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Autore: Fuffy91    21/01/2008    1 recensioni
Rieccomi!! Spero vi piaccia! é una storia di avventura, coraggio e mistero.Una strana ragazza legata ad un segreto , ad una ciurma di pirati ben conosciuta e ad un capitano con un cappello di paglia. Intrighi, paure, misteri, segreti, dolori, vie nascoste, strade insidiose, nascondigli , gioie, sorrisi, bevute in compagnia, profumo di arance e magia...questo è Orange Town! Leggete e commentate se volete! Baci da Fuffy91!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Il vento soffiava energicamente quando i primi raggi del sole splendente come un disco infuocato illuminarono il profilo minaccioso di Jack il Lanciatore di Coltelli e il viso da bambino di Rubber, che in quel momento appariva concentrato al massimo, pronto a scontrarsi contro quella belva dagli occhi color dello zenzero, ma non per questo meno minacciosi. Come leggendogli nel pensiero, Jack con un sogghigno velenoso, cominciò a lanciargli coltelli a non finire, come se si volatilizzassero dal nulla. Ma Rubber, prontamente, li schifò uno ad uno, fino ad avvicinarsi poco a poco alla sua possente figura; con un grugnito di insoddisfazione, l’uomo si scansò all’ultimo momento, prima di essere colpito e lanciato chissà dove da un’arrestabile pugno allungabile di Rubber, che appena lo vide spostarsi agilmente, lo seguì con lo sguardo e ritirando il braccio velocemente, fece una capriola in aria per evitare due coltelli affilati, ma che comunque gli graffiarono superficialmente la schiena, e come per ricambiargli il favore, allungò la gamba destra e con la forza di un calcio ben assestato, lo fece capitolare nel terreno polveroso, ma proprio mentre stava per regalargli un bel pugno in pieno viso, questo gli lanciò un altro coltello più affilato dei precedenti, che Rubber riuscì a schivare per un pelo abbassandosi come una molla sulle gambe inchiodate al terreno, e che riuscì solo a tagliargli le punte dei suoi ciuffi corvini e ribelli. Jack, approfittando della sua momentanea distrazione, lanciò un altro coltello, lo inchiodò ad un albero con la manica della camicia rossa e gli assestò un pugno alla bocca dello stomaco e alla guancia destra, a cui Rubber rispose con uno dei suoi più potenti colpi in pieno viso e un calcio alle caviglie che lo fece scivolare e un secondo che lo lanciò lontano da lui. Purtroppo però, Jack si riprese quasi subito e spolverandosi indifferente il cappotto nero pece, e scostandosi un ciuffo ribelle dalla fronte, si rialzò in tutta la sua altezza, sorridendogli provocatorio. A quel sorrisetto odioso, Rubber ricambiò con uno ancora più provocatorio del solito e Ruby sconcertata, che stringeva i pugni ansiosa, osservando lo scontro ricolmo di suspance dalla sua postazione, sotto la chioma folta dell’albero d’arance, notò, quasi, divertito?! Incredibile, le sembrava incredibile che quel ragazzo così dolce e buono nella sua ingenuità, potesse essere così forte e che riuscisse a tener testa ad un combattente di grande resistenza e temuto come Jack, il Lanciatore di Coltelli. “ Niente male. Ci sai fare ragazzino! Me ne compiaccio! E io che pensavo che fossi un buono a nulla!” Esclamò compiaciuto dall’esito del suo esame di dieci muniti passati a combattere contro Rubber, che sorridendo ancora di più, e accompagnando le parole con il gesto della mano sinistra di afferrare l’impugnatura del coltello che l’aveva immobilizzato contro la corteccia piacevolmente ruvida di quell’albero e massaggiandosi la spalla leggermente ferita, gli disse: “ Beh, sai com’è! Mai giudicare le persone dalle apparenze! E poi, devo farti i complimenti anche io…non sei da buttare nemmeno tu!” “Ah, ti ringrazio! Avrò un buon ricordo di te quando ti ucciderò, hai la mia solenne promessa!” Sogghignò maligno Jack, e facendo roteare uno dei suoi coltelli, da una mano all’altra: “ Oh, sono lusingato! Ma credo che invece sarò io ad avere questo onore!” E sogghignò anche lui, levandosi il cappello e lanciandolo a Ruby, che lo prese al volo: “ Ti dispiace tenermelo, Ruby? Non vorrei che venisse trafitto da un coltello e si rovinasse!” E lei, confusa da quel gesto: “ Certo, come vuoi!” “Grazie!” La ringraziò Rubber sorridendole tranquillo, come