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Autore: Maia Scott    11/07/2013    1 recensioni
Robyn è disposta a tutto per realizzare il suo sogno, anzi, i suoi sogni. Lei vuole diventare qualcuno, ma soprattutto vuole ritrovare una parte del suo passato.
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dal capitolo 8:
"Lui, il mio migliore amico, mio fratello, il ragazzo che sa tutta la mia vita. Adesso è qui, sta scendendo dalla platea, il pubblico urla, le ragazzine stanno impazzendo e posso capirle… è come se provassi la loro sensazione, avere una delle persone per cui si è davvero pronti a fare tutto, una di quelle persone che si impossessano della tua vita e la migliorano, provo le loro sensazioni, ma moltiplicate per cento, mille e anche di più."
Avevo iniziato questa ff sulla mia pagina facebook, ma ho pensato di pubblicarla qui.
Spero vi piaccia :)
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 -----ALEXYS-----
L’auto nera in cui mi trovo si allontana dalle altre che imboccano strade diverse.
Estraggo dalla borsa il cellulare e l’ iPad, che utilizzo per controllare il mio account Twitter e Facebook, cerco di rispondere alla maggior parte delle persone che mi hanno scritto, e solo adesso mi accorgo quanta gente mi apprezza e mi supporta.
Questa è forse la sensazione più strana che abbia mai provato, sapere che ci sono tantissime persone a cui piace ciò che faccio, è fantastico e mi sento soddisfatta.
 
Dopo qualche ora di viaggio arriviamo davanti casa mia, a Manchester, un palazzo a due piani, uno occupato dall’appartamento della mia famiglia e l’altro da quello dei miei zii.
Scendo, recupero tutte le mie cose e citofono. Una volta aperto il portone salgo fino al primo piano e suono il campanello.
Sulla porta compare mia zia, una donna giovane, sempre sorridente. La abbraccio ed entro. Nel salotto ci sono i miei genitori che mi corrono incontro felici e poi mio zio e mia cugina Alison, una bambina di sei anni dolcissima.
La prendo in braccio e le schiocco un bacio sulla fronte, coperta dalla sua cascata di riccioli biondi.
Lascio la giacca e vado a giocare con lei nella sua stanza, nell’appartamento al piano superiore.
Dopo un po’ di tempo che io ed Alison stiamo colorando, mia madre sale tutta contenta.
M- Lexy, stasera abbiamo organizzato una festa di benvenuto, vai a prepararti.
Mentre parla prende la piccola e, insieme a mia zia, vanno a prepararla per questa festa di cui non sapevo niente.
 
Vado nella mia camera, prendo un jeans pulito, una t-shirt nera con il simbolo dell’infinito e poi i miei scarponcini neri.
Mi preparo in un’ora, lego i capelli in un codino alto e salgo al piano di sopra dove tutta la famiglia è riunita.
Aspettiamo le nove e io racconto tutti i particolari della mia avventura poi, una volta giunto l’orario, ci dirigiamo nel locale dove hanno organizzato la festa.
 
All’entrata del locale un uomo ci accompagna dentro sorridendo, poi ci fa segno di entrare in un privé. Una volta dentro tutti i miei amici mi circondano e ognuno di loro non fa altro che ripetermi quanto gli siano piaciute le nostre cover.
Non è esattamente l’idea di serata tranquilla tra amici, ma apprezzo lo sforzo che la mia famiglia ha fatto per farmi sentire di nuovo a casa.
A proposito della mia famiglia, i miei genitori sono spariti appena siamo arrivati, dicendo di dover salutare non so chi.
Continuo a chiacchierare con il gruppo di ragazzi che mi conoscono da quando sono nata, abitano tutti nella mia zona e  siamo cresciuti insieme, tra il primo skate e lezioni di graffiti.
Purtroppo la nostra conversazione viene interrotta da mia madre, che esordisce sprizzando gioia ovunque:
M- Allora, non devi presentarci nessuno?
Mi giro interrogativa, gli inviti gli ha fatti lei, dovrebbe sapere chi c’è stasera. Non faccio in tempo a ruotare completamente il busto che davanti a me ritrovo il riccio, con il suo sorriso di sfida, che ci fa qua?
 
