Era calda e tranquilla la serata del 30 Luglio. Il silenzio regnava incontrastato, di tanto in tanto si poteva udire il rombo delle automobili babbane che sfrecciavano ad alta velocità. Addormentarmi sembrava impossibile: mi giravo e voltavo di continuo. Era come se il buio oscurasse i miei pensieri, li umiliasse e ci litigasse. Le parole dei libri che avevo letto poco prima di rilassarmi sul letto sembravano danzare intorno a me, senza la possibilità, per me, di chiudere gli occhi e cominciare a viaggiare nel misterioso universo dei sogni.  Sospirai guardando il soffitto bianco, con le mie mani a ridosso della nuca. –Cos’è che ti turba Edward? –sussultò mia sorella Wendy, sedendosi sul letto accanto al mio a gambe incrociate. I suoi capelli castano chiarissimo risaltavano come candele nel buio. –Oh no, niente.- risposi io titubante. –Ah beh, non sai dire bugie. Coraggio accendi la luce, e accomodati.- esclamò con i suoi occhi castano nocciola puntati su di me. –Hai la bacchetta! Agitala e spiffera qualche incantesimo! Lumos, giusto? – esplosi io irritato. –Non posso praticare magie fuori da Hogwarts, sciocco! Come conosci l’incantesimo di illuminazione? –ribatté lei. –Leggo molti libri di incantesimi che trovo nella libreria.- sussurrai. Mi sorrise e io osservai la finestra.
Un attimo…- rifletté pensierosa mentre io mi alzai per accendere la luce che illuminò i nostri volti assonnati.- E’ Hogwarts il problema, scommetto. –In un certo senso- ammisi. –Ti troverai benissimo, oramai Hogwarts è la mia seconda casa. Poi sarai un Grifondoro, come del resto tutta la famiglia, sarà un’esperienza speciale! – affermò compiaciuta. 
–Questo è il problema, e se vengo smistato in Serpeverde, Corvonero o Tassorosso? Mamma, papà, tu… non sarete orgogliosi di me. - -E’ improbabile, se non impossibile. Il cappello parlante ti assegnerà a Grifond… -Cappello parlante? Il mio destino verrà affidato a uno stupido cappello parlante?- esclamai sorpreso. –Già -disse distendendosi sul suo candido letto. –Canta anche- sogghignò lei . Cominciammo a ridere. –Hai letto migliaia di libri su Hogwarts e non conoscevi il Cappello Parlante? – mi chiede sorpresa. –Forse è nominato su qualche libro, ma non ne ho dato mai importanza. Solo un vero Grifondoro può estrarre dal cappello  la spada di Godric Grifondoro, è molto affascinante. – le ricordai io. –Mmh vediamo che altro sai su Hogwarts! –riprese lei- le caratteristiche delle quattro case quali sono? –Le quattro case sono Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero. Le qualità dei Grifondoro sono lealtà, cavalleria, e vediamo… ah sì coraggio. I Serpeverde sono ambizios…-Sono cattivi e arroganti e basta!- mi interruppe bruscamente- Sono solo i pregiudizi delle altre case! I Serpeverde sono ambiziosi,  furbi e intraprendenti. I Tassorosso sono grandi lavoratori, sono pazienti e  corretti, e non sono schiappe dato che so che  lo pensi, Wendy. Mi sorrise, e ricominciammo a ridere. –Dai continua i Corvonero –  Si, dunque, Corvonero richiede intelligenza, creatività, apprendimento e saggezza. E non sono ‘secchioni’ come tutti dicono.. –Oh guarda che ore sono!-esclamò senza aver ascoltato le mie ultime parole- Sarà meglio andare a dormire, domani arriveranno le lettere, ed è probabile che andiamo direttamente a Diagon Alley. La sera Harry Potter ha organizzato una festa per il suo compleanno. –sobbalzò Wendy. –Perché siamo invitati, che c’entriamo noi? –chiesi spegnendo la luce. –Albus è uno dei miei migliori amici, è del mio stesso anno, il quinto. Ci ha tenuto a salutarmi prima di Hogwarts. –rispose tranquillamente soffocando uno sbadiglio. –Affronterai i G.U.F.O. quest’anno? Non me ne ero reso conto.- le domandai rimboccandomi le coperte. –Come le conosci tutte queste cose?- mi domandò incredula con gli occhi sgranata-Leggi fin troppi libri!- sogghignò.
-Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari – mi disse a cantilena Wendy. –Non so ancora che carriera intraprenderò dopo Hogwarts, chissà. Dopo un lungo sbadigliò si addormentò. Io ritornai a fissare il soffitto con i miei occhi castano molto scuro, quasi nero. E finalmente mi addormentai. Ero ad Hogwarts, nella Sala Grande. –‘Edward Evereye!’ Mi fissavano tutti. Mi accomodai su una sedia scomoda, e dai suoi braccioli comparvero delle manette, le quali bloccarono le mie mani. La professoressa, che mi aveva nominato precedentemente, mi posò il Cappello Parlante sul capo e iniziò a parlare con una voce inquietante mentre io cercavo di liberarmi dalle manette: Un altro Evereye , muah ah ah, Grif…. No muah ah ah … non sei un Grifondoro, nemmeno un Serpeverde, neanche un Tassorosso o un Corvonero! Sei un babbano! Muah ah ah!- tuonò. Signor Preside , è peccato buttare una succulenta carne di babbano! –ringhiò il Cappello. –Studenti di Hogwarts eccovi la cena! Carne di babbano al sangue muah ah ah- urlò il misterioso preside.  Tutta la sala Grande cominciò a ridere senza fine(compresi i fantasmi), con coltello e forchetta in mano. Cominciai ad urlare disperato: AAAAAAAAAAAAAH! Mi svegliai tutto sudato nel  mio letto, con il cuore che sembrava voler distruggere la gabbia toracica.

(è la mia prima FF, accetto critiche ma non siate troppo duri)