Sette
Giorni [Prima Parte]
-Lurido
uccello del
malaugurio spostati dalla mia divisa prima che ti faccia diventare
cenere…- la
voce per nulla soave di Millicent mi sveglia… la
felicità di aver chiuso
finalmente occhio mi fa passare la voglia di sbraitare contro quella
gallina.
-Successo
qualcosa?- domando, facendo spuntare la testa da sotto le coperte.
-Da qualche
minuto
questo stupido gufo ha deciso di appollaiarsi su i miei
vestiti…ed io non so
cosa fare…-.
-Farlo
spostare,
no?- domando, stropicciandomi gli occhi assonnati.
-Ti sembro
così
idiota?-io sta mattina sono di buon umore, ma se le cose me le tirano
di bocca…
-Ho cercato
di
farlo andare via, ma non mi ha neanche lasciato prendere la busta che
ha legata
alla zampa….-
Mentre la
mia
compagna continua con le sue lamentele io mi dirigo davanti allo
specchio e
noto con mio estremo dispiacere, che se anche questa notte sono
riuscita a
dormire per qualche ora, la stanchezza non ha abbandonato il mio volto.
Mi passo una
mano
sulla guancia dove la sera prima, quelle labbra si erano
posate…
-Ehi
principessa!
Ci sei??- mi urla quella, schioccando le dita accanto alle mie orecchie.
-Sì,
sì, ci sono…
ma potresti evitare di fare tutto questo chiasso di prima
mattina…-.
-Facciamo
così, tu
cacci questo pennuto dalla mia divisa, ed io ti prometto di non
romperti più,
ci stai?-.
-Per
un’offerta del
genere ucciderei anche mia madre…- la sento sbuffare alle
mie spalle.
Ora capisco
perché
Millicent si lamenti tanto, questo piccolo gufo, sembra appena uscito
da una
battaglia di fango… è estremamente sporco e
conciato male, non ci capita mai di
ricevere lettere da animali del genere… solitamente
riceviamo civette bianche o
comunque uccelli in condizioni migliori di questo.
Al contrario
di
come diceva quella, non reagisce malamente nel vedere avvicinare la mia
mano
alla zampa, anzi lo vedo propenso a farsi staccare la lettera
giallognola.
Sfilo la
busta, do
alcune pacche sulla testolina del gufo, per poi immediatamente pulirmi
la mano
sulla divisa di Millicent.
-Ecco
vedi… non era
poi così difficile…- la vedo arrossire di rabbia.
Non so
perché ma
credo che quella ragazza soffra di invidia acuta nei miei confronti, e
forse
non posso darle torto. Mezza scuola mi invidia il ragazzo, bello,
altezzoso e
ricco… molte delle mie compagne si sconvolgono nel vedere
che al contrario loro
rendo in quasi tutte le materie, e non solo in pozioni…ed
infine la maggior
parte dei Serpeverde mi viene dietro, e me lo fa notare anche
spudoratamente…
in ogni caso, questa loro invidia non mi tocca minimamente, mi hanno
sempre
insegnato a farmi scivolare le cose addosso… ed io lo faccio.
-Io,
comunque… mi
preparo, oggi abbiamo la gita ad Hogsmade se non ricordi, e preferirei
non
arrivare in ritardo…-.
Io la
liquido con
un gesto di mano e quella, imbufalita, entra
in bagno.
Fra tutti
questi
pensieri, mi era quasi passato di mente l’aprire la lettera.
Strappo la
busta e
ne esco fuori un foglio di pergamena, questo è quasi
completamente bianco, solo
al centro esatto appare una scritta con inchiostro nero pece.
11.30 Testa
di Porco
L.M.
Serro la
lettera
per poi farle prendere fuoco con un colpo di bacchetta.
11.30…
ripeto
guardandomi allo specchio.
E chi
crederebbe
mai che una ragazza così giovane potesse fare
ciò, ancora mi chiedo se sto
facendo la cosa giusta, o tutto ciò sarà soltanto
un gravissimo errore che mi
rovinerà la vita, quella vita che tutti
invidiano… e che per me è solo una
prigione… forse è per questo che son sicura di
non perdere nulla…
In questo
momento
la porta del bagno si spalanca, facendomi sussultare, la figura
imponente di
Millicent mi guarda innervosita.
-Non riesco
a
trovare la mia biancheria…-.
