36. UNICA RAGIONE
Il suo stomaco brontolò
per la fame.
Come poteva elaborare un piano
decente in queste
condizioni?
Gli occhi le si chiudevano da soli.
Allora, doveva ragionare. Molto
probabilmente le
guardie ci avrebbero messo qualche giorno ad arrivare, quindi avevano
ancora un
po' di tempo per evadere.
Avvampò di rabbia quando
ripensò a come avevano
trattato il suo povero Murtagh.
Il rumore della serratura
interruppe i suoi pensieri
notturni.
La padrona di casa entrò
nella stanza, richiudendosela
dietro.
Molto strano: era sola, senza il
marito.
<< Non hai paura che
io ti possa fare del male
per poi fuggire? >>domandò stupita.
<< No
>>rispose la donna semplicemente.
<< Beh, fai male a
non averne... >>
<< Non sono una
sciocca, e neanche tu lo
sei...sai benissimo che il prigioniero è super controllato
adesso, non
riusciresti mai a farlo scappare >>
Liz restò colpita dal
suo ragionamento.
<< Molti mi dicono
che sono sempre troppo
avventata...tu invece no, perché? >>
<< Intuito
>>la donna alzò le spalle, poi
venne verso di lei << comunque io sono Elain, e mio
marito si chiama
Horst >>
Visto che la ragazza non
rispondeva, ma teneva lo
sguardo rigorosamente lontano da lei, continuò, sedendosi
sul letto, proprio
accanto alla ragazza.
<< Mio marito non
è sempre stato così burbero.
Mi credi se ti dico che non lo riconosco più neanche io?
>>disse
sospirando, << da quando abbiamo subìto
quell'attacco da parte dei Ra'zac lui non è
più lo stesso. Ha preso in
mano le redini della città, nonostante lui in
realtà sia solo un fabbro!
>>
<< I Ra'zac vi hanno
attaccato?
>>intervenne a questo punto Liz, incuriosita
<< ma perché? >>
<< Non lo sappiamo
neanche noi. Sappiamo solo
che hanno ucciso un vecchio uomo, bruciando la sua casa, e poi sono
scappati.
Non sappiamo cosa stessero cercando. Ma abbiamo paura...qui siamo
sempre stati
così in pace, isolati, ora invece sembra tutto diverso...
>>commentò
amaramente la donna.
Dopo lunghi istanti di silenzio Liz
le porse la
mano:<< Io sono Liz, piacere >>disse senza
più preoccuparsi di
usare il nome falso, << e quello che avete catturato e
picchiato è il mio
ragazzo, Murtagh >>disse con tono aspro, facendola
sentire in colpa.
Infatti la donna abbassò
lo sguardo.
<< Mi dispiace, anche
a me non piace tutta
questa violenza, ma se è necessaria per salvaguardare il
villaggio... >>
<< Ma non ha fatto
nulla di male! Non volevamo
infastidire nessuno! >>replicò
<< Vogliamo solo stare insieme in
pace per una buona volta, e costruire una bella famiglia
>>disse
toccandosi la pancia e cercando di farla impietosire quanto
più possibile.
<< Oh! Aspetti un
bambino?! >>esclamò,
colta di sorpresa << di quanti mesi? >>
<< Ancora solo poco
più di due mesi, lo abbiamo
scoperto per caso qualche giorno fa >> disse mentre un
sorriso
involontario le sfiorava le guance al pensiero.
<< Ma avete mangiato?
>>
La ragazza scosse la testa.
<< Allora venite, vi
porto sotto e vi cucino
qualcosa da mangiare >>disse gentile.
<< Oh no grazie non
si preoccupi, non ne ho
bisogno... >>
<< Certo che ne hai
bisogno! Su forza, tanto mio
marito è andato ad aiutare gli altri abitanti a spegnere le
fiamme restanti, in
casa ci sono solo i miei figli, ma credo stiano dormendo
>>
Dopo un po' la ragazza
acconsentì.
