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Autore: youcanfly    12/07/2013    11 recensioni
"Ormai ci sei dentro. Benvenuta nel gioco."
Mi appoggiai allo stipite della porta e portai la mano destra alla mia bocca. Che diamine stava succedendo?
Corsi verso l'entrata e presi il telefono, controllai i numeri in rubrica e ringraziai il cielo di avere il numero di cui avevo bisogno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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chapter 14
 

“Che ne dici se noleggiamo un film questa sera?” Chiese una volta che si alzò dal divano per spegnere la televisione. Si appoggiò alla libreria e mi guardò sorridendo, sembrava felice, davvero felice, non occorreva che lo dicesse, glielo si leggeva dallo sguardo, dal fatto che sorridesse con tutto il viso, come dice quello sciamano in 'Eat, Pray, Love', un film noiosissimo che mi ero vista prima di partire per arrivare qui.
 
“L'importante è che ci sia da mangiare.” Mi sedetti sul divano a gambe incrociate e mi misi la mano sulla pancia e scoppiando a ridere.
 
“Faccio così schifo eh, la parte del romantico non mi si addice.” Non feci in tempo a rispondere che mi vidi arrivare un cuscino in piena faccia e sentii la sua risata che riempiva la stanza.
 
“Come hai osato..?” Mi alzai e mi avvicinai a lui con un alto cuscino, ogni passo era sempre più lento e lui nel frattempo si era preparato ad accogliermi con un altro cuscino, una volta che ci trovammo abbastanza vicini iniziammo a colpirci e per la prima volta capii la figata che provano i protagonisti dei film quando si rompono i cuscini e le piume iniziano a perdersi per tutta la stanza. Riuscimmo a rompere ben 4 cuscini, ma finimmo per essere stremati, quindi ci sdraiammo a terra uno di fianco all'altro con lo sguardo fisso al soffitto senza smettere di ridere, io ero costretta a tenermi la pancia, non ce la facevo davvero più.
Mi alzai leggermente con il viso e mi resi conto che erano già le sette di sera.
 
“E’ meglio che il film lo prendiamo dai canali del cinema e ordiniamo una pizza.”
 
“Stai scherzando?” Chiese lui voltandosi per vedere l'ora che indicava il led della televisione, ma si rese conto che avevo ragione.
 
“Direi che ci siamo divertiti un pò troppo con i cuscini, come spiegheremo la loro sparizione?”
 
“Niente corpo, niente reato, li seppelliremo in giardino, te prendi una pala Tinkie.”
 
“Come mi hai chiamato?” Chiese scoppiando a ridere.
 
“Tinkie, Tinkie Winkie, come quello dei Teletubbies.” Lui non smise di ridere e si buttò di nuovo per terra. “Senti ammasso di capelli, vai a chiamare la pizza che io mi metto qualcosa di più comodo che sennò qui muoio.” Dissi indicando i bottoni che mi stavano davvero uccidendo.
Lui si alzò e andò in cucina mentre io andai in camera dove mi infilai un paio di pantaloncini di Abercrombie che mi aveva regalato Nini prima che partissi, avere un'amica che lavorava da A&F era sempre un vantaggio.
 
Scesi e mi resi conto che era rimasto in cucina e stava cercando qualcosa in frigo, quindi io decisi di iniziare a cercare qualche film alla televisione. L'unica pecca della televisione inglese, almeno quella a pagamento, è che devi aspettare trent'anni prima che si carichi, perlomeno quando ti trovi a casa di Dio come noi.
Presi il mio I-Pod che avevo lasciato in carica e lo infilai nelle casse che si trovavano in sala e cercai una canzone sulla quale avrei potuto scatenarmi senza alcun problema. Di solito non ero una che ballava volentieri perchè mi vergognavo a morte, ma c'erano alcune canzoni che mi davano la carica.
 
