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Autore: Niallpleasehugme    09/07/2013    6 recensioni
"Facevo scorrere la lama del temperatite aul polso pieno di cicatrici, mi appoggiai al lavandino della scuola, misi i polsi pieni di sangue nel lavandino e feci scorrere l'acqua gelida su di essa. Mi guardai allo specchio e pensai: " non abbastanza magra, non abbastanza bella". Si aprì una porta del bagno, e un ragazzo biondo (Niall) disse: CHE COSA STAI FACENDO?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Rimanemmo un'altra oretta nel parco a scherzare a parlare un po' di noi.
"Qual è il tuo luogo preferito?" - mi chiese Niall.
"Amo la spiaggia al tramonto, sai quando il sole sembra scomparire nel mare e il cielo diventa quasi arancione, quando le stelle già stanno lì a fare da cornice al cielo, la spiaggia in quel momento diventa un paradiso. E il tuo?" - domandai. 
"Mi piacciono i prati, per questo ti porto sempre quì" - Rise ed io con lui.
*4 GIORNI DOPO * 3 ora: educazione fisica.
Andammo in palestra e mentre io e Mary facevamo qualche giro della palestra, notai una testa bionda nel cortile.
"Mary, fai finta di sentirti male" - le sussurrai.
"Cosa? Non ho intenzione di..." - le diedi una gomitata nello stomaco, facendole mancare un po' d'aria.
"Professoressa, le manca l'aria, possiamo uscire un po' fuori?" - chiesi gentilmente.
"Vada" 
"Questa è una piccola vendetta per quando avevate messo 'The ring' in TV facendomi sputare la cioccolata calda" - le dissi acarezzandole la testa mentre la portavo con me verso il cortile.
"Stronza" - disse con il fiatone facendomi ridere così forte da farmi notare da tutte le persone presenti nel cortile, compreso Niall che mi sorrise dolcemente.
Continuai a guardarlo per un po' vedendo mentre si divertiva con i suoi amici, mi faceva stare così bene solo sorridendo, stavo iniziando a pensare che non fosse un umano, ma fosse un angelo. Quel ragazzo per me era completamente perfetto. Iniziai a pensare a tutti i suoi pregi: la sua voce, la sua dolcezza, la sua simpatia, la sua sicurezza, la sua calma, il suo modo di esprimersi, quel suo modo di fare completamente suo. I suoi occhi di un colore così bello che neanche Giotto sarebbe capace di raffigurare, quelle sue labbra così sottili e rosee e le sue guanciotte leggermente più rosse che gli davano un aspetto così dolce.
Fui ripresa dai miei pensieri da Mary, che disse che dovevamo andare, altrimenti la professoressa avrebbe sospettato di noi, quindi entrammo in palestra e facemmo qualche tiro a basket.  Mentre percorrevamo il corridoio per tornare in classe,Mary mi afferrò la mano -: "Io vado in bagno, c'è Harry che mi sta aspettando" - sussurrò.
"Non farti mettere incinta" - risi. Misi le mani nelle tasche e camminai a testa bassa verso la classe quando mi scontrai con qualcuno: Ed, il buletto delle medie.
"Guarda dove metti i piedi, cogliona" - sputò.
"Stronzo" -dissi a mia volta. Mi sentii afferrare per il polso e le mie spalle toccarono il muro freddo,la sua faccia si avvicinò alla mia,la distanza tra i nostri visi era davvero poca,lo guardai avvicinarsi ma poi cambiò direzione e si avvicinò al mio orecchio "Attenta a ciò che dici" disse con freddezza mentre si allontanava dalla mia faccia,mentre camminava nel corridoio si girò verso di me e mi fece l'occhiolino, mi girai per accettarmi che lo stesse facendo a me visto che non si era mai comportato così,almeno con me, ma il corridoio era vuoto quindi l'unica persona a cui dovette farlo ero io. Cosa significava quell'occhiolino?

