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Autore: ary_gg    08/07/2013    1 recensioni
Storia che cercherò di rendere il più corale possibile con una trama sovrannaturale in sottofondo.
Sono stati inseriti due nuovi personaggi. Due sorelle Selene e Diana.
Le due arrivano in città all'inizio dell'anno scolastico, non sono però delle studentesse. La storia si svolge come nel telefilm, dopo quattro mesi dalla fine della seconda stagione. Ci saranno nuovi problemi oltre agli alfa e i problemi saranno causati proprio dalle due ragazze, che nascondono una natura sovrannaturale, oltre che un piano segreto. Probabili spoiler se non seguite la programmazione americana. Dateci un'occhiata se vi va -Ari
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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You Are My Wanderwall

 

CAPITOLO SECONDO

“Sei certo che non ci uccideranno appena ci vedranno?”
Disse ironico Isaac fermandosi davanti alla vecchia casa bruciata degli Hale, ricordo di una famiglia che ormai non esisteva più, di un passato che stava diventando sempre più un ricordo sbiadito.
Derek alzò lo sguardo verso la grande casa ormai in pezzi, gli era sempre piaciuto vivere lì. Era lontana dal centro e dava loro modo di poter esprimere al meglio la loro parte sovrannaturale.
“Derek, sto parlando con te”
Il ragazzo sembrò riprendersi improvvisamente. Non era da lui distrarsi così tanto e perdersi nei ricordi, o meglio non era da lui farlo in presenza di altri.
“Non ci uccideranno”
Disse con sicurezza tornando con i piedi per terra e concentrandosi sul presente. I due si guardarono un po’ intorno, finché non riuscirono a percepire l’avvicinarsi di qualcuno. Isaac affiancò Derek e tirò fuori gli artigli emettendo un grugnito, il ragazzo lo guardò e scosse la testa in segno di disappunto e per fargli capire di ritrarli.
“Ascolta il tuo Alfa ragazzo, non siamo qui per combattere..non per ora almeno.”
I due si ritrovarono semi circondati. Di fronte a loro c’era un uomo con degli occhiali scuri e un bastone per ciechi. Nonostante la sua condizione sembrava imponente e imponeva la sua presenza a tutti gli altri.
Dall’altra parte disposti intorno a loro su due angoli c’erano altri due Alfa. Una donna con un’espressione strafottente, i piedi scalzi stava lì con un mezzo sorriso stampato in faccia, mentre dal lato opposto, un uomo molto più alto di tutti gli altri si ergeva serio e fiero, tenendo stretto una ragazza incappucciata e legata, che ogni tanto cercava di dimenarsi e che cercava di urlare qualcosa senza riuscirci, probabilmente era imbavagliata.
“Cosa volete”
Deucalion sospirò.
“Andiamo Derek, lo sai. Ma..”
Disse avanzando un po’ verso il ragazzo che si mise immediatamente sulla difensiva.
“Ho pensato che un regalo avrebbe potuto aiutarti a prendere la decisione giusta”
Disse alzando una mano e facendo segno perché l’altro Alfa, Ennis, potesse lasciare andare la ragazza. L’uomo gettò praticamente la ragazza per terra ai piedi di Isaac che si chinò su di lei sorreggendola.
“Perché ridarmi una mia Beta se poi volete che li abbandoni per unirmi a voi?”
“Perché pensi che sia lei?”
Derek lo guardò perplesso, anche Isaac alzò lo sguardo confuso, guardò la persona che stava sostenendo e allungò la mano per liberarla finalmente dal cappuccio che le copriva la testa. La ragazza aveva il viso bagnato di lacrime e un bavaglio alla bocca, guardò un momento Isaac di fronte a sé che la guardava stranito, non era di certo Erica. Non capiva chi fosse, poi la ragazza si voltò verso Derek che la fissava senza parole, era sconvolto, dal suo volto traspariva in modo eloquente, per una volta non riusciva a nascondere il suo stato d’animo.
“Cora?”
Isaac lo guardò sconvolto.
“La conosci?”
“Certo che la conosce, è sua sorella, vero Derek?”
Il ragazzo si voltò verso Deucalion che stava sempre lì immobile come se nulla fosse. Derek sembrò perdere la pazienza improvvisamente, tirò fuori gli artigli e ringhiò contro Deucalion. Prima che potesse fare qualcosa, fin troppo velocemente per chiunque fosse umano, Kali si ritrovo tra Derek e Deucalion, Isaac era in piedi e ringhiava contro Ennis, il quale sembrava improvvisamente essersi svegliato dal suo stato di tranquillità.
“Basta così!”
Disse perentorio Deucalion.
“Non è ancora il momento.”
I restanti due Alfa si ritirarono affiancando Deucalion, Kali gli offrì il suo braccio, che l’uomo afferrò.
“A presto Derek”
Disse poi, allontanandosi con gli altri due. Derek e Isaac rimasero a guardarli finchè Cora mugugnò qualcosa di incomprensibile ancora seduta per terra in mezzo al terriccio e alle foglie secche. I due si voltarono verso di lei ed Isaac le si avvicinò, ma Derek lo fermò.
“Ci penso io. Tu dovresti andare a scuola o qualcosa di simile no?”
Isaac lo guardò perplesso.
“Sei sicuro che..”
“Si. Vai. Non preoccuparti”
Isaac annuì e dopo un secondo di incertezza si allontanò velocemente verso la struttura del Beacon Hills High.

