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Autore: barbabietoladazucchero    09/07/2013    2 recensioni
- Ehi, splendore!- mormora con la sua voce roca. Ora, se una voce potesse ingravidare, sarei già incinta di 3 figli.
- Mr. Styles… - replico, in modo leggermente lascivo. Le sue labbra si fiondano sulle mie e mi bacia come se fossimo sul set di “9 settimane e mezzo”: orgasmo raggiunto in meno di 5 secondi.
Essere la compagna di Phil Styles ha i suoi vantaggi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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BETH.
-Continuo a non capire- 
-Niall, francamente, non ci vuole una laurea: ho bisogno di aria nuova, di distrarmi e cercare di andare avanti-
-L’aria fresca la trovi anche a Manchester. Non c’è bisogno che vai dall’altra parte dell’Oceano…- 
Mi volto verso Niall lasciando la mia valigia aperta e pronta per metà.
-Vieni qui- gli faccio cenno di avvicinarsi.
Lui mi stringe forte, un abbraccio che ti scalda il cuore e che ti fa mancare il fiato, ma in modo positivo non perché ti stritola troppo, bè anche per quello.
Mi stacco dall’abbraccio per guardarlo negli occhi.
-Avevamo detto niente lacrime, Niall!- dico iniziando a commuovermi anch’io.
-Scusa scusa, ora mi riprendo- prende un paio di respiri profondi, mi guarda e mi si ributta in un abbraccio.
Io non posso fare a meno di sorridere mentre lo abbraccio più stretto che posso.
Poi mi rimetto a preparare le valigie.
-Perché non posso accompagnarti?-
-In Florida?!- rispondo cercando di smorzare un po’ la tristezza.
-All’aeroporto, genio!- mi dice lui con un sorriso sciogli-ghiaccio.
-Tre parole: fan, security, fan- 
Ed ecco che torna la faccia da cucciolo abbandonato.
-Dai, Niall lo sai, non è fattibile…- lo abbraccio per l’ennesima volta e lo sento sussurrare al mio orecchio.
-Can’t believe you're packing your bags, trying so hard not to cry… Had the best time and now it’s the worst time, but we have to say goodbye- wow.
-Cos’è?- lui alza le spalle.
-Una nostra canzone, mi sembrava appropriata- sorrido, Cristo quanto mi mancherà questo pezzo d’Irlanda.
-Niall mi prometti una cosa?- mi stacco per guardarlo negli occhi e lui fa un cenno di affermazione con la testa –Non dimenticarti di me- dico inciampando sull’ultima parte della frase mentre i nostri occhi si inumidiscono per l’ennesima volta.
Ritorna ad abbracciarmi.
-Non sarà un po’ d’acqua a farmi dimenticare di te-
-Ma l’oceano non è “un po’ d’acqua”-
-Beth… Non ti sbarazzerai di me- mi dice sorridendo –Chiamate, messaggi, mail, videochiamate, videomessaggi, lettere e persino piccioni viaggiatori ci permetteranno di rimanere in contatto- mi metto a ridere.
-Promettimelo- lui torna serio e mi guarda dritto negli occhi.
-Non ti dimenticherò mai, sei diventata troppo importante- sorrido.
-Grazie Niall-
-E poi! Sicuramente qualche tappa in Florida la faremo durante il tour, e se così non sarà… Mi inventerò qualcosa, verrò a piedi apposta!- 
-Ci conto- gli dico continuando a sorridere –Ora devo finire di fare i bagagli-
-Ma hai già riempito tre valigie…-
-Bè magari non bastano…-

Cinque valigie e due bagagli a mano dopo, avevo finito. La mia stanza d’albergo completamente vuota.
-Ci siamo- dico rivolgendomi a Niall.
Lui non risponde neanche, si limita ad abbracciarmi e mi comunica più con un abbraccio che con delle semplici parole.
-Divertiti Elizabeth Stone- mi dice baciandomi la fronte.