POV NIALL: 
Stavo fuori scuola con Liam aspettando che le nostre ragazze uscissero da scuola.
«Hey amore» - Salutò Liam
«Ciao amore» - ricambiò Ash- «Hey niall» - mi sorrise.
«Hey »- ricambiai il sorriso - «Dov’è Rose?» 
«Mmh...» - diede un'occhiata in giro - «Eccola» - la indicó. 'Perfetto' pensai. 
Rose stava con Harry e Mary che si abbracciavano, faceva facce strane di disgusto per farci divertire, quanto era bella.
Mentre stava venendo da noi, un ragazzo si fermó dietro di lei fissandole il culo, poi dopo aver detto qualcosa ai suoi amici, si scontró su di lei facendo finta che fosse stato un incidente. Vidi Rose irrigidirsi sul posto, sfortunatamente la distanza non mi fece sentire cosa si stessero dicendo, ma dal labbiale riuscii a capire che Rose lo mandó letteralmente a fanculo allontanandosi, risi pensando a lei un po' piú 'aggressiva' . Distolsi lo sguardo dalla bellissima ragazza e lo rivolsi verso il ragazzo, lo guardai dall'alto in basso: giubbino di pelle, jeans leggermente stretto, cintura abbassata, il solito ragazzetto che vuole rendersi figo davanti agli altri.
Mi avvicinai a Rose, senza neanche salutarla le domandai: «Chi è quel ragazzo?» 
«Chi?»- mi guardó stranita.
«Il moro che ti stava squadrando il culo e che poi ti è venuto addosso»- Rose arrossì e disse: «Si chiama Ed... un ragazzo che ho avuto il "piacere" - virgolettó quest'ultima parola- "Di conoscere alle medie, oggi è strano, si sará fatto qualche canna in piú del solito,bho» - affermó.
«Mi piaci aggressiva» - risi. 
«Cosa?» - inclinó leggermente il capo in segno di non aver capito.
«Vaffanculo» - imitai la sua voce.
«Ah..» - rise - «Con lui sono diversa poi ti spieghero' il perchè»
«Alle 3 fatti provare pronta, usciamo» - le sorrisi.
«Va bene» - arrossì.

