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Autore: Yasha 26    12/07/2013    21 recensioni
Tutto nella mia vita sembrava scorrere con un certo equilibrio,almeno è stato così fino al giorno in cui il diavolo è entrato nella mia vita. E questo diavolo ha il nome di InuYasha Taisho, il figlio del mio defunto capo.
************
-Signor Taisho mi faccia uscire!-
-Non posso, mi spiace signorina Higurashi. Prima dobbiamo concludere il nostro "accordo"!-
-Le ho già detto di no! Se ha tanta voglia di una donna con cui sfogare i suoi impulsi sessuali chieda a Kikyo. Lei certamente accetterà di buon grado!-
-Quella che voglio sei tu! E più mi dici no più mi spingi a volerti Kagome!-
-Mantenga le distanze signor Taisho! Non sono una sua amica quindi la pregherei di non chiamarmi per nome! Ora si tolga da davanti la porta e mi faccia uscire!-
-Credo tra un po’ sarai tu a pregarmi per concludere il nostro accordo.-
-Che intende dire?-
-Un uccellino mi ha detto che in questi minuti un ufficiale giudiziario si è recato a casa tua per pignorare alcuni oggetti per pagare i debiti che tuo padre ha contratto con le banche. Ma sai la cosa più bella? Io posso fermarlo con una semplice chiamata...Sta a te decidere…Kagome!-
STORIA IN REVISIONE
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Kagome vuoi sposarmi? Così è come se avessi fatto l’amore con tuo marito e non con uno stronzo approfittatore.- 
Io sposarmi con lui?
Ha davvero detto…sposami???
Sono davvero senza parole. Non so se sono più arrabbiata o più indignita.
-Lei…lei è…lei è un…-       balbetto incapace di spiaccicare una parola
-Lei è un gran farabutto!-         urla mio nonno lanciandosi contro il signor Taisho e dandogli un colpo di katana sulla testa
Deve aver sentito tutto accidenti!
-Ahi! Ma che fa?-       sbraita lui massaggiandosi la fronte
-Sei un pervertito! Hai fatto soffrire mia nipote! L’hai disonorata per un capriccio! È ovvio che lei ora accetti il matrimonio come risarcimento!-       afferma furioso dandogli un nuovo colpo
-Nonno ma che accidenti dici??-      sbraito sbigottita dall’uscita assurda di mio nonno
-Nipote mia devi accettare! E’ suo dovere prendersi le sue responsabilità!-
-Ma io non ci penso proprio a diventare la moglie di questo maniaco!-       chiarisco subito
-Kagome invece devi accettare! Lui ha una grave colpa a cui rimediare!-
-E’ quello che penso anche io! Per questo voglio sposarla.-        interviene quello stupido dando ragione a mio nonno che annuisce compiaciuto
-Ma voi due avete battuto la testa? Io non mi sposo solo perché lui si sente in colpa per essere stato un pervertito! E poi figuriamoci se posso condividere il letto con una persona che odio!-     affermo nauseata dalla sola idea
Mi stranisco però nel vedere il viso del pervertito in questione rattristarsi. Ma che accidenti gli è preso a questo tizio? Sembra un cane bastonato in questo momento. E pensare che la settimana scorsa aveva un ghigno di vittoria stampato in faccia quando approfittava dei miei problemi.
-Oh andiamo Kagome. Ti ha chiesto perdono quindi è pentito e si sta comportando nel migliore dei modi per ripagarti del torto subito!-
-Nonno ma stai dalla sua parte invece che dalla mia?-      domando disorientata dalla sua presa di posizione
-Figliola come devo farti capire che tra un po’ io non ci sarò più e voglio vederti sistemata con un uomo accanto che si occupi di te? Lui non sarà certo il massimo ma almeno è sempre stato se stesso al contrario di Hojo. Almeno una possibilità dagliela!-
-Ma nonno che dici? Tu non stai morendo mica oggi.-
-Non possiamo saperlo. Pensaci nipotina mia! Ovviamente lei avrebbe diritto a metà dei tuoi averi non è così ragazzo?-       gli chiede il nonno
-Ma certo! In quanto mia moglie le spetterebbe la metà del mio patrimonio.-        afferma il signor Taisho
-E sai che me ne faccio senza amore e rispetto dei soldi! Sarei la moglie più cornuta del Giappone e dintorni se sposo questo qua!-         dico a mio nonno indicando col dito il diretto interessato
-Ti prometto che ti sarò fedele. Se tu lo sarai con me ovviamente.-        puntualizza lui facendomi innervosire ancora di più
-Ecco visto Kagome… puoi fidarti allora!-      interviene mio nonno
Ah sì? Volete mettermi in trappola voi due? Ora vi faccio vedere io!
-E mi dica signor Taisho, se io accettassi la sua proposta, però mi rifiutassi di svolgere i miei diciamo “doveri coniugali” lei che farebbe? Nemmeno in quel caso andrebbe a raffreddare i suoi bollenti spiriti con altre donne?-
Dai rispondi che ci andresti! Dai mostra quanto sei infame!
-Se tu rifiuterai non posso far altro che accettarlo. Sarebbe la mia giusta punizione per ciò che ti ho fatto, quindi non andrei a cercare alcuna donna.-        risponde seriamente guardandomi dritta negli occhi
Porca miseria questa non me l’aspettavo!
Gli occhi di mio nonno sono lucidi dalla soddisfazione. E ora che faccio???
-Allora Kagome? Che rispondi?-       mi domanda il signor Taisho
Bella domanda, che faccio??? Io non voglio sposarmi con lui. Però penso alle parole del nonno. Lui vorrebbe vedermi sistemata, e di sicuro coi miei pensieri da stupida moralista non riuscirei a sposarmi con un altro uomo.
Restare sola a vita non mi sembra il massimo. Un’ eventualità che io mi innamori di qualcun altro non esiste. Non voglio più dare fiducia a nessuno. Il mio cuore me lo tengo io!
La scelta è fare la zitella a vita però essendo libera, l’altra è essere sposata con questo tipo mezzo pazzo, senza amore, però col portafogli pieno. In entrambi i casi sarei senza amore. Però nella seconda possibilità potrei approfittare dei suoi soldi per mandare mio fratello all’università, far curare il nonno dal migliore cardiologo in circolazione, e magari aiutare anche le associazioni che si occupano delle vittime degli usurai.
Che faccio?
-Io…devo pensarci. Le farò avere la mia risposta quando l’avrò presa.-      rispondo confusa
Devo valutare i pro e i contro della sua offerta. Non posso rifiutarla o accettarla senza pensarci.
-Va bene. Quando sarai pronta chiamami e io verrò da te.-      mi dice lui alzandosi
In che situazione mi sono messa?
 


