3.
E con questo capitolo finisce Shooting Star... ahhh... mi mette un po' di
tristezza, ma tutto alla fine è destinato a finire. Niente può essere eterno.
(- *guarda Sasori no Danna ghignando* Visto? Lo dice anche lei! Nd Deidara - Io
non do peso alle parole di 'quella là' perché di parte. È innamorata di te -_-
Nd Sasori - Deidaraaa... *çç* Nd Kurenai)
Quindi, sia quel che sia!
Devo dire però che ci tenevo tanto a questa fic. Un po' perché adoro la coppia
MinaKushi ed un po' perché mi ci rivedo in Kushina (c'è chi mi ha detto che
anche nell'aspetto ci somigliamo! XDD Ormai c'è gente che mi conosce come Madre
di Naruto...), ma questo l'ho già detto.
Va beh, non voglio tediarvi con i miei deliri, quindi passiamo subito alle
recensioni più ringraziamenti e alle dediche!
Recensioni e Ringraziamenti!
Shooting Star - grazie per i complimenti e per aver messo questa fic tra i tuoi
preferiti! Mi hai resa molto felice! XD Spero che anche quest'ultima parte sia
di tuo gradimento!
Kaho_chan - Ringrazio anche a te per i complimenti, mi fa molto piacere leggere
che le mie fic sono così apprezzate! Devo dire che mi sono divertita anch'io
nelle scene con il Team Kushina. Nell'inventare i loro personaggi ho utilizzato
il mio carattere (per Akane), quello di mio fratello (Shinji) e quello di mio
cugino (Taro), tanto per la cronaca e per far sapere al mondo con che persone
divido la mia vita. In questo capitolo avrai anche una loro piccola
descrizione!
Comunque ancora grazie spero ti piaccia anche questo!
Killuy_93 - è vero, le coppie più belle sono state distrutte *Kurenai inizia a
piagnucolare pensando ad Asuma* le MinaKushi, le AsuKure, le SasoDei spero solo
che Kishimotosensei non mi distrugga pure la SasuNaru! >.<
Comunque grazie anche a te! XD
NinfaDellaTerra - Grazie per aver letto Ninfa! Sei sempre pronta ad ascoltare i
miei deliri e le mie fin troppe ispirazioni e per questo non finirò mai di
ringraziarti! Grazie, grazie!
Talpina Pensierosa - Grazie mille Talpina! Per tutto! Per la recensione, per
aver messo la fic tra i tuoi preferiti e per pubblicare al mio posto alcuni
capitoli per la round robin! Grazie veramente! Sei molto gentile!
Ed ora rinnovo i ringraziamenti a Rei Murai e a Reki-chan che mi hanno tanto
aiutato! La vostra Hyuuga vi ringrazia! E ricordate, era destino che fosse così
(oh, mi pare di sentire Rei nella sua Kiba mode che mi dice: " Lo sai solo
tu Hyuuga". Ed io nella mia Neji mode rispondo subito: " MIO!!
Kibachan! Mio!!")!
Questa fic è dedicata a tutti coloro che l'hanno letta e commentata! Grazie
ancora!
-.-.-
Si mosse nel letto allungando la mano per attirare a se la sua donna e si stupì
quando trovò vuota la sua parte.
Aprì gli occhi di scatto.
Vuoto. Il letto era vuoto.
Lei non c'era.
Tastò il lenzuolo, era freddo.
Si mise seduto guardandosi attorno alla ricerca di segni della presenza di
Kushina, come ad esempio vederla affacciata alla finestra o in piedi, ma
niente.
" Kushina?", la chiamò piano, quasi con timore.
Era già un mese che la guerra era finita e già da un mese loro convivevano
insieme nel suo appartamento. E mai, in quel mese, si era svegliato solo nel
letto.
" Kushina?", la richiamò alzando un poco la voce.
Niente. Ancora niente.
Possibile che se ne fosse andata?
Infondo lei sarebbe dovuta tornare a Uzu il giorno dopo... e di sicuro aveva
preferito farlo quando lui non poteva fermarla.
" Ben svegliato!", alzò la testa di scatto vedendo la sua amata sulla
porta.
Aveva raccolto i luoghi capelli dietro la nuca con una molletona ed in mano
aveva un vassoio con la colazione.
Quasi gli vennero le lacrime agli occhi per il sollievo.
" Tutto bene?", domandò sedendosi accanto a lui e baciandolo
dolcemente sulle labbra.
" Ora va meglio...", rispose sincero attirandola a se. " Come
mai la colazione a letto?"