* ALLE 3 *

Stavo sotto casa di Rose in macchina, aspettando che la sua porta si aprisse e vederla. Le stavo organizzando una 'sorpresa', amavo sorprenderla e passare del tempo con lei. Uscii dalla macchina e approfittai del momento per guardarmi allo specchio e aggiustarmi un po' i capelli, soddisfatto del risultato, mi voltai e notai la figura di Rose uscire dalla porta, istintivamente le sorrisi. Si avvicinò lentamente a me, mise una mano dietro il mio collo e un'altra sul petto alzandosi sulle punte, dandomi un piccolo bacio sulla guancia, feci una smorfia a quel suo bacio, poi notai dietro di lei sua madre che ci stava guardando e capii, la salutai facendo un cenno con la mano per poi aprire la porta della macchina alla mia ragazza. Entrai nella macchina, posai la mano sul volante e partimmo. Arrivati al semaforo mi voltai verso Rose che mi sorrise - «Scusa se non ti ho salutato come dovevo, c'era mia madre che ci guardava, vero?» - rise. 
«Già» - mi unii alla risata  - «Ma si può sempre rimediare». Rose si avvicinò lentamente a me e mi diede un caldo bacio sulle labbra,  non sapendo dove poggiare le mani posò una sulla mia gamba, facendomi ridere quando la rimosse velocemente. 
Ripresi a guidare e ci dirigemmo verso la 'meta sconosciuta',  visto che era una sorpresa, Rose accese la radio dove stava facendo una canzone che adoravo 'Wonderwall' .
“Because maybe, you’re gonna be the one who saves me?And after all you’re my wonderwall”  
canticchiò la mia ragazza, la guardai meravigliato, aveva davvero una bella voce,“I don’t believe that anybody, feels the way I do about you now–  cantammo all'unisono tutta la canzone fregandocene dei passanti che ci guardavano straniti.
«Mi dispiace, ma ora devi indossare questa» -dissi prendendo una mascherina da notte tra le mani.
«Ma…» - rise - «Dici sul serio?» - annuii alla sua domanda facendole indossare la mascherina.
«Eggià» - risi rumorosamente per poi poggiare le mani sul volante.
Dopo 10 minuti di continue domande di Rose arrivammo alla meta, parcheggiai la macchina e presi uno zainetto dal bagagliaio, poi aprii la porta alla mia fidanzata che indossava ancora la mascherina da notte.
«Ti guido io, dammi le mani» - le sussurrai all’orecchio, fece come dissi ed incrociò le sue mani alle mie. Camminammo lentamente su una piattaforma di legno, per poi arrivare ad un ‘balconcino’ sul mare, le feci poggiare le mani sulla ringhiera e le rimossi la mascherina, la guardai e vedere il suo sorriso mischiato alla sua faccia meravigliata fu qualcosa di stupendo, tanto da farmi battere forte il cuore. Il sole era ancora alto, il cielo era ancora azzurro e il mare era tranquillissimo ed era così trasparente che si potevano vedere anche dei pesciolini che nuotavano.
«Niall è stupendo! Grazie!» - mi baciò ancora entusiasta dalla situazione, mi gustai quel bacio che mi faceva capire il perché facevo tutto questo per lei: per vederla sorridere, per vederla stare bene, per farla stare bene ed amavo tutto ciò.
«Andiamo? C’è la spiaggia che ci aspetta» - le sorrisi per poi baciarla di nuovo.
Ci dirigemmo verso la spiaggia, aprii il mio zainetto e cacciai un telo da mare gigantesco, lo distesi per bene sulla sabbia per poi  distendermi su di esso, facendo segno alla mia ragazza di sedersi al mio fianco, la quale si calò lentamente per poi distendersi  e abbracciarmi dolcemente, le diedi un bacio sulla fronte e le sorrisi, Rose abbassò lo sguardo e arrossì, istintivamente sorrisi anch’io, amavo vedere le sue guance colorarsi di rosso e sapere che la causa ero io.
Mi sedetti sul telo e aprii un piccolo cesto con del cibo, io e Rose parlammo per tutto il giorno,non facevamo altro che scambiarci sorrisi e discutere.Ad un certo punto Rose mi tirò un chicco d’uva,io le lanciai delle patatine e iniziamo a fare la lotta con essi. Dopo un po’ mi guardai e notai delle chiazze viola sulla mia maglia, quando la vide Rose cercò di trattenere una risata ma non ci riuscì.
«Anche la tua maglia è un po’ sporca… » - dissi indicandole un punto sulla spalla.
«Dove?» - si girò per guardarle il punto indicato. Approfittai del momento per prenderla sulle mie spalle e dirigermi verso il mare.
«Mettimi giu, ti prego!» - Disse facendo la finta arrabbiata cercando di non ridere. «Per favore» -disse ridendo.
