Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Rosmary    12/07/2013    7 recensioni
{La storia è il seguito della oneshot "L'intraprendenza di Hermione"}
Un filtro, un sogno bizzarro rivelato alla persona sbagliata e la più brillante delle studentesse di Hogwarts si ritrova incastrata in un'imbarazzante situazione, che avrà risvolti più che inaspettati. Dopotutto, è noto, ogni esperimento ha in sé degli effetti collaterali, l'importante è riuscire a fronteggiarli!
Dal primo capitolo:
“Spiegami di nuovo come ha reagito Hermione, che quando me l’hai detto era l’alba e ho capito poco e niente.”
“Solite reazioni di ragazze cotte,” commentò vanesio e spiccio. “È arrossita, poi ha negato e mi ha tirato uno schiaffo quando ho tentato di baciarla.”

Dal quinto capitolo:
“Siamo tornati indietro?”
“Quindi, è una Giratempo!” concluse vittorioso e allegro il ragazzo.
Hermione inarcò un sopracciglio, portò le braccia conserte ed esibì un'espressione contrariata e saccente. “Ma l’hai mai vista, una Giratempo?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, I Malandrini, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Hermione Granger/ Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'intraprendenza di Hermione'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Ma perché queste dannate riunioni le fanno sempre a ora di pranzo?!”
 
“Non mi sembra proprio il caso, Ron.”
 
“No, Hermione, lascialo dire, che ha ragione. Ho una fame assurda,” biascicò George, guardando comprensivo il fratello più piccolo.
 
“È intollerabile che continuino a non darci notizie,” sputò rabbioso Harry, facendo inarcare l’eloquente sopracciglio di Fred.
 
“Amico, tu non puoi proprio lamentarti,” esordì infatti e George, carpendo il pensiero del gemello, annuì ancor prima che quest’ultimo potesse completare. “In un paio di giorni hai saputo più di tutti noi messi insieme.”
 
“E considera che noi elemosiniamo notizie da mesi,” aggiunse George.
 
“Beh, mi sembra che assieme a me c’eravate anche voi,” chiarì Harry, col tono di chi sta per perdere le staffe.
 
“È stato il minimo,” disse Fred sdegnato, “sarebbe stato assurdo parlare solo a te.”
 
“Hanno aperto,” intervenne rapido Ron, alludendo alla fine della riunione ed evitando che un nervoso Harry ribattesse ancora.
 
Ma Harry aveva voglia di proseguire, così Ginny improvvisò un attacco di tosse convulsa, catalizzando l’attenzione di tutti e, al contempo, stemperando la pesante atmosfera. Hermione indirizzò un sorriso grato alla giovane, limitandosi a raggiungere la cucina e ad accomodarsi al solito posto, era tranquilla, nonostante la pessima mattinata appena trascorsa, finché accanto a lei non s’accomodò un ragazzo di diciassette anni, dai capelli rossi scompigliati e un ghigno divertito stampato in volto. Il gemello di quel ragazzo, pestifero in egual misura, sedette di fronte Hermione, esibendo a sua volta la curiosa espressione beffarda. Nessuno notò lo strambo triangolo, poiché nessuno trovava singolare che i gemelli avessero l’aria diabolica, solo Ginny intuì, soffocando una risata nell’insalata.
 
“Come siete silenziosi,” esordì cupo Sirius, “devo dedurre che abbiate già gettato la spugna?”
 
“Sirius!”
 
“Sì, Molly?” ribatté provocatore Black, increspando le labbra in un sorriso sghembo, che, se possibile, sembrava ancora più pericoloso di quelli esibiti da Fred e George.
 
“Mangia,” impose la signora Weasley, guardando torva tutti i ragazzi al tavolo, sfidandoli tacitamente a porre una sola domanda sull’Ordine.
 
“Di cosa avete parlato?”
 
“George, mangia anche tu!”
 
“Siamo maggiorenni, ma’, io e Fred dobbiamo essere messi al corrente.”
 
“Un’altra parola e ti spezzo la bacchetta! Maggiorenni,” scandì seccata, “ragazzini, ecco cosa siete. Ragazzini!”
 
