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Autore: Sasha Fierce    10/07/2013    0 recensioni
Sono sempre stata diversa.
Mi nascondevo.
Un giorno peró,tutta la mia vita é cambiata.
Per salvare la persona che amo,sono finita intrappolata.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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(Inizio FlashBack)
-Sadia!Sei pronta o no!-Continuavo ad aspettarla.Lo spettacolo sarebbe cominciato a poco e lei non era ancora pronta.Io invece continuavo a litigare con il velo che faceva scivolare il vassoio con le candele.
-Eccomi.Sono pronta.-Finalmente!Sbirciai fuori dalla tenda e osservai il gruppo di uomini a cui mi sarei avvicinata.
Ce ne erano tanti.A me avevano dato un tavolo di uomini che festeggiava un Addio Al Celibato.Sebravano ricchi.Lo erano.
-Forza incominciamo!-Pagma mi sveglió dai miei pensieri.
Partii.Dovevo essere molto sensuale.La danza era quella.Indossavo un tradizionale vestito della danza marocca con i vassoi in testa.In testa avevo un velo arancione,che mi copriva gli occhi e parte della bocca.Comunque era trasparente e si potevano scorgere gli occhi.
Con movimenti sensuali e un gran sorriso,inizia ad avvicinarmi al gruppo di uomini,che inizió a battere le mani a tempo di musica.
Mi avvicina ad uno degli uomini,continuando i movimenti.Gli amici risero insieme a lui.Si stavano divertendo.Ad un certo punto dopo un cinque minuti,la musica stava per terminare e dovevamo tornare dentro per iniziare a servire la cena.
Lavoravo in quel posto da 3 anni.Era una copertura.Mi nascondevo dai cacciatori.
Infondo l'ultima Venitrice era una preda rara.Bhè visto che ero l'unica rarissima.
Appena rientata dalla tenda ho scambiato il vassoio di candele,con uno di cibo. Ritornai al tavolo con tutta eleganza e servì la cena. Per un attimo avevo scontrato gli occhi su uno degli uomini e subito dopo avevo spostato lo sguardo sul suo orologio.
Un orologio d' argento era una grande fortuna.Avevo una nuova vittima per i miei rapinamenti.Dopo diverse ore,la cena era finita ed era ora di attuare il mio colpo.
Dopo aver ringraziato per la cena gli uomini erano usciti.Dopo averli visti uscire mi sono cambiata.Li ho seguiti fino alla fine della strada,dove aspettando alla fermata del pulmino,si erano fermati,così potevo rubare l' orologio con calma.
Mi sono avvicinata.Potevo sentire tutto.Parlavano di un matrimonio.
Mi interessava poco e quando tutti salirono sul pulmino mi sedetti in fondo.
Sarei dovuta scendere alla prima fermata.
 Mi avvicianai al sedile dell' uomo con l' orologio che stava nel sedile dietro ai suoi compagni. Mi avvicinai al suo orecchio e sussurrai.
-Ora gentilmente,senza girarti,ti sfili l' orologio e me lo dai.- Come un automa l'uomo fece ció che gli avevo detto.
Adoravo usare le mie doti in questi casi.Era molto piú comodo.
Con l' orologio in mano,mi alzai e mi diressi all'uscita.Alla fermata scesi. Non mi accorsi che anche gli uomini erano scesi...seguivano me.
All' inizio feci finta di niente,ma quando ad ogni svolta,mi seguivano inizia ad aumentare il passo.Sempre più veloci.Iniziai a correre ed uno degli uomini mi inseguì.
Ero nei guai.Annaspavo.
-Eccoti qua.Ladra.-Sentii la presa sul mio braccio.Non potevo fare altro.Usai il fulmine.Tentai di stecchirlo lì,ma niente.
-Ci hai provato.Tu sai cosa sono vero?-Mi si geló il sangue. A quel punto presa dal panico,gli presi il collo.
-Tu mi lascerai andare.-Gli occhi mi pizzicavano.Erano neri come i miei capelli.Rimasi a guardarlo negli occhi.
-Non ci riuscirai!Lo vedi questo ciondolo?C'è sangue della tua razza qui e non puoi usare i tuoi poteri sui tuoi simili.-Mi pietrificai.Erano dei cacciatori.
