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Autore: elisabettagazzonii    09/07/2013    0 recensioni
Solo poche ore mi separavano dall’estate più bella della mia. Tra solo due ore la campanella della mia scuola sarebbe suonata e io e le mie amiche saremmo state libere da ogni problema, o almeno era quello che pensavamo.
- Dieci settimane
- Cinque ragazze
- Cinque ragazzi
- Un estate
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ritornammo a casa e Niall, Loui e Liam stavano ancora ridendo per quello che era successo a Harry e Zayn. Io e Jessica ci offrimmo di cucinare mentre Lucia, Liz e Michela avrebbero apparecchiato. Non sapevo cucinare molto bene, ma per fortuna Jessica era un abile cuoca. Per la prima sera decidemmo di preparare la pizza per far conosce ai ragazzi il cibo italiano. Niall si divorò tutto in pochi minuti. A tavola parlammo del più e del meno. Finito di cenare i ragazzi pulirono la cucina mentre noi ragazze andammo nelle nostre stanze.  Ad un certo punto qualcuno bussò alla porta.                                                                                                                    
?: “Posso entrare?” disse una voce.                                                                                                                                           
C: “Avanti!” risposi io. A quel punto vidi la testa riccioluta di Harry affacciarsi nella stanza.                                                           
H: “Io e i ragazzi ci chiedavamo se tu e le ragazze voleste venire a fare una passeggiata per il paese.”                                       
C: “Harry è una fantastica idea, mi faccio la doccia e scendo” dissi io tutta contenta.                                                                     
H: “Se vuoi posso tenerti compagnia dentro la doccia!” disse lui con sorriso malizioso.                                                                   
C: “Che pervertito che sei Harold!” dissi io ancora un po’ scossa.                                                                                                        
H. “Ammetti che sono il tuo pervertito preferito!” disse lui sfoggiando il suo sorriso migliore.                                                             
C: “Sparisci Styles!” gli tarai poi un cuscino che lo colpì in piena faccia. Harry uscì divertito e io mi andai a fare la doccia. In venti minuti eravamo tutti pronti, l’unica che mancava era Michela. In fondo noi ragazze sapevamo bene che in quanto a prepararsi ci metteva sempre secoli e i ragazzi potevano immaginarselo. Michela era così, poteva sembrare una di quelle ragazze snob con la puzza sotto al naso, ma quando la conosci capisci che è solo una ragazza fantastica che ci tiene ad apparire al meglio.                                                              
Liz: “E’ sempre la solita! Ci mette mille anni per scegliere cosa indossare!” disse Liz un po’ arrabbiata.                                                        
Z: “Dai Liz non agitarti, scommetto che adesso arriverà” disse Zayn per calmarla, ma la sua voce la irritò ancora di più.                                                                                                                         
Lo: “Ragazzi la vado a chiamare io!” disse Louis mentre tutti lo guardavamo salire le scale.
 
MICHELA
Ero ancora in asciugamano che stavo scegliendo cosa mettermi quando all’improvviso la porta della mia camera si aprì e Louis entrò. Quando mi vide in asciugamano divenne tutto rosso e si girò subito dall’altra parte.                                                                                                                                                                                                      
M: “Cavolo Louis non si usa più bussare?!” disse Michela arrabbiata ma anche imbarazzata.                                                                  
L: “Sc-scusa Miki, comunque volevo avvisarti che siamo tutti di sotto che stiamo aspettando te!” disse con voce imbarazza.                                                                                                                                                                                                                  
M: “Metto la maglia e scendo” dissi io. Louis uscì dalla camera un po’ traumatizzato e riuscì a sentire che i ragazzi dal soggiorno gli chiesero che cosa aveva fatto ma lui rispose solo che stavo per scendere e così feci. Quando scesi le scale incrociai gli occhi di Louis che mi fissavano e entrambi diventammo rossi come dei peperoni.                                                                                                                                                                                                         
Lu: “C’è qualcosa che mi sono persa?” mi chiese Lucia in modo che gli altri non la sentissero.                                                                                                                           
M: “Te lo spiego dopo.” Uscimmo di casa e iniziammo la nostra passeggiata.
 