se stesse per andare in vacanza, che lei ricambiò un po’ preoccupata per la sua sorte, anche se una parte di lei le sussurrava che sarebbe andato tutto bene. “Continuiamo?” Gli chiese spazientito Jack, rivolgendo uno sguardo alla ragazzina che intralciava sempre i piani del suo signore, notando che non era poi così speciale. Sembrava una ragazza come tutte le altre, di bello aspetto, rompiscatole, strana, ma pur sempre poco interessante. Chissà cosa ci trovava Rog in lei, e come mai, a volte, sembrava temerla! Ma mentre rimuginava sui suoi pensieri, vide il suo avversario sgranchirsi le gambe come se si fosse solo riscaldato in quei dieci minuti di combattimento e asciugandosi un rivolo di sangue che gli fuoriusciva dal labbro inferiore, sorridendo minaccioso ed accattivante, gli rispose: “ Certamente! Ora, si fa sul serio!” “ Concordo!” E detto questo, gli lanciò una cascata di coltelli, che Rubber riuscì a schivare agilmente quasi tutti, aiutandosi con vari salti acrobatici, ma che comunque lo sfiorarono, lo graffiavano e gli strappavano le vesti. Per non venire colpito ulteriormente, si gonfiò come un pallone e riuscì a farli rimbalzare sulla sua pancia gommosa e a farli tornare indietro al proprio proprietario, che proprio non se lo aspettava e meravigliato, riuscì a schivarne solo alcuni, ma altri lo colpirono in alcuni punti. Doveva ammettere che il ragazzino di gomma aveva dei colpi di genio niente male, ma sarebbe stato lo stesso lui il vincitore! Rubber, per niente stanco, gli lanciò una scarica di pugni incredibili, che Jack riuscì a schivare quasi tutti e a parare egregiamente. Rubber, sbuffando per la resistenza di quel tizio maniaco dei coltelli, gli lanciò un’altra serie di pugni accompagnati da qualche calcio, che Jack anche se subiva, riusciva sempre ad alzarsi senza difficoltà, come del resto anche Rubber quando veniva trafitto da qualche coltello, ma non in profondità, fortunatamente, si rialzava tenacie e pronto a ricominciare da dove si era fermato. “ Ma tu, non muori mai!” Esclamò ad un tratto infastidito il Lanciatore di Coltelli, e scagliandogli dei coltelli rotanti che funzionavano come un bumerang. Rubber digrignando i denti, cominciò a correre velocissimo per riuscire a schivare quei coltelli affilatissimi, che minacciavano di farlo letteralmente a fette e intanto urlava: “ Accidenti! Ma quanti coltelli ha quel bastardo!!” E intanto ,infaticabile, correva inseguito dal vibrare di quei coltelli affilatissimi, a pochi centimetri dalla sua nuca. Poi un’illuminazione: si diresse, dando mentalmente ragione ai suoi compagni, quando affermavano che avvolte si comportava da pazzo sconsiderato, verso Ruby che ,sbigottita, vedeva Rubber correre come una saetta verso di lei, che lo guardava con la bocca spalancata e il cappello di paglia stretto al petto: “ Spostati Ruby!” E lei, ridestandosi grazie al suo urlo di avvertimento, si spostò velocemente dall’albero, e quando atterrò sull’erba ancora ricoperta di brina, vide con occhi socchiusi il suo amico gommoso, atterrare accanto a sé e i coltelli rotanti, confusi dai suoi improvvisi spostamenti, si conficcarono ai lati del tronco di quel immenso albero di arance, che vibrarono sui rami, oscillando leggermente, quando l’urto dei coltelli ferirono il loro perno portante. “ Mi dispiace, ma non avevo scelta! Non mi è venuto in mente nient’altro!” Le sussurrò vicino Rubber, ancora steso in terra accanto a lei, e Ruby sorridendo: “ Tranquillo! L’importante, è che stai bene!” Poi il suo sorriso si spense alla vista delle sue ferite e dei suoi abiti lacerati: “ Sei ricoperto di ferite!” Gli disse dispiaciuta, e Rubber come riscuotendosi quando sentì la sua voce con una nota triste, con espressione interrogativa, le disse tranquillo: “ Oh, tranquilla, sto bene! Sono solo dei graffi! E poi, ho altri vestiti sulla nave, quindi…” Terminò con uno dei suoi sorrisi plateali, facendole tornare il suo sorriso naturale che gli piaceva tanto. Poi dopo una breve risata, si rivolse serio alla figura del suo odioso avversario: “ Lo odio quel tizio!” Disse deciso e leggermente seccato: “ Si, anch’io! Odio soprattutto il suo sorrisino beffardo!” Esclamò adirata Ruby di rimando: “ Già…” Bisbigliò Rubber guardandolo pulire un coltello, pronto