-Ma chi te
lo ha
chiesto?- rispondo sgarbata… a volte mi chiedo, come sarebbe
essere una docile
ragazzina di Tassorosso…
-In ogni
caso, ora
vado io in bagno…- prendo i vestiti e mi infilo in bagno,
sbattendo la porta.
-E mi lasci
così??-
sbraita lei, giustamente l’avevo lasciata in accappatoio, ma
oggi non potevo
fare tardi…
*
-Pansy…-
Dopo
qualche minuto scendo sotto nella sala di ritrovo, ad aspettare il
resto dei
ragazzi.
Draco
coricato sul
divano di pelle, con voce soave, mi saluta.
-Draco…-
rispondo
io, sempre più insospettita da quel suo comportamento, la
sera prima, non avevo
avuto né voglia né tempo per discutere di
ciò con Blaise, ma oggi cercherò di
provvedere.
-Passata
bene la
notte?- mi domanda il biondino, facendomi posto accanto a lui.
-Sì…
ma se posso,
perché ti interessa?-.
La sua
espressione
si tende immediatamente al suono delle mie parole.
-A quanto
pare è
inutile cercare di fare l’educato con quelle come
te…- sussurra.
-Quelle come
me? E
mi scusi… chi sarebbero quelle come me?-.
-Ah…
non ho tempo
da sprecare a parlare con te… Tiger, Goyle
andiamo…-. Quello si alza e si
allontana.
Io guardo la
divisa
sparire dietro l’angolo con un’espressione
sconvolta sul viso.
-Ma stanno
tutti
impazzendo in questa cazzo di scuola??- impreco issandomi, per poi
tirare un
calcio ad uno zainetto lasciato a
terra
da un ragazzino, che nel vedermi decide saggiamente di allontanarsi e
lasciarmi
sfogare.
Sento la
rabbia
salirmi tanto da farmi arrossire le orecchie, ma cosa è
preso a tutti? Il mio
per così dire ragazzo è più lunatico
di una donna col ciclo, e mi tratta come
un’idiota, il ragazzo col quale dovrei avercela a morte solo
per essere vivo mi
fa provare tutt’altre sensazioni… ed io, non sono
più la stessa!
Inizio a
camminare
con la mia solita eleganza verso la sala comune.
Evito di
rispondere
a qualsiasi persona che mi rivolga un qualunque gesto di saluto, volgo
lo
sguardo solo ad alcuni giovani studenti che con le loro risate mi fanno
innervosire ulteriormente.
Avrei solo
voglia
di prendere una di quelle stupide oche starnazzanti e
strangolarla…
Ed ecco che
gli
iracondi sentimenti che mi hanno fatto partecipare a quello che
avverrà mi
avvolgono.
Darei oro a
chiunque mi desse il permesso di far sparire la gioia da quei visi
beffardi… di
far appannare i loro occhi luminosi e poi vederli chiusi nel loro bozzo
di
tristezza ed amarezza… così come sono chiusa
io…
Sento gli
occhi
appesantirsi per le lacrime che si concentrano per uscire, le mani sono
strette
in saldi bugni che scivolano lungo la mia longilinea figura.
Ma non
saranno loro
a farmi cedere… io Pansy Parkinson, la donna glaciale, che
rispecchia in tutto
e per tutto l’anima dei Serpeverde, non piangerà
davanti a questi idioti, solo
per aumentare il loro ego.
-Parkinson…?-
la
mezzosangue che speravo di aver scansato indenne mi richiama.
-Ha detto la
professoressa che dovremmo controllare i ragazzi del primo anno
oggi…- continua,
senza che io mi volti.
-Fottiti
Granger…
quei marmocchi te li guarderai tu… io ho ben altro da
fare…- rispondo, mentre
sento le lacrime rientrare e le guance ritornare al loro pallore
originale.
-Stupida
puttana…-
la sento inveire…
Avevo
bisogno solo
di un pretesto per liberarmi da questa rabbia…
-Cosa hai
detto,
mezzosangue?-.
-Ho detto
che sei
una stupida puttana…- risponde, sussultando al sentirsi
pronunciare quelle
parole.
-Hai scelto
la
giornata sbagliata per diventare così
intraprendente…- non finisco neanche di
pronunciare la frase che con un movimento di bacchetta faccio
schiantare la
Granger contro parete alle sue spalle.
Rimango
quasi
sconvolta da me stessa… così sconvolta ma anche
così soddisfatta, era tanto che
desideravo farlo.