Gli riservo uno sguardo assassino, poi fingo un sorriso davanti ai miei genitori e mi accorgo solo ora che mio padre ha un braccio attorno alla spalla del ragazzo.
Entrambi sorridono, poi arriva la seconda domanda:
P- Allora Lexy, non ci presenti il tuo ragazzo?
Sbarro gli occhi, se avessi avuto qualcosa da bere, adesso sarebbe sul pavimento lucido di questo posto che conosco come le mie tasche.
L-Il mio che? – esclamo forse un po’ troppo scandalizzata.
H- Dai Lexy, ormai ci hanno scoperti, puoi dirlo che ci stiamo frequentando. – aggiunge l’essere riccio con voce smielata e finta colpevole.
 Io lo uccido, è ufficiale. Quel ragazzo ha deciso di condannarsi a morte.
Fingo l’ennesimo sorriso e chiedo gentilmente (per quanto mi è possibile):
L- Mamma, papà, potrei parlargli un secondo?
Non aspetto alcuna risposta, era ovviamente una domanda retorica.
Afferro Styles per un polso e lo trascino via dalla gente che balla e beve. Speravo anche io di poterli raggiungere, ma evidentemente qualcuno stasera non aveva altro da fare che complicarmi l’esistenza.
 
Lo porto fuori, nella tipica stradina buia sul retro che tutte le ragazze, tranne me, hanno paura di percorrere ad una certa ora. 
Mi siedo contro il muro e lui fa lo stesso, il tutto senza perdere l’aria da cane bastonato dimenticato dal mondo. A volte mi sorprendono le sue doti teatrali, ci scommetto di tutto che vorrebbe urlare al mondo intero che è riuscito a rovinare i miei programmi anche oggi.
L- Velocemente – esordisco con fare scocciato – spiegami le tue idee maligne e tornatene a casa.
Lo dico con il tono più duro e tagliente possibile ma, prima persona al mondo, fa finta di niente e scoppia in una fragorosa risata.
Adesso sono sicurissima che la maggior parte della popolazione mondiale femminile pagherebbe oro per essere al mio posto e non farebbe altro che ripetere “Oddio, Harry Styles sta ridendo. Sei bellissimo” e cose simili tremendamente disgustose.
 Bene, io pagherei loro per scambiare la loro monotona serata davanti alla tv con la mia serata sul retro di una discoteca a cercare di cacciare l’essere.
 
All’improvviso smette di ridere, diventa serio e assume un’aria pensierosa (sa davvero pensare?!?)
H- Dammi una possibilità, una sola. – il suo è quasi un tono di supplica, ma a me non importa.
 Non ho nessuna intenzione di stare con lui, e non cambierò idea soltanto perché è carino, simpatico e famoso. Che poi io mi chiedo, dove lo vedono simpatico? Io direi più assillante, ecco.
Rispondo in modo sempre più distante e alla fine lo vedo quasi arreso.
Il problema è che lui non ha nessuna intenzione di arrendersi e continuerà con questa farsa fino a quando non avrà quello che vuole, la mia fiducia.
Il punto è questo, io non riesco e non voglio fidarmi di lui.
Quando mia madre arriva, ci rialziamo e fingiamo dei sorrisi degni di Oscar.
M- Ragazzi, entrate. Lexy, alcuni tuoi amici hanno insistito e hanno chiesto di sentirti cantare. Poi ci siamo ricordati che anche Harry canta, quindi abbiamo proposto un bel duetto!
Il riccio è sempre più soddisfatto del suo lavoro, io sto ancora cercando un modo per farlo fuori.
Mi mette un braccio attorno al fianco, giuro che me la paga.
H-Certo! Sarebbe magnifico!
L’entusiasmo di mia madre è alle stelle, così come il mio nervosismo. Perché non è venuto l’irlandese? Almeno lui mi capisce e tiene a bada il distruttore (Styles, per intenderci).
 
