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Autore: jawaadskebab    10/07/2013    29 recensioni
Harry mi tirò un pugno sulla spalla, e continuò a parlare: «Signora…»
«Signorina.»
«Porca puttana! Signorina Maga Gare, io e Viola, la ragazza di fianco a me, che poi sarebbe un ragazzo, ma sono dettagli, questa mattina ci siamo svegliati e ci siamo trovati l’uno nel corpo dell’altro. C’è stato uno…scambio di corpo.»
Aggrottò la fronte: «Uno scambio di corpo?»
«Esattamente.»
-
«Harry ho mal di pancia dio santo, non riesco a cagare!»
«Viola, adesso la merda è il problema minore.»
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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( 7 )




THE VUCUMPRA'.

 

 

«SVEGLIA!»
Mi svegliai di soprassalto sbattendo la testa contro qualcosa di duro.
Non azzardatevi a pensare male.
Mentre mi massaggiavo la testa dolorante, mi girai per vedere chi era quel pirla che non aveva niente di meglio da fare che rompere la minchia a una poverina che si era addormentata dentro al suo armadietto, per colpa di un preside rincoglionito appassionato del Far West, e di uno stronzo patentato come Harry.
Sospirai chiudendo gli occhi, cercando di calmarmi: «Harry.»
«Dormito bene?»
Che nervoso. L’unica cosa che avrei voluto fare in quel momento era prendere una pinza e strappargli dalla faccia quel sorrisetto del cazzo.
«Vaffanculo, pezzo di merda.»
Assunse la faccia da cane bastonato: «Perché mi tratti così? Che ti ho fatto di male?»
Stavo per mettergli le mani addosso, quando una voce mi interruppe: «Ehi, amico.»
Ci girammo entrambi verso destra, e immediatamente mi bloccai.
Liam.
Harry gli tirò una pacca sulla spalla: «Ehi Liam.»
Il cazzone rispostò lo sguardo su di me, mentre io rimanevo lì a boccheggiare qualcosa fissando Liam come un gattino che aspetta che gli venga dato del latte.
«Allora Viola, hai ritardato tanto questa mattina?»
Basta, ora mi aveva veramente rotto le ovaie. Mi girai verso di lui: «Harry, adesso hai rotto il cazzo. Questa mattina mi sono svegliata con la schiena tutta dolorante a causa tua, sono caduta dal divano a causa tua, sono arrivata in ritardo a causa tua, ho litigato con la Griffith a causa tua, sono finita in presidenza a causa tua, ho dovuto ascoltare un’ora e mezza di lotte tra cowboy e puledri a causa tua, e infine, ho le ovaie che girano in una maniera allucinante a causa tua. Quindi, tu ora prendi quel tuo culo stitico e te ne vai fuori dalla minchia, almeno quando siamo a scuola.»
Harry sbarrò gli occhi. Ma che minchia aveva? L’avevo offeso, come al solito. Non c’era nulla di diverso.
Liam alzò entrambe le sopracciglia: «Culo stitico?» 
Oh, ecco perché. Evidentemente Liam non era a conoscenza del problemino di Harry. Quindi l’avevo sputtanato davanti al suo migliore amico. Oh, che peccato.
Il riccio rise nervosamente: «Ma no, sta scherzando. Ha sempre detto stronzate senza senso.»
Mi lanciò un’occhiata sussurrandomi: «A casa facciamo i conti.» E si allontanò insieme al dio greco. 
 