 

“Ehi”
Diana bussò e poi entrò nell’ufficio della sorella che faceva delle ricerche al pc.
“Ehi! Non hai nessuna lezione da fare?”
Selene le sorrise e le fece segno di chiudere la porta.
“No. Ho un’ora di buco. Che combini?”
“Stampo degli opuscoli”
Disse Selene azionando la stampante e attendendo che facesse il suo lavoro, intanto la sorella la guardava perplessa.
“Opuscoli! Certo!”


Fece finta di capire per poi cercare in realtà spiegazioni.
“Questo pomeriggio terrò un incontro con alcuni degli studenti di questa scuola”
“Oh e la scusa quale sarà esattamente?”
“Incontro preventivo”
“Puoi parlare come una comune mortale?”
Selene alzò un sopracciglio per l’uscita infelice della sorella.
“O per lo meno come un essere semi normale?”
“Molto meglio..comunque la vecchia consulente aveva dei file con gli studenti a rischio o che avevano presentato problemi scolastici o relazionali.”
“Fammi indovinare, il nostro gruppetto è tutto incluso”
“Si a parte qualcuno, ma..”
Disse poi armeggiando al computer
“..ho fatto qualche ricerca e ho trovato qualche motivazione per trattenerli”
“Sei perfida”
Selene alzò le spalle.
“Sono una psicologa, nessuno si chiederà mai se i rischi che propongo sono veri al cento per cento o meno”
La stampante annunciò la fine del processo di stampa. Selene si rigirò sulla sedia girevole e li prese riordinandoli.
“Purtroppo il preside ha voluto che in tutto ciò inserissi due nuovi studenti, due gemelli, sono appena arrivati”
“Mm, strazio”
“No alla fine a me interessa solo avere tutti in una stanza e capire a che punto siamo e con chi abbiamo a che fare, due persone in più non sono un problema”
Disse poi alzandosi e dirigendosi verso la porta.
“Ehi dove vai?”
“A consegnarli”
“Dopo ho lezione io in classe con loro”
“Oh, il preside mi ha detto di approfittare di quest’ora non so perché. Vedila così avrai dieci minuti in più per torturare i tuoi studenti con la letteratura”
“Io non torturo i miei studenti”
Disse offesa Diana mentre la sorella usciva dal suo ufficio sorridendo fra sé e sé. Velocemente, per quanto le sue scarpe glielo consentivano, si avvicinò all’aula desiderata, si fermò davanti alla porta, si sistemò rapidamente i capelli e il vestito e bussò. Dall’interno risuonò prima una risata degli studenti, poi, dopo che Selene ebbe bussato, si sentì solo una voce maschile.
“Avanti”
La ragazza aprì la porta affacciandosi appena all’interno dell’aula. Un uomo molto più giovane di quel che si aspettava era seduto sulla cattedra sorridente, gli studenti lo guardavano divertiti. Selene sentì di aver interrotto un momento di ilarità, non di certo una lezione. L’uomo indugiò un momento sulla figura della ragazza che si sentì in imbarazzo improvvisamente.
“Ha bisogno di qualcosa?”
Disse poi per rompere il silenzio che si era creato. Selene scosse la testa come per riprendersi dallo stato di impasse.
“Si, si, non volevo interrompere la sua..lezione”
Selene entrò in aula e chiuse la porta alle sue spalle catturando l’attenzione degli studenti.
“Si figuri. Sono appena arrivato, è il mio primo giorno qui. Bè, sì doveva essere ieri, ma ho avuto dei problemi, che ovviamente non interessano a nessuno. Sono Liam Price, il nuovo insegnate di storia.”
L’uomo gli porse gentilmente la mano, Selene sorrise e gliela strinse.
“Selene White, sono la consulente scolastica”
“Oh..qualcuno si è messo nei guai?”
Disse sorridendo verso la classe che sembrò rispondere positivamente alla sua battuta, infatti molti sorrisero, probabilmente più le ragazze che i ragazzi.
“No semplicemente devo dire una cosa, il preside mi ha detto che potevo passare in quest’ora”
“Si certo, la lezione non è iniziata, mi stavo presentando agli studenti, faccia pure”
“Grazie”
Selene si voltò verso i ragazzi, era più dura di quel che poteva sembrare, amava il fatto di non dover insegnare, non ne sarebbe stata capace. Si sentiva stupida, si lasciava intimidire più da un gruppetto di adolescenti costretti in quattro mura scolastiche, che da creature mitologiche e pericolose.
“Bè..direi che un bene che io non insegni nulla, è evidente che non sono in grado di fare grandi discorsi”
Disse mentre tutti la fissavano, qualcuno con più interesse, dettato probabilmente dal suo aspetto, altri meno.
“Ho consultato i file della precedente consulente e dopo le lezioni vorrei che alcuni di voi si fermassero e potessero prendere parte ad un incontro preventivo. Diciamo che serve per conoscervi e, per conoscervi, intendo personalmente. Non so che farmene di fogli compilati da altri, quindi vorrei semplicemente verificare quello che mi è stato lasciato. Consegnerò questi opuscoli solo ad alcuni di voi..”


