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Autore: Tray    11/07/2013    9 recensioni
Questa è una storia semplice nella quale una ragazza si trova ad affrontare una situazione che non credeva potesse mai presentarsi nella sua vita, almeno non in quel momento perchè un grande segreto oscurava ogni sua decisione e questo non le permetteva di pensare in modo razionale a quello che voleva lei, ma a ciò che era meglio per gli altri, per quelli a cui voleva bene, quelli che amava. Un solo ragazzo, che poi diventerà il SUO ragazzo, le cambierà completamente la vita, le manderà in confusione perchè lei non poteva permettersi di provare sentimenti che solo dopo poco riuscirà ad accettare. Tanti segreti nascosti, segreti svelati, decisioni importanti da prendere, incomprensioni, sentimenti confusi, amore e soprattutto vita e morte che segneranno il destino di entrambi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre uscivo da scuola, mi frullavano in testa mille pensieri e quasi non mi accorsi quando mi chiamò.
“Emma!” lo vedevo fuori tutto felice che agitava le braccia per attirare la mia attenzione.
Sul mio volto pensieroso apparve un sorriso. Perché sorridevo? Infondo non c’era niente di divertente. Lo sapevo che ero strana ma non fino a questo punto.
“Che vuoi?” gli dissi quando mi avvicinai. Sembrava più alto.
“che c’è?” si accorse che lo stavo fissando.
“ no, niente è che sei ben alto” e adesso fu lui che sorrise.
“fa parte del mio fascino essere alto”.
“ricominciamo con il sarcasmo?”gli chiesi quasi fredda.
“ok, non è il momento, capito, beh volevo solo chiederti se volevi un passaggio”.
“volentieri ma non credo che tu possa portarmi fino a casa dato che io abito fuori città”
“non giudicare senza conoscere. Potrei sorprenderti”
“cosa vuoi dire?”
“voglio dire che io ti porterò a casa anche se dovessi abitare sulla luna!”
Ok a questo invito non potevo rifiutare, soprattutto se me lo chiedeva cosi, però perché proprio io? Con tutte le ragazzo che c’erano a scuola perché queste cose dovevano capitare a me? Me lo sentivo che quella giornata sarebbe stata diversa dalle altre, ma non fino a quel punto. Cosa vedeva in me di così interessante? Oppure semplicemente cercava qualcuno da torturare per suo divertimento personale.
“ va bene ma guido io!”
“Cosa?!!?”
“hai capito bene”
“hai la patente?”
“diciamo di si”
“cosa vuol dire diciamo?”aveva la faccia preoccupata.
“vuol dire che so guidare ma che devo ancora fare l’esame per la patente”
“beh allora non credo proprio che tu possa guidare, non la mia macchina”.
“maschilista!”
“non sono maschilista è solo che mi preoccupo per la nostra salute”.
“davvero divertente, tu non mi hai nemmeno mai visto guidare”
“beh sarà un piacere”
“magari un altro giorno”
“facciamo domani dopo scuola”
“va bene, ora possiamo andare?”
“andiamo”
Perché avevo accettato?
Andai a salutare le mie amiche dicendo loro che sarei andata con lui.
Quando mi girai e vidi su che macchina era seduto la mia faccia ne rimase davvero sconvolta.
Certo che aveva proprio una bella macchina.
Intanto che lui guidava io accesi la radio per ascoltare la musica. Io adoravo la musica, non potevo vivere senza.
A un certo punto mi soffermai su una canzone che mi colpì molto, non so cosa avesse di particolare, ma mi piaceva, aveva un bel ritmo. Il tipo alla radio poi annunciò “e questi erano i One Direction direttamente per voi con Live while we’re young!”
“bella questa canzone, me gusta, però non li ho mai sentiti questi One Direction. Da quel che ho capito sono inglesi, tu per caso li conosci?”lui sorrideva mentre io parlavo. Cosa c’era di così divertente? Mah, valli a capire i ragazzi d’oggi.
“diciamo che ne ho sentito parlare” e ancora rideva.
“mi dici che hai da ridere?”
“niente è solo che sei molto buffa”
“ah grazie! Lo devo prendere come un complimento?”
“direi proprio di si”
Io continuavo a guardarlo, alla ricerca di qualcosa che mi facesse capire che tipo di persona fosse, se potevo fidarmi di lui.
Dopo circa una ventina di minuti finalmente arrivammo.
