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Autore: Louismyhero    08/07/2013    1 recensioni
*Tratto dalla storia*
“Lui si sedette e poi mi accorsi che mi stava fissando il polso.. Immediatamente capii che cosa stava guardando
Harry: « Che cosa sono quelli? »
Non seppi dargli risposta, abbassai lo sguardo e continuai a seguire la lezione sperando che anche lui facesse finta di niente.
Harry: « Allora?! Mi rispondi?!»”
“Harry: «Ma che cavolo combini?!»
Io: «Sono in un periodo di merda e..»
Harry: «e cosa? E allora vuoi ucciderti?»
Io: «Non saranno dei tagli ad uccidermi»”
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sixteenth chapter
 
Ci girammo e davanti a noi trovammo un ragazzo... Anche lui sui 18 anni. Indossava una canotta nera che gli scopriva le braccia muscolose ricoperte di tatuaggi. Sembrava un ragazzo normale fino a quando non estrasse una pistola dalla tasca.
Ero nel panico.
 
x:«Avete dei soldi?»
 
Harry fece un passo davanti a me. Attorcigliò un braccio intorno alla mia vita. Anche lui era agitato, lo capivo dalla forza che mise nello stringermi i fianchi. Fissava negli occhi quel tizio, anche se sapevo che pure lui aveva paura. 
 
Harry:«Non abbiamo niente»
 
Lo sconosciuto strinse ancora di più la pistola. Poi Harry tossì. Ovviamente lo fece solo per girarsi verso di me. E molto sbrigativamente mi sussurò:
 
Harry:«chiama Louis e metti il vivavoce»
 
Feci come mi aveva detto lui, senza distogliere lo sguardo da quel malvivente per non fargli intuire nulla... Abbassai al minimo il volume del cellulare in modo tale che solo Harry capisse quando Louis avrebbe risposto. Mio fratello rispose.
 
Harry:«Ma ti sembra il caso... Di farlo proprio qui? Vicino a Starbucks, dove passa tutta la gente? E addirittura a pochi metri dal centro?»
x:«Faccio quello che voglio... Datemi i soldi.»
 
Rimanemmo in silenzio. Mio fratello mise giù: probabilmente aveva capito. Mi tremavano le gambe, quasi facevo fatica a reggermi in piedi. Temevo il peggio. Harry continuava a stringermi, il che non mi faceva sentire per niente al sicuro perchè da quella stretta percepivo tutto il suo nervosismo. Harry continuò ad intrattenerlo con domande di vario genere... 
Poi finalmente vidi sbucare mio fratello. Camminava lentamente per non farsi sentire e non appena fu a pochi centimetri da quel tipo gli sferrò una gomitata che lo fece cadere a terra mezzo stordito. 
Harry mi prese per mano e iniziammo a correre velocissimi. Così veloci che a fatica riuscivo a stargli dietro. Corremmo tantissimo fino a trovarci in pieno mercato: lì nessuno ci avrebbe potuto torcere un capello. Non appena ci fermammo, le mie gambe non resistettero più, quindi mi accasciai sulla panchina. D'un tratto sentii le braccia di Harry circondarmi, mi alzai in piedi e lo strinsi fortissimo. Nonostante tutto ero riuscita a trattenere le lacrime: non volevo mostrarmi debole davanti a lui.
 
Louis:«Dove cazzo siete andati?»
Io:«Abbiamo girato in una via e...»
Louis:«Basta, tu non andrai più in giro con certa gente»
 
Mi afferrò per un polso e mi tirò a se, il tutto sotto gli occhi della "certa gente" cioè di Harry. Volevo che Louis e Harry facessero pace, non che si odiassero ancora di più...
 
Io:«Ho 16 anni, sono in grado di capire da sola con chi posso uscire e con chi no...»
Louis:«BEH A QUANTO PARE NO.» 
 
Praticamente mi urlò in faccia, era davvero arrabbiato ma non volevo comunque dargli retta. Sapevi che non era colpa di Harry anzi, se lui non ci fosse stato sarei finita male.
 
Io:«Faccio quello che voglio, tu non sei nessuno per decidere quello che devo fare»
Louis:«AH IO NON SONO NESSUNO?»
Io:«H-O-S-E-D-I-C-I-A-N-N-I CAZZO, STO CON CHI MI PARE»
Louis:«Ah si? Bene allora la prossima volta vi lascio li... A farvi ammazzare va bene?»
Io:«FAI QUEL CHE VUOI»
Louis:«DIO DOVEVA PRENDERSI TE, NON LA MAMMA»
 
Non pensavo che mio fratello potesse essere crudele fino a quel punto... Non riuscii a pronunciare parola, ero impietrita. Harry fece un passo avanti: voleva difendermi. Ma lo fermai. Avevo le lacrime agli occhi e mio fratello si girò di spalle per andarsene. Non mi ero mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno quindi decisi che il discorso non era finito... Lo ripagai con la sua stessa moneta
 
Io:«La gente come te non merita nemmeno di esistere»
Louis:«*si voltò di scatto* LA GENTE COME ME? La gente che ti ha difesa davanti a tutti? La gente che ti ha cresciuta?»
Io:«NO: la gente che per due anni non mi ha parlato accusandomi di aver ucciso mia madre. La gente che mi ha sempre trattato come una ruota di scorta. La gente che mi ha augurato la morte. Beh sai che ti dico?»
 
Ci fu una pausa. Io e Louis eravamo vicinissimi e i nostri nasi quasi su sfioravano
 
Io:«Ti dico che mi fai schif-»
 
Non feci in tempo a terminare la frase. Qualcosa mi travolse il viso facendomi decollare verso il suolo. Quel qualcosa stretto in un pugno era la mano di Louis.
  
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