Disse iniziando a camminare tra i banchi e lasciando gli opuscoli ad alcuni di loro, o meglio a Scott, Isaac, Lydia, Allison, Stiles e ai nuovi arrivati, Aiden e Ethan.
“Gli altri li lascio qui..”
Disse appoggiandoli sulla cattedra
“Se qualcuno sentisse il bisogno o avesse voglia può unirsi a noi..o può venire a bussare alla mia porta quando vuole.”
“E’ obbligatorio?”
Chiese Allison scocciata dalla situazione. Non le piaceva quella donna, aveva una strana sensazione e non le piaceva come aveva guardato Isaac e Scott, che sembravano improvvisamente mansueti e pronti a correre all’incontro.
“Non proprio, ma il preside mi ha detto di poter contare sul suo totale appoggio per questa cosa”
“Quindi è obbligatorio”
“Se vuole vederla così”
“Ha detto che ha l’appoggio del preside, questo significa che è obbligatorio. Non capisco in cosa possa giovarmi un incontro del genere, se si parte dal presupposto che sia un obbligo. Almeno la vecchia consulente era anche in grado di insegnarci un po’ di francese”
Non appena Allison finì di parlare tutti iniziarono a mormorare e Lydia le lanciò un’occhiata severa.
“Signorina..”
Il professore di storia cercò di rimproverarla ma Selene lo fermò.
“No, lasci stare. Se vuole vederlo come un obbligo, lo faccia. Anzi si, desidererei davvero che lei partecipasse. Crede che nessuno possa aiutarla, non è così. Ho visto ragazzini che non sapevano nemmeno più cos’era vivere, nei sobborghi e nelle comunità, sin da quando avevo sedici anni, quindi si, credo di essere in grado di poter far qualcosa grazie anche alla mia formazione di studi. E se proprio vuole saperlo, Signorina Argent, sarei in grado di insegnarle sette differenti lingue fra cui il francese, ma per sua fortuna e per quella degli altri, non mi avrete mai come insegnante, non sono facile da soddisfare.”
Tutti ammutolirono davanti alla rigidità delle parole e del tono di voce della ragazza che improvvisamente sembrò quasi un’autorità piuttosto che una ragazza con appena otto anni più di loro.
“Bene, credo che la lascerò alla sua lezione”
Selene sembrò tornare ad essere dolcissima sorridendo a professor Price e uscì dall’aula lanciando un’altra occhiata ad Allison.

