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Autore: erymarty    22/01/2008    2 recensioni
Questa fan fiction è ambientata ad Hogsmeade durante il sesto anno ad Hogwarts. Ron ed Hermione si trovano ad Hogsmeade da soli... come mai? e cosa succederà? E' la mia prima fanfiction, mi farà moltissimo piacere se commenterete ma siate buoni vi prego!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente dopo tantissimi anni sprecati ho deciso di iniziare a scrivere qualcosa. Come primo tema che altro potevo scegliere se non la mia coppia preferita? Ecco cosa ne è uscito: Una piccola storiella che spero avrà un seguito, su Ron ed Hermione, alle prese con i soliti litigi... ma stavolta qualcosa dovrà pur succedere.... vedremo...

Per quanto riguarda lo scritto probabilmente ci saranno un po' di errori... se magari en trovate qualcuno evidente sono contenta che me lo facciate notare... ho molto da imparare ancora! Aspetto delle recensioni!

 

Let it snow

 

capitolo 1: Ci siamo persi! (l'errore)

 

Come vi sareste sentiti in una fredda giornata d’inverno, inzuppati di neve e per di più senza una meta? Io mi sentivo bene, al settimo cielo.  Ci eravamo persi, ma questo non aveva molta importanza; il fatto è che lei era con me. Lanciava imprecazioni una dopo l’altra e d’accordo, continuava ad insultarmi, ma era un piccolo particolare che si poteva anche tralasciare.

 

Hermione, per la centesima volta, ho detto che mi dispiace

Ti dispiace?? Ti dispiace!!”  urlava come impazzita.

Te l’ho detto, non l’ho fatto apposta” tentavo di replicare “questa cartina era di Hogsmeade quando l’ho presa, Fred e George devono avergli fatto qualche incantesimo, ne sono sicuro!

RONALD WEASLEY! Sei un’incosciente! Ora come facciamo a trovare Harry?

 

Hermione era in preda al panico e cominciava ad agitarsi. Per di più era arrabbiata. Per colpa mia, tanto per cambiare.

Quanto avrei voluto che non lo fosse! Ma a volte non so proprio come fare.

Va bene, sono un imbranato, ma che posso farci?

Avevamo perso Harry. Lui aveva deciso di andare a Hogsmeade con Ginny ed erano partiti abbastanza presto; io ed Hermione li avremmo raggiunti più tardi.

Ero sicuro di non conoscere abbastanza Hogsmeade: dopo tutto, negli anni passati, avevo sempre seguito Harry. Perciò avevo provveduto a portare una cartina, presa tra le cose di Fred e George. Peccato che la cartina fosse stata stregata: appena ne avevi bisogno sulla pergamena non apparivano più le strade di Hogsmeade, bensì quelle di Diagon Alley.

 

Hermione, per amor del cielo, calmati! Li troveremo”  dicevo tentando di rassicurarla, il che il più delle volte produceva l’effetto contrario. “prima di tutto io sto morendo di freddo e sono inzuppato di neve; perché non cerchiamo un posto dove bere almeno un po’ di burrobirra? “    “per scaldarci”  aggiunsi dopo pochi secondi poco convinto, sicuro che considerasse strana quell’ultima aggiunta alla frase.

Ci siamo persi,e  tu cosa fai? Pensi a mangiare?!” urlò sempre più arrabbiata.

Ma Hermione! Dovremo pur fare qualcosa nel frattempo… non possiamo girare così a vuoto! Di questo passo moriremo congelati” replicò Ron ormai in preda alla disperazione, trascinandola a forza nella prima locanda che vide.

 

In un certo senso, il contatto con il suo braccio gli fece un certo effetto. Gli venne in mente il terzo anni, in quella strana ma indimenticabile lezione di Cura delle Creature Magiche dove lei, spaventata gli aveva afferrato il polso. E lui, aveva sentito un brivido percorrergli la schiena ed un tuffo al cuore. E lo aveva capito. Lei aveva subito interrotto il contatto; lui l’aveva guardata imbarazzato.

“Maledetto te” si diceva spesso; ogni volta che provava qualcosa o era imbarazzato e arrossiva era tutto così EVIDENTE e non riusciva a nasconderlo, poiché le sue orecchie e molto spesso tutta la faccia diventavano di un rosso acceso, simile al colore di un peperone.

Anche ora non ci era riuscito e, come al solito, lei se ne era accorta.

Aveva assunto una strana espressione, quasi perplessa. Perché era così difficile capire che cosa pensava?

Era quasi sicuro che lei lo avesse capito, ma non lo era altrettanto sul fatto che ricambiasse.

Anzi a pensarci bene credeva proprio di no. Altrimenti come si spiegavano tutti i loro litigi? Come mai era sempre arrabbiata con lui e tutto ciò che diceva la faceva irritare? Eppure, per un inspiegabile motivo, continuava a rivolgergli la parola. Ogni volta facevano pace e tornavano amici.

“Amici” ecco qual’era il problema.

Erano solo questo, niente di più. Dopotutto, che cosa pretendeva? Che si innamorasse di lui? L’imbranato, patetico, goffo testone Ron?

No, a lei piacevano i tipi come Krum, che sapevano sempre cosa fare, soprattutto con le ragazze. “tipo invitarle al ballo” pensò amaramente.

Dopo tanto tempo si chiedeva ancora come non avesse trovato il coraggio per farlo. Perché non glielo aveva chiesto subito? Perché aveva invitato prima Fleur? E soprattutto, perché aveva permesso a Krum di invitarla per primo?

Rooooon?”   Una voce familiare lo costrinse a tornare nella realtà. Hermione lo stava scuotendo con energia e tentava di farlo risvegliare dal mondo dei sogni. Ron si voltò a guardarla. Hermione aveva un’espressione torva.

“Tu, mi hai fatto venire qui con la forza e poi che fai? Ti fermi senza dire niente?

  
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