Vedo la
Grifondoro
stesa ansimante a terra, passano solo alcuni secondi, e noto numerosi
ragazzini
che le si affiancano.
-Hermione…
Hermione…-
Finnigan, alza il volto della Granger.
-Che diavolo
è
successo?- la voce della McGranitt risuona alle mie spalle.
-Signorina
Parkinson le ordino di spiegarmi immediatamente ciò che
è successo?-.
Sento gli
occhi di
tutti quelli che mi stanno intorno, fissarmi insistentemente.
-Per sbaglio
ho
fatto scivolare la ragazza…- rispondo, infilando velocemente
la bacchetta
dentro i jeans.
La McGranitt
nota
il movimento, e vedo le sue labbra arricciarsi in
un’espressione quasi di disgusto.
-Non
è vero,
professoressa!! Ho visto cos’è successo
realmente!! Quella ragazza di
Serpeverde ha schiantato Hermione contro la parete…- un
insulso ragazzino
rivela tutto respirando affannosamente.
Lo guardo
furiosa, preannunciandogli
con il solo sguardo quello
che gli accadrà appena tutto sarà finito.
Lui
inghiottisce la
saliva, e torna a fissare la professoressa.
-Parkinson
venga
con me…- dice quella, cercando di rimanere più
tranquilla possibile. Io annuisco
e la donna mi volta le spalle ed inizia a camminare velocemente.
Io la
seguirla, ma
prima di sparire scocco un’ultima occhiata alla scena pietosa
che si era
formata attorno al capezzale della Mezzosangue, chissà se
qualcuno avrebbe
fatto lo stesso per me…
Immersa in
questi
pensieri, quasi senza accorgermene arriviamo nell’aula di
trasfigurazioni.
La
professoressa si
avvicina alla cattedra e si volta di scatto.
-Questo
è troppo,
signorina… la mia pazienza ha raggiunto il massimo di
sopportazione, il suo
comportamento ha superato ogni limite… usare gli
schiantesimi contro un altro studente…
ma cosa le è passato per la testa?? Mi dica! Le sembra una
cosa normale?- la
voce pacata ha lasciato il posto ad acuti di prima categoria.
Io la guardo
assente, come se quelle parole non mi sfiorassero neanche.
-Bene…
poiché non
la sento pronunciare parola… 100 punti in meno a
Serpeverde…-.
-Ma…-
cerco di
ribattere, gesticolando.
-E oggi
niente gita…
e da domani, tutti i pomeriggi dei due mesi che verranno, per lei
saranno
dediti solo alle punizioni che le assegnerò giorno per
giorno…-.
-Non crede
di
esagerare?- erudisco.
-Esagerare?
Esagerare?
Non so se si renda conto di quello che ha fatto… la
signorina Granger poteva
farsi molto male…-.
Ma secondo
lei,
avrei mai fatto schiantare quella Grifondoro se infondo non desiderassi
farle
del male.
-Vedo che
questo
non la tocca minimamente… sono molto triste di
ciò… l’infrangere delle regole
posso tollerarlo, ma l’assenza di umanità, mi
scusi signorina, ma mi fa solo
rabbrividire-.
Come se
già non lo
sapessi? Come se avessi bisogno che una professoressa mi spieghi cosa
sono?
-Beh se ora
posso
andare nel mio dormitorio… credo che lei non abbia
nient’altro da dirmi…-.
La vedo
scuotere la
testa.
-Un’ultima
cosa…
spero solo che qualcuno riesca a cambiarla, signorina… lo
spero veramente…-.
Fine
prima parte
Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
Ed
ora un po’ di ringraziamenti…
mary_zabini:
Beh GiNNy mia che dirti!!! Grazie per tutto il tuo supporto e le tue
minacce!!!
Sei un mito!!! _GiNNy & PaNsy_
furbacchina : eh chi non
lo adora a
questo harry!!! Spero ti piaccia questo capitolo!! Kisses!
Summers84:
c’è sempre qualcuno che deve rompere le uova nel
paniere, no? Comunque un
bacio!!!
Kel:
carissima!! La tua recensione mi ha fatto felicissima!!!! Grazissime!!!
E comunque
non sei stata disattenta tu… ancora non ho detto niente, o
quasi!! Baci!!!
Ed
un bacione a tutti quelli che leggono
senza recensire!!!