 
                                                               *********************
 
 


Kagome ha una faccia talmente incavolata da far paura.
Quando le ho chiesto di sposarmi sembrava volesse uccidermi.
Sentirle dire che mi odia mi ha fatto male. Ho sentito uno strano rumore al cuore, come di cocci rotti.
Tzs…il cuore! Stupido muscolo inutile! Io credevo di non avercelo nemmeno, e invece per colpa di questa ragazza mi sono fin troppo accorto di averne uno anche io.
Finora ho sempre comprato tutto coi soldi, anche il suo corpo. Ma il suo cuore temo non potrò mai averlo. E’ stata chiarissima…mi detesta, e non posso dargliene torto.
Perché dovevo conoscere questa ragazza? Stavo così bene da solo.
La vedo perplessa. Non sa cosa rispondermi.
Certo che l’eventualità di sposarla e non poterla più avere mi da parecchio fastidio. Non so se riuscirei a resistere.
Quanto mi sta costando questo capriccio maledetto!
-Io…devo pensarci. Le farò avere la mia risposta quando l’avrò presa.-        mi risponde dopo un po’
-Va bene. Quando sarai pronta chiamami e io verrò da te.-        le dico alzandomi e andandomene
Non so cosa deciderà e non so nemmeno cosa sperare. Io vorrei accettasse ma l’eventualità di non poterla sfiorare mi fa impazzire. Però non posso più tirarmi indietro.
Arrivato a casa trovo una spiacevolissima visita.
-Alla buon’ ora! Stavo per andarmene!-       dice freddo come suo solito il mio ospite
-Ma che evento eccezionale! Mio fratello maggiore in casa mia. A cosa devo la tua visita?-       rispondo altrettanto freddamente
-Ho saputo che vuoi proseguire con l’agenzia pubblicitaria. Voglio sapere come vanno gli introiti. In fondo è mia per metà, anche sarebbe più corretto dire che era di mio padre e quindi dovrebbe essere solamente mia!-
-Non ricominciare con la solita storia! Hai provato più volte ad estromettermi dall’asse ereditario ma non ci sei mai riuscito perché era volontà di papà che io non pagassi per…lei!-        rispondo trovando difficile chiamarla perfino madre
Mi trovo in questi guai soprattutto per colpa sua!
-Non mi importa ciò che pensava “mio” padre. Tu non sei suo figlio. Sei figlio solamente di quella sgualdrina!-
-Ti ricordo che quella sgualdrina era anche tua madre! Non era solo la mia!-
-Ha smesso di esserlo quando ha tradito papà! Un uomo come lui non meritava di essere tradito per un semplice operaio . Non contenta ha perfino permesso che papà si accollasse te. Che donna ripugnante!-
-Aspetta… sai per caso chi era il suo amante?-
-Certo che lo so. Vuoi conoscere tuo padre? Meglio così ti togli il mio cognome! Sei un disonore per la famiglia Taisho! Ovviamente non bastava nostra madre a disonorare la famiglia, dovevi pensarci anche tu facendo il puttaniere con tutte le troie che ti vengono dietro. Che schifo!-
-Sesshomaru ti consiglio di moderare il linguaggio! Finora ho sopportato le tue offese perché sei mio fratello, ma giuro che lo dimenticherò se continui a provocarmi!-
-Oh e sentiamo…cosa vorresti fare…bastardo?-     mi provoca lui
-InuYasha c’è una visita per te.-        ci interrompe Kaede proprio nel momento in cui stavo per tirargli un pugno
-Chi è che rompe proprio adesso?-       mi lamento furioso
-Veramente ero io, ma se disturbo me ne vado subito!-      
Alla suono della sua voce arrabbiata mi giro di scatto a guardarla.
-Kagome? Ma che ci fai qui?-        domando spiazzato dalla sua improvvisa visita
Che abbia già deciso? Le è bastata un’ora??
-Ero venuta a riportarle il suo anell…-
 -Immagino che questa sia l’ennesima puttana che ti porti a casa non è così? Comunque complimenti, vedo che hai cambiato gusti. Lei non è male!-        la interrompe mio fratello osservandola da testa a piedi
Alla sua insinuazione non mi trattengo più e gli tiro un pugno con tutta la mia forza facendolo finire contro il mobile dei liquori che finiscono a terra in mille pezzi.
-Se osi chiamare di nuovo puttana Kagome giuro che ti uccido dimenticandomi tranquillamente che sei mio fratello! Lei non è come quelle di cui parlavi prima! Lavati la bocca con l’acido quando parli di lei è chiaro?-        lo minaccio prendendolo per il colletto della camicia
-Prima dovresti riuscirci ad uccidermi!-       mi risponde sferrandomi improvvisamente un pugno a sua volta, facendomi cadere dalla parte opposta
-Oh Kami finitela ragazzi! Ma che state facendo? Vostro padre ne morirebbe se vi vedesse così!-      interviene Kaede
-Credo ne sia già morto Kaede! Il dolore di vedere questo bastardo usare soldi non suoi lo ha fatto morire prima del previsto!-       
-Mi stai accusando della morte di papà?-
-Non era tuo padre bastardo! Smettila di chiamarlo padre! Era solo “mio” padre!-
-Sesshomaru ti prego vattene! Non è giusto che tu dica queste cose a tuo fratello!-        risponde Kaede
Vedo Kagome osservare prima me e poi Sesshomaru. Credo abbia capito buona parte della discussione.
-Me ne vado però non scordare che la TMM è anche mia! Non te la lascerò gestire da solo!-         mi avvisa andandosene
Ogni volta che ci vediamo finiamo sempre così. Ma perché da a me tutte le colpe? Non scelto io di nascere.
-Maledizione!-      urlo calpestando un grosso coccio di vetro, finendo di frantumarlo
Mentre sono ancora in preda alla rabbia sento un tocco sul mio viso, vicino al mio labbro.
Mi stupisco nel vedere Kagome che mi tampona con un fazzoletto il labbro che mi ha spaccato mio fratello.
-Ti ringrazio.-        le dico stringendole la mano contro il mio viso
Mi è mancato toccarla.
Lei mi guarda sorpresa, abbassando la testa sussurra un impercettibile “prego” per poi allontanare la mano dalla mia presa.
Non sopporta nemmeno che la tocchi. Mi fa male questo.
Ma ancora più male fa la consapevolezza che mi sto innamorando di lei ogni giorno che passa.
-Io…ero venuta…a riportarle l’anello. L’ha lasciato da me. E finché non prendo una decisione è giusto lo tenga lei.-         mi spiega dandomi la scatolina
-Come vuoi…-      rispondo prendendolo a malincuore
Lo avevo lasciato lì di proposito nella speranza che guardandolo potesse accettare. Lei non sopposta nemmeno avere in giro un mio oggetto, figuriamoci se mi sposa. Tzs che illuso che sono!
 