«Uno, due, tre, quat…»
«Cosa?»
«Hai detto che a casa avremmo fatto i conti.»
Mi guardava.
Lo guardavo.
«Viola, perché devi dire queste stronzate? Lo fai apposta per farmi venir voglia di prendere quella tua bella testolina e spremerla con le mie mani? Eh?»
«Oh andiamo, era una battuta. Hai l’umorismo pari a un porcospino zoppo.»
«Ma lo vedi come sei? Io tento di andare d’accordo con te, sei tu che rovini sempre tutto.»
Oddio, questa era bella. «Tu? Tu che tenti di andare d’accordo con me? Ma vai a scoparti il tostapane, và. Stamattina sei stato tu il primo ad istigarmi iniziando a prendermi per il culo, oltretutto di fronte a Liam.»
Aggrottò la fronte: «Liam? Che cosa c’entra Liam adesso?»
Occazzo. L’avevo detto ad alta voce.
«Ehm, niente, io…»
Alzò le sopracciglia e mi indicò con un dito: «Ti piace Liam!»
Sbarrai gli occhi, per poi ridere nervosamente: «Liam? Maddai.»
Mi sorrideva malizioso.
Sbuffai scocciata: «Non mi piace Liam. Andiamo, è tuo amico.»
«E che vorresti dire con questo?»
«Nel senso che se avesse anche solo un briciolo di cervello, non frequenterebbe gente di merda come te.»
«Stronza.»
«Basta. Se vuoi continuiamo dopo, ora ho fame.»
Andai in cucina e curiosai dentro al frigorifero, dentro alla dispensa, dentro i cassetti. Un cazzo. Non c’era un emerito cazzo.
«Potrei sapere perché hai un frigorifero se è sempre vuoto?»
«Non è colpa mia!»
«E’ sempre colpa tua, anche quando non c’entri un cazzo.»
«Vai a fanculo.»
«Vacci tu Harry, con il tappo in culo. E mi raccomando, prendi un maglione perché al meteo hanno detto che fa freddo.»
«Ok, mi sono rotto. Adesso tu vieni con me al supermercato, e compriamo della roba, va bene?»
«No.»
«Si.»
«No.»
«Si.»
«No.»
«Si cazzo, si, non insistere!»
«E invece io insisto!»
«Bene!»
«Bene!»
Mi caricò su una spalla e iniziò a camminare verso la porta d’ingresso. Ma che, si era rincoglionito?
«No dico, sei fuori di testa?! - iniziai a tirargli dei pugni sulla schiena, che erano praticamente delle carezze per lui - Harry mollami!»
«Le scorregge si mollano. Tu sei una scorreggia?»
Pezzo di merda.
 
Stavamo camminando per strada, uno accanto all’altro, in silenzio. Harry mi aveva messa giù da un po’, perché lo avevo minacciato di scorreggiargli in faccia.
Sbuffai, per l’ennesima volta.
Si fermò di colpo: «La vuoi smettere di sbuffare?!»
Iniziai a gesticolare nervosamente con le mani: «Spiegami, come faccio a smettere di sbuffare se sono insieme a te?»
Si fermò, e mi guardò puntandomi contro un dito: «E io che sono stato così gentile con te.»
Incrociai le braccia al petto: «Nessuno ti ha costretto.»
«No, ma volevo fare un favore a Robby.»
«Sei solo un leccaculo di merda.»
«Vaffanculo.»
«Vacci tu.»
«Stronza.»
«Coglione.»
«Cazzona.»
«Rincoglionito.»
«Ebbasta, minchia!»
«No, basta lo dico io!»
Mi fulminò con lo sguardo, e stava per ribattere, quando fu interrotto da un omino alto un metro e un cazzo, con i capelli castano chiaro abbastanza lunghi e gli occhi celesti, che aveva l’aria da classico vù cumprà che sa parlare tutte le lingue tranne l’italiano. I suoi vestiti erano in velluto, blu, e notai un cartellino attaccato alla sua maglietta: ‘Jackson.’
«Volere voi un volantino di sensitiva? Lei vedere ogni cosa con sua sfera, lei prevedere vostro futuro. Volere voi un volantino di sensitiva? Lei vedere ogni cosa con sua sfera, lei…»
Quel ‘coso’ fu interrotto da me ed Harry, che dicemmo all’unisono: «Ma fanculo!»
L’omino rimase lì a fissarci, e il suo labbro inferiore iniziò a tremare. Da un momento all’altro sarebbe scoppiato a piangere. 
Harry sbuffò, mi prese per un braccio, e mi trascinò avanti. Riuscimmo solamente a sentire un mormorio: «Voi per questo dovrete soffrire.»







EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH.
ragaaazze lkjhg grazie per le recensioni, grazie. non smetterò mai di ringraziarvi. grazie, davvero.
grazie.
ho già detto grazie?
ok, sto diventando pallosa. ehm...che dire...si, il vucumprà è Jackson, il fratello di miley. proprio lui lol
e con il 'voi per questo dovrete soffrire' inizierà ufficialmente la storia. 
finalmente dopo sette capitoli, porca loca.
the pan...scusate ragazze, davvero, non riesco a trovare una cazzo di ispirazione.
mi darò all'ippica. *sospiro sconfitto*
vabbò, alla prossima allora. ciao ragazze lkjhg
  
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