-Lo farò Niall Horan. Tu non rimorchiare troppo in mia assenza-
-Farò il possibile- mi dice facendomi l’occhiolino, poi prende la giacca e si dirige verso la porta.
-Ti mando un messaggio, appena prima di imbarcarmi-
Si volta, mi guarda, prende la rincorsa e mi da il ventesimo abbraccio della giornata.
Mi mancherà, Dio se mi mancherà.

NIALL.
Mi chiudo la porta dell’albergo alle spalle e un senso di malinconia misto a depressione misto ad acuta tristezza si impossessa delle mie ossa. Chi l’avrebbe mai detto che potessi legarmi tanto a una donna senza finirci a letto? Cazzo, quanto mi mancherà Beth. Ormai era diventata parte integrante della mia giornata: messaggino quotidiano, qualche volta una chiamata, il pranzo al sabato… Cose semplici che hanno finito per unirci sempre di più, è più di un’amica, più di una migliore amica, è diventata come una sorella.
Non posso crederci che stia per partire. Ed Harry glielo lascia fare.
Perché Harry sa che sta per partire, vero?
Forse è meglio fare un salto a casa sua, giusto per chiarire la situazione.

Louis mi apre la porta sbigottito.
-Ma che hai fatto?!- ho un graffio in faccia, i capelli in disordine dove prima c’era un cappellino.
-Ehm, ho incontrato un paio di fan-
-Un paio?-
-Circa una ventina, ho avuto paura di morire- dico entrando in casa, ripensando a quello che era successo sulla strada dall’hotel di Beth all’appartamento di Harry e Louis. Roba da matti.
Louis inizia a ridere e ci dirigiamo in cucina, dove prontamente apro il frigorifero per cercare qualcosa da mettere sotto i denti.
-Louis- lo chiamo, lui guarda la tv ma mi sta ascoltando.
-Lo hai detto ad Harry?- lo guardo e scuote la testa.
-Perché? Non credi debba saperlo? Insomma… Se ne sta andando, forse per sempre- gli dico ingozzandomi con un panino.
-Non credo sia io a doverglielo dire, è lei che parte, è lei che deve dirlo. Forse è il caso che inizi a prendersi qualche responsabilità quella ragazza…- dice Louis più acido che mai.
-Non ti è mai andata a genio Beth, dico bene?- 
-Non mi piace particolarmente, ma, ehi, per Harry me la sono fatta andare a genio, sono andata da lei e ho cercato di sistemare le cose, il mio dovere da migliore amico l’ho fatto- dice continuando a fissare la tv.
-Di che diavolo state parlando?- spaventati e presi di sorpresa ci giriamo verso la porta della cucina dove un Harry confuso e semi addormentato ci fissa.
Io e Louis ci guardiamo senza saper cosa dire. Ora che faccio? Cosa gli dico? Come glielo dico?
-Allora?- dice entrando e sedendosi a una sedia.
-Ehm- guardo Louis terrorizzato.
-Haz- inizia lui schiarendosi la voce e spegnendo la tv –Devi sapere una cosa…Niall- mi fa cenno di continuare. Bastardo.
Mi schiarisco la voce.
-Beth sta partendo- dritto al punto senza un minimo di tatto, perfetto, bravo Niall.
-Ok, perché dovrebbe interessarmi?- chiede Harry distogliendo lo sguardo da me e Louis.
-No, Harry. Sta partendo, partendo. Ha solo il biglietto di andata, non sappiamo quando tornerà e se tornerà. Si sta trasferendo. Va via- cerco di essere il più chiaro possibile.
Harry si mette a giocare con una briciola di pane rimanendo in silenzio e fissando solo il tavolo.
Dopo qualche attimo di silenzio riprende a parlare.
