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Autore: Beby_Be    09/07/2013    9 recensioni
Dopo aver combattuto con onore l'ultima battaglia, Naruto torna a Konoha e alle responsabilità imposta dalla sua posizione. Il Maggiore Naruto Uzumaki ha promesso a un compagno in punto di morte che si sarebbe preso cura della sua cuginetta Hinata.
Ma quando il destino, tutto a un tratto, mette sulla sua strada la dolce Hinata ecco che la vita che credeva di avere davanti acquista un nuovo sapore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie, Contesto generale/vago
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Capitolo 6


Armato di presentazione dei Sato, il giorno dopo Naruto rese visita a Sir Hiruzen Sarutobi. Questi lo ricevette in veste da camera di  broccato e berretto di velluto, in un studiolo in cui regnava un calore soffocante. A lato della poltrona dov’era sprofondato il tutore c’era una libreria che traboccava di volumi e scartoffie, mentre su un tavolino dall’altra parte erano disposti in bell’ordine una caraffa di vino con un bicchiere, un vassoio di noci e biscotti, una fruttiera ricolma e un piattino d’argento.
«Entrate e chiudete la porta, Uzumaki! Non sopporto gli spifferi: mi fanno male. Sedetevi dove vi possa vedere bene e raccontatemi della battaglia. Dicono che ce l’abbiamo fatta per un pelo. È vero? In che reggimento eravate? Versatevi pure un bicchiere di vino.»
Naruto si accomodò: «Ero nello stesso reggimento di Neji Hyuga.»
«Il cinquantaduesimo? Pare che abbiano combattuto bene.» Dopo una breve pausa, chiese: «Eravate con Neji quando è morto?»
«No. Ero distaccato con lo stato maggiore del comandante generale ed ero stato incaricato di mediare con il Villaggio della Nuvola, dall’altro lato del campo di battaglia.»
Continuò ancora per qualche minuto e rispondere alle domande sul combattimento, poi si interruppe. Sir Sarutobi raddrizzò la schiena.
«Vi ho fatto venire la gola secca a furia di parlare. Prendete un altro bicchiere di vino!»
«Vi ringrazio, Sir Sarutobi, ma  non ho ancora finito il primo. Vorrei però tornare a parlare di Neji Hyuga. Conoscete bene la famiglia, vero?»
«Oh, si, suo zio era un mio grande amico. Il ragazzo aveva preso da lui. Che disgrazia la sua morte! Ditemi, dunque.»
«Come sapete, aveva una cugina: Hinata.»
«Lo so fin troppo bene, figliolo: sono il suo tutore.»
Naruto si girò intorno all’argomento con tatto, ponendo domande generiche e apparentemente disinteressate, finchè toccò soggetto che più gli stava a cuore: il futuro della ragazza.
«La volete sposare per caso? Credevo che stesse combinando con suo cugino... come si chiama? Tokuma! E sarebbe un’idea sensata, se vuole sapere il mio parere, così, come afferma Ko Hyuga, il denaro tornerebbe al suo posto. Non si può gestire una tenuta come quella senza capitali. Una donna non sa nulla di simili questioni. Hinata è sveglia, ma pur sempre una femmina.»
Naruto dovette ammettere che Mr. Hyuga aveva lavorato proprio bene, utilizzando argomenti migliori per convincere il vecchio gentiluomo delle proprie buone e oneste intenzioni. Ci volle tutta la sua abilità diplomatica per persuaderlo almeno ad ascoltare le ragioni di Hinata. E le avrebbe dovute ascoltare da lei.
«Assisterete anche voi al colloquio, vero? Non sono mai riuscito a parlare da solo con una donna. Sarà per questo che non mi sono mai sposato. Venite dopodomani.»
«Grazie sir.» Naruto pensò che fosse meglio procurarsi ulteriori rinforzi, per rimediare ai danni arrecati da Ko Hyuga. «Forse miss Hyuga preferirebbe presentarsi insieme a una signora?»
«Non quella istitutrice! Non la sopporto.»
«Posso portare mia madre, che è con me dai Sato? È una vecchia amica della signora Sato.»
«Ah la moglie di Sato è l’unica donna intelligente che conosca. Portate pure vostra madre, perché no?» concesse all’altro.
 