CHIARA
Sapevamo che era successo qualcosa a Michela e Louis, glielo si leggeva in faccia, ma non dicemmo nulla, non volevamo metterli più in imbarazzo di quello che erano. Visto che era il nostro primo giorno non conoscevamo bene il paese così ci limitammo a stare in un parco. Anche se erano le 20.30 era ancora giorno così visto che i ragazzi avevano portato una palla decidemmo di fare una partita a calcio cinque contro cinque. Nella mia squadra c’eravamo io, Lucia, Michela, Niall e Liam; mentre l’altra squadra era composta da Liz, Jessi, Zayn, Harry e Louis. Noi ragazze non sapevamo che fare, sembravamo così goffe >.< L’unica che se la cavava era Lucia, in fondo aveva fatto due anni di calcio da piccola ed era molto più brava di Zayn che non voleva scompigliarsi il ciuffo -.- Alla fine però noi perdemmo solo perché a Niall era venuta fame e non aveva più voglia di giocare. Alle 21.30 tornammo a casa perché da domani avremmo dovuto iniziare a fare le prove per le serate al locale di Fred. Entrati a casa mi catapultai subito verso il bagno, se no Zayn ci sarebbe stato dentro un’ora. Mi feci la doccia e mi misi in pigiama. Non avevo molto sonno così sfilai dalla valigia un libro che avevo acquistato alla libreria dell’aereoporto e mi misi a leggere. Stavo quasi per addormentarmi quando sentì una melodia provenire dalla stanza della musica così mi misi le mie pantofole a forma di coniglio e uscì dalla mia stanza. Quello che suonava era Niall e devo ammettere che era davvero bravo a suonare la chitarra, anche se il mio giudizio non contava molto visto che io sapevo fare solo qualche accordo e le uniche persone che avevo visto suonarla erano mio padre e Lucia. Mi assicurai di non fare rumore ma ovviamente la mia leggerezza da elefante colpì ancora e inciampai nel tappeto del corridoi cadendo a terra. L’attenzione di Niall si spostò subito su di me.                                                                                               
N: “Ehi tutto ok?” disse con aria divertita porgendomi la mano.                                                                                                 
C: “Si credo, scusa non volevo disturbarti”                                                                                                                                                                  
N: “Tranquilla, io non volevo svegliarti…” disse con aria di scuse.                                                                                                        
C: “Non l’hai fatto. Suoni davvero bene!”                                                                                                                                    
N: “Bè grazie. Te ne intendi?”                                                                                                                                                                  
C: “Non proprio, mio padre mi ha insegnato qualche accordo. Emmh senti ti dispiacerebbe farmi sentire qualcos’altro?” chiesi io con la faccia da cucciolo.                                                                                                                          
N: “Tipo cosa?” disse guardandomi negli occhi.                                                                                                                           
C: “Qualsiasi cosa.” Niall impugnò la chitarra e iniziò a produrre i primi accordi poi iniziò anche a cantare.                          
N: “ I’ve tried playing it cool. Girl when I’m looking at you I can never be brave. Cause you make my heart race. (Ho cercato di andarci piano. Quando ti guardo non potrò mai essere coraggioso perché fai correre il mio cuore.)” Rimasi a guardarlo pietrificata, aveva una voce bellissima, forse la più bella che io abbia mai sentito. Statti zitta per un po’ a fissare le sue mani che si erano fermate sulla chitarra quando la sua voce mi portò alla realtà.                                                                                                                                                                                      
N: “Allora? Che ne pensi?” disse lui con aria curiosa.                                                                                                                   
C: “E’ straordinaria! La tua voce è straordinaria! Tu sei straordinario!” L’avevo detto davvero? Dio che figura! Lui era ancora li che mi guardava sorpreso con un sorriso a 32 denti appiccicato sul volto. Ero troppo imbarazzata così mi alzai per andarmene quando mi prese il braccio e portò la sua bocca vicino al mio orecchio.                                                                                                                                                                                                            
N: “Mi fa davvero piacere sentirtelo dire.” Poi mi lasciò e uscì dalla stanza. Ero rimasta immobile. Insomma, perché un ragazzo che conoscevo da appena un giorno mi faceva quell’effetto? Questa era una domanda alla quale non seppi mai rispondere. Ritornai in camera quando incontrai nel corridoi Liz in costume da bagno.                                                                                                                                                                                                 
C: “Che ci fai vestita così? o.O” Dissi io sorpresa.                                                                                                                                    
L: “Vado a farmi una nuotata” rispose semplicemente lei.                                                                                                                                              
C: “A quest’ora? -.-”                                                                                                                                                                                 
L: “Ho bisogno di pensare” certo che chi la capisce è bravo >.< Ritornai in camera e mi misi a dormire.
 