“Ma… ahi!”
 
“Cosa c’è, Fred?”
 
“Niente,” biascicò a denti stretti all’indirizzo della madre, indirizzando una torva occhiata a Hermione, che gli aveva simpaticamente pestato un piede. “Ti sembra carino, Granger?” sussurrò.
 
“Cuciti la bocca,” ribatté lei a voce bassa, versandosi l’acqua nel bicchiere. “E cucila anche a tuo fratello.”
 
“Capisco,” disse Fred con ritrovata malizia, “ti preoccupi per me. Che dolce che sei!”
 
Hermione arrossì. “Smettila.”
 
“Cos’avete da bisbigliare?”
 
“Niente,” dissero Hermione e Fred all’unisono, facendo imbronciare Ron. George, d’altro canto, dovette impedirsi di gongolare, mentre un insano pensiero si faceva strada in lui.
 

****

 
“Cosa ne pensi?”
 
“Penso sia un colpo basso,” rispose Fred.
 
“Quindi?” insistette George.
 
“Quindi, direi che mi piace parecchio!”
 

****

 
Quella sera Arthur sembrava di pessimo umore e nessuno dei figli potette comprenderne il motivo. D’altra parte, e stranamente, Molly aveva ritrovato il sorriso e la voglia d’intrattenere gli ospiti, tanto che persino Mundungus fu invitato a cena, per la gioia di Fred e George, che avevano proprio bisogno delle conoscenze del mago. Sirius e Remus, non diversamente da Arthur, erano poco inclini alla conversazione, con l’unica differenza che i due Malandrini esibivano anche una bellissima espressione imbronciata, come se avessero appena visto Severus appellare maiale James. Nessuno dei ragazzi poteva anche solo immaginare che lo scontento generale fosse causato dall’ordine di Silente di sospendere tutte le iniziative per un certo periodo, direttiva a cui Albus, come d’abitudine, non si era preoccupato di dare una spiegazione.
 
“Qualcosa non va,” commentò Hermione, arguta.
 
“Credo anch’io,” s’accodò Ron, che le era seduto accanto, nel salottino dei Black. “Harry ha cercato in tutti i modi di parlare con Sirius, ma è una tomba, pare.”
 
“Ronnie, ti vuole mamma.”
 
“Che vuole?”
 
Ma Fred si limitò a scrollare le spalle e Ron, di malavoglia, fu costretto a raggiungere la madre. Hermione osservò silenziosa la scena, chiedendosi se si fosse ritrovata, anche nei giorni passati, ogni cinque secondi con uno dei gemelli Weasley.
 
“Posso farti compagnia?”
 
“È carino che tu lo chieda,” commentò con sarcasmo, notando Fred accomodarsi ancor prima d’avere l’autorizzazione. “Chi sei?”
 
“Hermione, mia diletta! Mi spezzi il cuore con questo dire!”
 
Lei sorrise, suo malgrado. “D’accordo, Fred, dacci un taglio.”
 
“Ma se stai ridendo!”
 
“Non sto ridendo affatto!” negò, distogliendo lo sguardo da lui, che le metteva sempre più imbarazzo. Si ritrovò a chiedersi anche se le avesse sempre fatto quell'effetto. Forse, era tutta colpa della suggestione e della vergogna. Tutta colpa di quello stupidissimo filtro da testare.
 
“Senti, prima mi hai detto che avrei dovuto dimostrarti la funzionalità del filtro,” esordì tranquillamente, facendo sgranare gli occhi della ragazza. Perché mettere il dito nella piaga? Un mistero. “Siccome io e George siamo perfezionisti, non ammettiamo gentaglia che diffama le nostre invenzioni.”
 
“Mi hai appena dato della gentaglia, te ne sei reso conto?”
 
“Certo!”
 
“Lo ammetti anche? Sei un maleducato, e se pensi che io…”
 
“Zitta!” esclamò sfinito Fred, tappandole la bocca con il palmo della destra. “Sei insopportabile!” continuò scherzoso, ridacchiando alla vista delle gote arrossate di Hermione e dei suoi tratti induriti e nervosi. Se avesse potuto, l’avrebbe già incenerito con lo sguardo. “Ti libero, ma non urlare!”
 