I progetti di Naruto rischiarono di fallire sul nascere a causa delle obiezioni sollevate da Hinata.
«Vi ho spiegato quello che desidero: vivere in pace insieme a Kurenai-chan. Vostra madre è molto gentile, ma non provo nessun desiderio di soggiornare in una grande città e venir presentata a una folla di estranei con cui non ho nulla in comune. Non saprei cosa indossare, cosa dire, come ballare. Mi sentirei fuori posto.»
«Siete davvero imprevedibile.» Naruto riuscì a stento a mantenere la calma. «Quale ragazza non sarebbe felice di una simile opportunità? Vostra cugina Hinaka, per esempio, darebbe qualunque cosa per trovarsi al vostro posto.»
«Certo, ma ha la testa vuota.»
«Però è molto carina.»
Hinata lo fissò negli occhi è indovinò cosa gli stava passando per la testa. «E avrebbe un successone in società. È un vero peccato che non le assomigli, non è così? Con un po’ di fortuna, comunque, le potrete esprimete la vostra ammirazione durante la prossima Stagione: ha tutte le intenzioni di andare a Konoha. Io invece preferisco rimanere a casa insieme a Kurenai-chan.»
«Grazie mille» ironizzo Naruto. «Mi adulate.»
Hinata ebbe il pudore di scusarsi. «Non vi volevo offendere, solo che... sono sicura delle vostre buone intenzioni, ma non sono abituata a sentirmi dire cosa devo fare!»
«Ma ne sono accorto. Eppure mi avete chiesto aiuto.»
«E’ vero, ma solo per andare a vivere con Kurenai-chan, non per dedicarmi alla stupida vita mondana!»
«Hinata Hyuga!» esclamò lui in un tono che i suoi subalterni conoscevano bene. «Desiderate o no lasciare la casa di vostro zio?»
«Certo, però...»
«E allora per una volta nella vita farete come vi viene detto. Se volete che io convinca Sir Sarutobi a modificare i piani per il vostro futuro, che attualmente contemplano il matrimonio con Tokuma Hyuga, allora dovrete rimanere zitta e lasciare trattare me. Intesi?»
«E’ il mio tutore!» protestò lei.
«E finora non siete riuscita a combinare niente di buono con lui. Ascoltate, non apprezza le donne né le fatiche. Non è disposto a vedere di buon occhio quello che considera solo un capriccio femminile, né a fare il minimo sforzo per trovarmi una sistemazione più gradevole. Ma se gli presentiamo un progetto già definito che corrisponde alle sue concezioni di vita sociale e che, per giunta, non comporta nessun impegno da parte sua, ci ascolterà. È la nostra unica speranza. Scegliete tra Villa Hyuga o Villa Uzumaki e Konoha.»
«Se è l’unica alternativa, verrò con voi, ma non pretendete che ne sia contenta.»
«Marmocchia ingrata! Non meritare la generosità di mia madre.»
 