Scesero sotto, nella cucina. Tre
giovani erano seduti
al tavolo, discutendo animatamente. Uno di essi aveva i capelli
biondicci, e si
teneva il fianco fasciato.
Liz lo riconobbe: era il ragazzo
del martello.
La ragazza fece per svignarsela
sopra, ma ormai era
troppo tardi: i tre giovani si erano girati nella sua direzione, e la
guardavano a bocca aperta.
Uno di essi parlò,
rivolgendosi a Elain.
<< Mamma ma sei
impazzita?! Perché l'hai portata
qui? Se lo sapesse papà andrebbe su tutte le furie!!
>>esclamò, con
espressione scioccata.
<< Tuo padre non lo
saprà, e lei e il suo
bambino hanno bisogno di mangiare >>disse autoritaria.
Liz arrossì mentre tutti
gli sguardi si puntarono sul
suo ventre, ancora completamente piatto.
<< Elain io vado a
dormire, non voglio stare
nella stessa stanza di questa delinquente >>disse il
ragazzo biondo
alzandosi dalla sedia.
<< Non vuoi stare
nella stessa stanza di chi ti
ha battuto >>le uscì di bocca, con tono
pungente.
Lui la guardò con occhi
infuocati, poi la sorpassò,
con una spallata.
Anche gli altri ragazzi stavano per
fare lo stesso, ma
la madre li fermò.
<< Andiamo, non fate
i maleducati >> poi
toccò a lei fare le presentazioni << questo
è mio figlio Albriech
>>disse indicando il maggiore << e lui
è Baldor >>
I ragazzi continuarono a non
muovere un muscolo.
<< Liz
>> disse semplicemente la ragazza,
con un sorriso.
<< Mentre quello che
è appena salito in stanza è
Roran >>disse ancora la donna, ignorando le occhiate di
rimprovero dei
figli << è come un figlio per me, anche se a
volte è un po' scontroso il
ragazzo. Ma io lo capisco, è rimasto distrutto dalla fine
orribile di suo
padre... >>
<< Che fine ha fatto
suo padre? >>domandò
la ragazza, curiosa.
<< E' l'uomo che
è stato ucciso dai Ra'zac...e
come se non bastasse, suo cugino, che era come un fratello per lui, se
n'è
andato, senza nemmeno avvertirlo >>disse sconsolata.
<< Perché?
>>
La donna scosse la testa.
<< Non lo sappiamo,
era così sconvolto quando l'ho preso nella mia casa... e poi
un giorno è
sparito, senza dire nulla >>
<< Tutto
ciò è molto strano, non vi è mai
venuta
l'idea che... >>
<< Che c'entri
qualcosa con la morte del
vecchio? >>la precedette uno dei ragazzi <<
in effetti sì...ed era
proprio di questo che discutevamo prima, Roran si rifiuta di accettare
questa
ipotesi, vuole troppo bene a suo cugino Eragon >>
<< Beh, tanto ormai
è passato, non ha senso
affliggersi per questa cosa. Inoltre il ragazzo è anche
scappato quindi il
problema non si pone più... >>
Continuarono a parlare ancora per
un po', mentre la
donna le preparava una cena davvero deliziosa, se si confrontavano
tutte le
minestrine e le zuppe a cui aveva dovuto accontentarsi in quei giorni.
Liz la ringraziò, poi
salutò i ragazzi e salì in
camera, accompagnata dalla donna che per sicurezza volle chiudere la
porta a
chiave.
Passarono alcuni giorni, ancora
nessun tentativo di
fuga.
Molto probabilmente l'indomani
mattina sarebbero
venute le guardie a prendere Murtagh.
Proprio per questo la notte di Liz
fu agitatissima,
dominata solo da incubi spaventosi, alcuni perfino troppo reali.
Vedeva Murtagh assassinato dal re,
per poi essere dato
in pasto al suo enorme drago nero, di cui aveva solo sentito parlare,
senza
averlo mai visto.
E poi si vedeva lei stessa, con la
pancia gonfia,
piegata in due per le forti contrazioni, sola e senza alcun aiuto.