 

“Come stai?”
Cora sussultò scendendo le scale a chiocciola del loft, dopo essere uscita dalla doccia ed essersi rimessa in sesto. Non sapeva se aspettarsi Derek di sotto che la aspettava, la sua reazione le fece capire di no.
“Meglio”
Scese gli ultimi gradini e si fermò quasi al centro della stanza. Suo fratello la osservava circospetto, appena appoggiato al tavolo e con le braccia intrecciate all’altezza del petto, sembrava quasi sulla difensiva.
“Che c’è?”
Chiese lei sentendosi osservata, fin troppo, sentendosi quasi di troppo.
“Credo che io e te dovremmo parlare”
“Sembra quasi una minaccia”
Disse lei guardandolo con sguardo accusatore, anche lei si pose sulla difensiva e incrociò le braccia al petto infastidita.
“No era solo una constatazione. Vorrei sapere solo cosa è successo. Pensavo fossi morta”
“Già..indovina un po’? Anche io.”
“Cora sto solo cercando di..”
“Fare cosa? Che ne dici di iniziare con un è bello sapere che sei viva. Sembra quasi che ti dispiaccia”
“Non dire così, non sai cosa ho passato”
“E tu? Hai la minima idea di quello che ho passato io?”
“Molto probabilmente qualcosa di molto simile a quello che ho dovuto affrontare io”
Cora sorrise ironica e alzò gli occhi al cielo.
“No. E sai perché? Perché non ricordo assolutamente nulla”
Derek la guardò perplesso e sorpreso da quello che aveva detto.
“In che senso non ricordi nulla?”
Disse poi interessato e pieno di dubbi.
“Non..non ricordo quasi nulla. Ho un vuoto, un buco enorme..”
“Quanto enorme di preciso?”
“Sei anni”
Derek alzò gli occhi al cielo incredulo. Non avrebbe avuto risposte, di certo non ora.
“Mi dispiace, ma non posso aiutarti come speravi.”
Dopo una breve pausa Cora riprese a parlare.
“Quindi siamo solo io e te?”


Disse dapprima abbassando lo sguardo e poi alzandolo nuovamente su di lui, quasi in cerca di una speranza. Speranza che dal viso di Derek non trapelava assolutamente, tutt’altro.
“Sarà meglio che tu ti sieda”
 

 