Naruto espresse il suo disappunto alla madre, ma lei non si dimostrò comprensiva. «Devi avere affrontato l’argomento in maniera sbagliata, Naruto. Non esiste una giovane donna al mondo che non vorrebbe partecipare alla stagione delle feste almeno una volta nella vita.»
«Gliel’ho detto. Sua cugina Hinaka...»
«Non l’avrai per caso presa a esempio, vero?»
«Si, perché no?»
«Perché no? E me lo domandi?»
«Le ho fatto notare che sua cugina sarebbe felice di avere l’opportunità che offriamo a lei.» rispose in tono deciso.
«Credevo di convincerla a cambiare idea. Ma lei ha dichiarato che preferisce la compagnia di Kurenai alla mia!»
La madre lo fissò sbalordita. «Naruto, sei stato per anni un esempio lodevole di tatto e di buona educazione, ma la povera cugina di Neji sembra esercitare un curioso effetto negativo su di te. Perché mai hai inserito nel discorso sua cugina? Ti sei meritato quella risposta bruca. Credimi, però, anche la tua Hinata sarebbe felice di andare a Konoha, sebbene non lo voglia ancora ammettere.»
«Vi prego, madre! Non è la mia Hinata!»
«E come facciamo a distinguere le due ragazze? Il loro nome è talmente simile..»
«Chiamiamola Hinata e basta, è non è affatto mia
«Ti ha davvero offeso?»
«No, ma preferisco mettere le cose in chiaro. Adesso spiegatemi perché siete tanto convinta che desidera in cuor suo andare a Konoha, nonostante ciò che afferma. Vi confesso che non vi seguo.»
«Rifletti un istante, figliolo! Nel giro di pochi mesi ha perso tutto ciò che le dava sicurezza: suo padre, suo cugino, la sua casa...Persino il suo patrimonio non rappresenta una vera fortuna, ma una causa di tensione. I tutori la ignorano e per mesi ha creduto che anche tu l’avessi abbandonata. Ha dovuto combattere da sola. Ti stupisce che sia esausta? L’ammirazione che hai dimostrato per sua cugina Hinaka deve aver rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.» Naruto pareva a disagio e sua madre continuò: «Hinata non è cattiva in senso convenzionale. Le qualità fisiche di sua cugina sono molto più evidenti, e per di più quella civetta ha imparato a servirsene ad arte. La cugina di Neji, invece, è cresciuta con due uomini e un’istitutrice. Nessuno l’ha mai incoraggiata a occuparsi del suo aspetto, che lei sinceramente giudica insignificante. Non stupisce che la metta in imbarazzo l’idea di sottoporsi al giudizio della società».
«Hinata Hyuga in imbarazzo?»
«Si. Per quanto tu non ci creda, la sua autostima è ormai ridotta a zero. Sono convinta che tutti gli aspetti del suo carattere che non ti piacciono, come i modi bruschi o il desiderio di indipendenza, rappresentino soltanto forme di difesa. Ma non ti preoccupare. Sotto le mie attente cure, tra un mese o due sarà trasformata.»
«Si spera» brontolò lui, per niente convinto, alzando gli occhi al cielo. Sua madre decise di ignorare il commento, anche se provò un lieve timore per quello che sarebbe potuto succedere nei mesi a venire, se Naruto avesse continuato a dimostrare tanta avversione nei confronti di Hinata Hyuga.
 
Naruto non ancora sicuro del comportamento che Hinata avrebbe tenuto durante il colloquio con Sir Sarutobi, quindi decise di organizzare prima un incontro a casa di Kurenai.
Mrs. Uzumaki si incaricò di convincerla a vedere di buon occhio un soggiorno a Konoha. Sottolineò persino che sei o sette mesi non erano un eternità e che, se dopo quel periodo avesse davvero deciso che la vita mondana non faceva per lei, avrebbe potuto cercare una casa insieme a Kurenai, se i suoi tutori si fossero dimostrati d’accordo.
«Però vi prego di non parlarne oggi! Dobbiamo innanzi tutto persuadere Sir Sarutobi ad accettare il mio invito. Se gli venisse il minimo sospetto che contemplate l’idea di tornare al vostro piano originale, potrebbe rifiutare di ascoltare qualunque proposta alternativa.»
«Non capisco perché dovrebbe essere contrario. Kurenai-chan è una persona di tutto rispetto.»
«Hinata, credetemi, so di cosa sto parlando. Non va bene! Significherebbe una rinuncia al posto che vi spetta in società, e i tutori vedrebbero come un preciso dovere nei confronti di vostro padre impedire che ciò avvenga. Anzi, la semplice possibilità potrebbe portarli a insistere perché rimaniate dove siete.»
Hinata non seppe cosa rispondere. A quel punto intervenne Kurenai, che le fece notare quanto Lord Uzumaki si stesse impegnando a suo favore e la rimproverò dicendo che Neji avrebbe considerato inconcepibile un rifiuto alla generosa proposta di sua madre.
«Non ti capisco, Hinata. Sono mesi che pensi soltanto alla fuga da Villa Hyuga e quando si presenta un’occasione perfetta tu esisti ad accettarla. Non è il ritiro che sognavi, ma un’avventura in un nuovo mondo, in cui avresti dovuto fare ingresso anni fa. Certo, ci vuole coraggio, ma in passato non ti è mai mancato. Devo forse considerarti codarda? Impara a goderti la vita come dovresti, mia cara!»
 
