni, stava ascoltando assorto quello che Louis gli stava borbottando all’orecchio. Fu proprio Lou ad accorgersi di me e, tirando una gomitata all’amico, invitò Zyc a guardami.
 I nostri sguardi si intrecciarono.
 Ero folle di lui.
 Di colpo mi chiesi come avessi fatto a rinunciare a quel ragazzo per tutto quel tempo. Mi accorsi di non aver vissuto fino al momento in cui Zayn non era entrato con prepotenza nella mia vita. Fino a quando non era ritornato da me.
   «Ciao» lo salutai imbarazzata.
   «Hey» ribatté lui staccandosi dal muro e venendo nella mia direzione.
   «Che ti stava dicendo Lou?» domandai curiosa guardandomi attorno. Louis si era smaterializzato imboscandosi in qualche angolo per osservare quella divertente scenetta senza essere visto.
   «Ha importanza?» ribatté Zayn sorridendo. E il suo sorriso scintillò come acqua velenosa che mi avrebbe corroso, che già mi aveva corroso.
 Scossi la testa. Nulla aveva importanza in quel momento. Lui era lì, era lì con me, era lì per me, di cos’altro mi sarebbe potuto importare? Immersa nei suoi occhi, nel nostro mondo, non mi sarei accorta nemmeno di un tornato.
   «Sai che mi da ai nervi quando mi rispondi ad una domanda con un'altra domanda» sbuffai facendo roteare gli occhi.
   «E a me non piacciono questi tacchi, sei troppo alta, ti preferisco quando sei tappa, ma che ci vuoi fare? Così sei e così devo tenerti» ribatté ridendo.
   «Ve che se non ti vado bene posso pure andarmene e tu trovarti un’altra eh? Non ti obbliga nessuno a stare con me» borbottai leggermente irritata dalla sua affermazione. Gli voltai le spalle pronta a tornare su dagli altri.
   «Non fare la scema» disse Zayn prendendomi per un polso e attirandomi a sé, stringendomi tra le sue braccia, intrappolandomi contro il suo petto. Il suo cuore batteva veloce come il mio. Ah, sarei potuta morire in quella stretta di quel sorriso che mi stava rivolgendo.
 Un’esplosione di fuoco.
   «Sei perfetta, e bellissima. Non ti lascerei andare per nulla al mondo Felix – proseguì accarezzandomi una guancia con il dorso della mano, chiusi gli occhi per godere di quel tocco. – Almeno non ora che finalmente ti ho ritrovato e sei con me. Sei tu che mi rendi così come sono, sei tu la mia parte migliore» mormorò con le labbra sulle mie.
   «Tua» ripetei guardandolo dritto negli occhi.
   «Mia» ripeté prima di catturare le mie labbra con le sue.
 “Ero impaurito all’idea di sentirmi come se appartenessi a qualsiasi posto. Ma tu mi fai sentire come se nel mondo ci fosse un posto per me, e quel posto sei tu Felix. Sii il mio foglio bianco” ecco ciò che mi aveva sussurrato il giorno in cui corse da me abbandonando tutto per farmi sua, per riunire quella mela, quell’intero, che formavamo quando ci univamo.
 Zayn ed io eravamo destinati ad amarci, a stare insieme, per sempre ed oltre il tempo. Non dubitai mai di quella certezza.

 

– The End –

Me Space:
Okay, eccoci qua arivati alla fine.
L'ultimo capitolo è stato postato, ora sarete finalmente libere! xD
Vabbè, come tutti si aspettavano ecco il lieto fine,  non ce l'ho fatta
a dare altri dolori a Fel, scusate se sono cascata nel solito clisce 
ma che ci volete fare, mi sciolgo davanti a finali come questo.
Non ho molto da dire, volevo solo ringraziare infinitamente chi mi ha
seguito, chi ha inserito la storia tra le preferite, le seguite, le ricordate
e mi ha recensito capitolo dopo capitolo. Siete state un aiuto prezioso per me.
Ora cade la lacrimuccia c.c ahahah xD
Davvero, non ho la minima idea di che dire quindi lascio a voi la parola,
fatemi sorridere!
Per ora chiuso la bottega ma, per la vostra gioia, sto già abbozzando una nuova storia
che, molto probabilmente, inizierò a postare verso la metà di settembre anche perchè
per tutto il mese di agosto sarò al mare e non avrò tempo per far praticamente nulla.
So, state attente!
Molto probabilmente, anzi, pubblicherò una Shot sugli Zouis,
se vi interessa credo che tra un paio di settimene
(giusto il tempo di scriverla e sistemarla per bene) la butterò qua su efp.
Okay, ora vado davvero.
Un immenso bacio a tutte e un grazie infinite ancora.
Qui potrete torvare l'abito di Fel: qui.
xoxo
Break_Away.
  
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