 
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Quando ho visto che ha lasciato la scatolina sul tavolo ho deciso di riportarglielo. Non credo accetterò la sua proposta. Ho detto che ci penserò ed è ciò che farò…però non me la sento di essere la moglie di un tipo così freddo ed insensibile, che pur di avere una donna non si ferma di fronte a nulla.
Però al mio arrivo a casa sua ho trovato un uomo dall’aspetto molto simile al signor Taisho. Stavano litigando. Quando poi quel tizio mi ha offeso ho visto come rabbia nello sguardo del mio ex capo, che gli ha sferrato un bel pugno in faccia. E ha fatto bene perché se non lo faceva lui lo facevo io per avermi chiamato in quel modo! Ma come si è permesso senza nemmeno conoscermi?
Devo ammettere che mi ha fatto piacere sentirmi difendere da lui. Mi sono però stupita quando ho scoperto che era suo fratello. Una cosa mi ha sconvolta però…lui non è il figlio del signor Inu Taisho? Non lo avrei mai immaginato.
Oh Kami! Ora capisco perché si era arrabbiato quando l’ho offeso dicendogli che non somigliava a suo padre. Ma che stupida che sono stata! Senza saperlo l’ho ferito, ma la colpa è stata sua. Se non mi avesse provocata io non avrei mai parlato di quella cosa.
Notando il suo labbro sanguinare prendo il mio fazzoletto tamponandolo. Non so cosa mi abbia spinto a farlo però in questo momento sento come…non so…pena? Compassione per lui?
-Ti ringrazio.-       mi dice rivolgendomi un sorriso pieno di dolcezza e prendendomi la mano tra la sua
Mi stupisco del contatto così tenero, ma quando mi ricordo da chi viene allontano subito la mia mano
-Prego.-         rispondo un po’ imbarazzata
-Io…ero venuta…a riportarle l’anello. L’ha lasciato da me. E finché non prendo una decisione è giusto lo tenga lei.-         gli spiego per giustificare la mia presenza a casa sua
Mi fa una strana sensazione trovarmi di nuovo qui.
-Come vuoi.-       risponde prendendo l’anello
Osservo i cocci che la sua governante sta togliendo da terra e decido di aiutarla essendo anziana.
-Oh no cara lascia stare non preoccuparti!-        mi dice lei
-Si figuri l’aiuto volentieri!-       
Dopo aver tolto tutti pezzi di vetro torno ad osservare il signor Taisho intento a guardare un dipinto dei suoi genitori, o almeno suppongo. La donna non la conosco ma il signor Inu sì, quindi quella deve essere sua madre. Mi stupisco nel vedere quanto è bella. Somiglia tantissimo a lui e al fratello.
-E’ sua madre?-       chiedo avvicinandomi
-Era. E’ morta anni fa.-        mi spiega triste
-Mi dispiace…-
-A me no! Mi ha rovinato la vita quella donna!-         dice tramutando la tristezza in rabbia
-Lei odia sua madre? Ma perché? Come si può odiare la propria madre?-
-Si può quando per colpa sua vieni chiamato bastardo dalla gente. Quella brava donna che era mia madre ha tradito suo marito, facendosi mettere incinta. Quando l’amante ha scoperto la gravidanza l’ha lasciata e suo marito, dal cuore nobile e buono, l’ha perdonata, dando un cognome al suo figlio bastardo.-        mi dice con amarezza nella voce
-Mi dispiace per quello che ha passato. Non deve essere stata un’infanzia facile la sua. Ma perché suo fratello la odia se posso chiederglielo?-
-Perché deve dividere i suoi soldi con me. Principalmente per quello.-
-Lui la odia per questo? Ma è ingiusto! Lei non ha colpe di quello che è successo!-
-Invece ho la colpa di esistere Kagome. La mia sola esistenza non faceva altro che ricordare a mio padre il tradimento di sua moglie. C’è stato un periodo in cui mi ero buttato sul bere per dimenticare, non soddisfatto del risultato ho puntato su qualcosa di più forte…finendo quasi per morire di overdose.-       mi racconta osservando ancora il quadro
-Lei si drogava?-         chiedo sconvolta dalla sua confessione
-Sì. Avevo sedici anni. Da allora decisi che non aveva senso buttare la mia vita in quel modo così cominciai a usare un altro tipo di droga…il sesso. Usavo le donne, ci giocavo e poi le buttavo. Era molto più appagante di una bottiglia di whisky o di altre droghe che avevo usato. E sai perché Kagome?-       mi domanda voltandosi a guardarmi
-No, non lo.-
-Perché mi sembrava di punirle in quel modo. Mi piaceva vederle soffrire quando le buttavo fuori casa mia senza tanti complimenti dopo averle usate. A me interessava solo una cosa da loro. Le loro chiacchiere non mi interessavano. Soprattutto non mi interessava rivedere due volte la stessa donna.-
-Quindi si è divertito anche quando mi ha vista scappare via da qui in lacrime.-        rispondo offesa e infastidita da questa sua stra maledetta confessione
-Assolutamente no. Tu sei l’unica che mi abbia fatto sentire male per quello che ho fatto. Come sei l’unica che rivorrei nel mio letto Kagome. Ma non confondere le mie parole…non mi riferisco solo al sesso.-
-Ah no? E cosa sentiamo?-     chiedo scettica non credendo che non si riferisca al sesso
-Vorrei averti tra le braccia Kagome. Poterti anche solo toccare una mano senza sentirtela ritrarre via disgustata da me. Svegliarmi per la prima volta in vita mia con qualcuno accanto. Anche per questo ti ho chiesto di sposarmi, non solo per i sensi di colpa che ho nei tuoi confronti. Accetta di diventare mia moglie Kagome…ti prego. Perdonami!-          mi chiede prendendomi la mano e stringendola tra le sue
Io non mi aspettavo una dichiarazione del genere, non da lui. Devo ammettere che sono rimasta spiazzata da questa confessione. Mi sembra perfino più umano di come lo credevo.
Ha sofferto anche lui nella sua vita, sentendosi emarginato perché figlio del peccato di sua madre.
-Le prometto che ci penserò.-       rispondo davvero indecisa
Se prima ero quasi certa di rifiutare la sua proposta ora non ne sono più tanto sicura. Vederlo da questo punto di vista mi fa una strana sensazione.
Gli sento stringere ancora più forte la mia mano, che avevo dimenticato essere stretta tra le sue e mi stupisco quando lo vedo abbassarsi a baciarla affettuosamente.
-Ti ringrazio!-        mi dice sorridendomi
Io per risposta abbasso la testa incapace di reggere il suo sguardo così…dolce??
Ma perché mi sento imbarazzata in questo momento? Accidenti mi sento agitata!
Questo gesto così affettuoso non me lo sarei aspettata da lui. Come mai avrei immaginato una mezza dichiarazione come quella di prima. In pratica lui vuole fare sul serio? Non è solo per lavarsi la coscienza che vuole sposarmi come avevo pensato.
Dopo averlo salutato sono tornata a casa mia. Devo riflettere seriamente su questa proposta.
 
