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Autore: I_S_Acquamarine    10/07/2013    4 recensioni
salve, questa è la mia prima long su Naruto, spero possa piacere.
ecco qui l'idea che mi è venuta: se Kakashi, al momento dell'attacco della Volpe a Konoha avesse avuto 20 anni e avesse deciso di prendersi cura del piccolo Naruto, come sarebbe andata la storia?
Come sarebbe stata la vita di Naruto con qualcuno accanto fin da subito?
E se magari, per puro caso (si come no), al posto di Sakura nel team 7 ci fosse stata Hinata?
Il nostro biondino si sarebbe finalmente accorto di lei e lasciato stare Sakura che non lo caga neanche di striscio?
Premetto anche, nonostante lo sterminio del clan Uchiha sia avvenuto non è stato Itachi, ma un altro membro del clan e che gli unici superstiti sono proprio Itachi e Sasuke.
Quindi, sì, Sasuke seguirà Orochimaru e via dicendo, ma magari riusciranno a riportarlo a casa un po' prima, chissà.
Per scoprirlo dovrete leggere.
Ringrazio fin da subito chi volesse lasciare un commento.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Itachi, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il diavolo e l'acqua santa'
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Ok, ecco il primo capitolo.

Sono sorpresa dalle recensioni positive che ho ricevuto nello scorso capitolo.

Grazie mille a tutti quanti. A chi ha recensito, a chi ha messo la storia nelle preferite, nelle seguite e nelle ricordate.

Un grazie dal profondo del cuore J XD

Passando a questo capitolo, vedremo in generale cos’è successo al villaggio prima che Naruto e Co. diventassero gennin.

Ci sarà anche un episodio particolare dell’infanzia di Naruto che spero mi sia uscito bene.

Non mi pare di aver altro da dire se non buona lettura!

Mi raccomando lasciate un commento!

Iaele

 

 

 

CAPITOLO 1

Sono passati 12 anni dalla notte dell’attacco della Volpe al villaggio e si può dire che tutto sia tornato alla normalità.

Naruto è cresciuto ed è diventato un ragazzino allegro e vivace, forse un po’ troppo per il carattere calmo di Kakashi, ma era un ragazzo di buon cuore.

Non capiva perché tutti lo allontanassero e lo odiassero, ma si ostinava a dimostrare che non era come loro pensavano che fosse.

Era cocciuto e testardo e se si metteva in testa qualcosa apriti cielo!

Nulla e nessuno riusciva a farlo desistere, tranne Kakashi.

Il ragazzo si era veramente affezionato all’uomo, infondo era l’unico insieme a Itachi Uchiha, all’Hokage e al maestro Iruka che non lo allontanasse.

Come Naruto ha conosciuto Itachi?

Quando Kakashi decise di riprendere il lavoro di ninja dovette trovare qualcuno a cui lasciare il bambino e, dopo aver girato tutta Konoha ottenendo solo no in risposta, alla fine riuscì a trovare aiuto nella famiglia Uchiha.

Mikoto, la madre di Itachi e Sasuke, era una vecchia amica di Kushina, la madre di Naruto, si era offerta di aiutarlo.

Così il piccolo passava i giorni in cui il genitore, perché era così che Naruto vedeva Kakashi, era in missione a casa Uchiha con Itachi, quand’era a casa e Sasuke.

Il rapporto tra Sasuke e Naruto non era proprio di amicizia e non per colpa del biondino. Se fosse stato per lui avrebbe fatto amicizia subito, ma il moro la vedeva in maniera diversa.

Lui voleva solo il suo fratellone e nessun altro.

Sopportava Naruto solo perché così volevano i genitori ma niente di più.

Non gli andava a genio. Era rumoroso, chiacchierone, ficcanaso, sorrideva sempre come un ebete, insomma, il suo completo opposto.

Itachi invece l’aveva preso subito in simpatia.

I sorrisi di Naruto erano così sinceri che era difficile non rimanerne incantati e così successe anche per il piccolo Itachi.

Vide una volta il sorriso splendente di Naruto e ne rimase catturato.

Perché in casa sua nessuno sorride così? Si chiedeva ogni tanto.

Come si fa a sorridere così nonostante tutti ti allontanino?

Come fai a non odiare nessuno di loro?

Quanto forte sei piccolino? Di sicuro hai più forza di volontà di tutti quelli che conosco. Anche più di me. Concludeva alla fine.

Sì, Itachi aveva visto bene com’era Naruto.

Forte e puro.

Un po’ stupido e imbranato, ma ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti.

Poi, ad un certo punto, il divario tra Naruto e Sasuke aumentò.