Appena giunsero a casa di Sir Sarutobi, Naruto espose con fare brillante sicuro le proprie proposte riguardo a Hinata, affermando che stava tenendo fede alla promessa fatta a Neji durante il loro ultimo incontro.
«Neji vi ha davvero chiesto di prendervi cura di sua cugina? Avrebbe dovuto rimanere qui e occuparsene se stesso, quel disgraziato! Comunque, la vostra carriera dimostra che avete buonsenso e che sapete il fatto vostro» sentenziò infine Sir Sarutobi. Poi rivolse si a Mrs. Uzumaki. «Signora, conoscete il mondo quanto me, che opinione avete?»
«Non vi potete aspettare un parere del tutto obiettivo, visto che la compagnia di miss Hyuga mi farebbe un grande piacere. Ma poiché me lo domandate...»
«Ditemi pure.»
«Hinata ha trascorso a Villa Hyuga la sua intera esistenza. Non voglio offendere nessuno, ma avete preso in considerazione cosa si direbbe in società se accettaste troppo in fretta la proposta di matrimonio di Tokuma Hyuga?»
Sir Sarutobi alzò la testa e chiese con una punta di freddezza; «Cosa intendete?»
Lei non si lasciò scomporre. «La tentazione di riportare il denaro nella tenuta deve essere notevole per Mr. Hyuga e il desiderio che suo figlio sposi il patrimonio di famiglia gli deve sembrare più che ragionevole. È curioso, però, che un’idea simile non sia venuta al padre di Hinata. Forse perché non stimava i cugini? Difficile a dirsi. Ma cosa ne penseranno gli altri? Voi conducete vita ritirata e forse non sapete che le giovani donne della classe di Hinata vengono in genere presentate in società prima del matrimonio. Sir Sarutobi, non si può darla in sposa senza che abbia fatto il suo debutto.»
«Non ci avevo pensato, signora, ma non avete torto! Però non si può fare. Io sono un vecchio malato» si lamentò sprofondando ancora di più nella poltrona. «E oso supporre che la salute del generale Danzo non sia migliore. Come potremmo gingillarci a convocare uno chaperon, sarte e modiste?» Bevve un sorso di vino e concluse: «Non è possibile».
Hinata si affrettò a intervenire. «In questo caso...»
Ma Mrs. Uzumaki la interruppe con prontezza. «Se questa è l’unica difficoltà, è più che superabile! Nulla mi divertirebbe di più che presentare Hinata in società. E, come sapete, a noi donne piace visitare negozi e comprare vestiti, guanti o scialli. Non c’è nessun problema, vi assicuro.» Fece una pausa. «Occorrerà, però, un notevole aumento della cifra mensile a lei destinata.»
«Che strani gusti, le donne...» commentò lui scuotendo la testa. «Comunque, se davvero intendete sobbarcarvi questo impegno, signora, non preoccupatevi delle spese. Inviate i conti al mio amministratore e lui si occuperà di pagarli. E, a quanto pare, anche vostro figlio si prenderà cura di lei.» Rivolse a Hinata un benevolo sorriso. «Spero che mi siate grata per tutto ciò che faccio per voi.»
Mrs. Uzumaki non le lasciò rispondere: «Si, vi è molto grata, Sir Sarutobi. Non ha parole per esprimervi quanto.»
«Volevo soltanto...» provò ancora Hinata.
«Il vostro permesso per recarsi a Villa Uzumaki tra un paio di giorni. È una giovane tanto rispettosa!» concluse al posto suo Kushina.
Poiché la giovane tanto rispettosa sembrava sul punto di litigare, Naruto decise che era giunto il momento di andarsene. Contento di aver risolto facilmente la questione, Sir Sarutobi concesse volentieri il permesso di partire da Villa Hyuga insieme agli Uzumaki. La questione andava sottoposta anche all’attenzione del generale Danzo, ma non c’era ragione per dubitare che avrebbe accordato il suo consenso.
Per Naruto, invece, c’era un piccolo problema: aveva infatti l’impressione che Sir Sarutobi, incoraggiato da alcuni sottintesi di sua madre, sospettasse un interesse particolare per la ragazza.
Hinata non sembrava essersi accorta di nulla, tanto era preoccupata. Prima che la carrozza giungesse a casa di miss Kurenai, gli Uzumaki si resero conto che la ragazza non era affatto soddisfatta della soluzione trovata.
«Non avrei dovuto accettare con tanta facilità. Che cosa farà Kurenai senza di me? Come posso lasciarla sola?»
«Probabilmente, sapendo che state bene» rispose Mrs. Uzumaki, «sarà felice nel suo cottage. Villa Uzumaki, comunque, non è tanto lontana. Se preferisce rimanervi vicina, sarà mia gradita ospite. Anzi, invitatela voi stessa.»
Hinata sospirò. «Siete tanto gentile. Come potrò mai ripagarvi?» domandò sconfortata.
«Troveremo il sistema» rispose la signora con una strizzatina d’occhio. «Datemi solo un po’ di tempo.»
 