 


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Parlarle di me è stato difficile. Il perché lo abbia fatto è un mistero. Forse volevo conoscesse un altro tipo di me. Quello più fragile, e non il solito spavaldo maniaco sbruffone.
Quando le ho ripreso la mano, mi sono stupito nel vedere che stavolta non l’aveva allontanata da me. Forse una speranza ce l’ho.
Il giorno dopo mi ritrovo a parlare con Miroku, che come suo solito mi racconta di aver incontrato una donna bella, femminile, sicura e bla bla bla…
-Miroku tutte le donne per te sono dee scese in terra per conoscere te!-
-Sì ma lei è la DEA!! Non è come le altre amico! E’ l’amica di Kagome. Hai visto quanto è bella no?-
-Sì l’ho vista però non capisco tutta questa felicità visto che non ti si fila nemmeno per darti i dolci.-
-Invece ho una novità!-        dichiara entusiasta
-Davvero? E quale?-
-Ha accettato di uscire con me! Finalmente ha ceduto!-      mi dice soddisfatto
-Ma dai? Scommetto che lo ha fatto così ti levi dalle scatole.-       ipotizzo conoscendolo
-E tu come lo sai? Le hai parlato?-      chiede sorpreso
-No. Conosco solo quanto sei pesante quando ti fissi. Accettano per disperazione e sfinimento dall’averti tra le scatole tutti i giorni a pregarle in ginocchio di uscire con loro.-
-Ma che perfido che sei! Meglio sfinirle a forza di pregarle che ricattarle!-
-Colpito e affondato!-       ammetto colpevole alzando le mani
-Ma piuttosto…credi accetterà di sposarti?-
-Non lo so. Quello che sinceramente temo è che lei decida di accettare senza però essere effettivamente mia moglie.-
-Che intendi?-
-Mi ha fatto capire che se accetta potrebbe non voler adempiere ai suoi “doveri di moglie”!-
-Ovvero non te la da?-
-Già…solo che lo avevo detto in modo più elegante del tuo. Ma in poche parole quello è!-
-E tu accetteresti la cosa?-      mi domanda con espressione contrariata
-Che altro dovrei fare?-
-Amico…lasciatelo dire…quanto ti sta costando questa scopata!-
-E sii meno volgare Miroku. Non è stata una scopata per me. Quella ragazza…-      mi interrompo in cerca delle parole che proprio non riesco a pronunciare
-Ti piace!-      prosegue lui per me
-Sì! Da impazzire Miroku, tanto che riuscire a sfiorarle la mano oggi mi ha dato una felicità indescrivibile. Porca miseria mi faccio schifo da solo per le romanticherie che dico e penso!-
-InuYasha non c’è niente di male ad innamorarsi. Io lo sono stato un paio di volte e ti posso assicurare che è la cosa più bella del mondo. Poi le storie finisco è normale, devi solo trovare quella giusta, ma poi la trovi. E a quanto pare tu l’hai appena trovata. E credo di averla trovata anche io.-       mi spiega col sorriso
-Ti piace proprio quella Sango eh?-
-Sì. Come hai detto tu prima…da impazzire!-
-Spero tu sia più fortunato di me allora, perché se davvero Kagome è quella giusta io mi sono bruciato la possibilità di stare con lei.-
-Perché ne sei così sicuro scusa? Se davvero ti odiasse come credi non ti avrebbe nemmeno ascoltato un solo secondo ieri. E poi ricordo male o hai detto che era piaciuto anche a lei alla fine venire a letto con  te?-
-Che c’entra quello! È stata una reazione normale al mio provocarla, non l’ho mica realmente violentata. Cavolo, quasi un’ora in preliminari…per forza doveva piacerle alla fine no?-       rispondo sbuffando
-In effetti…comunque per me accetta.-
-Cosa te le lo fa pensare?-
-Sesto senso amico.-
-Speriamo…-
-Speriamo che te la dia soprattutto!-
-Miroku!-        lo richiamo infastidito
-Che c’è?-
-E piantala di parlare così di Kagome!-
-Ok ok! Non c’è bisogno di difenderla così tranquillo! Ora vado…stasera ho un appuntamento con la mia Dea!!-
-Ciao maniaco!-       lo saluto io
-Ciao depravato!-       ribatte lui come sempre
Miroku è l’unico amico che ho. L’unico con cui parlo. L’ho conosciuto dopo essere finito in ospedale per una quasi overdose. Diciamo che mi ha instradato lui al piacere del sesso. Migliore di quello artificiale di droghe e alcool. E la cosa più bella era che potevo drogarmi di sesso quanto volevo, tutte le volte che volevo.
Il sesso era una droga gratis che ottenevo facendo due moine alle ochette che non aspettavano altro che stare con un riccone.
A pensarci bene però…il sesso con Kagome non è stato gratis, ho dovuto pagare. L’ho trattata come se stessi comprando una reale dose di qualche stupefacente.
E’ orribile quello che ho fatto. Nemmeno io mi spiego perché sono arrivato a tanto con lei.
 
