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Autore: wuopkay    09/07/2013    5 recensioni
«Quando si ama una persona la si deve amare a tutto tondo, con i suoi pregi e i suoi difetti. Il punto, però, è che tu amavi Danielle con tutto te stesso, ogni parte di lei, ogni particolare, ogni sfaccettatura... Ma lei non amava te nella stessa maniera.»
Mi sembra di essere appena stato pestato pesantemente, di averne prese così tante da avere un paio di emorragie interne. Non l’avevo mai vista sotto questo punto di vista. Mai. Non avevo mai nemmeno pensato una cosa del genere.
«Sono sicuro, però, che prima o poi troverai una ragazza che non veda alcun difetto in te... Anzi, che li veda ma non gli interessino perché sono sciocchezze in confronto a ciò che di te trova perfetto.»
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono due giorni che mi dico 'devi postare' e poi, ovviamente, me lo dimentico, nemmeno fossi piena di impegni.
Comunque, sono contenta che vi sia piaciuto lo scorso capitolo (io lo amo davvero) ci saranno un paio di capitoli un po' strani e forse anche un po' di passaggio,
ma vi giuro che poi riprendiamo a gonfie vele e col botto (?) 
Okay, la smetto di divagare perché non ha senso.
Detto ciò mi trovate su 
twitter o ask.fm 

La vostra Emma.



 