Erano tutti d’accordo nel ritenere che fosse meglio organizzare la partenza senza avvisare Ko Hyuga, altrimenti avrebbe fatto di tutto per impedirla. Coglierlo di sorpresa sarebbe stata la strategia migliore. Stabilirono così che Hinata avrebbe portato con sé soltanto una borsa da viaggio e che Naruto e sua madre sarebbero passati a prenderla sulla via di Villa Uzumaki. In seguito, uno spedizioniere avrebbe ritirato gli altri effetti personali sotto la supervisione di miss Kurenai.
Quando le venne chiesto cosa preferisse fare, Kurenai rispose con un affettuoso bacio a Hinata. «Mia cara, per momento vorrei rimanere dove sono. Vedremo cosa succederà a Konoha, non è detto che io non cambi idea. Intanto, per, sono felice qui dove mi trovo. Ho tante cose da fare.»
 
Il fatidico giorno venne una settimana dopo. Naruto si presento a Villa Hyuga al mattino e Ko Hyuga lo accolse con cordialità. Però, non appena capì che intendeva ripartire insieme a Hinata, negò che fosse in casa, poi cercò di spiegare che stava male. «E comunque, non potrei accettare una simile follia. Dovrei permettere a voi di portare via la mia cuginetta dalla dimora, sottraendola alla compagnia dei suoi cari? No! Conosco i miei doveri. Hinata ha ereditato una notevole somma ed è piuttosto ingenua. Ha bisogno di protezione da chiunque minacci di sfruttarla.»
«Dunque mi considerate una di queste persone? Un volgare ladro?» Il tono di Naruto era calmo, ma abbastanza determinato da spingerlo a ritrattare subito.
«Mi avete frainteso, Lord Uzumaki. Sono sicuro che siate animato dalle motivazioni più nobili, non ultima l’amicizia che vi legava a suo cugino. Non è però necessario che vi occupiate di lei, io sono il suo tutore.»
«Strano, ero convinto che i suoi tutori fossero Sir Sarutobi e il generale Danzo.»
Ko Hyuga si rabbuiò in viso, ma recuperò subito l’autocontrollo e sorrise, come per scusarsi. «Avrei dovuto dire che mi considerano tale. Quei due gentiluomini sono anziani e hanno fiducia in me, sanno che la tratto come se fosse mia figlia. Del resto sembrano ben felici di delegarmi la responsabilità. Lord Uzumaki, in nome dei tutori, sono costretto a declinare il vostro cortese invito. Hinata non può partire con voi.»
Naruto però era stato previdente e si era munito di una lettera di Sir Sarutobi. Senza dire nulla, gliela porse.
«Che cos’è?» Ko Hyuga la lesse due volte. Quando rialzò lo sguardo, la maschera di benevolenza era sparita. «Che cosa state tramando, Lord Uzumaki? Mirate ai soldi degli Hyuga? E volete appropriarvene sposando la legittima erede, giusto?»
