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Autore: ChiaraJames    24/09/2004    1 recensioni
Fin dove si può spingere l'amicizia di due amici? E se qualcuno ha un problema,cosa si é disposti a rischiare per risolverlo?

E' la prima fan fiction che scrivo,sostenetemi,grazie in anticipo a chi lo farà e anche a chi leggerà solamente! Baci.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4:un ritorno inaspettato









Quel giorno il telefono squillò troppo forte a casa di Riccardo,uno squillo insistente,assordante,così stranamente inconsueto. Quasi come se si aspettasse quello che stava per succedere,esitò per un attimo davanti al telefono,con la mano poggiata sul ricevitore…ne aveva forse paura?sospirando di quello stupido pensiero, alzò la cornetta portandosela all’orecchio
-pronto?
- Riccardo,sono Luca…corri,è tornato Vincenzo




Vincenzo correva su e giù per la stanza,la valigia aperta sul letto,dentro pochi vestiti e una voglia matta di scappare. Buttò dentro qualche paio di Jeans,le cose che gli sembravano più utili…il suo sguardo si soffermò sulla foto sul comodino. Una cornice di corallo che suo fratello Davide gli aveva portato dal viaggio in Messico racchiudeva il ricordo di qualcosa che era svanito…l’immagine della sua famiglia gli sorrideva da dietro un vetro troppo spesso per essere infranto…sorrise stupidamente di rimando a quel dolce passato,e passò un dito sulla fotografia. Incastrata in un angolo,silenziosa e sorridente,un'altra foto…la sua ragazza che faceva una linguaccia,gli occhi di lei che ridevano,vicino al viso di lui,sorridente e rilassato come non lo era da tempo. Forse non si ricordava più come si faceva ad essere in quel modo. Allungò una mano e prese la foto. La baciò chiudendo gli occhi e poi la mise nella valigia,insieme all’altra .Per un attimo esitò…cosa perdeva ad andare?molto,forse tutto quello che gli era rimasto. Ma lui non se ne rendeva conto .Voleva prendere quel maledetto treno e rifarsi una vita,dolcemente illuso che potesse ricominciare,che potesse trovare una nuova ragione per cui respirare, che potesse avere di nuovo ciò che aveva un tempo:una vita senza problemi,né ombre,né rimpianti. Voleva solo dimenticare,lasciarsi tutto alle spalle…forse in cuor suo sapeva che non sarebbe potuto accadere,ma tutto quello che gli restava era la speranza,e quel giorno se la mise sulle spalle e se ne andò…uscì dalla sua camera,percorse attento il lungo corridoio vuoto,silenzioso, e scivolando sulle note silenti della notte,arrivò alla porta di casa. L’uscita…quella che così tante volte era stata un entrata,l’entrata per un mondo tenero e caldo,adesso non era altro che un’uscita,la sua unica via di fuga…appoggiò la mano sulla maniglia d’ottone,sentendone per quella prima volta tutta la pesantezza,e fece scattare la serratura…Un ultimo sguardo alla sua casa,a quella che lo aveva accolto con affetto per 23anni e che ora gli sembrava una prigione…ma voleva imprimere della sua memoria tutto ciò che era stato…il lungo corridoio ,dove sua sorella Sara era passata tante volte gattonando…quanto tempo era passato…la cucina,il regno di sua madre,così grande,luminosa e accogliente…quanti odori,e sapori,aveva sentito arrivare da quel luogo,e come correvano tutti e tre quando la mamma gridava “è pronto!”…e li accoglieva contando da dietro i fornelli,mentre suo padre,già seduto al tavolo,smetteva di leggere il giornale per regalare ai suoi figli un sorriso allegro…come era potuto succedere?come erano potuti cambiare così?e lui…come poteva fuggire,lui che era sempre stato legato alle proprie radici,lui a cui piaceva ascoltare i nonni parlare dei vecchi tempi,mentre i suoi fratelli guardavano la televisione sdraiati sul tappeto del grande salotto??…eppure era tutto diverso ora .Una spinta leggera verso la libertà,e la porta di aprì con un debole scatto. Poi pensò una cosa. Entrò in camera di suo fratello,e poggiò sul suo comodino,vuota,come adesso era la sua vita,la cornice di corallo. Almeno questo glielo doveva.



Riccardo trattene il respiro,indeciso.
-Dove sei?




Luca aspettava impaziente,camminando su e giù davanti alla porta di casa. Finalmente il suono del citofono. Eccoli!aprii e i suoi amici entrarono in casa,una casa dallo stile orientaleggiante,con lunghi tappeti persiani e un dolce e intenso profumo di incenso alla vaniglia. Riccardo e Giuliano si sedettero sul divano e lui prese una sedia per guardarli negli occhi mentre gli parlava
-ho visto Vincenzo.
-dove?
-alle moto!
Le gare di moto. Tutto per Luca,molto per Riccardo,abbastanza per Giuliano,niente per Davide.
Ma c’erano sempre andati insieme. Luca gareggiava,Riccardo imparava,Giuliano faceva il tifo e Davide… Davide guardava. Guardava i suoi amici ridere e scherzare intorno a quella pista da principianti…ma gli bastava alzare lo sguardo sulla pista professionale,e vedeva una moto blu sfrecciare,vincitrice sulle altre,e suo fratello alzare le braccia al cielo,felice di aver raggiunto quel traguardo più velocemente degli altri,un altra volta.
-sei sicuro?
-si.
-ma come fai a saperlo?
- Riccardo non sarei qui a dirti queste cose,se fossero tutte cavolate!!!
-scusami…ma ho perso la testa. Non ci capisco più niente…
-neanche io...
-lo so ragazzi…ma dovete credermi!
-racconta…come l’hai riconosciuto?
-volevo allenarmi un po’…oggi la pista grande è vuota,e mi sembrava l’occasione adatta per…
-va avanti!
-insomma arrivo giù e vedo che c’è gia qualcuno dentro…