" Dobbiamo festeggiare parecchie cose...", disse con fare misterioso
e serio. " Oggi verrai eletto Hokage, ad esempio."
" Già. È un sogno che si realizza.", sospirò prendendo felice una
fetta biscottata con marmellata d'arancia. " E sono felice di viverlo con
te."
" Anch'io...", sorrise Kushina carezzandogli il palmo della mano
libera con dolcezza.
Il giovane uomo si sporse verso di lei.
" Ti amo.", sussurrò sulle labbra. Non si sarebbe mai stancato di
dirglielo, Kushina doveva saperlo. Doveva essere sicura dei sentimenti che
provava per lei.
" Anch'io Minato...", sussurrò a sua volta e si scambiarono un lungo
bacio che sapeva d'arancia.
Forse tutto quello sarebbe finito dopo la cerimonia di quella sera.
Forse Kushina sarebbe tornata ad Uzu.
Forse Minato non avrebbe più avuto occasioni per vederla occupato dal suo
lavoro di Hokage.
E di sicuro Minato non l'avrebbe permesso.
" Kushina...", si staccò da lei appena e le mise dietro l'orecchio
una ciocca rossa.
" Mh?!", poggiò la fronte su quella del biondo chiudendo gli occhi.
" Oggi tornerai ad Uzu...", disse serio.
Lei assentì e si staccò per poggiare la schiena sullo schienale del letto.
Poggio il vassoio sul comodino ed attirò le gambe al petto.
" Devo farlo per forza.", borbottò.
Si carezzò il ventre distrattamente con una mano.
Nulla poteva fermarla in quel paese.
Lei apparteneva ad Uzu ed anche se erano alleati con Konoha il suo posto non
era lì.
O meglio il posto di Kushina era lì con Minato ma non quello di Kushina la
kunoichi.
" Vorrei che tu restassi qui con me...", disse piano Minato prendendole
la mano e baciandone il palmo, anche lui sapeva che però non era così semplice.
" Vorrei anch'io ma... nulla può tenermi qui.", lo guardò con i suoi
occhioni un po' tristi.
' Nulla, neanche il figlio che aspetto...', aggiunse mentalmente.
Già, era incinta di un figlio di Minato e neanche quello poteva farla restare a
Konoha.
Era un figlio nato fuori dal matrimonio, per il resto della comunità ninja non
c'erano prove che fosse di Minato... ed era per quello che non voleva
rivelarglielo.
Stava per diventare Hokage e non voleva rovinargli la carriera.
" Troverò un modo. Vedrai.", Minato la strinse a se baciandole i
capelli.
Lui avrebbe fatto di tutto per farla restare a Konoha.
Era sera tarda ormai e la festa per l'elezione dell'Hokage si sarebbe protratta
ancora per ore.
Minato era circondato dagli anziani e da vari ninja che si congratulavano con
lui adulandolo e nella sua nuova divisa stava divinamente.
Era così che Kushina voleva ricordarlo.
Felice, con quel bel sorriso sulle labbra e circondato da alleati che avrebbero
fatto di tutto per proteggerlo.
Se ne stava andando perché non avrebbe mai avuto il coraggio di dirgli addio,
non sarebbe mai riuscita a lasciarlo.
" Ragazzi, dobbiamo andare.", disse semplicemente ai suoi allievi
raggiungendoli ad una bancarella allestita per l'occasione.
I tre fratelli la guardarono spiazzati.
" Perché ora sensei?", domandò Taro stupito e si beccò una gomitata
da parte della sorella.
" Non capisci, baka?!", esclamò stizzita la ragazzina dai capelli
castano chiaro.
Kushina la osservò con un piccolo sorriso, era così diversa da lei alla sua
età.
Akane era molto bella, femminile e dal carattere deciso e un po' 'materno',
aveva lunghi capelli castano chiaro e grandi occhi viola, segno distintivo del
clan dei tre fratelli.
Vedendoli nessuno avrebbe mai detto che erano gemelli, erano diversissimi sia
nell'aspetto e nel carattere.
L'unica cosa che li accomunava erano gli occhi, grandi e viola.
Taro infatti era moro con i capelli cortissimi, mentre Shinji biondo con i
capelli lunghi alle spalle ritirati sempre da una piccola coda.
" Non hai capito che Kushina-sensei vuole lasciare Minato-sama per non
dirgli addio di persona?", disse piatto il biondo, era sempre stato il più
giudizioso del gruppo insieme ad Akane.
" Ma... perché?", Taro invece era sicuramente il più casinista ma
anche il più innocente.