“e tu dove abiti?”gli chiesi prima di scendere.
“lo scoprirai presto” perché faceva il misterioso?
“ok. Non chiedo altro. Grazie per il passaggio”.
“non c’è di che amica mia”
Feci una risata semplice e mi avviai verso la porta di casa quando…
“domani mattina ti vengo a prendere per andare a scuola!” e se ne andò prima che potessi replicare. La mia risposta fu un semplice e miserabile “ma”.
Era inutile parlare con lui. Lo conoscevo solo da un giorno e avevo già capito che era una testa dura e dovevo sempre fare a modo suo. Adesso che ci pensavo mi aveva convinto a fare tutto ciò che voleva, addirittura uscire con lui.
Quel pomeriggio non avevo compiti da fare così andai dal dottore e mi feci fare il certificato medico per fare il torneo di pallavolo a scuola.
Tornata a casa cercai di distrarmi un po’ guardando la TV, ma non c’era niente d’interessante, cosi accesi il computer e andai su facebook per vedere un po’ cosa faceva il mondo.
Quando mi fui connessa la mia amica mi scrisse subito dicendomi che era preoccupata per me perché non ero andata a prendere il pullman e non l’avevo nemmeno avvertita. Le spiegai tutta la situazione e lei capì. Poi parlammo di un po’ di gossip e il tempo passò cosi in fretta che stavo per addormentarmi davanti al computer.
Decisi di chiudere e di andare a dormire.
Non ci misi molto ad addormentarmi e la mattina dopo non volevo nemmeno alzarmi. Stavo troppo bene a letto.
Mi preparai e uscii in fretta. Harry mi venne a prendere ben presto. Bip biiiiiip continuava a suonare il clacson.
“arrivo!!” cercai di urlare il meno possibile dato che era ancora presto e molte persone dormivano, ma a quanto pare lui questo concetto non ce l’aveva ben chiaro in testa.
“Finalmente!! Ce ne hai messo di tempo!” mi disse appena mi vide uscire dalla porta.
“beh scusa tanto se non sono abituata a svegliarmi cosi presto!” gli feci la linguaccia.
“sì ma oggi è un giorno speciale” sorrise.
Che bel sorriso.
“e perché?” gli chiesi curiosa.
“perché io e te mia cara amica andiamo a fare colazione insieme”
“cioè tu mi hai svegliato quasi all’alba solo per fare colazione insieme?”
“si cara Emma!”
“beh potevamo farlo anche tra un paio di ore, non alle 5 del mattino!!”.
“per una volta stai zitta e goditi la giornata. Dobbiamo sempre litigare?” beh si in effetti aveva ragione. Praticamente lo conoscevo da un giorno ma ci avevo litigato più che con qualsiasi altra persona al mondo.
“Ok scusa, hai ragione” dissi con la testa inclinata e la coda tra le gambe.
“bene allora partiamo”
“partiamo”
Non ero abituata ad alzarmi così presto così, siccome ero molto stanca, mi addormentai in macchina senza neanche sapere per quanto tempo.
Al mio risveglio non eravamo per niente a scuola.
Ma dove cavolo mi aveva portato!? Adesso mi avrebbe sentito.
Quando aprii gli occhi e misi bene a fuoco vidi lui appoggiato alla macchina tanto per fare il figo, con le braccia incrociate a guardarmi.
“Buongiorno!” disse lui con dolcezza.
Ok non mi potevo arrabbiare con lui.
“dove siamo?”
“beh mi sembra ovvio”
Io lo guardai con faccia interrogativa in segno di aiuto.
“siamo al mare, se esci dalla macchina alla tua destra vedrai una casa, è tutta per noi oggi. Ti piace?”
Se mi piaceva? Ero confusa.
“si mi piace ma… non capisco”
“cosa?”
“perché siamo qui?”
“per conoscerci meglio”
“beh direi che hai avuto un’ottima idea” sorrisi a mille.
“beh cosa aspetti? Vieni vicino a me che è quasi l’alba”
“arrivo”
Scesi anch’io dalla macchina e mi appoggiai vicino a lui e con la luce che veniva riflessa nei suoi occhi notai un qualcosa dentro, come se riuscissi quasi a vedergli l’anima.
Devo dire anche che non era male, sia l’alba sia lui ovviamente e ammetto che si stava davvero impegnando per conquistare la mia simpatia, anche se io ero un osso duro. Non capivo però come mai ci teneva così tanto alla mia amicizia. Cosa avevo io di così speciale? Cosa lo aveva colpito in me?