“Come ti sei permesso?” scattò anche in piedi, con le braccia ricadenti rigide lungo il corpo e i pugni serrati. Una visione che fece ridere ancora di più Fred.
 
“Credimi, sei uno spettacolo!”
 
“E tu uno stupidissimo Troll di Montagna,” sbraitò lei, avviandosi altrove.
 
“Ehi, no, vieni qui! Devo ancora ricattarti!” disse lui giocoso, afferrando il polso della ragazza.
 
“Ricattarmi?”
 
“Esatto, genio! Io dimostrerò che il filtro funziona e…”
 
“Ah ah!” canzonò orgogliosa Hermione. “Rassegnati, Fred, a me un immaturo come te non potrebbe mai interessare.”
 
Lui avrebbe dovuto sinceramente offendersi, ma riuscì solo a ghignare, stupendosi nel trovare persino provocante quel piglio tanto sicuro e orgoglioso della strega. “Deduco che non hai paura di una scommessa, allora.”
 
“Assolutamente no.”
 
“Bill è di là e sappiamo tutti che sbava dietro alla francese,” commentò rapido Fred ed Hermione, al sentire la francese, non potette impedirsi una smorfia. “Più tardi gli somministriamo il filtro e vediamo cosa sogna!”
 
“E come intendi rifilarglielo?”
 
“Come abbiamo fatto con te! Hai presente quei bei bicchieri di tisana che la mamma ci obbliga a bere prima di andare a letto?!” Hermione, d’improvviso, parve illuminarsi, erano ore che tentava di capire come avessero fatto a utilizzarla come cavia. “Vedo che hai afferrato! Nessuno sospetta mai della tisana della mamma! E lei a quell’ora è troppo stanca per notare qualcuno che traffica con qualcosa.”
 
“Siete dei demoni.”
 
“Siamo geniali!” corresse lui.
 
“Ad ogni modo, c’è un problema. Questa mattina,” disse con la salivazione azzerata, “hai parlato di filtro per ragazze.”
 
“Sciocchezze. Il filtro è lo stesso, cambia il colore. A voi ragazze il rosa piace tanto, quindi il vostro è rosa!”
 
“Maschilisti.”
 
“Imprenditori, prego!”
 
Lei, ancora una volta, fu costretta a sorridere di quella sfrontata convinzione. “Cosa c’è in gioco, Fred? Perché tutto questo interesse?”
 
E lui, ancora una volta, fu costretto a stupirsi nel trovare interessante lei e la sua arguzia. “Hai un bel cervello, Hermione, davvero un bel cervello, che stai miseramente sprecando dietro stupidi compiti e noiose lezioni.”
 
“Vieni al dunque,” ordinò lei annoiata.
 
“Se il filtro funziona, tu aiuterai me e George in alcuni piccolissimi esperimenti, sai, per velocizzare un po’ la cosa!”
 
“Non se ne parla! Io non lo farò mai!”
 
“Se non funziona, questa storia morirà con me,” completò lui, ignorandola bellamente.
 
“Non scommetto un bel niente,” sbraitò indignata Hermione, dirigendosi a passo di marcia altrove, mentre Fred sbuffava.
 
“Ecco, ora devo anche cinque Falci a George,” si lagnò andando via. “Eppure era una scommessa così allettante!”
 

****

 
Un altro Prefetto in famiglia, la nostra reputazione rischia di crollare per sempre,” commentò aspro George, mentre intascava le Falci di Fred e guardava la madre stritolare Ron.
 
Poco lontano da lui e Fred, Bill si congratulava con Hermione, la quale, spinta dalla tremenda curiosità, riuscì a guidare la conversazione sino a sogni e affini, arrivando a farsi rivelare da Bill, del tutto in estasi, d’aver sognato Fleur.
 
“Sembra un bel sogno da come lo descrivi,” disse imbarazzata.
 
“Non puoi immaginare! Era così realistico! Oh, scusa, vado a salutare Tonks!”
 