«Mi sembra ovvio che sia la prima cosa a cui pensiate» rispose Naruto lasciando trapelare tutta l’antipatia che provava nei suoi confronti. «Tuttavia non ho simili intenzioni. Voglio solo accompagnare le signore a Villa Uzumaki. Mia madre, che aspetta fuori in carrozza, ha semplicemente invitato miss Hyuga a trascorrere un periodo a casa sua, e sua cugina ha accettato di buon grado. È inoltre possibile che, la primavera prossima, mia madre la presenti in società, secondo i desideri dei suoi tutori.»
Ko Hyuga espresse con parole dure la sua opinione in proposito e Naruto inarcò le sopracciglia.
«Che strano! Pensavo invece che voi e vostra moglie, gli autonominati tutori di Hinata, foste contenti d non dovervi sobbarcare l’onere, anche finanziario, del suo debutto. Comunque, non è il caso di discuterne, è già tutto stabilito. Dov’è miss Hyuga? Mi ha assicurato che sarebbe fatta trovare pronta... Eccola infatti.»
«Mia cugina non ha nessun bisogno di essere presentata in società» ringhiò Ko. «Sposerà mio figlio Tokuma, e tra non molto. Vi impedirò di portarla via, intesi?»
«Sapete bene di non poterlo fare, zio Ko» intervenne Hinata entrando. Aveva con sé una piccola valigia e indossava un abito da viaggio. Era pallida, ma pareva determinata. «Credo che Lord Uzumaki vi abbia già spiegato la situazione. Non dobbiamo far aspettare sua madre.» Naruto guardò con una certa ammirazione quando aggiunse con compostezza: «Vi debbo ringraziare per avermi offerto un alloggio durante tutti questi mesi. E vi prego di augurare il meglio a mia zia e ai miei cugini da parte mia. Temo di non poterli salutare di persona, sono ancora nelle loro camere. Nel pomeriggio passerà un corriere per ritirare le mie cose.» Naruto le prese di mano il bagaglio e, dopo un cenno di saluto allo zio, la accompagnò alla carrozza.
Mr. Hyuga corse alla porta. «E’ un rapimento bello e buono!» gridò gesticolando con rabbia.
Lo stalliere aprì la portiera a Hinata e Mrs. Uzumaki si preparò ad accoglierla a bordo. Ma lei si fermò e si volto indietro. «L’unico rapimento che abbia mai temuto» disse con un tremore nella voce che rivelava la profondità del suo sentire, «è da parte vostra e di vostro figlio. Addio, sir!»
Infine salì, seguita da Naruto. Così cominciò il viaggio di Hinata verso una nuova vita
 
Fine del capitolo sesto.
 


Ciaoooo, ecco a voi come promesso più presto possibile il sesto capitolo. È stato un punto critico questo. E finalmente un addio a quella orribile famiglia. Spero che vi sia piaciuto perché è stato una faticaccia scriverlo. Adesso inizierà la vera storia, ovvero quello che tutti aspettano.
Naruto sempre più idiota. Hinata sempre più bisbetica. Ma dove come farà mai una coppia simile ad amarsi???
 
Continuiamo con i ringraziamenti.
Allora grazie a chi ha messo la serie tra le preferite, nelle ricordate e nelle seguite. Siete sempre di più, e non ci posso credere T_T Mi fate emozionare giuro!
 