Si svegliò di botto con
la fronte imperlata di sudore.
Elain di fianco che la guardava preoccupata.
Liz incominciò a
balbettare e a dire frasi sconnesse,
in preda al panico :<< Il bambino...il bambino no...non
può nascere
ora...è troppo presto...e e e poi come farà
s-senza un padre? >> e
scoppiò a piangere.
<< Calmati, calmati
adesso Liz, non è successo
niente, stai tranquilla >>cercò di
rassicurarla la donna.
<< Si ma
succederà! Lui lo ucciderà! Perché lui
è cattivo e lo odia! >>disse tra le lacrime.
La donna non sapendo che fare, le
mise una mano sulla
spalla, ma la ragazza la allontanò, con uno schiaffo.
<< I-io..noi non vi
abbiamo fatto niente! Siete
degli assassini! >>le urlò in faccia con
rabbia << vi interessano
solo i soldi della ricompensa! Siete delle persone ORRIBILI!
>>gridò
sempre più fuori di sé.
In quel momento entrò
nella stanza anche il resto
della famiglia , compreso Roran, attirato dalle urla.
<< Ma come ti
permetti di parlare così a mia
moglie?! >>gridò a sua volta il fabbro,
afferrandola per i
capelli.
Liz urlò ancora di
più, dimenandosi, poi
improvvisamente gli sferrò un calcio così potente
al ginocchio che lo fece
barcollare e lasciare la presa.
Con agilità prese un
coltello che era riuscita qualche
giorno fa a portarsi su dalla cucina, puntandoglielo contro.
<< Io sarei anche
capace di uccidervi tutti e
cinque, qui...perché io sono la dama di ghiaccio
>>disse con voce calma
ma minacciosa << ma non lo farò,
perché io ho la coscienza pulita, voglio
solo che mi lasciate parlare con il mio ragazzo... >>e
lasciò cadere il
coltello a terra.
L'uomo si lanciò subito
contro la poveretta ma la
moglie gli sbarrò la strada:<< tu non le farai
del male >>gli
intimò con tono severo, << questa ragazza non
ha fatto nulla, e neanche
il suo ragazzo...e tu lo sai benissimo questo, ne abbiamo discusso a
lungo
>>
L'uomo si fermò, facendo
sbollire un po' la rabbia che
provava in quel momento.
<< Lasciamola almeno
parlare con il suo amato,
per l'ultima volta...visto che domani verranno a prenderlo
>>continuò con
sguardo truce.
<< E va bene
>>acconsentì quello. Non
poteva fare un torto a sua moglie.
Ebbene sì, lui la
temeva. Elain era la donna più
autoritaria del villaggio. Tutti a Carvahall la temevano. Il fabbro
pensava che
fosse principalmente per merito suo che lui godesse di così
tanta stima da
parte dei concittadini.
L'uomo e la donna la accompagnarono
fino alla piazza
principale.
Lì, ridotto sempre
peggio, stava Murtagh,
fortunatamente cosciente.
Quando furono più vicini
la ragazza gli corse
incontro, inginocchiandosi di fronte a lui, in modo da potersi fissare
negli
occhi.
Il sorriso di lei lo fece come
rianimare, e il bacio
appassionato in cui si fiondò senza avvertirlo gli fecero di
botto passare
tutti i mali che sentiva.
<< Forse li ho
convinti a lasciarci andare
>>esclamò lei raggiante.
<< Lasceranno andare
te...non me >>disse
lui, sfumando tutta la sua gioia con quelle poche parole.
<< Domani i
soldati verranno a prendere solo me, quindi tu sei libera. Ma a me
devono
trovarmi qui, altrimenti gli abitanti incorreranno nella furia di
Galbatorix
>>spiegò poi.