 


                                                                              ***********************
 


 
Che notte strana ho passato. Ho fatto sogni strani con il signor Taisho e suo padre. Di sicuro è perché mi ha scioccata sapere che lui non è il vero figlio del mio precedente capo. Era davvero un brav’uomo. Come ha potuto sua moglie tradire una persona speciale come lui? Io ucciderei per avere al mio fianco un uomo che mi ama così tanto.
-Kagome, hai deciso che fare con quel ragazzo?-       mi chiede il nonno mentre sto preparando la colazione
-Non ancora nonno. Devo pensarci.-    
-Nipotina mia, mi auguro tu accetti. Almeno morirei sereno!-
-Nonno piantala di parlare di morte! Vivrai ancora tanti anni capito?-      lo rimprovero infastidita
-Solo ai Kami è dato sapere quanto ancora ho da vivere Kagome. Per questo vorrei saperti al sicuro.-
-Ci sto pensando nonno. Ma non aspettarti una risposta affermativa solo perché me lo chiedi. È una scelta importante. Passare tutta la vita con qualcuno che neanche conosci non è una scelta facile da prendere.-
-Lo conoscerai meglio dopo il matrimonio e poi non dimenticare che esiste il divorzio. Se non stai bene con lui vi separate così ti tocca metà dei suoi beni.-
-Sai che non condivido l’idea del divorzio. E poi possibile che pensi solo ai soldi tu?-
-Sì che ci penso Kagome! Sono la base della sopravvivenza. E noi ne sappiamo qualcosa. È una vita che ti sacrifichi, e se per una volta approfitti di questa opportunità non ci vedo niente di male. Non ti ho mai vista andare a fare compere come le ragazze tue coetanee. Non sei mai andata a cena fuori o in pizzeria con gli amici perché non avevamo soldi. Non ci siamo mai permessi una cena abbondante nemmeno il giorno di Natale. E’ normale che io voglia tutte queste cose per te e tuo fratello.-        mi spiega triste
-Hai ragione. Scusami per avertelo detto. Ti prometto che penserò anche a questo ok? Ora scappo al negozio. Ti voglio bene nonno!-         gli dico dandogli un bacio e andando via
Ha ragione anche lui e lo capisco…ma non è facile scegliere. Non sono mai stata una ragazza materiale. Mi è sempre bastato quel poco che riuscivo a portare a casa. Sarebbe facile dire di sì pur di diventare ricca e senza problemi ma non è da me fare pensieri del genere.
-Kagome tutto bene?-        mi chiede la mia amica vedendomi assorta nei miei pensieri
-In effetti no Sango…me lo daresti un consiglio?-         le chiedo indecisa sul da fare
-Certo dimmi pure.-
Magari un consiglio da qualcuno estraneo alla faccenda può essermi utile.
 