a lanciarlo nella loro direzione: “ Ascolta Ruby! Dopo che l’ho finito, ci dirigiamo dritti alla residenza di Rog! È lontana da qui?” “No, non è lontanissima! Ci arriveremo dopo quindici minuti massimo! Ma perché me lo chiedi?” “ Non so…ho come uno strano presentimento. Credo che i ragazzi siano già lì a combattere, e voglio andare ad aiutarli!” Esclamò deciso e sicuro di sé, e Ruby ammirò il suo senso del dovere. Pensava ai suoi compagni anche mentre era lui in prima persona a rischiare la vita. Eh già: Rubber era davvero un bravo capitano! “Certo! Allora…sbarazzati di quel maniaco dei coltelli!” E lui sorridendole : “ Contaci!” E scambiandosi un altro sorriso, Rubber tornò sulla scena a disputare il suo ultimo atto. “ Beh, vi siete scambiati l’addio definitivo, tu e la tua fidanzatina?” Gli chiese beffardo Jack giocherellando con il suo pugnale preferito, quello che usava prima di finire il suo avversario, pensò Ruby mentre una goccia di sudore le scorreva dalla fronte, per l’ansia accumulata da quando Rubber era disceso di nuovo in campo: “ Non è la mia fidanzata, e comunque, anche se lo fosse, non sono affari tuoi!” Gli rispose di rimando Rubber, preparandosi anch’egli al colpo finale: “ Ok, ok, non agitarti ragazzino! Credo che ora siamo giunti al termine della storia ragazzino!” “ Si lo credo anche io!” Gli disse schioccandosi le nocche della mani: “ è stato divertente ragazzino, ma ora è arrivata la tua fine!” Questa volta Rubber non gli rispose e si limitò a guardarlo serio. Ci fu un folata di vento gelido, che attraversò le membra tese di Ruby e mosse i suoi capelli mossi e castani, che le coprirono il viso preoccupato, mentre si stringeva il cappello di Rubber spasmodicamente al petto, trattenendo il respiro al momento cruciale e decisivo della battaglia. I due combattenti si mossero contemporaneamente, uno con il coltello affilato tra le mani e l’altro con la mano destra stretta a pugno e diretto verso di lui. Quando avvenne lo scontro, Ruby non riuscì a tenere gli occhi nocciola spalancati e li chiuse strettamente, per impedirsi di guardare oltre. Sentì solo lo squarcio di qualcosa e le urla di incoraggiamento dei due spegnersi all’unisono e il gemito soffocato di dolore da parte di uno di loro. Fu proprio quest’ultimo a costringerla ad aprire gli occhi e lì vide Rubber in piedi ansimante con il coltello di Jack conficcato nel fianco e il suo avversario steso in terra, privo di sensi e sanguinante lontano dal suo amico, immerso in un cumulo di polvere e chiazze di sangue purpureo, con il vento che gli scostava i capelli dalla nuca, rilevando il tatuaggio con la scritta “Elemento 6”. “ Rubber!” Urlò di gioia Ruby correndo in suo soccorso, mentre Rubber si sfilava l’ultimo pugnale del Lanciatore di Coltelli e lo faceva cadere in terra come il suo padrone, macchiato del suo sangue. “Stai bene? Sei ferito gravemente? Fammi vedere!” Cercò di scostare la sua mano sulla ferita sanguinante, mentre prendeva già il necessario dal suo zainetto-porta tutto e cercava di medicarlo, nonostante le sue proteste. Passarono alcuni minuti sotto il grande albero d’arance, mentre Ruby finiva di medicarlo bene quasi quanto Chopper e quando terminò il suo operato gli sorrise ed esclamò contenta: “ Ecco fatto! Ora sei pulito e medicato accuratamente!” “Ti ringrazio, Ruby!” “ Ma figurati, anzi, non dirlo neppure!” Ed infine, ridendo gli depose il cappello sulla testa corvina, coprendogli scherzosamente gli occhi, come una bambina dispettosa: “ Sarà meglio che lo tenga tu, il tuo tesoro!” “ Si, grazie di avermelo tenuto!” “Oh, vuoi finirla con questi ringraziamenti! Coraggio, andiamo adesso! Dobbiamo dirigersi verso la residenza di Rog!” “ Chi? Ah già, si andiamo!” Gli disse rimettendosi già in piedi, per niente stanco: “Ma forse vuoi riposare!” “No, non ce ne è bisogno! Forza andiamo, i nostri amici hanno bisogno di noi!” E detto questo corsero il più possibile verso la battaglia decisiva, quella che avrebbe segnato l’inizio di una nuova vita ad Orange Town. E dopo tantissimo tempo, riscrivo questa bellissima storia!!! Spero che vi piaccia e che apprezzerete questo nuovo cap!!!Mi raccomando, recensite!! Baci baci Fuffy91!!!XDXDXDXD
  
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