La casa era stupenda! L’alba era stupenda. Una piccola villetta sulla spiaggia.
Facemmo colazione e chiacchierammo del più e del meno. Cosi scoprii che aveva una sorella di nome Gemma e quattro fantastici amici con cui divideva la sua avventura di cantante.
Mi divertivo a parlare con lui. Il tempo sembrava passare così in fretta e per mia conoscenza sapevo benissimo che questo accadeva esattamente quando ci si divertiva. Questo forse era un buon segno.
Senza che ce ne accorgessimo arrivò pomeriggio e come promesso mi fece guidare la sua macchina.
“Bene, allora sai veramente guidare” disse sorpreso.
“Certo! Te lo avevo detto!”
“se non prendi la patente ti picchio” mi rimproverò.
“se fai tu da esaminatore non avrò problemi” gli sorrisi.
Dopo circa un’oretta di guida tornammo nella villetta. Ormai avevo cominciato a lasciarmi andare pian piano e stavo bene insieme a lui.
“diciamo che te la sei cavata bene”
“beh davvero modesto, grazie”.
Stavamo cominciando a instaurare un rapporto normale senza litigare, e la cosa cominciava a piacermi.
“che ne dici di dormire qui stasera?”
“Qui? E scuola?”
“ne abbiamo di giorni per andare a scuola!”
“beh… lo so che probabilmente potrei pentirmi ma, ok!” che cacchio stavo facendo? Quella non ero io! Svegliati Emma!
“dai andiamo che ordiniamo la pizza per cena o preferisci farla?”
“mmmmmh…direi la seconda”
“ok, ma ti avverto io sono un cuoco eccezionale!”
“modesto il ragazzo” gli sorrisi.
“hahaha dai andiamo”
Dopo neanche dieci minuti la cucina era già tutta sporca con la farina sparsa dappertutto.
“menomale che eri un cuoco eccezionale!” gli dissi io prendendolo in giro.
“diciamo che non mi lamento” e iniziò a dirigersi verso di me con le mani piene di farina.
“oh no, stammi lontano!” lo minacciai con un cucchiaio in mano.
“non sono io quello che ha paura dei cucchiai”.
“come?”
Fece finta di non aver sentito.
“tu non vuoi questo”
“ah si? E cosa voglio, sentiamo?!”
“questo!” e si gettò addosso a me facendomi cadere sul divano e la cosa peggiore era che continuava a farmi il solletico. A un cero punto però le parti si invertirono e fui io quella che aveva il potere tutto nelle sue mani.
“ora mi vendico!” lo rincorsi per tutta la villa fino a finire in camera da letto. Come al solito anche in questo caso la mia sfortuna mi aveva aiutato e Harry mi fece finire nell’angolo della stanza intrappolandomi senza via d’uscita.
In quel momento entrambi ci fermammo e ci guardammo intensamente negli occhi.
Vedevo il verde brillare come se fosse un piccolo pezzo della sua anima, e in quel momento mi parve di nuovo di vedere nel suo profondo e scoprire che c’era qualcosa nascosto dentro, qualcosa che nessuno aveva ancora scoperto. Poi come d’istinto le mie labbra toccarono le sue come se lo aspettassero già da tempo, già dalla prima volta che ci eravamo incontrati. Mi sentivo sicura e protetta in quel momento, come se nulla potesse andare storto.
Sentivo che non potevo farlo, non aveva senso. Lo conoscevo solo da un giorno eppure l’avevo fatto, avevo trasformato quel bacio in qualcosa di più. Non mi era mai successo di lasciarmi andare così velocemente con una persona. Con lui invece era diverso. Era speciale.
Quando mi accorsi di cosa stava succedendo era troppo tardi per tirarsi indietro.
Non mi era mai capitato di fare una cosa del genere, almeno non così presto.
Mi meravigliai di come i nostri corpi sembravano essere fatti per stare uno accanto all’altro mi faceva quasi tremare e nello stesso tempo spaventare perché non avevo mai provato un’emozione simile in tutta la mia vita. Con nessun altro ragazzo mi era mai successo di sentirmi in quel modo. Con lui invece era tutto diverso, era tutto speciale e inaspettato. Proprio come quel momento. Proprio come quel bacio.
I sapori, i rumori, i colori non avevano più senso, niente aveva più senso. Sentivo solo il mio cuore che mi diceva che non dovevo avere paura, che tutto sarebbe andato bene e non mi deluse.