Luca prese in mano il casco giallo in tinta con la sua moto,e arrivò fino alla pista grande. Eccola lì…tutta per lui,come l’aveva sempre sognata. All’improvviso un rombo forte di motore,e un lampo blu passa veloce davanti ai suoi occhi. Chi c’è?pensa stupito. Ma non ha tempo di chiederselo ancora. La moto blu sfreccia leggera sulla pista .Ogni curva è perfetta,quasi come se fosse stata disegnata da quelle due ruote che corrono veloci sul asfalto bagnato. Luca si ferma a guardare folgorato,ammirato,desideroso di essere anche lui così un giorno…
Di nuovo un rombo di motore,un sgommata e la moto si ferma sulla pista,perfettamente allineata con le righe bianche dello stop. Luca batte le mani
-bravo!bravo!
il motociclista lo guarda e per un attimo i loro sguardi si incrociano. E si riconoscono. Luca conosce perfettamente quello sguardo…l’aveva incrociato troppe volte per dimenticarselo…durante le interrogazioni,ogni volta che passava una bella ragazza,quando Giuliano diceva qualche cavolata,se Riccardo combinava un bel casino e poi glielo raccontava ridendo. Ma non era quegli occhi,non era Davide quello che lo guardava…il nocciola caldo e profondo era diventato un verde vacuo e triste…ma non si poteva confondere,non poteva sbagliare…la stessa tristezza sofferente,la stessa malinconica infelicità che vedeva tutti i giorni negli occhi del amico,la riconobbe in quello sguardo …ma gli occhi di davide sorridevano ad una vita migliore ora,riparata con un po’ di toppe cucite con un filo che sarebbe stato difficile spezzare…ma quelli che guadava erano 2occhi spaventati,terrorizzati,agitati e infelici.
-Vincenzo!
Il ragazzo sulla pista trascina la moto fino all’entrata,poi si toglie il casco. Luca lo guarda,e lui ricambia il suo sguardo. Ormai ne è sicuro…

"No ti prego,non farlo un'altra volta…non andare via di nuovo!Davide ha bisogno di te…"

Avrebbe voluto dirgli questo e che lui ascoltasse le sue parole…
-fermo!dove stai andando??!!ascoltami un attimo ti prego…
Vincenzo lo guardò e gli sorrise
-scusa Luca…ma io non posso ora…scusa!
-no ti prego!fermati…non farlo ancora…!!!!
Ma la moto era già ripartita,alla volta della città,e chissà dove si sarebbe fermata questa volta.




Giuliano si passò una mano sul viso,stravolto dalla stanchezza e da quel racconto.
-è assurdo…perché è tornato?
-non lo so…
Non poteva credere che stava accadendo un'altra volta. Ora che erano riusciti a dimenticare,che tutto era tornato come prima…il passato incombeva spaventoso,riaffiorando lentamente come il sangue che arriva ad una ferita non rimarginata del tutto.
-io…non voglio che torni…so che non è giusto ma…ha lasciato tutti,ha abbandonato la sua famiglia quando aveva bisogno di lui…ha lasciato tutto sulle spalle di davide!noi labbiamo dovuto aiutare…NOI!e non ci ha nemmeno ringraziato per questo…non ha neanche voluto parlare a Luca,sapere se Davide sta bene…
Giuliano era una furia. Gli capitava poche volte di essere così,di rado esternava i suoi sentimenti negativi…e adesso voleva sfogarsi,urlare,piangere…ma non si sentiva in dovere…non era lui quello che stava vivendo tutto questo…





Riccardo guardò con i suoi occhi azzurri e profondi l’amico,e sembrò capire quello che provoava…così tante volte anche lui era stato invaso da quelle emozioni…ma Giuliano doveva capire,perdonare…e Riccardo sapeva che era in grado di farlo.
-Giulià,ragiona…Vincenzo è un ragazzo spaventato,la sua famiglia era distrutta,i suoi amici non c’erano… cosa avresti fatto al suo posto?ragionaci perché io non so proprio se avrei avuto il coraggio di affrontare questa situazione…forse si,ma io ho voi. Lui non ha nessuno…giuliano devi capire…è giovane,e ha fatto un errore…
-lo so Riccardo,lo so. E mi sento male,perché non riesco a perdonare. Ma spetta a Davide la decisione. Io so che farà la cosa giusta…l’ha sempre fatta…e so che perdonerà,e che saprò farlo anche io con il tempo…
-certo,ma sapete che dobbiamo fare adesso ragazzi?
-no!
-andare là fuori,trovare Vincenzo e riportarlo a casa…perché la vita non è finita!e poi… Davide se lo merita.










Ciao a tutti!Spero che anche il 4capitolo vi sia piaciuto!e spero anche che commentiate…accetto tutto!Infondo,il privilegio di una buona critica non sono in molti ad averlo no???Lanny,ho cercato di allungare un po’ questo nuovo capitolo,ma devi capirmi…ho molte cose da fare e poca ispirazione in questo periodo!!!spero che apprezzerai comunque!ringrazio molto te e tutti gli altri che hanno recensito o recensiranno!!!!thx so much!baci a tutti!
  
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