Mia madre, complice di Styles, mi trascina dentro e mi portano sul palco della sala. In questo momento vorrei sprofondare nelle viscere della Terra, o magari no..vorrei che l’essere sprofondasse.
Un ragazzo mi porge un microfono, poi vedo che fa lo stesso con il riccio.
Ho già detto che lo uccido? Forse si.
Fa partire una base che mi accorgo di conoscere fin troppo bene, è Just Give Me A Reason di Pink.
L’idiota sa benissimo che quando sento questa canzone mi viene spontaneo cantarla, e purtroppo accade anche adesso.
Mentre io sono su un altro pianeta, tutti i presenti zittiscono e gli occhi sono puntati tutti su di me.
Sembro davvero in trance, forse a qualcuno potrei far paura, ma succede così ogni volta che canto. Mi fermo solo quando tocca al riccio, che sembra quasi soddisfatto di essere ancora vivo, considerando che prima non ho fatto altro che ripetergli che l’avrei ucciso.
 
Quando il brano termina, mi viene spontaneo abbracciare Styles, di solito sono abituata così con Robyn, quindi non mi accorgo nemmeno di chi ho davanti.
Inizialmente è sorpreso, ma poi capisce che non sono in me e che non rispondo delle mie azioni, quindi ricambia la stretta.
Tutti applaudono contenti, pensano che davvero io abbia avuto il coraggio di stare con l’essere, quindi interpretano il nostro abbraccio come un gesto d’amore, invece siamo solo entrambi abituati a stringere i nostri compagni dopo le esibizioni.
Non lo ammetterò mai ad alta voce, causa alta dose d’orgoglio, ma è stato bello. Mi sono divertita, non avrei mai pensato di dire una cosa del genere di un duetto con Styles.
 
Durante tutto il resto della serata, io giro tra la gente e mi fermo a parlare con qualcuno ogni tanto, Harry mi segue come un’ombra e sorride come un ebete. Non voglio rovinarmi la serata per lui, domani mattina chiariremo.
La gente ci fa complimenti, dicono tutti che stiamo bene insieme. Io mi limito a sfoderare uno dei miei sorrisi più falsi, ringrazio e cerco di sviare il discorso su un qualunque altro argomento.
 
Appena tutti gli invitati lasciano il locale, lancio uno sguardo all’orologio del mio cellulare e solo ora mi rendo conto che sono le tre. Fortunatamente siamo venuti con l’auto, quindi per rientrare a casa ci vorranno all’incirca quindici minuti.
I miei zii sono andati via già da un pezzo, per via della piccola, quindi, in teoria, dovrei ritornare solo con i miei genitori. Ma questo solo in teoria.
Mio padre ha la geniale idea anche questa volta.
P- Harry, data l’ora, che ne pensi di venire a stare da noi? Non vorrei farti rientrare da solo adesso!
Cerco in tutti i modi di evitare anche questa tortura, ma nessuno pare ascoltarmi.
Il riccio si limita a sorridere e ringraziare, ovviamente dopo aver accettato la proposta.
Secondo me, prima o poi, comparirà una telecamera da qualche parte. Questo è uno scherzo, deve essere un terribile scherzo.
 
Arriviamo a casa e, senza degnare nessuno di un misero sguardo, sfreccio verso la mia camera. Spalanco la porta e mi precipito verso l’armadio. Rovisto tra tutti gli indumenti sparsi in un cassetto e alla fine estraggo vittoriosa i miei shorts e la canotta che uso per dormire.
Ancora una volta mi lancio contro la porta del bagno e mi affretto ad occuparlo. Una volta dentro, con molta calma, mi cambio e mi lavo, poi esco e mi dirigo verso la mia amata stanza.
Entro e chiudo a chiave la porta dietro di me. Con Styles in giro per casa questo è il minimo. In realtà non ho paura di chissà cosa, solamente voglio impedirgli di entrare e cominciare con uno di quei suoi discorsi poetici.
Voglio dormire, e quando io voglio dormire, nessuno deve azzardarsi ad ostacolarmi.
Mi infilo sotto le coperte del mio letto, mi è mancato tantissimo in questi mesi!
 Sto per chiudere gli occhi, ma qualcuno ha deciso di venire a rompere alle quattro del mattino proprio alla mia porta. Mi alzo svogliatamente e vado lentamente ad aprire.
La figura di mia madre mi si presenta subito.
M- Lexy, non vorrai mica far dormire Harry sul divano?
No. Questo non doveva dirlo. Stiamo scherzando?
L- Perché? Che problema c’è?
Mia madre assume un’espressione tra lo sconvolto e l’indignato. Ah, giusto, in teoria dovrei essere la sua ragazza.
L- Vabbè, fallo venire. – aggiungo con un tono socciato. Non ne posso davvero più di questa storia.
 