Martedì 11 Giugno 2019
 

Sto sudando come se fosse il 20 di agosto e mi trovassi in Messico; mentre, invece, sono solo in camera mia, a Londra, il 14 di giugno. Ho la porta della camera spalancata, il lucernario sul soffitto anche, così come la piccola ed unica finestra della camera e gli scuri delle finestre del salone al piano di sotto.
Scendo in cucina a cercare da bere, togliendomi la t-shirt che utilizzo come pigiama, e la abbandono lungo le scale, tanto non credo che ad Harry importi molto.
Sia Harry che Loki dormono beati, sento i loro respiri arrivarmi da entrambe le stanze in cui si trovano, una alla mia destra, anche se non è una vera e propria stanza, e l’altra alla mia sinistra. Vorrei poter dormire tranquillo e sereno come loro.
Prendo una bottiglietta di succo dal frigo ed esco in terrazza, mi sistemo sulla sedia sdraio e sto lì a contemplare le luci della città bevendo un succo come fossero le cinque del pomeriggio.
Devo aver svegliato Harry, perché sento i suoi passi pesanti alle mie spalle e lo schiocco sordo di una lattina che si apre. «Sei tornato, allora.» Commenta con una punta di malizia nella voce.
«Già.» Rispondo apatico bevendo un’altra sorsata dalla mia bottiglietta.
Percepisco il sorriso e il divertimento di Harry, nonostante non possa vederlo in faccia. «Pensavo che con questa missione avresti risolto qualcosa...»
«Be’ mi sono fatto...»
«Chi?»
«Una nuova amica, Harry... Ho...»
«Thea non vale.»
«Ma non me la sono fatta in quel senso... Nel senso che l’ho conosciuta meglio.»
«Non vale comunque; speravo che in un’intera giornata fuori avresti concluso qualcosa.»
«Farsi nuovi amici non è concludere qualcosa?»
«Insomma...»
«Dai le ho raccontato un sacco di cose...»
«Okay...»
«E poi è un soggetto... Avresti dovuto vederla! È arrivata con la tuta di tipo tre taglie più grandi, occhiali da sole stile John Lennon, che poi ha cambiato con un paio da super nonno, e in testa aveva un capellino con i loghi di Batman! Dai! Batman!»
Harry scoppia a ridere prima di riuscire a parlare decentemente, devo essergli sembrato scemo, ma nonostante ciò sa della mia passione per i fumetti. «Sì, effettivamente è un po’ una menefreghista, o meglio non gli importa di quello che gli dice la gente, ma si vede.» Sospira, «forse ti sarà d’aiuto avere una figura femminile accanto diversa da Danielle...»
«Perché? Io mi sto ancora domandando perché non sopportate Danielle! Che cosa vi ha fatto? Dovrei essere io a spalarle merda addosso!»
Harry sospira di nuovo, molto più rumorosamente; so che sta cercando le parole giuste, probabilmente per non offendermi o ferirmi, ma tanto lo farà comunque. «Ne abbiamo già discusso mille volte, otto anni sono lunghi.» Si limita a dire. Lo guardo basito, perché non ho molte altre opzioni. «Insomma ti trattava un po’ come uno schiavo... Tutto ciò che diceva, voleva, chiedeva, proponeva... Per te era tutto perfetto... Solo perché l’aveva detto lei. Sai quanto bene ti voglio, e sai che ti dico queste cose per il tuo bene... Voglio dire, l’amore rende ciechi, ti fa fare cose stupide, incappare sempre negli stessi errori.»
«Danielle era perfetta...»
«Ai tuoi occhi... Ed era giusto; quando si ama una persona la si deve amare a tutto tondo, con i suoi pregi e i suoi difetti. Il punto, però, è che tu amavi Danielle con tutto te stesso, ogni parte di lei, ogni particolare, ogni sfaccettatura... Ma lei non amava te nella stessa maniera.»
Mi sembra di essere appena stato pestato pesantemente, di averne prese così tante da avere un paio di emorragie interne.
Non l’avevo mai vista sotto questo punto di vista. Mai. Non avevo mai nemmeno pensato una cosa del genere.
«Sono sicuro, però, che prima o poi troverai una ragazza che non veda alcun difetto in te... Anzi, che li veda ma non gli interessino perché sono sciocchezze in confronto a ciò che di te trova perfetto.»
«Dovresti dirle anche a Louis queste cose.» Mi limito a rispondere mentre sono ancora basito. «Davvero, dovrebbe sapere fino in fondo che persona magnifica sei tu...»
«Lo sa, è che non lo vuole ammettere.» L’ironia è la sua arma migliore alla fine di tutto. «Anche Danielle lo sapeva, ma per lei i tuoi difetti erano un ostacolo invalicabile.»
«Comunque dovresti davvero correre da Lou, ora, in questo momento, e urlargli dalla finestra qualcosa del tipo che lo ami, e che se otto anni di stramberie, ragazze fittizie, scopate casuali, non sono riuscite a tenervi lontano, non ci riuscirà nemmeno un nuovo progetto musicale, perché tanto lui starà sempre con te, che lo voglia o no, perché oramai è parte di te...»
«Wow...» Commenta stupefatto. «Mi domando cosa cerchi Danielle in un uomo... A parte un cazzo parecchio lungo.»
Scoppiamo a ridere e anche Loki, disturbato dalle nostre voci ci raggiunge scodinzolando; si accoccola ai miei piedi e sbuffa prima di chiudere gli occhi indispettito.
«Hai visto le chiavi della mia auto?»
«No, ma guarda nello studio, o accanto alla porta...»
«Ti adoro.»
 