-Accetta subito!-       mi dice dopo averle raccontato tutto quello che è successo fino a ieri
-Ma come? Appena ti ho raccontato ciò che è successo volevi ucciderlo e cinque minuti dopo devo sposarlo?-      chiedo non capendo questo repentino cambio di opinione
-E’ chiaramente pentito di ciò che ha fatto e oltretutto credo di aver capito che gli piaci anche. Perché perdere tanto tempo e denaro dietro una qualunque ragazza? Pensaci! Chi è quel pazzo che sborsa una tale cifra per tirarti fuori dai guai? E secondo me è stato pure lui a pagare gli strozzini e non il tuo ex!-     afferma convinta
-Perché lo pensi?-
-Rispondi…chi c’era con te la sera prima quando quel tizio della Yakuza ti ha minacciata? Hojo non sapeva della scadenza ultima che ti aveva dato l’usuraio. Lo sapeva solo il tuo ex capo, però invece di prendersene i meriti ha chiesto che ti venisse tenuto nascosto chi ha pagato il tuo intero debito. Sai quanti soldi gli sei costata? Con quella cifra poteva farsi un harem con più di venti prostitute di alta borgata, invece lui voleva solo te.-
-La sua è stata una questione di orgoglio. Non accettava che io fossi l’unica a rifiutarlo.-
-Se anche fosse come dici tu…perché chiederti di sposarti? E perché parlarti della sua vita? Ti rendi conto che ti ha quasi fatto una dichiarazione d’amore dicendoti che vorrebbe anche solo poterti tenere la mano senza che tu sia disgustata da lui? Chiaro segno che lo fa soffrire sapere che tu lo odi.-
-Lui…innamorato di me? Sango ma il rum invece che metterlo nei dolci te lo sei bevuta tu? E’ impossibile che un pazzo maniaco come quello sia innamorato di me! Con tutte le belle donne che può avere non credo stia pensando a me!-
-Ah ah…divertente! Comunque dovresti essere più maliziosa e sveglia Kagome. Sei troppo ingenua lasciatelo dire!-       mi dice lei con fare esperto
-Tu…ne sei davvero convinta Sango?-       domando stupita da tutta questa sicurezza
-Sì…è poi…me lo hanno detto.-      si lascia sfuggire in un sussurro
-Te l’hanno detto? E chi di grazia?-
-Miroku…-       ammette colpevole
-Miroku? E da quando vi fate queste confidenze voi due?-    chiedo curiosa
-Beh…diciamo che mentre eri a casa per riprenderti è venuto spesso qui al negozio…-       confessa imbarazzata
-Oh…e a cosa si deve questo arrossire improvviso? Non dirmi che…ti piace? Ti piace non è così?-     
-Ecco…diciamo che potrebbe interessarmi.-
-Lo dicevo io che sareste stati una bella coppia voi due!-
-Coppia è una parolona Kagome! Usciremo solo insieme stasera e poi si vedrà…-
-Bene sono contenta per te amica mia. Ma ritornando al suo di amico…raccontami, che ti ha detto Miroku?-      
-Che crede tu piaccia al suo amico. E tanto anche. Quando però me lo ha detto io non sapevo tutti i particolari che mi hai raccontato oggi, e in effetti credo proprio abbia ragione. Ti ha chiesto di sposarlo perché gli piaci Kagome.-        ribadisce senza esitazione alcuna
-Anche il nonno vuole che accetti…ma io non lo so. Posso sposare qualcuno che non amo e non conosco bene?-
-E Hojo lo amavi? Lo conoscevi davvero?-       mi chiede lei
In effetti la risposta sarebbe no ad entrambe.
Mi sento tra l’incudine e il martello. Accettare e diventare la moglie di un milionario o rifiutare e restare ciò che sono? In entrambi i casi non amerei nessuno. E se invece mi innamorassi del signor Taisho? No non posso nemmeno pensare ad una eventualità del genere! Quell’uomo mi farebbe solo soffrire tradendomi in continuazione.
E se prendessi in considerazione anche una terza ipotesi cioè il divorzio come aveva detto il nonno? E’ vero che a me non  piace perché il matrimonio dovrebbe essere per sempre, però se proprio non riuscissi a sopportarlo come marito potrei anche divorziare.
Oh Kami quanti pensieri che mi vorticano in testa! Sono terribilmente confusa!
 
 


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E’ passata una settimana da quando ho fatto la proposta a Kagome e di lei ancora nessuna traccia. Ho contato i giorni, le ore e i secondi ma ancora niente. Come ho fatto a diventare uno sdolcinato del genere?
Mai in questi trentadue anni avrei creduto di potermi legare così tanto ad una femmina. Non ne ho amato mai una, nemmeno mia madre. Ora arriva questa ragazza e mi stravolge la vita, i pensieri, le emozioni, e mi fa prendere decisioni assurde che mai avrei fatto. Dal portarmela a letto con ogni mezzo al chiederle di sposarmi.
Devo essermi ammattito. Gli effetti delle droghe e dell’alcool credo si facciano sentire tutti adesso sul mio povero cervello.
Chissà cosa starà facendo adesso. Oggi è lunedì e la pasticceria dovrebbe essere chiusa.
Le uniche sue notizie che ho sono quelle che mi da Miroku quando va a trovare quella ragazza, Sango, la proprietaria del negozio dove lavora Kagome. Mi ha detto che in questi giorni l’ha vista strana, distante e scura in volto. Di sicuro avrà pensato a quanto schifo io le faccia e a come si immagina la vita con un uomo che odia.
-Capo, c’è una chiamata per lei.-       mi avvisa Rin
-Chi è?-
-E’…Kagome.-
-Passamela subito!-       rispondo ansioso
Quando Rin mi passa la chiamata sento tremare le mani. Risentirò la sua voce.
-Pronto Kagome? Come va?-        cerco di chiederle il più calmo possibile
-“Bene la ringrazio. L’ho chiamata in ufficio perché non ho il numero di casa sua o del suo cellulare. Spero di non averla disturbata a lavoro.”-          mi dice con voce tranquilla
-Non disturbi affatto figurati! Hai…hai deciso?-         le chiedo col cuore in gola
-“Sì. Però voglio parlarne di persona se per lei va bene.”-
-Ma certo che sì! Stasera a cena fuori ti andrebbe bene?-
-“Per la cena va bene però prima preferirei parlarle a casa sua, per essere più tranquilli. È un problema per lei?”-
La sua proposta mi preoccupa. Forse la sua risposta è negativa. Non vuole sposarmi e preferisce dirmelo in un contesto più informale e lontano da occhi indiscreti? Non so darle torto.
-No affatto. Manderò il mio autista a prenderti ok?-
-“Ok la ringrazio. A stasera alle sette e mezza?”-      mi chiede
-Sì. A stasera Kagome.-         rispondo con un velo di tristezza
 