-Come ho già detto: perché dovrebbe interessarmi?- 
-Perché la ami?- sputo fuori ancora una volta senza un minimo di tatto, al punto che mi prendo una gomitata da Louis. Io lo ignoro guardando Harry che ora è rosso mentre continua a deglutire.
-Forza Harry lo sappiamo tutti, non è un segreto. Non ci freghi con la storia di Clare- continuo io –Siete tutti e due molto testardi, te e Beth, ma ora qualcuno deve fare il primo passo, e quel qualcuno sei tu. Rischi di perderla per sempre, Harry, non ti rendi conto?-
Lui continua a non parlare, mi giro verso Louis che lo fissa indeciso se prendere parte alla conversazione oppure no, combattuto se prendere le parti di Beth o di Harry.
-Haz- il riccio alza la testa verso il miglior amico –Avanti, a noi puoi dircelo. Anche perché lo sappiamo già cosa provi, è palese…-
-Tu lo sapevi Lou?- è chiaro di cosa parla Harry, della partenza di Beth.
Lou deglutisce e si schiarisce la voce.
-S-sì sono andato a parlarle qualche giorno fa- ammette Louis.
-Perché non me l’hai detto?- si vede benissimo che Harry inizia a innervosirsi.
-Non stava a me dirtelo, ma a lei!- risponde a tono Louis.
-Chi è il mio migliore amico?!?- Harry si alza e scuote la testa, poi si appoggia al lavandino.
-Cazzo Harry cosa sarebbe cambiato? Te lo stiamo dicendo ora e ti stai comportando come uno a cui hanno appena chiesto cosa pensa della guerra in Cecenia! Sai Niall- si rivolge a me –Forse abbiamo frainteso tutto, a lui non interessa Beth, non gliene frega più un cazzo…-
-Stai zitto Louis tu non sai niente!- si volta arrabbiato Harry.
Ohi ohi.
-Ragazzi, calma…- cerco di intervenire.
-Stanne fuori!- mi rispondo in coro. Simpatici.
-Cos’è successo Louis, eh? Prima apri l’hater club di Beth e adesso magicamente mi spingi tra le sue braccia?-
-Non ho mai aperto nessun tipo di hater club! Semplicemente non mi andava a genio, ma questo non vuol dire che non vedo come vi guardate, come vi comportate e come state l’uno senza l’altra!- Louis si alza in piedi e raggiunge Harry, che sembra a un passo dal crollo, a dirla tutta.
-Haz, sei il mio migliore amico, e una delle persone più importanti della mia vita. Ti ho visto com’eri prima: sempre sorridente, occhi che brillavano, eri sereno, più leggero in un certo senso. Ma ti ho visto anche dopo la “rottura”, Harry. Puoi fingere quanto vuoi davanti alle telecamere, e sinceramente lo fai anche discretamente, ma sappiamo tutti e due quello che provi realmente: sei distratto, più chiuso, sorridi raramente, hai gli occhi spenti. Sei in pieno mal d’amore- Louis accenna un sorriso, mentre appoggia una mano sulla spalla dell’amico. 
Dall’altra parte Harry ha lo sguardo fissato al pavimento, alza appena lo sguardo e quasi mi si spezza il cuore quando vedo gli occhi leggermente arrossati.
-Dillo, Harry- dice Louis.
Lui prende un bel respiro e aspetta qualche secondo.
-No-non posso- dice con un filo di voce.
-Perché diavolo non puoi?!- sbotto io ormai esausto da quella situazione, cazzo, lui è Beth sono uguali: Dio prima li fa e poi li accoppia.
-Niall, così non aiuti- mi dice Louis.
Harry mi guarda ferito.
-Devo dimenticarla, ok?L’ho promesso a mia madre, e a me stesso- dice per poi uscire dalla cucina.
Lo ammetto, speravo in un finale diverso. Un finale da film in cui lui corre all’aeroporto, supera rocambolescamente i controlli e impedisce alla sua bella di partire.
Ma la vita non è un film.

HARRY.