 
Quando mi sveglio indispettito dalla sveglia la casa è silenziosa, ma è normale, sono sempre il primo a svegliarmi.
Solitamente esco e vado a correre, ma oggi mi stiracchio debolmente aprendo gli occhi ancora appesantiti dal sonno, per poi mettermi a sedere tra le lenzuola stropicciate e aggrovigliate.
Quell’oretta che siamo stati in balcone a parlare mi ha tramortito e tutto ciò che sono capace di fare al momento è sbadigliare e guardarmi intorno.
Quando decido finalmente di alzarmi e realizzare di essere al mondo mi rendo conto che probabilmente Harry ha mantenuto la sua promessa, almeno in parte, e quindi toccherà anche a me fare altrettanto.
Scendo in cucina con la vitalità di una lumaca al sole, il caffè è ancora lontano dalla mia portata, ma da qua riesco a vedere la moka sul ripiano della cucina, dovrei comprare una moka elettrica, come quella che avevo, appunto mentalmente.
Loki mi saluta salendo i primi gradini della scala, sta appoggiato con le zampe anteriori al secondo gradino e scodinzola felicemente con la lingua lunga e secca, deve avere decisamente sete.
«Sì, adesso ti do la pappa.»
Loki mangia tanto a colazione, e per il resto della giornata praticamente nulla; non so se sia un bene, come per noi umani, o se sia un male, perché poi non mangia null’altro, o quasi. Però ho paura a portarlo dal veterinario, credo che sia perché io stesso ho paura di andare dal medico.
«Arrivo!» Scatto all’ennesimo guaito del cagnolino. «Ho capito, stai buono.»
In questi momenti mi manca avere Harry in giro per la casa, perché mi rendo conto di quanto sono solo, ma è giusto che lui e Louis facciano pace per così dire, se lo meritano, hanno dovuto sopportare tanto prima di avere quello che hanno ora.
«Ecco.» Sospiro riempiendo la ciotola di Loki, che non appena appoggio a terra viene assalita. «Anche inutile dirti di andarci piano.» A volte la sua voracità mi spaventa, ho il terrore che possa strozzarsi, così come ci strozziamo noi si strozzano anche gli animali, no?
Sento il rumore del caffè quasi pronto e l’aroma che ne segue, è perfetto, è ciò che vorrei sentire sempre appena sveglio, insieme all’odore della persona che amo accanto a me; dovrei lavorare su entrambe le cose. Soprattutto la seconda.
Mi vuoto una tazza di caffè ed esco in balcone a osservare la città che comincia a svegliarsi, «scriverò una canzone su ieri. E una su Danielle. Anche una su Zayn.» Concludo parlando forse con Loki, o forse da solo.
 
«Sì, ti giuro di sì, Niall, vuoi un disegno? Uno schema? Una mappa concettuale?» Sbiascico ingurgitando un’altra cucchiaiata di cereali con latte e miele. «Parlare con te è come parlare con un muro...»
«Vaffanculo.»
«Spero che tuo figlio abbia preso l’intelligenza di Amy.»
«Ancora? Guarda che il biglietto te l’ho preso.»
«Eh?»
«Per andare a fare in culo, Liam.»
Scoppio a ridere. «Okay, questa era buona.»
«Modestamente... Comunque, Harry oggi viene?» Domanda ancora prima di addentare l’ennesima fetta biscottata.
«Certo che viene,» risponde Thea comparendo alle nostre spalle con un sacco di scartoffie tra le braccia. «Perché non dovrebbe venire, è la domanda.»
Faccio spallucce, e il finto indifferente. Non funzionerà nemmeno se prego in etrusco, ma tanto vale provare.
«Perché Harry e Lou sembra siamo tornati insieme, stanotte.»
«E chi lo ha detto?» Chiede ancora più curiosa lasciando cadere i fogli sul tavolo.
Niall mi indica con la testa. L’avevo detto che era inevitabile, nemmeno imparare la Bibbia in arabo sarebbe stato così impossibile.
«Perfetto!» Esulta raggiante, «sabato full immersion nel design per interni!»
Niall scoppia a ridere portandosi dietro Thea, sembrano due bambini, poco ci manca che si buttino per terra.
«Seriamente?»
«Mai stata più seria, domani andiamo all’IKEA, poi a comprare della vernice, e poi a casa tua, caro Mr Payne. Noi a ‘Ristrutturo Casa Disperatamente’ facciamo, faremo, un baffo.»
Niall sghignazza, «non  esiste ‘Ristrutturo Casa Disperatamente’ per forza che gli facciamo un baffo!»
«Va be’, il concetto è passato!» Conclude la mora ricomponendosi velocemente. «Avverti Louis e Harry, e anche Zayn!» Aggiunge sedendosi accanto a me.
Mi va di traverso una cucchiaiata di cereali. Tossisco un paio di volte e Thea si volta a guardarmi spaventata. «Che ho detto?»
«Zayn,» tossisco di nuovo sperando di sputare l’ennesimo cereale. «Non credo proprio che verrà.»
«Va be’,» sospira Thea, «e, Niall, chiama Franklyn! Si divertirà da morire!»
«Grande! Bella idea bionda!»
Guardo Niall interrogativo, e Thea altrettanto, «sei daltonico?»
«E dai, un po’ di umorismo!»
Io e Thea scoppiamo a ridere, accasciandoci, alla fine, sulle sedie per riprendere fiato.
Sarà come al solito una pazzia questo tour, una pazzia dopo l’altra.
  
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