2°
CAPITOLO
Sil
Mi guardava valutando cosa fare, gli
avevo appena addossato
la colpa della morte della mia famiglia, la colpa non era direttamente
sua ma
della guerra era il principale esponente; avrei potuto dare la colpa al
re ma
avevo davanti lui e non il re. Era bello coi capelli arruffati e gli
occhi
verdi tendenti al blu aveva le labbra sottili e rosee, scesi dal barile e notai che era
poco più alto di
me, feci un passo avanti e lui corrugò lo sguardo e poi si
decise a dire:”
arriveremo domani verso l’alba vieni non mangerai qualcosa di
gustoso da un
po’” si volto sorridendomi e mi fece strada fin
sulla scala, Quando arrivammo
alla porta lui la aprii e io potei finalmente vedere lo stupendo
panorama del
mare con la luna riflessa, ad un tratto il mio sguardo fu rapito da
qualcosa
che si muoveva nell’acqua, mi avvicinai al parapetto e vidi
un’enorme testa blu
emergere dall’acqua ancora più blu:”
Quella deve essere Saphira!” la sagoma si
avvicinò e io mi sporsi ancora di più, mi trovai
faccia a faccia con la
stupenda dragonessa; mi voltai e vidi Eragon che mi si affiancava e
allungava
una mano verso la sua dragonessa per accarezzarla.
“è stupenda e magnifica” “grazie” e poi si rivolse al suo
cavaliere “sembra sicura di se”, io mi rivolsi di
nuovo a lei: “Dev’essere
stupendo volare?” “oh si
lo è” sorrisi
e il suo cavaliere mi accompagnò a un tavolo dove si trovava
vario cibo e io
assaggiai tutto; avevo fame. “Puoi dormire in quella
cabina” eravamo nel
corridoio e lui mi indicava una porta, io gli sorrisi e aprii la porta
lui si
girò e fece altrettanto con la porta difronte a quella dove
io stavo entrando;
la cabina era spoglia ma non mi soffermai sul suo aspetto, mi sdraiai e
mi
addormentai subito.
ERAGON
Gli avvenimenti di quella sera lo
avevano sollevato dal
dolore anche se non era scomparso del tutto, la mattina sopraggiunse
veloce e
con lei lo sbarco sulla nuova spiaggia; tutti si unirono allo sbarco:
Eragon,
Saphira, gli elfi e Sil; ormai tutti sapevano che era a bordo e nessuno
trovava
sgradevole la sua presenza; la spiaggia era ghiaiosa, cosparsa di
sassolini
bianchi con qualche striatura nera e più ci si allontanava
dal mare più i
piccoli cespugli diventavano alti alberi verdi che contrastavano con il
bianco
dei sassolini; si voltò verso Sil la vide chinarsi e
prendere una piccola
pietra per poi scagliarla nell’acqua che trasparente
all’inizio diventava poi di
un blu intenso quasi come il colore della sua dragonessa, la ragazza
aveva un’espressione
meravigliata che le
faceva brillare gl’occhi
e per la prima volta si chiese se lui non l’avesse
già vista; scartò
velocemente quell’idea anche se forse avrebbe voluto
conoscerla già da molto e
sapere tutto di lei.
“Ci accampiamo qui? O ci
inoltriamo nel bosco?” La voce
riscosse il cavaliere che scrutando il viso dell’elfo
cercò di valutare cosa
fosse meglio fare, “Per oggi restiamo sulla spiaggia e domani
vedremo di
esplorare l’entroterra, non sappiamo cosa possa trovarsi in
queste terre”.
Montare il campo non richiese molte energie: tutti gl’elfi
presenti impiegarono
la magia per sollevare le tende adibite a stanze per tutta la
comunità presente
sulla barca, la loro disposizione era circolare con al centro un
focolare dove sopra
la fiamma v’era montata una griglia dove far cuocere il cibo,
esse erano tutte
della stessa dimensione. Era passato da poco mezzo giorno quando il
lavoro fu
completato e una minestra dall’aspetto squisito bolliva sul
fuoco e quando fu
pronta tutti si sedettero attorno al focolare e a tutti venne passata
una
ciotola colma di quella pietanza che tutti mangiarono gustandone il
sapore e
scaldandosi con quel piatto caldo che fumava nel clima fresco. Dopo il
pranzo
alcuni si ritirarono nelle proprie tende per riposare altri tornarono
sulla
barca per portare a terre altre provviste, Eragon si
avvicinò a Sil che sedeva
in riva al mare coi piedi scalzi immersi nell’acqua;
“Non hai freddo” le disse
riferendosi hai piedi nell’acqua, scosse la testa e rispose:
“Sono abituata, a
casa mi lavavo nell’acqua fredda; mi piace, mi
rinvigorisce”, anche il
cavaliere si tolse gli stivali posandoli vicino a quelli della ragazza,
allungo
i piedi e rabbrividì al contatto col freddo
dell’acqua, però, dovette ammettere
che la fanciulla aveva ragione il freddo lo aveva svegliato dal torpore
che
provava da quando aveva lasciato la sua casa.