A chi ha commentato e siete stati tantissimi!
 
A Luna98: Grazie per aver commentato per la prima volta! E ti ringrazio tantissimo per i complimenti. Non me li aspettavo giuro! Anche a me piace il carattere di Hinata così. **  Spero che continuerai a commentare o anche solo a leggere la mia storia. Grazie ancora.
 
A iris1996: Grazie per aver messo la mia storia tra le preferite e ad avermi aggiunto negli autori preferiti. Ti ringrazio tantissimo giuro, per aver commentato la storia. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto un bacio.
 
A  Di4ever: Scusa per i problemi che ti ho causato. Questa cavolo di tastiera mi tira brutti scherzi, e non mi accorgo degli errori che faccio. Grazie per aver commentato la storia, e si diventerà sempre più intrigante.  E poi scusami, non posso fare Naruto più giovare, infatti dico esplicitamente nel primo capitolo che è ormai è da un po’ che Naruto stava nell’esercito, visto che adesso ha trent’anni può ritirarsi e occuparsi della sua tenuta. Se avesse ventiquattro anni, non si potrebbe ritirare, solo nel caso di Neji perché si doveva occupare di Hinata sarebbe successo, se no sarebbe rimasto anche lui nell’esercito (vabbè, poi è morto ecce ecc). Spero che questo capitolo vada bene. Baci.
 
A _Naru_Hina_ : Grazieeeeeeeee! Infatti posso dire che il loro è un rapporto amore\odio. Soprattutto da parte di Hinata. Naruto è un po’ più restio a capire i suoi sentimenti, per il momento per lui è solo scorbutica.
Aahhaah spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacio.
 
A Sky_Storm: Ah Ho capito male, scusa! Hahah xD Finalemente è finita la vita a Villa Hyuga e da adesso in poi, Hinata ritornerà piano piano ad essere quella di sempre. Spero che ti sia piaciuto anche se è un capitolo di transizione. Un Bacio e Grazie di tutto.
 
A sashinaru: Mi fa piacere che la stai rivalutando. Grazie e Ciao xD
 
A Fleur92: Grazieeee T_T, credevo che questo rapporto tra Hinata e Naruto a molti non sarebbe piaciuto, ma tu mi fai ricredere. Grazie per aver commentato giuro. Ahahha Ho amato la scena del cazzotto. Si spero che nel manga Hinata sia sempre così, perché lei è forte e determinata.  Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacione.
 
A Dolcemente Complicata: Oddio Grazie mille per il tuo commento. Mi ha commosso lo giuro. Non ti preoccupare se non hai commentato, ho fatto anche io l’anno scorso la maturità, posso capire come ti sei sentita. Ma grazie tantissimo di aver commentato adesso. Mi fa piacere che il mio stile ti piaccia, credevo che molti non lo avrebbero capito e trovato difficile da leggere, e anche io amo i romanzi ottocenteschi ne ho letti talmente tanti, che mi sono ispirata a farne uno io, con ambientazione Konoha e altro e con protagonisti Hinata e Naruto, avevo paura che sarebbe sembrato un po’ strano ma mi piace come sta venendo. Perfortuna. Oddio non mi sono ispirata completamente a Hinata del Road to Ninja, si è vero per alcuni atteggiamenti adesso sono d’accordo, ma forse mi sono sempre immaginata che Hinata, in cuor suo, fosse sul serio così, cioè forte, indipendente e determinata. Hinaka è una cretina, bambocciona. Kushina la considero come il grillo parlante dei due, colei che mette la buona parola diciamo ** . Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Grazie ancora di tutto. Un bacio <3
 
A Vaius: Ti ringrazio tantissimo per il commento. Ancora una volta mi supporti e lo apprezzo moltissimo. Spero che ti piaccia anche quest’ultimo. Un bacioo alla prossima.
 
E infine un ringraziamento a chi legge e segue la mia storia.
Grazie di cuore.
 
Ci vediamo la prossima settimana con il capitolo sette.
Un Bacio Bea.
  
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