“Sì, ciao…”
 
“Hermione, mi sembri un po’ scossa!”
 
Lei si voltò, trovandosi faccia a faccia con George. “Desideri?”
 
“Tu e Fred non avete scommesso.”
 
“No.”
 
“Sapevo che il tuo immacolato senso del dovere non sarebbe arrivato a tanto,” commentò quieto, mentre Hermione cercava Fred tra la folla, aspettandosi che, da un momento all’altro, arrivasse anche lui. “Mi spiace,” disse George malizioso, notando lo sguardo della ragazza. “Dovrai accontentarti di me!”
 
“Ora basta! Lo dico a tua madre e la facciamo finita!”
 
“Fa’ pure, ma poi non lamentarti quando a Hogwarts tutti sapranno di te e Freddie!”
 
“Ma… vi siete ammattiti o cosa?”
 
“Ascolta, ci manca un solo ingrediente per perfezionare l’effetto febbricitante di una Merendina e per la prima settimana di scuola vorremmo averla pronta, almeno per la sperimentazione. Tu puoi esserci d’aiuto. In più, in quanto Prefetto, chiuderai i tuoi begli occhietti inquisitori quando faremo qualcosa di forse illegale. Tutto chiaro?!”
 
“Mi stai ricattando?” chiese retorica, inarcando le sopracciglia.
 
Tecnicamente, sì. Moralmente, no, ti sto dando l’occasione di passare tempo assieme al tuo amato!”
 
Ma Hermione assottigliò lo sguardo, portò le braccia conserte e inclinò il viso verso l’alto, in segno d’orgoglio. “Se pensi d’avermi spaventata, ti sbagli di grosso. Anzi, questa è la prova che è tutta una farsa, il filtro, il sogno, ah, come no! Tutte sciocchezze per avere i vostri comodi!”
 
“Mi stai dicendo no?”
 
“Ti sto dicendo che, quando ho visto la spilla, ho pensato che avrei mediato con te e Fred. Ora, invece, ho deciso che sarò il vostro incubo,” concluse fintamente leziosa, raggiungendo Ron, che, intanto, rifletteva intensamente su quale regalo chiedere alla madre, mentre Harry sembrava catturato dai racconti di Remus e Sirius su James.
 

****

 
“Ragazzi, veloci, il treno sta per partire!”
 
“Non agitarti, mamma, siamo sempre in ritardo,” commentò Ginny, infastidita dall’apprensione della madre.
 
Cinque minuti più tardi, nonostante i timori di Molly, tutti i ragazzi erano sul treno: Harry e Ginny in cerca di uno scompartimento, Hermione e Ron alle prese con la prima esperienza da Prefetto e Fred e George assieme a Lee, seduti nel solito scompartimento, che sembrava appartenergli in via esclusiva, stranamente, nessuno osava occupare quei posti.
 
“Questo è quanto,” concluse Fred.
 
Lee annuì, aveva ascoltato interessato l’intero resoconto delle vacanze dei due amici, resoconto che, per esigenze di segretezza, era stato abilmente modificato dal giovane mago.
 
“Però, che tipetto. Ora capisco perché Harry e Ron scattano sull’attenti quando arriva lei!”
 
George ghignò. “Già, ma deve pagare lo scotto d’essersi messa contro di noi.”
 
Fred scosse il capo. “No, di quello mi importa poco. Ora che siamo a Hogwarts abbiamo ben altro da fare, diciamo che questa storiella ha movimentato le ultime giornate!”
 
“Però un aiuto dal cervello di Hermione non sarebbe male, per non parlare di quanto possa rompere i Boccini ora che è Prefetto,” convenne Lee.
 
“Vedremo,” disse Fred, assumendo un’aria da perfetto demone, che fece insospettire i due compagni di viaggio.
 

****

 
“Hermione, ma è vero?” squittì Padma, Prefetto Corvonero, mentre percorrevano il vagone. “Me l’ha detto Calì, ma non riesco a crederci, mi sembra così strano!”
 
“Di cosa stai parlando?
 
“Ma di Fred Weasley, ovviamente! È vero che hai una cotta per lui?”

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Rosmary