Dal suo viso deluso scese qualche
lacrima
silenziosa:<< Io non ti abbandono qui... >>
<< Io non te lo sto
chiedendo, io te lo ordino
>>disse anch'esso con gli occhi lucidi, poi nel suo viso
si allargò un
piccolo sorriso << questo non è un addio, Liz
>>disse poi
speranzoso << io fuggirò dai soldati nella
strada di ritorno, mi libererò
di loro >>rivolse uno sguardo ai due coniugi
<< mi aiuteranno gli
abitanti >>disse sicuro, poi tornò a fissare i
suoi occhi azzurro
ghiaccio << e un giorno ci rincontreremo, te lo prometto
>>
<< E io cosa
farò nel frattempo? Dove andrò? Non
ho più nessuno ormai... >>si lasciò
andare allo sconforto e al pianto.
<< Ho pensato anche a
questo, tranquilla, amore
>>
La ragazza smise per un momento coi
singhiozzi,
rivolgendo al ragazzo un'occhiata interrogativa.
<< Andrai dai Varden,
nel Surda. Loro ti
aiuteranno con la gravidanza, ma mi raccomando non dire che il padre
sono io...
>>disse amaramente, poi
spiegò:<< il figlio di un Rinnegato non
gode di ottima reputazione da loro >>
La ragazza rimase con lo sguardo
basso.
<< I-io...io non
voglio lasciarti...perché deve
essere tutto così difficile?! >>disse tra i
singhiozzi. Poi si lasciò
andare, poggiandosi sul suo petto e facendo scorrere le lacrime.
Passarono i
minuti interminabili, fin quando Liz sollevò la testa,
guardandolo con occhi
arrossati dal pianto, che sembravano ancora più belli.
Poi si passò le mani
dietro al collo, sollevandosi i
capelli si sfilò il suo ciondolo.
Lo osservò per l'ultima
volta, poi lo mise al collo
del ragazzo. Gli allargò lo scollo della maglietta,
facendolo cadere
all'interno, proprio a contatto col petto.
<< Tienilo tu,
proprio vicino al cuore...e
ricorda di mantenere la promessa >>gli disse con voce
incredibilmente
ferma.
Murtagh avrebbe voluto
così tanto stringerla a sé,
avrebbe voluto asciugare le sue lacrime dal viso, avrebbe voluto
lanciarsi in
avanti, e non lasciarla andare, perché aveva bisogno di lei,
perché non poteva
rinunciare a lei.
Eppure sapeva di fare la cosa
giusta a lasciarla
andare, ma il suo cuore si rifiutava di accettarlo.
<< Voglio che tu sia
con me quando nascerà...
>> era un ordine.
Il ragazzo sorrise, passando lo
sguardo dai suoi occhi
gelidi alle sue labbra.
Lei capì le sue
intenzioni e, prendendogli la testa
fra le mani si chinò un po' per baciarlo un'ultima volta.
Le loro labbra si incontrarono con
bramosia, le une
così calde e morbide, le altre
così
secche a causa del freddo, ma nonostante ciò il bacio si
caricò di così tanta tensione
e passione da
trasformarsi in uno fra i
baci più belli che si fossero mai dati.
Come se il mondo intorno a loro si
fosse annullato.
Come se esistessero solo loro, e il
loro amore.
Nessun pericolo, nessuna
preoccupazione a tormentarli.
Murtagh curvò le labbra,
sorridendo nel bacio.
<< Vai...
>> soffiò tra
le sue labbra.
Appena Liz aprì gli
occhi, il mondo le precipitò
nuovamente addosso, riversando tutti i tormenti che stava vivendo, e
lasciandola immobile, incapace di fare qualsiasi cosa.
Fu nel momento in cui
fissò gli occhi neri del ragazzo
che si convinse a muoversi, ad andare avanti.
Un pezzo del suo cuore rimase con
lui quando si staccò
e senza voltarsi indietro si diresse verso Elain, che la stava
aspettando.
<< Abbiamo deciso di
lasciarti andare ma...non
possiamo fare lo stesso con lui... >>disse subito la
donna, abbassando lo
sguardo, dispiaciuta.
<< Ne abbiamo
già parlato. Potete ridarmi la mia
spada e il mio cavallo? >> disse con voce calma, che
stupì anche lei
stessa nel momento in cui pronunciò quelle parole.