-Ehi amico non correre così.-I suoi amici ci avevano raggiunto.
-Lasciami andare!-Continuavo disperata ad usare il fuoco,ma niente.
-Ehi ragazzi.Siamo fortunati.Guardatela.-Mi strattono.Mi tolse il velo dalla testa e tutti videro i miei occhi completamente neri,segno della mia natura.
-L'ultima Venitrice.-Uno degli uomini mi si avvicinò.Tentai di graffiarlo,ma l' altro dietro mi immobilizzava. I cacciatori erano spietati.
Sono stata stupida.Per un orologio,ho perso la mia libertá.Maledizione.
-Lasciatemi andare bastardi.Lasciatemi!-Non mi ascoltavano.
-D'accordo.Luke aveva ragione.Ora che facciamo.-Chi era Luke?E su cosa aveva ragione?Continuavo a dimenarmi.
-Io direi di portarla a casa madre.Faccio arrivare la barca sulla costa e partiamo.Non possiamo aspettare ancora.-Ma di che parlavano?Dovevo liberarmi.Idea!Vidi una pozza d'acqua poco distante da noi.
Pozza d'acqua uguale Tubature rotte.Era geniale.
Mi calmai e,quando la mia corda umana allentó la presa,con un cenno della mano tutte le tubature fuoriuscirono,creando un tale caos da permettermi di scappare.
Stavolta corsi veloce.Lasciai scie d' acqua e piccoli incendi per disseminarli e funzionó.
Non li vidi piú.Passai la notte in un motel.Pagando con l'orologio.
La mattina seguente,mi feci uno spuntino con la donna delle pulizie,a cui cancellai la memoria e me ne andai.
Girai la cittá pensando a cosa fare.Mi venne l' idea di andare a lavoro e avvertire che me ne andavo.Era più sicuro. Appena varcai la soglia,vidi gli uomini della sera prima.
Prima che mi vedessero uscii dalla porta e mi nascosi in un vicolo.
Sentivo tutto.Stavano chiedendo a Sadia informazioni su di me. Sadia ovviamente non sapeva niente,neanche il mio vero nome.
Scappai di nuovo.Giravo per la cittá.Senza metà.Decisi che dovevo andarmene dal Marocco. Decisi di dirigermi al porto.Appena arrivata vidi le destinazioni e l'unica allettante era Marseille. Evvai Francia.Ero contenta.Usai la ragione parecchie volte,ma alla fine arrivai. Adoravo quel potere e lo odiavo allo stesso tempo.Arrivata a Marseille,rubai qualche vestito dalle bancarelle sulla costa e girai la cittá.
Decisi una nuova regola:niente più poteri.Non potevo rischiare.
Passarono due settimane.Avevo trovato un lavoro in un ristorante e pagavo l'affitto per un monolocale in centro.
La mia stupidità era tanta.
Quel giorno andai a lavoro e uno dei cacciatori si presentò al ristorante.Da solo.
Aspettava me.Lo servii facendo finta di niente,ma fu inutile.
Finita la cena mi raggiunse fuori dal ristorante.Non ebbi neanche il tempo di scappare.
-Aspetta.Lo sai che finisce qui,vero?-L’ avevo capito.
-Potrei fulminarti qui.-Provai a minacciarlo.
-Io credo che non lo farai.-Mi guardava freddo.Era calmissimo.
Si avvicino piano a me e tira fuori un cellulare.La voce che proveniva dall’ apparecchio mi era familiare.
-Liz.-Ero distrutta.-Cosa le avete fatto?!-Ero furiosa.
-Niente o almeno non ancora.Vieni con noi e non la toccheremo.-Con le lacrime che mi bruciavano una guancia mi diressi verso di lui.
Proseguimmo qualche passo ed entrammo in un auto.
Fuori dal finestrino i lampioni illuminavano il mio viso bruciato dalle lacrime.
(Fine FlashBack)
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Scusatemi,ma ho dovuto sistemare i capitoli.
Finalmente ho caito come staccare le frasi.
Vi saluto.Ciao. J
  
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