Salgo in camera sconvolto. Letteralmente sconvolto. Ho il respiro corto, mi gira la testa e mi tremano le mani. Prendi dei bei respiri Harry, forza. Mi butto sul letto mentre cerco di arrivare a un pensiero di senso compiuto e districare il groviglio che ho in mente.
Beth parte.
Si arrende, se ne va, mi lascia definitivamente, cambia vita, va avanti.
Proprio come dovrei fare io, ma che mannaggia al pane non riesco.
Mi permetto di lasciare andare qualche lacrima mentre penso intensamente alla sua risata, alla sua goffaggine, al suo sorriso e ai suoi occhi. Quei maledetti occhi marroni.
Mi sento terribilmente in imbarazzo, che cazzo sto facendo? Piagnucolo come un adolescente alla sua prima cotta finita male. Sono Harry Styles per l’amor di Dio! Ne trovo altre dieci per rimpiazzarla.
Il mio telefono squilla: Phil.
Ma certo. Parte con lui, che idiota che sono.
E Niall e Louis che cercavano pure di convincermi a dire quelle due parole che sono saldamente ancorate alla mia gola e si rifiutano di uscire.
Lei se ne va con un altro Styles. E cazzo se fa male ‘sta cosa.
Rispondo asciugandomi le guance con il dorso della mano.
-Pà?-
-Ciao figliolo, volevo salutarti, sto partendo per un viaggio…vado a Berlino…-
-Ah… Sì, bè buon viaggio!Divertitevi- lo interrompo per poi chiudere la telefonata.
E un’improvvisa ondata di odio, dolore e gelosia si impossessa di me.
Non posso fare a meno di mandarle un messaggio, che spero possa comunicarle tutto quello che sento.
“Non so se mi fai più schifo tu che sei tornata con lui dopo quello che è successo, o lui che è tornato con te dopo che hai scopato con il figlio. Sperando di non rivederti mai più: addio.  Harry”
Scendo le scale tornando in cucina, voglio dirne di tutti i colori anche a quei due.
-Complimenti!- urlo facendoli sobbalzare.
-Grazie a voi due, stavo per umiliarmi all’inverosimile!- 
-Voi volevate che dicessi cosa? Che la amo? Che è la donna della mia vita? Che non riesco a stare senza di lei e che non riesco ad andare avanti? Bè la donna della mia vita, la ragazza che amo sta partendo con mio padre!- continuo a urlare, non sono mai stato tanto incazzato e addolorato allo stesso tempo.
-Impossibile- dice Louis confuso.
-Oh no è possibilissimo!- rispondo allargando le braccia –Mi ha appena chiamato mio padre dicendo che sta partendo! Per Berlino!-
-Harry…- cerca di dire Louis.
-E io come uno stupido stavo anche piangendo per lei! Lei che mi ha preso per il culo dal momento in cui sono entrato in quella cazzo di casa-
-Harry-
-E io che mi sono innamorato come un coglione! E sono ancora più coglione per aver creduto che scegliesse me invece di mio padre!-
-HARRY!- sbotta Louis arrabbiato -Tappati quella cazzo di bocca e ascoltami: non sta partendo con tuo padre!- lo guardo confuso, che cazzo dice? 
-Beth va in Florida, non a Berlino!-
Silenzio. Mentre la realtà delle cose mi colpisce in faccia come un mattone di cemento.
-Ho fatto un casino- dico con un filo di voce.

BETH.
“Non so se mi fai più schifo tu che sei tornata con lui dopo quello che è successo, o lui che è tornato con te dopo che hai scopato con il figlio. Sperando di non rivederti mai più: addio.  Harry”
Quel coglione non ha capito niente.
-Signorina…Signorina!- mi richiama l’hostess –I suoi bagagli!- senti, stai calma che ho già le palle girate.