Optai per una canzone che di solito non avrei mai ascoltato, ma in quel caso la situazione era talmente paradossale che mi sembrava perfetta, sapevo che quando si trattava di frigorifero Harry si sarebbe staccato solamente se gliel'avessero ordinato gli alieni in persona, quindi decisi di schiacciare su play e iniziai a sentire il beat di 'Dirty Picture' che riempiva l'intera stanza, salii sul divano e iniziai a ballare proprio come fanno le ragazze sfigate nei film non appena tornano da un appuntamento, solo che di solito loro cantano la Swift o cose del genere, io stavo ballando una canzone dove due si chiedevano praticamente delle foto mezzi nudi, quindi l'atmosfera romantica non era riprodotta a opera d'arte.
Il vero shock però mi arrivò quando sentii dietro di me dei passi e vidi arrivare Harry di fronte a me, era ancora l'inizio canzone, ma io continuai a ballare e lui fece lo stesso facendomi notare che non era solo bello, ma sapeva anche muoversi e non da 'ciao, ho lo spazzettone nel culo', ma in modo decisamente sexy.
 
Nel pezzo lento prima del ritornello mi guardò negli occhi e con il labiale mi disse “Just take a dirty picture for me” facendomi scoppiare a ridere. Scesi dal divano e iniziammo a ballare per tutta la sala, sembrava di essere in una puntata di The Vampire Diaries, ballavamo esattamente come facevano Damon e Vicky, solo che lui non poteva fare salti di 10 metri per fare il figo.
La canzone finì e la riproduzione casuale del mio I-Pod si rivelò la solita stronza facendo partire 'Club Can't Handle Me', una canzone odiata dal 90% della gente che conoscevo, ma nonostante tutto una delle mie preferite. Iniziammo a saltare come due poveri cretini senza smettere di sorridere, io iniziai a scuotere i capelli, ma quando ci provò lui il risultato fu più che comico e scoppiai a ridere più di prima fino a quando lui non mi abbracciò da dietro e non iniziammo a ballare insieme, in modo lento e sciolto, sentii il mio corpo completamente attaccato al suo e per la prima volta fu come se i miei fianchi avessero deciso di muoversi in modo sciolto e non come se avessero appena infilato un kg di anticalcare nella mia bocca. Sentii il suo corpo che si muoveva con il mio e mi venne da sorridere in modo automatico.
 
Finì anche questa canzone e partì l'ennesima canzone alla cazzo, ma questa volta il risultato fu disastroso dato che quella canzone era “Teenage Dream” di Katy Perry. Mi fermai, ma lui non fece lo stesso e iniziò a cantarmi la canzone in playback facendo lo scemo, ma rimanendo serio in alcune parti quasi a volermi fare capire che quelle cose le pensava davvero, quelle cose che lei diceva soprattutto nel ritornello. Sorrisi e rimasi ferma fino al secondo ritornello quando senza accorgermene iniziai a cantare anche io con lui, a cantare a lui.
Si avvicinò piano a me sorridendo senza smettere di cantare e sul mio viso si paralizzò un sorriso da ebete patentata, uno dei quei sorrisi che se l'avesse sfoderato un personaggio di un telefilm avrebbe strappato un 'ma è normale quello li?' a tutto il pubblico.
 
Non riuscimmo a andare avanti con il nostro concerto perchè sentimmo il campanello e non appena aprimmo la porta ci trovammo davanti un fattorino particolarmente arrabbiato che ci disse che si trovava li fuori da almeno 5 minuti, lo pagammo chiedendo scusa e beccandoci una serie di insulti in portoghese che ci fecero scoppiare a ridere incrementando ancora di più la sua rabbia. Il ragazzo se ne andò via gesticolando per aria e noi lo seguimmo con lo sguardo rimanendo in silenzio, ma bastò un altro sguardo per tornare a ridere come due poveri rincoglioniti.
 
“Andiamo che sta pizza per me la digerisci solo tu, stomaco di ferro.” Disse chiudendosi la porta alle spalle e girando sette volte la serratura. Ci sedemmo per terra in sala e optammo per un classico che in realtà lui mi aveva pregato di non mettere: Angus, Thongs and the Perfect Snogging.
 
“Ti giuro che se ti presentassi vestita da oliva ripiena probabilmente ti sfotterei per tutta la vita.” Disse nel bel mezzo del film.
 
“Certo che tu vivi nel tuo cazzo di mondo, quella era la prima scena.” Dissi lanciandogli in faccia l'acqua che era rimasta nel mio bicchiere. Lui si asciugò gli occhi e scosse i capelli lanciandomi tutta l'acqua addosso.
 