" Sei proprio un baka!", ripeté Akane.
" Ragazzi, mi dispiace farvi perdere la festa.", si scusò
interrompendoli la donna.
" Non ti preoccupare sensei.", disse Shinji. " Se vuoi andare
via, che sia per tue questioni personali o meno, noi ti seguiremo."
" Non vedo perché dobbiamo andarcene senza salutare Minato-sama!
Uffa...", continuò a lamentarsi Taro, al ché Kushina gli scompigliò i
capelli.
" Un giorno capirai, Taro-chan.", disse semplicemente. " Ci
incontriamo tra un'ora alle porte della città, d'accordo?"
I tre assentirono e sparirono poco dopo lasciandola sola.
Guardò di nuovo Minato da lontano, sorrideva mentre riceveva gli elogi degli
anziani.
Sorrise triste e si carezzò la pancia, ancora piatta.
" Addio Minato...", mormorò e veloce corse nell'appartamento del
giovane per raccattare le sue cose.
Minato accennò l'ennesimo sorriso. Era felicissimo ma qualcosa non andava. Era
tutta la sera che provava ad avvicinarsi a Kushina ma veniva sempre bloccato.
Alzò lo sguardo cercandola e non la vide. Eppure era sempre stata nei dintorni.
Subito venne colto dall'inquietudine.
" Scusatemi, devo andare.", disse agli anziani del villaggio che lo
guardarono stupiti mentre lui iniziava a vagare per le bancarelle alla ricerca
della sua amata.
Non la trovava da nessuna parte ed era stufo di dover allontanare i vari ninja
che cercavano di avvicinarlo per bere, mangiare o discutere.
" Minato.", si voltò di scatto riconoscendo la voce del Sandaime Hokage,
colui che gli aveva ceduto il posto.
" Sensei io...", esordì cercando un modo educato per declinare ogni
suo invito.
" Ascoltami bene, sei giovane e questo non ti ha impedito di diventare
Hokage, a dimostrazione che l'età non conta, quindi fatti un favore, va e
chiedile di sposarti.", disse l'anziano uomo prendendo una boccata di fumo
dalla strana pipa.
Minato rimase un attimo interdetto poi sorrise.
Già, quello era l'unico modo per farla restare a Konoha... ma lei avrebbe
accettato? Erano entrambi molto giovani ed il matrimonio era un grande passo.
Ma come aveva detto Sarutobi-sensei l'età non contava.
" Lo farò.", dichiarò. Ci avrebbe provato, non voleva perderla.
Detto quello sparì correndo verso il suo appartamento che trovò vuoto, le cose
di Kushina erano sparite e al loro posto era apparsa una lettera.
La prese tremante tra le mani, riconoscendo la netta ed elegante calligrafia di
Kushina.
" Quando leggerai questa lettera alla fine della tua festa, amore mio,
io sarò già lontana con i miei allievi.
Ti chiedo di non seguirmi, perché il tuo posto è lì a Konoha, sei diventato
Hokage ed il tuo sogno si è finalmente realizzato, e per questo non ti
permetterò mai di infrangerlo per me e per il bambino che porto in grembo.
Sì, hai letto bene, sono incinta di tuo figlio.
Un figlio che però non è abbastanza per farmi restare a Konoha, la comunità
ninja non ci accetterebbe. Non voglio che nascano dei dubbi sulla paternità di
nostro figlio perché nato fuori dal vincolo del matrimonio, questo perché
getterebbe fango su di te.
Non mi interessa quel che avranno da dire su di me a Uzu, l'importante è che tu
diventi il più grande Hokage della storia come hai sempre sognato.
Crescerò il bambino con amore e gli dirò sempre chi è suo padre, forse un
giorno ci rivedremo, ma questo giorno non sarà né domani, né tra una settimana
e neppure tra un anno.
Quando ci rincontreremo voglio che tu sia diventato per davvero il più grande
Hokage di Konoha.
Arrivederci amore mio.
Ti amo,
per sempre tua
Kushina."
Strinse forte la lettera.
Non riusciva a gioire per il fatto che Kushina fosse incinta perché lei era
andata via eppure non tutto era perduto. Ne era sicuro.
Aveva scritto la lettera pensando che lui la leggesse alla fine della festa
quindi era molto in anticipo.
Uscì di casa e correndo salì sul tetto del palazzo dell'Hokage.
Il villaggio era illuminato a giorno per la festa e quello lo disturbava un
poco per quel che voleva fare.