Prendo i miei cinque bagagli e inizio a metterli sulla pedana per pesarli, mentre l’hostess continua a guardarmi scocciata. Spengo il telefono mandando affanculo mentalmente il riccio e tiro fuori i documenti.
Finita la pesata mi dirigo verso l’incubo di ogni aeroporto: il metal detector.
Decido di togliermi già le scarpe, oltre agli anelli e ai bracciali, in modo da semplificare le cose.
Con passo deciso mi avvio verso il macchinario.
Beep.
Te pareva.
La guardia mi fa segno di tornare indietro e togliermi il giubbotto. 
Riprovo.
Beep.
Torno indietro e mi tolgo il maglioncino.
Beep.
Cribbio.
Invece che tornare indietro, la guardia mi fa segno di raggiungerla e aprire braccia e gambe mentre passa il famoso bastoncino intorno al mio corpo, l’imbarazzo proprio.
A quanto pare non le basta il metal detector portatile perché la donna inizia a palparmi a mani larghe le gambe e le braccia, ma nel momento in cui arriva al mio tronco non ce la faccio e scoppio a ridere.
-M-mi scusi- dico trattenendo le risate, lei continua e io invano mi mordo le labbra, mi guarda spazientita.
-Mi deve scusare davvero… Soffro il SOLLETICO!...- pronuncio l’ultima parola con un gridolino mentre continua a palparmi la pancia –...In modo incontrollabile, scusi- finisco con le lacrime agli occhi e il fiatone.
-Può andare- mi dice maligna e scazzata. Ma che è, oggi ce l’hanno tutti con me?
Vado poi verso il salottino per aspettare il mio aereo.

Con il mio iPod nelle orecchie mi dirigo verso il gate mentre sento dietro di me delle urla concitate e dei gridolini, decido di non interessarmene e tiro avanti per la mia strada.
Mentre sono in coda per imbarcarmi sento ancora delle urla, e nel momento in cui il mio iPod passa da ‘the end’ dei McFly a ‘falling in love’ sento il mio nome urlato a gran voce.
-BETH! BEEETH! BEEEEEEETH!- mi volto e vedo dei ricci correre a perdifiato.
O una pecora si è persa a Heathrow oppure Harry Styles sta cercando di attirare la mia attenzione.
Esco dalla fila e un bellissimo oltre che sudatissimo Harry si ferma davanti a me cercando di riprendere fiato appoggiando le mani sulle ginocchia. Mi tolgo le cuffie.
-Cercavi me?- chiedo.
-Sì, cazzo sì. È da una vita che ti cerco- ora, io non sono una patita delle frasi ad effetto dei telefilm americani, ma cavolaccio sentir dire queste frasi dal ragazzo che ami non fa certo schifo.
-Ok, scusa per la battuta, l’ho presa da Beautiful- dice lui in imbarazzo.
-No è-è stata carina… Credo- dico io più imbarazzata di lui.
La gente ci guarda sorpresa senza capire se stiamo facendo la scena di chissà quale film d’amore oppure stanno assistendo a una vera romanticheria tra due ragazzi.
-Non partire- interrompe i miei pensieri Harry -Ti prego, non partire-
-Harry, io…- le parole mi muoiono in gola, non so cosa dire.
-Lo so che abbiamo sbagliato, che siamo stati due bugiardi traditori e che siamo stati a letto insieme mentre tu stavi con mio padre- per la miseria qualcuno gli tappi la bocca.
-Harry non mi sembra il luogo…- gli dico accennando alla folla di fianco a noi che ci guarda disgustata.
-E comunque voi non sapete tutta la storia, non potete giudicare- dico rivolta a loro. E che cazz.
-Ti amo- mi sorprende ancora una volta Harry.