Successe quando avevano 8 anni e Itachi 13.

Itachi era fuori in missione per gli Anbu e Sasuke era a casa di Naruto perché il bambino voleva fargli vedere una cosa.

Fatto sta che Kakashi riaccompagnò Sasuke a casa più tardi del solito e quando arrivò gli si presentò di fronte uno spettacolo orribile.

Ogni singolo membro del clan Uchiha era stato ucciso e lì, in piedi in mezzo alla strada, l’artefice di tutto ciò: un membro di quello stesso clan che era impazzito.

Il ninja, vedendoli, scoppiò in una risata folle prima di scappare non prima di aver dichiarato che sarebbe tornato a finire il lavoro.

Kakashi pensò seriamente di inseguirlo, ma aveva anche Sasuke di cui occuparsi.

Che fare?

Alla fine mandò una sua copia ad avvertire l’Hokage e portò Sasuke via da lì.

Il bambino sarebbe rimasto a casa sua fino al ritorno di Itachi.

Quando il ragazzo tornò fu subito intercettato da Kakashi che lo mise al corrente dell’accaduto.

<< Dov’è mio fratello? >> furono le uniche parole che disse il ragazzo.

<< E’ a casa mia con Naruto. >> l’Hatake non fece in tempo a finire la frase che Itachi si era già dileguato.

Lo trovò a casa sua a consolare il fratellino.

Da allora i due fratelli Uchiha furono spesso ospiti in casa Hatake, ma Naruto non riuscì mai a legare molto con Sasuke proprio a causa di quest’ultimo.

Il biondino però non demordeva. Prima o poi ci sarebbe riuscito.

L’avrebbe convinto ad essere suo amico.

Naruto sapeva che Kakashi non era veramente suo padre, perfino un cieco l’avrebbe capito, ma non gli importava.

Gli voleva bene e avrebbe fatto di tutto per proteggerlo e questo a Naruto bastava.

Tutti e due si ricordavano la discussione avuta poco dopo che Naruto era entrato in accademia.

Un bambino gli aveva detto che Kakashi non era suo padre e che lo teneva con lui solo perché gli faceva pena.

Naruto disse che non era vero, non poteva esserlo. Kakashi gli voleva bene.

Il bambino insistette e allora Naruto gli tirò un pugno per poi scappare via piangendo.

Kakashi, una volta che seppe l’accaduto da Iruka, partì alla ricerca del biondino preoccupato che si fosse messo nei guai.

Lo trovò solo dopo alcune ore sopra la montagna degli Hokage in corrispondenza del Quarto. Da sempre quello era il luogo preferito dal bambino.

Che in fondo al cuore sapesse la verità? Si chiedeva spesso Kakashi.

<< Naruto, finalmente ti ho trovato! >> annunciò l’uomo prima di avvicinarsi al bambino in lacrime.

<< Tu sei il mio papà vero? Mi vuoi bene vero? >> gli chiese il piccolo continuando a piangere.

A Kakashi gli si strinse il cuore al vedere quelle lacrime.

Gli si sedette accanto e lo abbracciò forte cercando di dargli tutto il conforto che poteva offrire.

<< Naruto, che ti ha detto quel bambino? >> chiese Kakashi una volta che Naruto si era calmato.

<< Ha detto che non sei il mio papà, che non mi vuoi bene. Ha detto che sono solo un peso per te. >> disse il piccolo tirando su con il naso.

L’uomo lo strinse ancora più forte al proprio petto.

E ora cosa gli avrebbe detto?

Doveva dirgli parte della verità o continuare con la bugia?

Doveva distruggere il suo piccolo mondo o proteggerlo mentendogli?

Cosa doveva fare?

<< Naruto ascoltami, vuoi? Io ti voglio bene e te ne vorrò sempre, lo sai vero? Per me non sei un peso. Non lo sei mai stato. Io ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Capito? >> disse Kakashi.

Voleva che prima di tutto si sentisse al sicuro e capisse che poteva contare su di lui, che non lo avrebbe mai abbandonato.

<< Ma tu sei il mio papà vero? >> insistette il piccolo.

Come posso dargli questo dolore? Come posso ferirlo in questa maniera? Eppure non posso continuare a mentire. Se non gli dicessi la verità adesso in futuro potrebbe non perdonarmelo mai. Cosa devo fare?” pensava l’uomo cercando di mettere insieme una risposta il più indolore possibile.

Non voleva ferire quel piccolo angelo che aveva portato un raggio di sole nella sua vita, eppure sembrava che non avesse altra scelta.