“Peggio di un cane, sei peggio di un cazzo di cane.” Scoppiai a ridere, ma smisi quando vidi che lui non stava ridendo. Invece allungò piano la mano verso il mio viso e asciugò una goccia d'acqua che stava cadendo lungo il mio viso per poi avvicinarsi lentamente a me e baciarmi.
 
Ci scambiammo un solo sguardo, ma in quel momento, nonostante la mia caratteristica innata di arrivare sempre dopo alle cose, riuscii a capire al volo e mi alzai in piedi avviandomi verso le scale tenendo la sua mano nella mia, sapevo che entrambi stavamo sorridendo, non c'era bisogno di girarsi per rendersene conto e la mia sensazione venne confermata quando ci trovammo davanti alla sua camera e lui tornò a baciarmi facendomi appoggiare al muro per pochi secondi prima che mi spostassi leggermente e lo guardassi negli occhi, non volevo essere io a mettere fretta, era stato lui dopotutto quello che mi aveva detto che non voleva farlo troppo presto con me, ma le sue mani sui miei fianchi mi lasciarono intendere che quelle erano tutte stupidissime paranoie. Lentamente sfilò la mia maglietta e io feci lo stesso con lui, sul mio corpo c'erano ancora i segni che mi avevano lasciato quei due e lui, al posto di fare quello che avrebbe fatto qualsiasi altro ragazzo e buttarsi sul letto, li accarezzò con delicatezza senza staccare gli occhi dai miei per essere sicuro che andasse tutto bene. Ero spaventata, ma ero anche brava a nascondere quel genere di sentimenti, quindi mi avvicinai a lui e lo baciai dolcemente sulle labbra.
 
Ci sdraiammo lentamente sul letto, o quantomeno lui fece sdraiare me e poi si mise sopra di me tenendosi su con le mani. Mi baciò nuovamente e io lasciai che le mie mani si fermassero sulla sua schiena per poi percorrerla tutta. Non facemmo nulla con fretta, anzi, rimanemmo a baciarci un pò prima che lui provasse a sfilarmi i pantaloncini e si sfilasse i suoi, era come se lo stesse per fare con una ragazza alla sua prima volta, come se lui fosse stato alla sua prima volta. Era una cosa strana, nessuno era mai stato così dolce e premuroso con me e la cosa ancora più paradossale era che questo qualcuno, l'eccezione che conferma la regola, era uno dei ragazzi più sarcastici che avessi mai conosciuto, il ragazzo che mi aveva fatto un occhio nero, uno di quei ragazzi che non avrei mai creduto di potere sentire così vicino a me.
 
Passammo la notte insieme e ci addormentammo completamente abbracciati mente lui continuava ad accarezzarmi i capelli e a guardarmi negli occhi senza smettere di sorridere.
 
La mattina dopo mi svegliai sentendo qualcuno che stava cantando qualcosa, quando aprii gli occhi mi resi conto che quel qualcuno era lui, era Harry che stava cantando una canzone, che mi stava dedicando una canzone e la sua voce era qualcosa di bellissimo.
Ma la cosa che mi fece venire i brividi e che per poco non mi fece commuovere era che stava cantando “Little Wonders”, la mia canzone preferita in assoluto, una di quelle canzoni che mi facevano davvero impazzire. Portò la sua mano sul mio volto mentre intonava “If it's me you need to turn to, We'll get by, It's the heart that really matters in the end”.
Appoggiai la mia mano sulla sua e gliel'accarezzai sorridendo cercando di trattenere il mio alter ego che dentro di me avrebbe tanto voluto fare i salti tripli, mortali con doppia piroetta all'indietro come quello di Lizzie McGuire.
 
Ero felice, era tutto quello che mi importava in quel momento.



Angolo autrice.

Ehi ragazze! Ecco a voi il nuovo capitolo, è così dolce.
Lia e Harry in questo capitolo sono perfetti, non trovate?
E nel prossimo capitolo cosa succederà? Chi lo sa.
Grazie a tutti per le recensioni. Spero che recensiate pure questo capitolo.
Vi amo. Un bacio, Sofia.

  
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