-Ti amo anche se sei acida, maldestra, goffa e orgogliosa. Ti amo perché inciampi nei tuoi stessi piedi, perché torni a casa completamente fradicia senza vergognarti, perché non ti importa dei canoni di bellezza e non ti riduci allo stereotipo di sensualità che passano i media. Ti amo perché sei sexy e bellissima con un pigiama troppo grande, perché ti emozioni con una canzone e perché sai sorridere alla vita anche dopo tutto quello che hai passato. Ti amo perché continui a lottare per tuo padre, nonostante quello che ti dice. Ti amo quando sei coperta di vernice e quando sei talmente concentrata nel tuo studio che non ti accorgi che ti mordi il labbro a sangue. Ti amo perché sei odiosa, scontrosa e menefreghista allo stesso tempo. Ti amo a tal punto che ho dovuto comprare un biglietto da 570 sterline per Timbuctu solo per poter passare nel terminal dell’aeroporto e impedirti così di fare uno dei più grossi sbagli che puoi fare. Non partire. Non partire senza di me. Ti voglio nella mia vita. Ti voglio da quando ti sei addormentata su di me mentre guardavamo il Re Leone.- prende fiato- Mi ero preparato un bel discorso venendo qua, un discorso dove ti spiegavo come mi sento quando non sono con te, come mi sono sentito da due mesi a questa parte. Non mi ricordo una singola parola di quel discorso, così come non mi ricordo una singola parola di quello che ho detto fin’ora, la gente mi guarda spaesata –alcuni mi guardano proprio male- e ho una paura fottuta di non aver detto quello che in realtà voglio dirti. Volevo una scena come quelle dei film: romantica, che fa battere il cuore e venir la pelle d’oca. Però la vita non è un film, non si può programmare ogni minima cosa, seguire un copione passo per passo.- continua a inciampare nelle sue parole, la tenerezza che mi fa quel ragazzo -Quindi finisco il mio monologo. E ti dico solo due cose. Ti amo. Non partire- prende un bel respiro e mi fissa.
È inutile mentire, mi sento imbarazzata da morire, non sono una che ama le dichiarazioni d’amore in pubblico, mi fanno sentire a disagio. Ma è inutile anche mentire sulla tempesta ormonale che mi si è scatenata nello stomaco: un misto di felicità, amore, appagamento, gioia e voglia di urlare dalla contentezza.
Poi però tutto quello che avevo già detto a Louis mi spezza il fiato: la sua vita da popstar, il tour, le fan, i paparazzi, la vita mondana, la mia vita incasinata, mio padre, il mio lavoro. Tutte cose incompatibili tra loro, lo so io e lo sa Harry.
-Harry, non… Non possiamo- dico cercando di non guardarlo negli occhi, mentre sento la gente attorno a noi che fa versi di disapprovazione. Bè se volevano l’happy ending potevano benissimo andare al cinema.
Harry si avvicina e mi posa le mani sul collo costringendomi a guardarlo.
-Beth guardami- dice con voce flebile. Lo guardo e vengo investita da quegli occhi così belli da perderci la testa, e il cuore. Dio solo sa da quanto non vedevo quegli occhi, quanto mi sono mancati.
-Dimmi che non mi ami e io sparisco per sempre dalla tua vita. Dimmi che non mi vuoi con te, che non vuoi lottare per noi e che vuoi voltare pagina. Dimmelo e sarai libera per sempre- non ce la faccio, non guardandolo negli occhi. Apro bocca per parlare ma vengo interrotta dalla voce metallica dell’altoparlante.
“Ultima chiamata per i passeggeri del volo BA1526 delle ore 17.15 per l’aeroporto di Miami International. I passeggeri in partenza per Miami si rechino al gate B24”
Lo guardo, mi guarda.
D’altra parte, la vita non è un film.


The end! O forse no.
Un sentito grazie a tutte quelle persone che hanno messo la mia storia tra le seguite, a chi l’ha messa nelle preferite e a chi l’ha messa nelle ricordate! Un grazie a chi ha recensito, in particolar modo a Love13Blue, e un grazie a chi ha seguito la storia silenziosamente! 
Alla prossima, B.
  
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