<< Naruto, ti prego di ascoltarmi con attenzione perché è una cosa difficile quella che sto per dire, va bene? - il piccolo annuì così Kakashi continuò - Quel bambino ha ragione, non sono il tuo vero padre, ma mi considero tale. Tuo padre è morto per proteggerti così come la tua mamma e visto che il tuo papà era mio amico ho deciso di prenderti con me. Credimi se ti dico che ti considero come se fossi mio figlio a tutti gli effetti perché per me lo sei. Hai capito? Per me sei un figlio. >> concluse sperando che il bambino capisse cosa voleva dirgli.

<< Quindi per te sono un figlio? >> chiese dubbioso Naruto.

Il copy-ninja annuì.

Il bambino gli si strinse addosso tutto felice.

Quell’uomo era il suo papà!

Al diavolo chi diceva il contrario!

<< Ti voglio bene papà! >> disse contento.

Mai quella parola fu così preziosa per Kakashi come in quel momento.

Dopo questo episodio il piccolo Naruto imparò a non dare ascolto alle malelingue anche se provava ogni volta una fitta di dolore al petto quando sentiva la gente dire certe cose.

Iruka invece ci mise un po’ a capire che Naruto non era la Volpe che aveva ucciso i suoi genitori rendendolo orfano, ma quando lo capì ci si affezionò riconoscendo una solitudine simile alla sua. Meno accentuata visto che aveva Kakashi e Itachi che gli volevano bene, ma era pur sempre vero che a parte loro non aveva nessuno della sua età con cui stare.

Così, se Kakashi e Itachi erano in missione, Iruka diventava la persona con cui si sfogava Naruto davanti ad una bella ciotola di ramen.

Quando Kakashi aveva un po’ di tempo, tra una missione e l’altra, allenava Naruto.

Gli faceva provare le varie tecniche base di un ninja e insisteva particolarmente su quella che a Naruto veniva peggio: il kage bunshin.

Il copy-ninja sospettava che non ci riuscisse, non perché non ne fosse capace, ma perché non riusciva a comprenderne il meccanismo.

Così insisteva.

Alla fine l’insistenza venne premiata, forse anche un po’ troppo.

Capita la tecnica, Naruto riuscì a fare un numero spropositato di copie per un ragazzino di 11 anni.

La cosa lasciò a bocca aperta il povero Kakashi che, se fosse stato senza maschera, avrebbe fatto una faccia da prese in giro per una vita.

Volete sapere se Naruto sa cosa si nasconde sotto quella maschera?

La risposta è sì, lo sapeva. Quando era piccolo il copy-ninja, per farlo smettere di fare domande, si era tolto la maschera. Naruto sapeva anche che non doveva dire a nessuno cosa si nascondesse sotto quella maschera.

Si era sempre domandato perché l’uomo portasse una maschera ma Kakashi eludeva sempre le sue domande così alla fine rinunciò.

O meglio, smise momentaneamente di fare domande. Prima o poi sarebbe tornato alla carica.

Lo sapeva lui come lo sapeva Kakashi.

Per ora però se ne stava buono buono.

Vedendo l’enorme numero di copie che il figlio riusciva a fare, il ninja decise di provare a insegnargli la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo.

Ci mise un po’ ad impararla, ma ce la fece e poteva creare un numero impressionante di copie se ben motivato.

Motivazione più frequente? Prova a creare più copie di Sasuke.

Inutile dire che con questa motivazione il biondino si impegnava ancora di più.

In breve questa tecnica divenne la sua preferita.

Soprattutto quando, grazie a questa, riuscì a passare l’esame per diventare gennin.

Lasciò tutti senza parole e, nonostante qualche obbiezione di qualche esaminatore, venne promosso con un voto decente.

Non prese il massimo, la prova scritta non si ancora come fece a superarla, ma non prese neanche il minimo.

Sasuke prese il massimo come c’era da aspettarsi. Era un piccolo genio.

Peccato che da quella notte si fosse chiuso in se stesso e né Itachi, né Naruto, né chiunque altro riuscissero a farlo uscire da quel guscio che si era costruito.

Kakashi pensava, e a ragione, che meditasse vendetta.

Sperava solo che lo si potesse salvare in tempo.

Ora Naruto stava aspettando, con i suoi compagni di team, il loro maestro in un’aula dell’accademia.

Era stato messo in team con Sasuke, che sia la volta buona che diventino amici? Chissà.

Poi c’era Hinata Hyuga. Una ragazzina timida, tranquilla, con occhi color lillà e capelli blu scuro.

Quando aveva sentito che era in team con il suo amato Naruto-kun era diventata rosso pomodoro e poco dopo era svenuta dell’emozione.

