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Autore: Serenella88    11/07/2013    7 recensioni
[Che Dio ci aiuti]
La mia versione di Che Dio ci aiuti 2, è diversa da come si è conclusa quella andata in onda. Infatti nel mio racconto ci sono degli eventi che non abbiamo visto ed il finale della serie è differente (non c’è la caccia al tesoro). Durante il matrimonio di Margherita, Paolo Marino confessa a Guido che Davide è suo figlio naturale e che quando Manuela aveva cercato di dirgli la verità, il marito si era sempre rifiutato di ascoltarla. Guido è fuori di sé, in una conversazione con suor Angela e con Azzurra, il professore mostra tutta la sua rabbia, la sua delusione, il suo dolore e quando lei si offre di crescere insieme Davide come una vera famiglia, lui le scarica addosso la sua frustrazione, non riesce a credere di non aver visto crescere suo figlio. Non vuole Azzurra accanto a lui! Aveva amato Manuela più di ogni altra cosa al mondo e lei lo aveva tradito due volte, con un altro uomo e nascondendogli un figlio, stavolta non avrebbe messo in gioco il cuore. Stavolta avrebbe pensato solo a Davide, al meglio per lui, aveva Beatrice accanto, era una donna pratica, razionale, sarebbe stata la scelta più idonea.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21. E se fosse per sempre?
 


 
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“Papà? Papà?” Davide era in piedi accanto al suo letto