«No» - risi. Camminai per un po’ nell’acqua, non volevo ‘gettarla’ in un punto dove l’acqua era bassa, avrebbe potuto farsi male, quindi mi allontanai un po’ e quando trovai il punto perfetto le dissi: «Pronta?»
«No Niall ti prego» - disse con il fiatone ridendo. La gettai in acqua e risi rumorosamente, dopo qualche secondo vidi che non era ancora uscita e iniziai a preoccuparmi, mi fiondai sott’acqua e la presi dal bacino per poi portarla a galla.
«Credevi fossi morta?» - disse prima di gettarmi sott’acqua, approfittai del momento per prenderla per le caviglie e portarla giù con me, la vidi aprire gli occhi e trovarsi faccia a faccia con i miei, i nostri nasi si sfiorarono, i suoi capelli ‘volavano’ nell’acqua e non potetti trattenermi dal baciarla, fiondai le mie labbra alle sue e misi le mie mani sui suoi fianchi attirandola a me, lei invece mise le mani sul mio collo e dopo qualche secondo risalimmo a galla dove  riprendemmo fiato. Vidi che aveva freddo, quindi la feci aggrappare alle mie spalle e nuotai fino alla riva.
«Sono bagnata fradicia» - disse guardandosi.
«Guarda, se non me lo dicevi non lo notavo» - risi,  la avvicinai verso il mio zainetto e le porsi un’asciugamano e una mia maglia da basket.
«Lì ci sono i bagni, vatti ad asciugare» - le indicai il bagni più vicini.
«Okay, vado» - mi sorrise.
Presi il mio zainetto e l’accompagnai al bagno, poi andai in quello dei maschi perché, bagnato anch’io, dovevo cambiarmi. La aspettai fuori la porta e quando uscì era più bella che mai: la mia maglia le arrivava a metà gamba, era larga e non faceva vedere le sue forme mozzafiato, e dei lunghi capelli castani bagnati le scendevano tutti dal lato sinistro.
«N-non è un po’ troppo corta?» - abbassò la testa imbarazzata guardandosi le gambe.
«Sei perfetta» - le sorrisi.  Uscimmo dal bagno e mentre andavamo sul telo da mare, dei ragazzi la guardarono, infastidito, misi una mano sul suo fianco e l’attirai a me facendo unire i nostri petti e baciandola dolcemente, Rose mi guardò un po’ stranita ma non fece domande e continuò il bacio. Ci distendemmo sul telo e guardammo il mare, Rose guardava il cielo meravigliato in  quel momento era proprio come me l’aveva descritto: il sole sembrava scomparire nel mare, il cielo era quasi arancione e le stelle già stavano lì a fare da cornice. Avvicinò la sua mano alla mia e incrociò le dita, ci voltammo entrambi l’uno verso l’altro, io le sorrisi, lei abbassò il capo e arrossì, misi due dita sotto il suo mento avvicinando il suo viso al mio per poi baciarla con passione.
«Dobbiamo andare, si è fatto tardi» - annunciai.
«Okay» - annuì dolcemente. Ci dirigemmo verso la macchina e misi in moto, dopo 20 minuti di viaggio arrivammo a casa di Rose, dove la salutai con un bacio sulla guancia, sua madre poteva stare in giro e vederci, volevo evitare di fare figuracce.
«Grazie ancora Niall» - mi sorrise dolcemente.
«Per te questo e altro piccola» - feci l’occhiolino. Mi diede un bacio sulla guancia e poi sussurrò al mio orecchio: «Sai che questa maglia ora è mia, vero?» - risi.
«Sì, l’avevo intuito. E’ meglio che la tenga tu, sta meglio a te che a me.»- ricambiai il suo bacio sulla guancia.
Rose scese dalla macchina e io la guardai allontanarsi verso casa, sua madre le aprì la porta ed io la salutai con un cenno della mano, Rose chiuse la porta volgendomi un ultimo sorriso ed istintivamente sorrisi anch’io, come dice Justin: ‘you smile, I smile’ .

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Heeeeeeey , eccomi con un nuovo capitolo.
 L’avevo già scritto da un po’ ma non riuscivo a finirlo, per questo ho fatto tardi, sorry :c

SCUSATE SE CI SONO ERRORI,STANNO TORNANDO I MIEI E NON HO TEMPO DI CORREGGERLO.
Prima che mi dimentico: ringrazio Rossella per il banner, è meraviglioso.
No dai, voglio l'applauso: è uno dei capitoli più lunghi che abbia mai scritto lol

Allora, cosa ne pensate del capitolo? Sinceramente, questo è il mio preferito.
C’è Niall geloso, omg lo amo da morire.
Spero che piaccia anche a voi! Nel capitolo scorso ho detto che se le recensioni non aumentavano cancellavo la storia, e mi sono ritrovata con ben 7 recensioni una più bella dell’altra, siete spettacolari, sul serio!  Grazie ancora.
UN GRAZIE A: tutti quelli che seguono la storia/la leggono/la recensiscono/la mettono nei preferiti.
Io ora mi dileguo, se volete dirmi qualcosa sto su twitter, sono @GildaLoves1D
Baci :* <3

 
  
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