LIZ
Forse non l’avevo mai detto a nessuno, ma ascoltare la musica o stare sott’acqua erano le uniche cose che mi facevano riflettere. Appoggia l’asciugamano nel lettino e poi mi tuffai in piscina. Immergermi mi liberava da ogni pensiero, mi faceva sentire libera. Presi un bel respiro e andai sott’acqua, stare tanto tempo in apnea ormai per me era una cosa naturale, che mi riusciva benissimo. Quando tornai su vidi un ragazzo che mi porgeva il mio asciugamano, Zayn. Mi sedetti sul bordo della piscina e mi asciugai la faccia.                                               
Z: “Che ci fai qui a quest’ora? o.O”                                                                                                                                                     
L: “Sai, potrei farti la stessa domanda.”                                                                                                                                                            
Z: “Non riuscivo a dormire così sono venuto a prendere una boccata d’aria”                                                                                                             
L: “Stessa cosa per me”                                                                                                                                                                                     
Z: “Facendo il bagno? -.-”                                                                                                                                                                                  
L: “Mi rilassa!” risposi io acida.                                                                                                                                                                                                      
Z: “Ehi se vuoi posso venire anche io ad immergermi con te” disse con sorriso malizioso.                                                                                                          
L: “Maniaco!” e mi alzai in piedi. Lui prese dalla tasca della sua felpa un accendino e accese una sigaretta.                                                      
L: “Potresti evitare di fumare davanti a me?!”                                                                                                                                    
Z: “Andiamo, non dirmi che sei una di quelle santarelline che ha paura di una nube di fumo”                                                                          
L: “Io, al contrario di te, tengo alla mia salute” Poi presi l’asciugamano e mi diressi verso l’entrata della casa.                 
Z: “Liz, un’ultima cosa” mi girai a guardarlo “Lo sai che sei sexy in costume?” disse con un sorriso a 32 denti.                         
L: “E tu lo sai che sei un pervertito?” detto questo mi girai e me ne andai. Quanto odio provavo per quel ragazzo. Bè forse “odio” era esagerato, però mi stava tremendamente antipatico, lui e i suoi sorrisetti strafottenti. Non riuscivo a guardarlo che il sangue ribolliva e mi saliva al cervello. Era la seconda persona che riusciva a mandarmi così in tilt. La prima era Lui, Mattia, il primo ragazzo che io abbia mai amato. Dopo tanti ostacoli eravamo riusciti a stare insieme e pensavo che sarebbe durato per sempre quando però mi abbandonò per la prima ochetta che conobbe. Da quel momento non mi fido più dei ragazzi e tendo ad allontanarli dalla mia vita. Non credevo che sarei riuscita a provare dei sentimenti per un ragazzo, anche se fin’ora l’unico sentimento che provavo per Zayn era semplice disgusto.
 
CHIARA
Mi svegliai con il pensiero di quello che era successo la notte prima con Niall. Andai in bagno e poi mi misi dei semplici short con una canottiera. Scesi in cucina e vidi i ragazzi già a tavola fare colazione. Liz e Zayn avevano già iniziato a litigare, Louis e Michela non si rivolgevano  la parola, mentre Niall aveva già finito tutti i biscotti e Liam era al telefono con Danielle. Gli unici che mancavano erano Harry, Lucia e Jessica.                                  
Lo: “Lucia si è svegliata presto ed è andata a correre, Jessica è in giardino, mentre Harry dorme ancora credo.” Spiegò Louis subito dopo.                                                                                                                                                          
Li: “Bè meglio che si sbrighino se non vogliono arrivare tardi alle prove!” sbraitò Liz.                                                                           
Z: “Ma ti vuoi rilassare per una volta? Siamo in VACANZA” urlò irritato Zayn dopo il melodramma di Liz.                                                 
Lia: “Sempre calmi voi due è?!” disse Liam appena entrò in cucina dopo aver terminato la chiamata.                            
J: “Cosa sono questi urli? Vi si sente dal portico!” Disse Jessica appena entrò dalla porta sul retro.                                                     
M: “Chiedilo ai signorini qui presenti” disse Michela indicando Zayn e Liz.                                                                                                 
N: “Ragazzi è vero dovete darvi una calmata. Non è piacevole svegliarsi tutte le mattine con i vostri urli. Non potreste fare una tregua?” intervenne Niall ancora con la bocca piena.                                                                                          
Li: “Ok, ma solo per gli altri, intesi?” disse Liz porgendo la mano a Zayn.                                                                                                   
Z: “Intesi!” disse Zayn stringendogliela.
 
 
  
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