Il suo batteva forte all’unisono con il mio. Era caldo e sentivo che anche lui non se lo aspettava quel momento di pura follia.
Stavo facendo la cosa giusta? Perché l’avevo fatto? Forse dietro questo mio gesto si nascondeva un motivo ben più grave di ciò che poteva sembrare.
Sentivo il suo respiro sul mio collo. Mi faceva venire i brividi, come i baci che mi dava sulla bocca, sul collo e quei piccoli sguardi tra uno e l’altro.
Mi ero chiesta come faceva lui a farmi sentire così protetta e sicura. Lui che sentivo di conoscere già da una vita, lui che con uno sguardo mi aveva fatto vedere la sua anima, lui che con un solo bacio mi aveva mostrato un mondo nuovo.
“Emma sveglia, lo conosci solo da un giorno!” la mia vocina in testa cercava di farmi tornare alla realtà, farmi capire che avevo commesso uno sbaglio ormai irreparabile.
La mattina mi svegliai su un cuscino caldo il quale, dopo un’attenta osservazione, scoprii essere il petto di Harry.
Sentivo il suo cuore battere piano e in quel suono mi persi per minuti, senza accorgermi nemmeno che il tempo passava.
Quello che mi fece tornare alla realtà fu proprio il battito del suo cuore che cominciò ad accelerare e solo allora mi accorsi che era sveglio.
Non avevo mai avuto un risveglio cosi bello in tutta la mia vita.
“Buongiorno bellezza!” me lo disse con una voce cosi bella e…
“Buongiorno anche a te !” gli dissi guardando il suo sorriso. Stranamente mi sembrava tutto bello di lui quella mattina.
“sei felice?” mi chiese.
“e come potrei non esserlo?”.
 “hai fatto i compiti per oggi?” disse per ironizzare.
“ti sembro una che ha fatto i compiti o che ha voglia di andare a scuola?”
“hai ragione oggi a scuola non ci andiamo” e per una volta fu lui ad accontentare me.
“mi piace quando sorridi”lo dicemmo tutte e due insieme e ci mettemmo a ridere.
“tu stai pure a letto, io vado a preparare la colazione” e mi diede un bacio prima di andarsene.
Mille domande cominciarono a frullarmi per la testa.
Non ero ancora convinta al cento per cento di aver fatto la cosa giusta, così feci la prima cosa che mi venne in mente.
“fermati!” la voce di Harry m’immobilizzò appena poco prima della porta d’ingresso “cosa stai facendo?”
Presi un profondo respiro.
“lo sai benissimo. Non… non possiamo, io non posso, questo per me è troppo, non dovevamo assolutamente. Ci si vede a scuola”
Purtroppo nemmeno questo funzionò.
“ho detto fermati!”
Ero ferma immobile davanti a una porta di legno bianca fissandola, mentre un braccio appoggiato a essa mi passava accanto alla parte destra del collo, sfiorando i capelli sciolti.
“non te ne andare” mi sussurrò la sua voce all’orecchio. Mi fece venire i brividi.
Mi girai per poi venire a contatto con i suoi occhi verde smeraldo.
Non esitò. Mi baciò.
Non potevo rifiutare, non in quel momento e non quel bacio. Come potevo farmi piacere lui? Era troppo diverso da ciò che avevo sempre voluto io.
Stava succedendo tutto così in fretta.
Il giorno prima a mala pena lo conoscevo e adesso ero lì con lui mezzo nudo in piedi davanti a me che mi guardava con quei suoi occhi verdi che riflettevano la luce del giorno che filtrava dalla finestra.
A vederlo così a torso nudo mi veniva voglia di saltargli addosso e lo avrei fatto, ma ripensandoci mi trattenni, dopotutto io stavo scappando da lui, stavo scappando da quella situazione assurda.
“perché dovrei restare?”
“perché tu mi piaci”
Come potevo piacergli se mi conosceva da così poco? Io non ero mai stata il tipo che piaceva al primo impatto.
“resta, non te ne pentirai”
Non so perché o come, ma mi convince a restare.
Facemmo colazione insieme in cucina dopo averla ripulita per bene siccome la notte precedente l’avevamo lasciata in disordine per poi finire su quel letto troppo tentatore.
D’improvviso sentii il mio telefono vibrare.