Tutti avrebbero visto la sua dichiarazione, tutti dovevano sapere che amava
Kushina.
Posizionò le mani e fece ricorso a parecchio chakra per ricoprire l'intero
villaggio con un arte illusoria.
Tutti nel villaggo si fermarono quando videro le luci spegnersi.
Ma che stava succedendo?
Iniziarono a guardarsi attorno poi alzarono lo sguardo al cielo...
Kushina e suoi allievi erano quasi alle porte di Konoha quando videro le luci
spegnersi.
" Che succede sensei?", domandò subito Taro mettendosi in guardia.
" È un arte illusoria!", esclamò Shinji pronto a dissiparla.
Kushina rimase immobile cercando di capire che stava accadendo.
" Sensei, guarda!", esclamò Akane poco dopo indicando il cielo e
bloccando in questo modo suo fratello.
La rossa alzò subito lo sguardo e le mancò un battito.
In cielo c'era una vera e propria cascata di stelle cadenti.
Non ebbe dubbi sull'autore di quel genjutsu.
" Minato...", mormorò.
Minato mosse ancora le mani la sua opera non si era ancora conclusa e sperava
con tutto il cuore che Kushina stesse guardando il cielo in quel momento.
Questo perché le stelle si erano mosse formando dei chiari ideogrammi.
" Aishiteru, Kushina-chan."
" 'Aishiteru, Kushina-chan' ma sensei questo è Minato-sama!",
esclamò Akane voltandosi emozionata verso Kushina che non aveva distolto lo
sguardo dal cielo stellato.
I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime, non poteva però cedere. Doveva
andarsene senza avere la tentazione di tornare indietro. In quel modo era tutto
troppo difficile.
Poi però le stelle si mosserò ancora ed apparirono altri ideogrammi.
"
Kekkon shi masen ka?"
" Sensei!", gridò Taro. "
Minato-sama ti vuole sposare!"
L'aveva letto anche lei e tutti i suoi propositi vennero eliminati.
Senza dire una parola lasciò cadere la sua roba e corse di nuovo dentro il
villaggio.
Doveva trovare Minato.
Osservò la sua opera un po' con il fiatone, a causa del grande utilizzo di
chakra, sperando che fosse servita a qualcosa.
Poco dopo annullò la tecnica e tutta Konoha tornò ad illuminarsi.
Guardò tra la folla che stava in basso, ancora stupita ed emozionata per la
tecnica e per la dichiarazione.
" Kushina, dove sei...", mormorò poi vide una folta, ed
inconfondibile, chioma rossa farsi spazio tra la gente.
Il suo viso si illumino.
" KUSHINA!", gridò più forte che poteva e tutti, perfino la donna,
alzarono lo sguardo su di lui.
Non era per niente imbarazzato, se tutti sapevano nessuno avrebbe osato
dubitare del suo amore.
Sorrise e come per incanto tutti, riconoscendola, la fecero passare nella sua
corsa verso il palazzo.
Quando lo raggiunse sul tetto aveva non solo il cuore a mille per l'emozione,
ma anche gli occhi di tutta Konoha puntati addosso. Ma in quel momento c'erano
solo lei e Minato, che le tendeva la mano sorridente.
Lei però non accettò quella mano e si buttò letteralmente tra le sue braccia
piangendo.
" Lo voglio, Minato!", disse tra le lacrime. " Voglio
sposarti!"
Ed ancora una volta c'erano solo loro due.
Loro due e la marea di applausi ed ovazioni che neanche sentirono.
Due anime unite da un fine ma forte filo rosso ma distanti in quel giorno tanto
infausto quanto felice. Entrambe combattevano.
Una combatteva per donare la vita a qualcun'altro.
L'altra combatteva per salvare la vita agli altri.
Entrambe però guardando il cielo, chi da fuori una finestra e chi da un campo
di battaglia, vedono la stessa stella cadente ed esprimono lo stesso identico
desiderio che le avvolge in un caldo abbraccio.
' Qualunque cosa accada voglio restare per sempre con il mio amore e nel
cuore di nostro figlio.' ... Minato & Kushina
Fine
Beh, non è proprio un happy ending ma non era niente di così traumatico
spero!
Ringrazio chi è arrivato fin qui, chi recensirà e chi leggera soltanto!
Ah, ogni tanto tenete d'occhio il mio account perché presto pubblicherò con
Mizu Himesui (sempre se lei vuole ancora) una raccolta di oneshot sui crossover
in quanto saranno fic su Naruto, Kingdom Hearts e altri anime, manga e
videogames!
Grazie per l'attenzione!