La campanella che indicava la fine di quella giornata di scuola era arrivata puntuale come sempre, gli studenti si affollavano nei corridoi ansiosi di poter uscire da lì il prima possibile.
Selene era fuori dall’aula di letteratura inglese, aspettava che quei ragazzi uscissero. Sapeva che avrebbero cercato di svignarsela. Così non appena li vide fuori si schiarì la voce richiamando la loro attenzione.
“Credo stiate andando dalla parte sbagliata”
Disse lei allungando un braccio per indicare la parte opposta alla porta d’ingresso, o in quel caso di uscita, della scuola.
Con molto disappunto tutti la seguirono in biblioteca. Si era assicurata che fosse vuota, così da non avere distrazioni.
“Non per fare il puntiglioso, ma manca qualcuno o sbaglio? Insomma non mi pare giusto che noi siamo..si..ecco qui..”
Stiles iniziò bene, per poi divagare quando Selene lo guardò con disappunto.
“Ethan ed Aiden saranno qui a momenti”
“Siamo qui infatti”
Disse uno dei due che avanzò sorridendo fra sé e sé puntando verso Lydia. Infatti si sedette accanto a lei.
Il fratello, Ethan, era rimasto ancora alle spalle di Selene, la quale si voltò verso di lui. Gentilmente gli posò una mano sulla spalla per incitarlo a sedersi. Sentì qualcosa invadere completamente il suo corpo. Rimase spiazzata, come era possibile? Perché non li aveva sentiti? Allo stesso modo Ethan sentì la minaccia e le afferrò il polso con forza. Isaac e Scott scattarono in piedi, mentre Allison, Lydia e Stiles rimasero a guardare la scena atterriti. Aiden intanto era seduto eccessivamente comodo sulla sedia, mentre osservava distaccato la scena.
Selene lanciò uno sguardo di fuoco al ragazzo che improvvisamente le lasciò il polso guardandosi la mano. Dopo aver rivolto un altro sguardo alla ragazza, lanciò un’occhiata al fratello ed uscì dalla struttura. Aiden sbuffò e lo seguì fuori.
Selene li guardò andare via, ma non li fermò, doveva ancora assimilare la notizia. C’era qualcosa di strano, troppo.
“Sta..sta bene?”
Disse Scott ancora in piedi e preoccupato come sempre. Quando Selene si voltò verso di loro, ciò che non si aspettava di certo, era quello di vedere una giovane donna così calma.
“Credo che dovremo rimandare ad un’altra volta”
Disse lei con calma, prese le sue cose e, a passo spedito, si diresse verso l’aula dove si era tenuta l’ultima lezione, sapeva che sua sorella la aspettava lì.
Aprì con forza la porta e vide Diana seduta alla cattedra che sistemava il programma. La donna alzò lo sguardo sulla sorella minore e la guardò perplessa.
“Che c’è, non si sono presentati?”
Disse sarcastica.
“Ce ne sono altri due”
Diana la guardò stranita e le fece segno di stare zitta. Chiuse la porta e posò una mano sul vetro della porta. Una sorta di velo si propagò da lì racchiudendo tutta la stanza. In quel modo nessuno le avrebbe sentite, nemmeno esseri dotati di superudito.
“Altri due? Licantropi?”
“Alfa! Altri due Alfa!”
Diana non sembrò molto sorpresa dalla notizia.
“Non mi sembri molto sorpresa”
Selene lo notò e glielo fece presente. Fece un passo indietro sempre più confusa.
“Diana! Parla, mi stai nascondendo qualcosa?”
“E’ complicato”
“Complicato? Quanti branchi ci sono qui?”
“Solo uno. Cioè due.”
“Oh bè, deciditi. Quando pensavi di dirmelo?”
Disse Selene irritata più che mai.
“Non possiamo affrontare due branchi in una sola volta, ok i Beta non sono un problema, ma gli Alfa possono benissimo..”
“Non dobbiamo combattere contro di loro lo sai.”
La interruppe Diana.
“Credi che ci lasceranno fare come vogliamo senza fare nulla?”
“Selene calmati”
“Come faccio a calmarmi. Non riesco a gestire i miei poteri e tu da sola non ce la fai”
“Selly”
“Non..non chiamarmi così, non mi calmerò finchè non mi dirai tutto”
Diana sospirò e incrociò le braccia al petto.
“Non sono solo loro gli Alfa..ce ne sono altri. L’altro branco è fatto solo da Alfa. Cinque per la precisione.”
Selene sbiancò d’un colpo.
“Ora perché non parli tu con me?”
Disse poi Diana seria e guardando la sorella con sguardo accusatorio.
“Che intendi?”
“Hai detto altri due. Hai incontrato l’Alfa dei Beta vero?”
Selene si irrigidì sul posto contraccambiando l’occhiata della sorella.
“Perché me lo hai tenuto nascosto?”
“Non sei nella posizione per farmi la predica Diana.”
“Selene..”
“No. Quando ti deciderai a dirmi tutta la verità, allora forse ne riparleremo”
La ragazza si voltò aprendo la porta e spezzando quella sorta di bolla insonorizzata che era diventata la stanza. Confusa uscì dalla scuola ed entrò in macchina nervosa, restò lì persa nei suoi pensieri cercando di capire cosa stesse succedendo, e soprattutto il vero motivo per cui si trovava a Beacon Hills.