“Dado. Cosa ci fai tu qui?” rispose lui confuso
“Papà io avrei anche evitato di venire, gli ospedali mi fanno venire in mente sempre brutti ricordi, sai la mamma…”
“Lo so tesoro, lo so hai ragione”
“Quindi la prossima volta se puoi evitare questi scherzi te ne sarei grato”
Guido sorrise e gli scompigliò i capelli “Papà lo sai che ci metto un’ora a sistemarli”
“Troppi per un rubacuori come te, non c'è bisogno di chissà quale look per fare colpo, cadono tutte ai tuoi piedi”
“Diciamo che evito l’esempio di mio padre” scherzò lui.
“Hai ragione, in fatto di donne non sono il massimo, ma ora più che mai so cosa voglio e Azzurra è la donna giusta per me”
“Per noi vorrai dire, non ti dimenticare che di Azzurra come tata e come “mamma” mi sono innamorato prima io di te” lui sorrise di nuovo
“Anche io mi sono innamorata prima di te Dado” Azzurra fece il suo ingresso in stanza “Tuo padre non si rassegna al fatto che lui viene per secondo e poi quando arriverà anche tuo fratello o tua sorella, passa addirittura al terzo posto, pensa un po’”
“Sono rovinato, lo sento”
“Azzurra ma in terapia intensiva non si entra uno per volta?”
“Si, Dado ma mi hanno concesso una piccola eccezione perché tuo padre domani viene spostato in reparto e poi appena possibile ci saranno le dimissioni. Il peggio è passato” disse sorridendo ad entrambi.
Qualche giorno dopo, furono Azzurra, Davide, Elisa e Suor Angela ad andar a prendere Guido che usciva dall’ospedale, avrebbe trascorso la convalescenza a casa delle due amiche e poi c’erano progetti importanti da affrontare. La Masalor era definitivamente fallita e la Procura alla luce dei fatti recenti aveva proposto a Guido, quando sarebbe rientrato in servizio, la possibilità di un trasferimento in un luogo a sua scelta.
Anche Azzurra aveva ricevuto un’altra proposta, la possibilità di rilevare le quote di una piccola casa di moda di una sua vecchia amica a Modena, non era una maison come la Masalor, ma il lavoro da fare e le soddisfazioni che ne sarebbero derivate non erano di poco conto, poi poteva essere l’occasione giusta per ritornare finalmente e definitivamente a casa?
Alla successiva ecografia di Azzurra, Guido volle accompagnarla per sfortuna della sua ginecologa, non era stato zitto un minuto, un interrogatorio, uno dei suoi soliti ma stavolta diretto alla dottoressa, una raffica di domande incalzanti con un “vago, vaghissimo” senso di apprensione. Era così dolce, premuroso ed attento alle sue esigenze e a quelle del bimbo in arrivo. Finalmente la felicità aveva bussato alla sua porta e sembrava incredibile dopo tanto tempo che per loro potesse esserci davvero tanto amore e tanta gioia da condividere.
Il mese seguente decisero insieme di trasferirsi a Modena, Guido scelse di essere assegnato alla procura di Reggio Emilia, circa un tre quarti d’ora di distanza, Azzurra invece decise di rilevare l’azienda di moda che le avevano proposto, grazie a Guido e a Suor Angela riuscì a trovare collaboratori e collaboratrici seri, affidabili e volenterosi. Era un nuovo progetto in cui imbarcarsi oltre a quello della maternità e a quello di dare le fondamenta alla famiglia che stava prendendo vita, forma, colore, calore, amore, ma stavolta non era sola, aveva Guido accanto a se, aveva l’affetto di Davide, c'era suor Angela, il convento ed aveva la sua città a darle forza e coraggio.
All’inaugurazione di G.A.D.A – Moda & Glamour, Azzurra era in dolce attesa da ormai sei mesi, la gravidanza procedeva tranquilla e dopo un primo periodo vissuto in convento, avevano acquistato un appartamento in centro, ma a pochi passi dal convento. Avevano scoperto il sesso del nascituro ed avevano deciso anche il nome ANGELA, Azzurra era stata categorica un bambino o una bambina si sarebbe trattato di un angelo scese dal cielo per loro.
Inoltre non era nel convento degli angeli e grazie a Suor Angela che era nato il loro immenso amore?
Dopo la festa per la nuova casa di moda a cui avevano partecipato amici, parenti, colleghi di lui, suore del convento, il padre di lei, Guido approfittò del silenzio in cui era piombata la casa per creare un angolo romantico in terrazzo, sistemò un tavolo con delle candele profumate, un mazzo di rose rosse che le aveva regalato lui stesso per la nuova avventura che si apprestava a vivere professionalmente e poi una scatoletta di velluto blu al centro del tavolo. Azzurra era al piano di sotto che sistemava il salone e lui la invitò a raggiungerlo. Lo scenario più bello era offerto dal cielo illuminato da centinaia di stelle che creavano un manto infinitamente suggestivo. Quando lei arrivò fu sorpresa dalle candele, dalle rose e da quella scatoletta. Guido si inginocchiò aprendo quel piccolo scrigno e le porse un anello di brillanti “Azzurra io voglio dividere la mia vita con te, voglio una famiglia con te, voglio prendermi cura dei nostri figli con te e affrontare qualunque cosa la vita vorrà riservarci insieme. Vuoi diventare mia moglie?”
Lei sorrise commossa “Si voglio essere tua per sempre” Lui le infilò l’anello baciandola.






Per quella notte, per quelle stelle, per quei baci, per un abbraccio, per la passione,
per Davide, per la vita che sarebbe nata, per l'amore, per lui, per lei, per se stessi, per tutti e quattro,
 per tutto questo e molto altro ancora,
per sempre insieme.
 


 

"Coloro che vivono d'amore vivono d'eterno"
(E. Verhaeren)






 

Grazie, grazie di cuore a chi ha letto questa storia, a chi ha recensito, apprezzato, a chi vi ha lasciato uno sguardo fugace, a chi non è piaciuta, a chi vi ha dedicato anche solo un attimo della sua attenzione. E' stata la mia prima volta, non avevo mai scritto una storia vera e propria, non avrei mai nemmeno creduto ed invece eccomi qui a chiudere quest'avventura e ad essere felice di averla vissuta e grata a tutti coloro che l'hanno condivisa con me. Non ho mai avuto chissà quali pretese, è stato solo uno modo per divertirmi, per svagarmi, per giocare un pò con la fantasia, spero di avervi lasciato una piacevole lettura e di avervi restituito anche solo un briciolo del tanto affetto che ho sentito da parte vostra nei miei confronti. Profondamente riconoscente, Serena.
 

  
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