<< Ma...ma dove
andrai da sola? >>domandò
la donna, preoccupata.
<< Andrò a
chiedere rifugio dai Varden, loro non
mi tratteranno come una delinquente >>rispose con
freddezza.
Arrivarono Albriech e Baldor, l'uno
portando il
cavallo di Liz, l'altro la sua spada e una nuova sacca, che conteneva
però
tutti i suoi vecchi oggetti.
Più indietro stava
Roran, con lo sguardo basso.
Liz stava per salire a cavallo
quando si decise ad
avvicinarsi.
Erano passati un paio di giorni da
quando era a casa
del fabbro, ma quel ragazzo non le aveva rivolto la parola se non in
casi
strettamente necessari. Liz sentiva sempre il suo sguardo addosso,
freddo,
guardingo. Non si fidava di lei, non si era mai fidato.
Eppure adesso incontrò
il suo sguardo, e non c'era più
traccia di risentimento.
Il ragazzo gli offrì la
mano.
<< Senza rancore
>> pronunciò.
Liz rimase a guardare la mano tesa
verso di lei come
se non credesse ai suoi occhi, infine la strinse, un po' perplessa.
Roran capì il suo
sguardo, e si affrettò a
giustificarsi:<< A nome di tutti i cittadini...siamo
davvero pentiti del
trattamento che vi abbiamo riservato >>
Liz strinse gli
occhi:<< Cos'è che vi ha fatto
cambiare idea? >>
<< Ci
è...giunta la notizia che il re si sia
alleato con gli Urgali >> disse abbassando lo sguardo.
Liz sorrise involontariamente, un
sorriso beffardo. Se
lo meritava.
Si allontanò di nuovo
diretta al suo cavallo, poi tornò
indietro verso il ragazzo, si avvicinò di più a
lui, fino a sussurrargli in
tono deciso:<< Salva il mio ragazzo, e siamo pari,
salvalo >>.
Roran la fissò con le
sue iridi color nocciola, poi
annuì.
Adesso per la ragazza era giunto il
momento di partire,
salì a cavallo e uscì dal villaggio al galoppo.
Quando si allontanò
abbastanza, si sfogò per bene.
Aveva affidato Murtagh nelle mani
di sconosciuti,
quelli che fino a qualche tempo prima erano stati i suoi accusatori, i
suoi
carcerieri. ma chissà perché si fidava di quel
ragazzo, Roran. Nel suo sguardo
aveva visto la determinazione e l'audacia di un vero guerriero, per non
parlare
poi della sua abilità nel maneggiare la sua strana arma. Poi
però la paura
tornò di nuovo a sostituire, anzi a travolgere la speranza.
Quello poteva
davvero essere un addio. Chi le avrebbe assicurato che Roran ce
l'avrebbe
fatta? Per l'ennesima volta si sentì solamente una codarda.
Doveva essere lei
ad intervenire, lei a salvarlo.
Ma poi si rese conto che la sua
priorità adesso doveva
essere il piccolo esserino che cresceva nel suo ventre. Glielo aveva
fatto
capire anche Murtagh. Nulla era più importante di lui, o
lei.
Era diventata la sua unica ragione di vita.
Ed ecco che questa
disgraziata (sarei io) si rifà viva!! Ammettetelo che
pensavate di esservi sbarazzate di me! No scherzo, anzi scusatemi
davvero per questo enorme ritardo, credetemi, nessuno più di
me ha sofferto in questo periodo senza EFP. Però finalmente
adesso che mi sono DIPLOMATA posso avere tutto il tempo per scrivere,
aggiornare, recensire, e tutte fare tutte quelle cose che in questo
periodo mi ero posta di non fare per "cercare di studiare".
Spero che anche voi siate rimaste nonostante tutto questo tempo, in tal
caso, vedrò di sbrigarmi e aggiornare anche domani stesso!
:) Un bacione a tutte voi, è bello essere tornata ;) Buona
estate!