Alle sette e mezza  arriva puntuale. Mi stupisco nel trovarmela di fronte con un  tubino  nero in pizzo. Il viso è finemente truccato. Scarpe altissime e capelli raccolti. Quanto è bella! Accidenti altro che parlare…io gli strapperei tutto in un secondo e me la porterei in camera!
Porca miseria ritorna in te InuYasha! Non fare il solito maniaco!
-Buona sera Kagome. Sei molto bella con questo abito.-         le dico cercando di mantenere il controllo sul mio corpo, anche se è difficile
-Grazie…-         risponde lievemente accomodandosi
-Vuoi qualcosa da bere?-       le chiedo prendendomi uno scotch per spezzare l’attesa che mi sta uccidendo da oggi
-No grazie, e sarebbe meglio che non bevesse nemmeno lei dato i suoi precedenti. Non crede?-       mi fa notare lei
Me lo dice perché le importa di me o perché teme che ubriacandomi possa saltarle addosso? Di sicuro la seconda ipotesi!
-Hai ragione. Allora…di cosa volevi parlarmi? Hai preso la tua decisione?-       le chiedo in ansia posando il bicchiere
-Sì. Però prima vorrei farle delle domande.-
-Dimmi pure…però ti prego, dammi del tu. Inizia a starmi stretto il lei detto da te.-
-Va bene. Voglio sapere chi ha pagato il signor Genzo. Quando l’ho chiesto a lui mi ha detto che non potevo saperlo. Poi ho chiesto al mio ragazzo e mi ha detto di essere stato lui. La mia amica invece sostiene che sia stato lei. Voglio la verità…c’entra niente con quello strozzino e il mio debito estinto?-       mi chiede guardandomi negli occhi
Che stronzo il suo ex! Si era perfino preso il merito di aver pagato l’usurai.
-Ha ragione la tua amica. L’ho pagato io il tuo debito con la Yakuza. Ma avrei preferito non lo sapessi, e ancor meno avrei voluto se ne prendesse il merito quel bastardo.-       rispondo non potendomi più nascondere
-Perché l’ha pagato?-
-Perché se quell’usuraio ti ricattava era per colpa mia. Volevo portarti a letto, mica vederti ridurre a merce di scambio dalla mafia Kagome.-         le spiego sentendomi ancora colpevole
-Solo per quello?-
-In che senso?-     chiedo non capendo a cosa si riferisca ora
-Lo ha fatto solo per i sensi di colpa? Proprio come mi ha proposto il matrimonio o c’è altro che dovrei sapere?-         domanda specifica
Che abbia intuito che lei…mi piace? Ma no impossibile!
-Non capisco a cosa tu ti riferisca con questa domanda Kagome.-     
-Voglio sapere se lei prova per me solo attrazione fisica.-          dice diretta lasciandomi sgomento
Ora che le rispondo? Mi ha preso alla sprovvista con questa domanda. Ma ormai non posso far altro che essere sincero, almeno finché riesco ad esserlo.
-No. Non è solo attrazione fisica se è questo che vuoi sapere.-     confesso in difficoltà
-Lei… dice davvero signor Taisho?-       chiede stupita
-Smettila di darmi del lei! Comunque dico davvero!-      le confermo nuovamente
Il silenzio cala imbarazzante. Non so cosa dirle adesso. E’ lei poi a riprendere il discorso.
-Se accettassi la proposta…che ruolo avrei nella sua…nella tua vita? Quella di essere usata la sera a letto quando torni a casa, ed essere cornificata di giorno con la prima segretaria che incontri?-      mi chiede freddamente
Non vorrei dire ma… nel suo tono c’era un che di geloso. Magari è una mia impressione.
-Assolutamente no! Se ti sposo ti rimango fedele, a patto però che tu faccia lo stesso con me.-    preciso subito
-Tradire è una cosa che non farei mai a mio marito. Chiunque esso sia.-
-E il mio ruolo come marito invece quale sarebbe nella tua vita Kagome? Un orco che approfitta di te per sfogare i suoi istinti?-       le chiedo con voce turbata
-No.-        dice abbassando lo sguardo
-Saresti il mio compagno di vita sul quale appoggiarmi nei momenti in cui ne ho bisogno, e quello con cui condividere le mie gioie quando e se ne avrò qualcuna.-
-Accetteresti di sposare un uomo che odi Kagome? Te ne ho fatte passare di tutti i colori.-        le dico incupendo la voce
-E’ vero. Però ci sei anche stato quando ho avuto bisogno. Non è da tutti affrontare dei delinquenti armati per difendermi. Mi hai aiutata fermando l’ufficiale giudiziario e pagando i debiti sia con la Yakuza che con la banca. Se mi avessi solo voluta per un piacere carnale mi avresti presa con la forza fin da subito. Invece hai aspettato.-
-Se ti avessi violentata mi avresti denunciato.-          la provoco mettendola alla prova
-Un uomo influente come te dubito avrebbe avuto problemi a cavarsela pagando solo un piccolo risarcimento. Non è così?-
-Kagome, dove vuoi arrivare con tutte queste domande?-
-Voglio la verità! Perché mi vuoi sposare?-       ritorna a chiedermi
E va bene! Io me la tento! Vuoi la verità? Te la dico!
-Perché mi piaci Kagome. Dal primo momento che ti ho vista!-          ammetto guardandola negli occhi
Lei li sgrana incredula. È probabile che non mi creda. Anzi ora sicuramente inizierà ad inveirmi contro che sono un bugiardo, un falso, che voglio solo approfittarmi di lei.
Aspetto questa scenata che però non arriva. La vedo solo alzarsi, nell’eleganza del suo abito aderente e delle decolleté nere altissime che indossa. Avanza fino alla porta per poi voltarsi a guardarmi.
Sta andando via? Allora è un no?
-Che fai lì impalato? Non dovevi portarmi a cena? Non ho messo queste torture ai piedi per essere solo più alta.-         mi dice aprendo la porta e aspettando che io la raggiunga
Mi sento confuso. Ma che succede?
-Non…capisco…ma…-
-Scusa…non mi avevi proposto di andare a cena? Almeno un primo appuntamento me lo vuoi dare prima di sposarmi o no?-        mi chiede con una tale semplicità che mi chiedo se ho capito bene cosa ha detto
Dopo qualche minuto riconnetto il mio cervello facendomi più chiare le sua parole nelle mente.
-Allora…accetti?-          domando incredulo
-Sì che accetto… se non si fosse capito.-       
Non le lascio quasi il tempo di finire la frase che corro ad abbracciarla forte a me. Non credo alle mie orecchie! Ha detto sì!
-Allora mi hai perdonato? Ti ringrazio Kagome! Non sai quanto mi hai reso felice!-       le confesso stringendola ancora più forte, quando sento che anche lei mi abbraccia anche se con poco trasporto
-Però…non aspettarti che io venga a letto con te…-         mi dice staccandosi dall’abbraccio e guardandomi
Io rimango paralizzato dalla sua affermazione sentendomi quasi morire. Non vuole? Come farò allora ad averla tutti i giorni accanto senza poterla sfiorare?
Però le ho promesso che l’avrei rispettata su questo.
-O almeno non prima della luna di miele!-      precisa poi uscendo dalla porta e iniziando a sculettare
Ma lo fa apposta per provocarmi?
Comunque sbaglio o ha detto…fino alla luna di miele?
-Hai detto che non faremo l’amore fino al giorno del matrimonio? Ho capito bene?-       chiedo raggiungendola
-Capito benissimo!-
-E…dopo?-       domando insicuro di aver davvero capito
-Dopo sarò tua moglie. E’ normale che condividiamo il letto no?-        dice risollevandomi il morale
Mi sento già meglio!
-Però se sculetti così non mi ci farai arrivare vivo lo sai?-         preciso deglutendo ad ogni passo che fa davanti a me, o meglio sono io che le resto un passo indietro per guardarla meglio
-E’ la tua punizione per ciò che mi hai fatto caro! Sopportala e sta zitto!-      risponde sorridendo maliziosamente
Allora lo fa davvero apposta! Che punizione crudele però!
Questa è una situazione assurda! Incapace di reggere oltre scoppio a ridere come un pazzo.
-Perché ridi?-      chiede curiosa
-Perché uno dei più grandi puttanieri della città si è fatto mettere il collare e domare da una donna! Se me l’avessero detto un mese fa non ci avrei mai creduto!-       rispondo continuando a ridere e aprendole lo sportello dell’auto
-Puoi appendere le scarpe al chiodo InuYasha. Da oggi il tuo secondo lavoro è finito!-
-Ripetilo!-
-Cosa?-
-Il mio nome. E’ la prima volta che lo pronunci.-
-Mi sentirai molte volte chiamarti InuYasha…-      mi risponde facendomi il primo vero sorriso della serata
-Sei bellissima quando sorridi.-       le confesso vedendola arrossire per il complimento