Harry arriva tranquillo ed entra senza nemmeno preoccuparsi di chiedere. Si siede sul letto e mi fissa, come se alle quattro del mattino potessi mettermi a fare un discorso. A volte è seriamente preoccupante, mi fa paura.
L- Ho capito, vado di sotto.
Apro l’armadio e prendo una coperta, fingendo di non sentire ciò che sta dicendo, ovvero che è stata mia madre ad insistire e lui sarebbe rimasto sul divano.
L- Senti, rimani qui. – affermo con fare autoritario. Se mia madre lo becca giù se la prende con me.
Stringo la coperta e scendo, senza permettergli di replicare.
Mi lascio andare sul divano al piano di sotto e apro la coperta su di me.
Dopo un po’ mentre sto per addormentarmi sento dei passi. Faccio finta di niente e chiudo gli occhi, poi sento che i passi si avvicinano a me, poi delle labbra calde si posano delicatamente sulle mie.
Stringo con forza il divano per evitare di cadere, e le labbra si allontanano.
So benissimo chi è, adesso potrei alzarmi per dirgliene quattro ma non ne ho la forza, ma stranamente non ne ho nemmeno voglia.
È una sensazione strana, come se tutta la mia ostinazione a fargli una colpa di ogni cosa che accade, all’improvviso sia sparita.
Lascio che si allontani, e con il sottofondo dei suoi passi che si allontanano e dei miei pensieri che si muovono freneticamente nel mio cervello stanco, mi addormento.
 
Holaaa!!
Alor, finalmente sono arrivata a questo punto.
Questo è il primo capitolo che non ho pubblicato sulla mia pagina,
quindi è un po’ come se iniziassi questa ff adesso, dopo quindici capitoli.
Nel frattempo ne ho scritti altri, quindi appena potrò metterò il prossimo.
Purtroppo però da lunedì non potrò aggiornare per una settimana,
e nemmeno potrò passare da Efp in generale.
Comunque, che ne pensate del capitolo? Vi piace?
Mi farebbe piacere se mi lasciaste qualche recensione.
Sembro tremendamente una delle televendite, ma ok. lol.
Dal prossimo capitolo cercherò di alternare i pov di Robyn
e di Lexy, in modo da far vedere gli eventi da più punti di vista.
Ci saranno, forse, dei pov di Harry e Zayn, ma anche di Liam, Niall
e Lou, conto di inserire altri personaggi per far entrare anche loro.
Volevo ringraziare tutte quelle che hanno recensito gli scorsi capitoli,
ma anche i lettori silenziosi.  
220 visite al primo capitolo! Grazie mille.
Un grazie anche alle sei persone che hanno messo questa storia tra le seguite,
e a quella persona che l’ha messa tra le ricordate. Siete fantastici!
Tra un ringraziamento e l’altro, ne faccio uno speciale alle due
meraviglie che mi hanno messa tra gli autori preferiti.
Non me lo sarei mai aspettato, grazie ragazze!
Bene, dopo questo spazio autrice lunghissimo, penso proprio
di dover andare.
Vi lascio i link delle mie due altre long, se vi va di leggere qualcosa.
In più, ai lovatics ma anche a chiunque può interessare, sto pensando
di scrivere una serie di os su Demi, che ne pensate?
Grazie ancora a tutti.
 
 
Even if you’re not with me, i’m with you

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1637000&i=1
 
Surf, sun and love

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1892554&i=1
 
 A presto :)

  
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