 

Il giorno successivo Selene attese fuori dall’aula qualcuno che poteva aiutarla. Non digeriva il fatto che la sorella continuasse a nasconderle parti essenziali del loro..non sapeva nemmeno come definirlo. Era solo stufa. Aveva rinunciato a vivere nella città dei suoi sogni, aveva rinunciato ad amici, interessi e a molto di più. Non aveva fatto molte domande si era sempre accontentata della versione della sorella, riponendo in lei più fiducia di quella che forse doveva darle. Era una persona molto istintiva. Non nelle azioni, quanto nelle sensazioni. Si fidava moltissimo del suo istinto e la maggior parte delle volte non sbagliava. Il suo istinto le aveva urlato di chiedere delucidazioni, ma per una volta aveva deciso di lasciar correre. Ora si rendeva conto di quanto avesse sbagliato.
“Scott”
Il ragazzo sussultò appena sorpreso di sentire pronunciare il suo nome. Era affiancato da Stiles e per quella volta anche da Isaac. Tutti e tre fissarono la ragazza.
“Posso parlarti”
Disse allungando un braccio verso l’aula ormai vuota. Isaac e Stiles guardarono Scott perplessi. Il ragazzo sbattè un po’ le palpebre, poi annuì.
“Si certo..vi raggiungo”
Disse poi agli altri due che si allontanarono seppur dubbiosi.
Selene e Scott rientrarono in aula, lei chiuse la porta e lo guardò un momento.
“Ho bisogno che tu mi faccia un favore”
“Ehm..si..certo”
Disse stranito Scott.

 

Non riusciva a capire cosa volesse una consulente scolastica da lui? E come mai improvvisamente il distacco professionale sembrava sparito.
“Devo mettermi in contatto con il tuo Alfa”
Scott si irrigidì immediatamente. Cosa voleva da Derek? Come diamine era possibile che sapesse cosa erano? Come faceva a sapere di lui?
“Non so di cosa sta parlando”
Disse facendo finta di nulla, fece un passo avanti sperando di poter uscire da lì.
“Scott..per favore, non costringermi a chiedertelo diversamente”
Scott corrucciò la fronte colpito dalla frase, ma decise di ignorare e negare ancora.
“Davvero non so di cosa parla..ho laboratorio di chimica, se farò tardi mi beccherò una..”
Non fece nemmeno in tempo ad avanzare ancora che si ritrovò con la faccia contro il muro e un braccio dietro la schiena fermo e stretto nella morsa della mano della donna.
“Per favore Scott..”
Lo canzonò lei, il ragazzo, ovviamente per spirito di sopravvivenza, si liberò dalla morsa. I suoi occhi erano diventati gialli improvvisamente e gli artigli erano venuti fuori.
“Finalmente. Ora che abbiamo constatato chi sei e che io ho ragione, mi dirai dov’è Derek”
“Perché dovrei dirtelo?”
“Perché nel branco sembri quello più ragionevole.”
“Io non faccio parte del suo branco”
Selene corrucciò la fronte perplessa e sorpresa al tempo stesso.
“Davvero?”
Scott sospirò, i suoi occhi tornarono normali e ritirò gli artigli.
“Chi è lei?”
“Scott..non ho risposto ad un Alfa, non risponderò di certo ad un Beta. Per favore, devo parlare con lui”
“Così come stava parlando con me?”
“Non è il tuo Alfa eppure lo difendi comunque”
Scott restò spiazzato dall’affermazione di Selene e la guardò meglio. Si era liberato facilmente dalla morsa della ragazza, ma non era stato del tutto indolore. Era riuscito a sentire un po’ di forza nella sua stretta. Non aveva la sua identica forza, ma di sicuro era più forte di un essere umano.
“Scott, ho bisogno di sapere alcune cose. Se i miei sospetti sono fondati, presto sarete tutti più in pericolo di quanto pensassi e per mano di chi non mi aspettavo nemmeno io. Quindi, per favore, devo solo sapere dov’è.”

ANGOLO DI ARI

I’m back. Scusate ma sono impegnatissima, quindi gli aggiornamenti non saranno velocissimi :P
E nada, insomma io non so che dirvi, nella mia mente le cose sono chiare ovviamente non so nella vostra, per questo attendo vostri pensieri.
Oggi non sono logorroica wow!
Vi lascio molto velocemente <3
Alla prossima, Ari

   
 
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