Quando lo presi tra le mani vidi che era un messaggio di Deborah. Poverina era preoccupata per me perché il giorno prima non ero andata a scuola e oggi nemmeno. Le dissi di non preoccuparsi e che ci saremmo viste il giorno dopo.
“allora cosa ti va di fare oggi?”
“ci vediamo un film?”
“che film?”
“non so scegli tu” speravo che ne scegliesse almeno uno bello.
“no, lascio a te la scelta” gentile da parte sua ma io odiavo dover scegliere, e se poi non gli sarebbe piaciuto?
“che ne dici di Shakespeare in love?” mentre lo dicevo lo guardavo fisso negli occhi per capire se davvero gli interessava.
“non l’ho mai visto”
“davvero?” rimasi stupita “ti dico un segreto?” gli sorrisi.
“certo!”
“nemmeno io l’avevo mai visto fino a qualche mese fa” sembrava sollevato.
Harry ricevette una chiamata e sembrava contento della persona che lo stava chiamando. Quando iniziò a parlare capii che lo chiamavano dall’Inghilterra perché si mise a parlare in inglese, ma io da brava studentessa che ero riuscivo a capire tutto.
Riagganciò ed io feci finta di non aver capito niente.
“indovina!” si avvicinò a me tutto contento fermandosi a un centimetro di distanza per poi darmi un bel bacio.
“cosa dovrei indovinare?” feci la faccia più confusa che potevo.
“un mio amico mi viene a trovare!” bene ero contenta per lui.
“ah si? E quando?”
“un giorno di questa settimana e ho una sorpresa per te”
Una sorpresa?
“che sorpresa?”
“beh mica te lo dico!”
“uffi! Sei cattivo!”
“si lo so” mi diede un bacio.
Durante la visione del film Harry continuava a fare le battutine spiritose ed io per farlo contento ridevo, anche se alcune erano pessime.
Alla fine del film volevo scoprire che ne pensava.
“allora ti è piaciuto?” speravo proprio di sì.
“si abbastanza”
“non ti vedo molto convinto”
“a me piace tutto ciò che piace a te” e mi si fiondò davanti baciandomi. Quello era stato un bacio davvero, davvero lungo. Tanto che non mi accorsi che si stava facendo buio e mi venne un’idea.
“ti va di andare a vedere il tramonto? Non l’ho mai visto al mare”.
“per te farei durare il tramonto in eterno”.
Il tramonto era stupendo, soprattutto perché eravamo seduti sulla spiaggia con il rumore delle onde in sottofondo ed io appoggiata su di lui. Cosa c’era di più romantico?
Ovviamente da guasta feste che ero iniziai a parlare io per prima rovinando quel momento perfetto.
“vuoi davvero continuare?”
“cosa vuoi dire?”
“intendo dire con questa storia, insomma, noi non possiamo stare insieme, non è normale”
“tu non credi nell’amore a prima vista?”
“non di recente”
Mi baciò. La sua risposta fu solamente quel bacio che mi fece riflettere.
Io con lui stavo bene, lui mi faceva stare bene. Non vedevo dove poteva essere il problema, forse provare non costava nulla dopotutto sapevo come sarebbe andata a finire anche questa volta, proprio come l’ultima.
Da gentiluomo che era mi riportò a casa e mi diede il bacio della buonanotte.
“buonanotte amore!”
Amore. Ero davvero questo per lui?
“buonanotte angelo mio” gli sussurrai all’orecchio.
Iniziai davvero a credere che lui potesse essere l’angelo mandato per salvarmi dall’inferno.
Mi diede un assaggio del suo bellissimo sorriso e andò lasciandomi ai miei pensieri.
 


 CIAO RAGAZZI!!! COME VA? SPERO CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO
E GRAZIE A QUELLI CHE MI SEGUONO E SOPRATTUTTO A QUELLI CHE
HANNO RECENSITO E RECENSIRANNO (SPERO)
MI FA PIACERE SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE' QUESTA E'
LA MIA PRIMA STORIA E NON SONO MOLTO ESPERTA...
FATEMI SAPERE SE VI ANNOIO O SE LA STORIA DIVENTA TROPPO BANALE, SE NON VI PIACE PIU'
QUALSIASI COSA, ANCHE SE E' BRUTTA
GRAZIE ANCORA A TUTTO VOI E SPERO CHE NON MI ABBANDONIATE :D
GRAZIE VI VOGLIO BENE <3





   
 
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