“Sai” disse con
voce che racchiudeva un tono di mistero e
questo fece incuriosire la ragazza che si voltò a guardarlo
curiosa, lui felice
di aver attirato la sua attenzione continuò guardando il
mare: “Le tre uova di
drago che possedeva il re non erano le uniche rimaste” Sil
ritirò velocemente i
piedi dall’acqua e si mise in ginocchio rivolta verso Eragon
che continuava a
fissare il mare: “Davvero?! Le hai tu?”, il ragazzo
sorrise si alzò in piedi e
porse una mano alla ragazza che l’afferrò per
aiutarsi ad alzarsi, entrambi
presero gli stivali senza infilarseli e si avviarono verso il campo:
Eragon
faceva strada affiancato da Sil che lo seguiva entusiasta. Arrivarono
davanti
alla tenda del cavaliere che scostò il lembo di stoffa
facendo segno a Sil di
entrare, lei non aspettò e si catapultò dentro
seguita dal ragazzo, si sedettero
l’una sul letto e l’altro su un piccolo sgabello;
in quel momento Eragon
pronunciò alcune parole nell’antica lingua e
così apparve una specie di sacco da
dove il cavaliere tirò fuori una pietra ovale lunga quanto
un avambraccio, era
dorato e rifletteva la poca luce che filtrava dalla tenda, Eragon lo
porse alla
ragazza che lo prese in mano con riverenza e lo portò vicino
agl’occhi in modo
da esaminarlo meglio, era completamente liscio e delle venature
d’oro più scuro
si arrampicavano sul guscio come delle crepe, il ragazzo che credeva
che ella
potesse diventare un nuovo cavaliere la osservava attento a percepire
se all’interno
dell’uovo il cucciolo si muovesse; ma niente scosse il sonno
del piccolo drago;
Eragon esaminò ogni coscienza die draghi racchiusi nelle
uova destinate hai
cavalieri; uno sembrava interessato alla ragazza, Eragon immerse di
nuovo la
mano nel sacco e ne tirò fuori un ovo poco più
piccolo di quello dorato ma
completamente bianco: non una venatura si stagliava sulla superfice
marmora del
guscio; Sil colpita porse al ragazzo l’alto uovo per ricevere
in cambio quello
completamente bianco, “I draghi bianchi sono esemplari molto
rari, questo è l’unico
destinato a un cavaliere mentre ce ne sono altri due
selvatici”la ragazza alzò
lo sguardo da quella meraviglia e rivolse la parola al suo
interlocutore: “Selvatici?”
“Sì molte uova racchiuse qui..”
indicando il sacco “… sono di draghi destinati
a diventare selvatici” in quel momento le mani della ragazza
tremarono. “Eragon!
Si è mosso!” il tono di Sil era allarmato e al
contempo emozionato; in effetti
l’uovo continuava a deformarsi (apparivano piccolissime
protuberanza) per poi
tornare normale, “Ora sarebbe meglio se riposassi”
disse lui per poi pronunciare
poche parole nell’antica lingua e Sil si
addormentò subito lasciando cadere l’uovo
che prontamente Eragon afferrò; fece sdraiare la ragazza sul
letto e le mise l’uovo
che continuava a dimenarsi vicino al braccio per poi uscire portando
con se la
sacca dove erano conservate le uova.
SIL
Mi svegliai nel cuore della notte,
ricordavo solo che dopo
aver visto alcune uova mi ero addormentata; mi misi a sedere e solo
allora mi
accorsi che vicino a me era rimasto l’uovo bianco lo presi in
mano e in quel
momento il ticchettio sul guscio divenne più forte e in
pochi secondi si crepò;
la crepa si allargò fino a far uscire una piccola testa
bianca da cui
spuntavano due piccole corna, aveva della peluria sulla parte
più alta della
testa per poi diventare piccole scaglie, posai l’uovo appena
schiuso su
materasso, il draghetto alzò la testa mettendo in mostra due
occhi
completamente bianchi con solo una piccola striscia nera al centro; con
un’altra
spinta rovesciò l’uovo e ruppe del tutto il guscio
rivelando così quattro piccole
zampe edue ali che sbatteva per cercare di raddrizzarsi. Allungai la
mano per
accarezzarlo e sentii un’energia fortissima scavarmi nella
mano per poi non
sentire più nulla.
NOTE
DELL’AUTRICE: Spero
che anche il secondo capitolo vi sia piaciuto; vi chiedo cortesemente
di
lasciare una recensione per dirmi la vostra opinione sulla storia e per
farmi
sapere che non sto parlando da sola ;>