Dopo la cena al ristorante non la porto a casa sua. Ritorniamo a casa mia.
-Perché mi hai riportata qui?-        chiede preoccupata
-Non per quello che pensi tu!-        le anticipo intuendo i suoi pensieri
La conduco nuovamente in camera mia e la vedo indietreggiare.
-Kagome tranquilla, rispetterò la tua decisione! Prometto che non ti sfiorerò nemmeno fino al giorno del matrimonio. Voglio solo farti vedere una cosa.-       la rassicuro prendendola per mano e avvicinandola al letto, facendola sedere
Apro il cassetto del mio comodino ed esco la scatola con l’anello che le avevo preso.
Mi inginocchio di fronte a lei e riapro la scatolina.
-Voglio richiedertelo Kagome. Vuoi sposarmi?-
-Sì!-        mi risponde sorridendomi
Le infilo l’anello e le bacio la mano, felice di vederle quell’anello al dito.
La trovo dolcissima quando lei con la mano che le ho baciato mi accarezza il viso e mi dice una frase che mi stupisce piacevolmente.
-Non tradirmi mai InuYasha!-
-Mai! Ho subito sulla mia pelle il tradimento, e mai ti infliggerò una tale pena! Te lo giuro!-
Restiamo un po’ a guardarci. Avrei voglia di baciarla ma preferisco evitare dato il luogo in cui ci troviamo.
-Ti riporto a casa…-        le dico alzandomi e dandole la mano per aiutarla a fare lo stesso
Arrivato sotto casa sua l’accompagno alla porta.
-Grazie per la bella serata.-       mi dice sorridente
-Grazie a te per avermi dato una possibilità.-
-Buona notte InuYasha!-       mi saluta dandomi un veloce bacio sulla guancia
-Eh no…questo no! Io me ne sto buono fino al matrimonio ma almeno il bacio lo voglio vero!-         le dico prendendole delicatamente il viso tra le mani e baciandola
Lei dischiude le labbra e mi lascia risprofondare nello stesso vortice di strane sensazioni che mi ha fatto sentire la prima volta che l’ho baciata, però stavolta ricambia il bacio a differenza di quella volta.
È davvero eccitante sentirle cercare la mia lingua con la sua. Mai mi sono soffermato su quanto può essere bello un semplice bacio.
Mi stacco solo per la mancanza di fiato e la vedo rossa in viso. Kami quanto è provocante questa ragazza anche senza fare nulla!
-Ora posso andare…buonanotte Kagome.-         le sussurro all’orecchio ricambiando poi il suo bacio sulla guancia
-‘Notte…-         risponde lei col fiato corto e ancora più rossa
Mi verrebbe da ridere per la sua ingenuità. Non avrei mai creduto esistessero ragazze come lei.
Non ti lascerò mai andare via da me Kagome. Voglio tenerti con me per sempre.
Troverò il modo di farti innamorare di questo mostro, che è cambiato per te.
 
 
 




 
 
 





 
 
 
Salve gente ^_^ come va?
Anche oggi capitolino lungo per farmi perdonare il ritardo ^_^ 
Kagome ha accettato…non è una gran sorpresa in effetti…ma adesso?? Che succederà???
Prepariamo i fazzoletti…^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 
   
 
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