Eh sì, la nostra dolce Hinata ha una cotta colossale per il nostro Naruto.

E Naruto? È innamorato persa di Sakura Haruno, una ragazza con i capelli color confetto che andava dietro (come tutte le altre ragazze tranne Hinata) a Sasuke.

Quest’ultimo invece non guardava nessuna. Gli interessava solo la sua vendetta.

In ogni caso ora stavano aspettando il loro maestro che era palesemente in ritardo.

A Naruto era già venuto un dubbio dopo la prima mezz’ora di attesa su chi potesse essere il loro sensei, ma non osava sperare troppo.

Dubbio condiviso anche da Sasuke che, per quanto ne sapeva lui, c’era solo un ninja in tutta Konoha che faceva sempre tardi: Kakashi Hatake.

Se era lui poteva anche mettersi comodo, avrebbe ritardato parecchio.

<< Ma quando arriva il sensei? >> chiese Hinata senza guardare Naruto.

Se non lo fissava le usciva più facile non balbettare.

Dannazione alla sua timidezza!!!!

<< Tranquilla Hinata, se è chi penso arriverà tra un bel po’ >> rispose Naruto.

<< Ok Na-Naruto-kun >> balbettò la povera ragazza.

L’ipotesi di Naruto e Sasuke venne confermata un paio d’ore dopo quando alla porta si presentò Kakashi.

<< Mai una volta puntuale vero? >> gli chiese Naruto.

Kakashi non gli rispose neanche.

<< Venite con me. >> disse invece rivolgendosi a tutti e tre.

Li portò sul tetto dell’accademia dove chiese ad ognuno una piccola presentazione per conoscersi un po’ meglio.

<< Devo proprio? >> chiese Naruto. Infondo lui e Sasuke lo conoscevano da sempre.

<< Sì >> rispose secco Kakashi.

<< Uffa! Va bene. Mi chiamo Naruto Uzumaki e mi piace il ramen e mi piace ancora di più il ramen che mangio con mio padre! Ciò che odio sono le persone false e che si credono superiori agli altri. Il mio sogno per il futuro è superare in abilità tutti gli Hokage e far capire a tutta la gente del villaggio quanto sono forte! >> disse Naruto con entusiasmo.

<< La signorina ora. >> continuò Kakashi grato che Naruto avesse detto mio padre e non con Kakashi. Un neurone funzionante doveva ancora averlo.

<< Mi chiamo Hinata Hyuga e faccio parte della casata principale del clan Hyuga. Mi piace il giardinaggio e mi piacerebbe essere all’altezza delle aspettative di mio padre e vorrei … >> la ragazza non riuscì a continuare visto che era diventata color rosso peperone.

<< Ok, tocca a te >> disse Kakashi cedendo la parola a Sasuke.

Questa ragazza sembra così fragile eppure per me nasconde una grande forza. Ed è pure innamorata di Naruto. Chissà se il ragazzo se ne è accorto - pensa il jonin scrutando la ragazza e poi il figlio - No, non se ne è accorto” conclude.

<< Mi chiamo Sasuke Uchiha. Odio un sacco di cose e non me ne piace nessuna in particolare. Non voglio parlare dei miei sogni... ma ho un'ambizione! Riportare agli antichi fasti il mio clan... e uccidere chi so io.* >> disse il moro.

Allora è proprio deciso a seguire la vendetta” constatò Kakashi.

Prima o poi avrebbe dovuto fargli un discorsetto riguardo alla vendetta.

<< Va bene ragazzi, domani mattina vi voglio al campo 7 per un’esercitazione. Sappiate che chi non la passa se ne ritorna in accademia. >> fece Kakashi.

<< COSA??!!!! >> urlò Naruto sconvolto come gli altri due.

Ok, Hinata era sconvolta mentre Sasuke sembrava che la cosa non gliene fregasse di meno.

Di certo non sarò io a venire bocciato” pensava il moro.

Oh, no! E ora? Che prova sarà mai?” pensava la povera Hinata.

A casa io e te facciamo un discorsetto papà” pensava Naruto leggermente alterato.

Eh sì, ci sarebbe stato da divertirsi il mattino successivo secondo Kakashi.

Chissà come sarebbe andata la prova.

L’avrebbero superata?

 

 

* parole prese pari pari dall’anime. Infondo sono la verità.

La presentazione di Naruto ho dovuto leggermente cambiarla per ovvi motivi mentre quella di Hinata me la sono inventata di sana pianta.

Poverina, riuscir mai a superare la sua timidezza?

   
 
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